Ci sono ristoranti in cui non si cucina soltanto, ma si raccontano storie. Contraste, in via Meda a Milano, è uno di questi. Lo volevo provare da quando ha aperto, lo scorso settembre: non per niente era nella mia wishlist del 2016. E quale migliore occasione del mio compleanno? Così, l’altra sera, ho prenotato uno dei tavoli all’interno di questo ristorante, che assomiglia più a una bellissima casa che a un locale qualsiasi. In cucina c’è Matias Perdomo, che mi aveva già deliziato al Pont de Ferr (già stella Michelin) e al Rebelot sui Navigli. Se possibile, nel suo nuovo ristorante, lo chef uruguaiano mi ha stupito ancora di più. Ecco il racconto di una serata davvero speciale.

IL PIATTO FORTE: innovazione allo stato puro 

Da Contraste esistono tre possibilità. Il ‘menu riflesso’, che in carta si presenta con un vero e proprio vetro su cui, appunto, specchiare se stessi e i propri gusti: al di là delle metafore, si tratta di un percorso da 11 portate costruito ‘su misura’ per gli ospiti che lo scelgono, a seconda delle loro preferenze e delle ispirazioni dello chef. Seguono il menu degustazione da sette portate e la lista, corta, dei piatti à la carte. Mentre ci decidiamo arrivano gli amuse-bouche: iniziamo già col piede giusto. Sul tavolo meravigliosamente decorato con un centrotavola a forma di nuvola arrivano, tra gli altri piattini, la sarda in saor gelatificata alla menta, la creme brûlé di fichi e foie gras con spolverata di curry, il sushi di carne e la chip di tapioca con anguilla affumicata e limone.

Contraste Milano Conosco un posto

Gli amuse-bouche| © Caterina Zanzi

Alla fine optiamo per un menu degustazione e sei portate à la carte. Iniziamo dal menu degustazione, che porta in tavola 7 portate ed è un buon compromesso tra la formula ‘alla cieca’ e la scelta alla carta. Si inizia con la passeggiata nel bosco (funghi in più consistenze e temperature, sesamo orzo e grano arso, mela verde e nocciola) e si prosegue con il gabilo sulla strada del sale (merluzzo con salsa delicata di bagna cauda e daikon). Viene il momento del donut alla bolognese, un piatto-scherzo che sembra un donut ma in realtà è una lasagna.

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Il donut alla bolognese| © Caterina Zanzi

Seguono gli gnocchi anguilla affumicata e burrata. Arriva il cacciucco, presentato come fosse un pomodoro. Ultima portata è l’entraña di manzo alla pizzaiola: cottura eccelsa, gusto sublime. 

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Il cacciucco | © Caterina Zanzi

À la carte optiamo per l’alalunga in verde (un crudo di pesce accompagnato da un ceviche e un’empanada di alalunga), la cartografia del territorio (un tris di verdure tra cui cipolla, radicchio e funghi porcini) il maialino da latte e vernaccia e gli spaghettoni ai ricci di mare.

Contraste Milano Conosco un posto

Alalunga in verde | © Caterina Zanzi

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Gli spaghettoni ai ricci di mare| © Caterina Zanzi

Piatti ottimi, ma a colpire è soprattutto quello che precede il maialino, la gelatina di maiale con le sembianze di centesimi di euro, che si sciolgono nel brodo filtrato di carne. Ancora ci penso.

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Centesimi di euro o gelatina di maiale?| © Caterina Zanzi

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Il maialino| © Caterina Zanzi

Concludiamo con i dolci. Buono il sorbetto di mandarino, eccellente il dessert dedicato a un viaggio a Gerusalemme (i cui ingredienti principali sono noci, miele e zafferano), ma l’esperienza perfetta è nell’omaggio a Tarantino e al suo Pulp Fiction.

Contraste Milano Conosco un posto

Pulp Fiction| © Caterina Zanzi

Uno dei dolci migliori mai assaggiati in vita mia e incredibile a vedersi: il piatto a base di cocco, cioccolato e barbabietola ricalca una sorta di scena del crimine con dei proiettili al cioccolato e dei petali di rosa. Da commuoversi.

IL POSTO: vicino ai Navigli

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L’ingresso del ristorante| © Caterina Zanzi

Siamo in via Meda, alla fine di corso San Gottardo e non lontano dalla zona dei Navigli. Il ristorante si trova all’interno di un bellissimo cortile (inutile dire che mi piacerebbe tornare in estate, quando si potrà mangiare ai tavolini all’aperto), non troppo comodo da raggiungere con i mezzi – ma per chi va in macchina c’è un parcheggio convenzionato proprio a fianco.

L’ATMOSFERA: incantevole

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La sala di Contraste| © Caterina Zanzi

Buono, ma anche bello. Come dicevo, più che a un ristorante Contraste assomiglia a una casa. Stucchi alle pareti, soffitti alti, arredi di design (una menzione speciale ai bellissimi lampadari rosso fiammante), tavoli ben distanziati e atmosfera davvero piacevole. Una nota di merito, poi, va al servizio. Puntuale senza essere affettato, preciso senza cadere nell’ossequiosità, rispettoso ma amichevole: il team di ragazzi in sala, tutti giovanissimi, è ben collaudato ed è un piacere per gli occhi in una città in cui, purtroppo, a mio parere si commettono troppi scivoloni tra i tavoli. I ritmi sono perfetti, le portate escono con tempi giusti e sincronizzati gli uni con gli altri, nonostante ognuno di noi abbia optato per piatti differenti.

IL CONTO: per le grandi occasioni

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Spiando in cucina| © Caterina Zanzi

Da Contraste sono stata per il mio compleanno (a proposito, grazie papi!). Qualità e prezzi richiedono, almeno nel mio caso, una grande occasione. Il menu specchio costa 130 a persona, quello degustazione (7 portate) è da 80 euro, mentre à la carte due piatti vengono 65 euro, tre portate 80. Il conto finale per quello che avete letto finora è stato di circa 100 euro a testa: una cifra che, personalmente, vale assolutamente il livello della cena! Per chiudere, cito un commento letto in rete che mi trova d’accordo: “Ristorante non per tutti, solo per chi è ancora vivo”. E io dopo ieri sera mi sento più viva che mai.

CONTRASTE
Via Meda 2, Milano
02 49536597 | [email protected]
Aperto solo a cena dalle 19 alle 23, la domenica anche a pranzo
Giorno di chiusura: martedì

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12 commenti

guglielmo 15/02/2016 - 3:32 pm

mette voglia di andarci!

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Letizia 31/01/2017 - 12:33 pm

Ciao Cate, bellissimo post! Sono stata al Contraste un anno fa ed è stato indescrivibile. Secondo te esiste a Milano un ristorante che possa eguagliare l’esperienza fatta qui? Grazie.
Leti

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Caterina Zanzi 31/01/2017 - 12:38 pm

Ciao Leti, eh lo so. Una cena pazzesca. Io posti così visionari non ne ho più trovati. Sono stata di recente da Spazio (ne scriverò presto) e mi sono trovata molto bene. Però l’estro che ha Perdomo secondo me rimane irreplicabile. Un bacione!

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guglielmo 19/04/2017 - 12:40 pm

ci sei ritornata per caso ? sto aspettando una grande occasione per andarci e mi chiedevo quanto devo affrettarmi a cercarla (insoma quanto valga la pena)

ciao e buona giornata
gu

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Caterina Zanzi 19/04/2017 - 2:46 pm

Ciao, no non sono più tornata. Ma secondo me – da quello che sento anche in giro – è sempre incredibile. Spero di non sbagliarmi 🙂 Ciao!

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guglielmo 19/04/2017 - 3:55 pm

ti faro’ sapere come e’ ora al piu’ presto (almeno spero)

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Emanuele Borghi 04/01/2018 - 10:59 am

Ciao Bellissimo post, invoglia proprio ad andarci.
Faccio una domanda, nella cifra riportata è compreso anche il vino? Calici, Bottiglia?

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Caterina Zanzi 04/01/2018 - 11:12 am

Ciao Emanuele, grazie. Credo nel frattempo i prezzi possano essere cambiati (questo mio articolo risale a un paio di anni fa e nel frattempo c’è stata anche la stella Michelin), per cui non ti vorrei mandare fuori strada. Sul sito del ristorante comunque trovi i prezzi aggiornati. Ciao!

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