I posti del cuore di Giuliano Pisapia a Milano

Di Caterina Zanzi
Giuliano Pisapia Sindaco Milano Conosco un posto

Giuliano Pisapia

Da giugno 2011, quando salì a Palazzo Marino, Giuliano Pisapia è il primo cittadino di Milano. Soltanto qualche giorno fa, il sindaco ha annunciato che non si ricandiderà per il prossimo turno. Nel mentre, tra meno di un mese ad attenderlo c’è la sfida Expo, per cui, ha assicurato proprio ieri, “stiamo facendo un miracolo”.

Ma, al netto dei giudizi politici sul suo operato, ciò che mi coinvolge davvero di ogni personalità istituzionale è il lato umano: “dove andrà quando si vuole svagare?”, “quale sarà il suo posto segreto a Milano?”, mi sono sempre chiesta, di lui e di molti altri politici del nostro Paese. Un po’ come mi esalto quando in House of Cards vedo Frank Underwood sbafarsi le sue costolette preferite al Freddy’s BBQ Joint, allo stesso modo ho chiesto a Pisapia della città e dei suoi luoghi del cuore.

Senza aspettative, gli ho chiesto un’intervista, ben conscia di coglierlo nel pieno del delirio post dimissioni e pre Expo. Ma dopo soltanto qualche giorno, e contro ogni pronostico, ecco che il sindaco svela a Conosco un posto i suoi luoghi del cuore a Milano. 

Qual è il quartiere al quale è più affezionato e che la riporta al suo passato da comune cittadino?
Baggio è uno dei quartieri a cui sono molto legato. Quando ero giovane ho fatto l’educatore al carcere minorile Beccaria – un’esperienza che mi ha dato tanto e che mi ha fatto crescere – e quando avevo delle ore libere mi piaceva molto girare per le strade di questo borgo.

Il luogo dell’anima, dove va quando deve trovare le risposte a qualcosa che le sta a cuore.
La Rotonda della Besana che oggi ospita il MuBa, il Museo dei Bambini. Era per me il luogo magico, da scoprire, il luogo della mia infanzia.

La vista su Milano che preferisce?
Quella che si vede da uno degli uffici della nuova sede di Google Italia: dalle vetrate si possono ammirare i grattacieli di Piazza Gae Aulenti e di Porta Nuova, baste girare lo sguardo dall’altro lato e si scorge l’affasciante ‘Vecchia Milano’, è la sintesi perfetta di quello che rappresenta oggi Milano. Una città proiettata verso il futuro, ma che non dimentica le proprie radici.

Il bar in cui si sente a casa, dove si lascia andare a commenti sportivi o di attualità, appunto, ‘da bar’.
Più che bar, frequento le gelaterie. Ce n’è una in particolare a cui sono affezionato: la gelateria Umberto vicino a piazza Cinque Giornate

Il luogo che secondo lei più rappresenta la politica a Milano.
Palazzo Marino, luogo del dibattito sociale, culturale e politico. Soprattutto se per politica intendiamo la gestione del bene comune. E poi, Palazzo Marino è la casa dei milanesi.

Dove porta sua moglie per una cena speciale?
C’è un ristorante a conduzione familiare che per me e mia moglie è sempre molto speciale, perché si respira un’aria milanese. È il Casottel in zona Corvetto.

Un posto o un locale che ama di una città italiana e che vorrebbe trovare a Milano?
Campo de’ Fiori a Roma: è un posto molto particolare e caratteristico, mi piacerebbe averlo anche qui.

A quale città straniera, invece, vorrebbe rubare qualcosa per Milano?
La High Line di New York, la passeggiata verde sopraelevata sull’ex ferrovia. A Milano stiamo progettando qualcosa di simile per il Cavalcavia Bussa.

Qual è il luogo della ‘vecchia Milano’ che più le manca?
Le vecchie trattorie di corso di Porta Ticinese.

Qual è il piatto che ama della cucina milanese?
La cotoletta, intendo l’orecchio di elefante. Mia moglie me la cucina spesso perché sa che è il mio piatto preferito.

Se avesse tempo, come trascorrerebbe la domenica pomeriggio a Milano?
Mi piace girare per la città, senza una meta particolare. E poi stare insieme ai miei nipoti. Peccato che siano un po’ troppo cresciuti e non possa più leggere loro le storie di Topolino o portarli al Luna Park.

Dove le piace andare a fare la spesa?
Quando posso vado con mia moglie in alcuni piccoli negozietti alla ricerca di particolarità alimentari.

L’antico detto milanese che più la rappresenta?
Milan l’è un gran Milan. Questa città rappresenta la generosità, l’apertura verso gli altri, la capacità di accoglienza.

Da quale angolo della città partirebbe per mostrarla a un ospite importante?
Senza dubbio da Piazza Duomo, attraversando la Galleria tornata al suo autentico splendore.

La gita fuori porta che consiglierebbe per cambiare aria?
Il lago Maggiore e i suoi borghi. È il posto in cui mi rifugio spesso per rilassarmi.

Cosa potrà fare Milano per ‘nutrire il Pianeta’, una volta che Expo sarà finito?
La Food Policy di Milano, per una politica alimentare sostenibile. E l’Urban Food Policy Pact, il grande Patto che ho proposto ai sindaci del mondo. Sarà il primo patto tra città legato all’alimentazione delle metropoli. Obiettivo comune del Patto dei Sindaci è quello di mettere a punto linee guida per Food policy urbane più eque e sostenibili. È un progetto in cui credo tantissimo perché è a livello locale che possono partire le vere rivoluzioni.

La periferia meglio integrata con il resto della città?
Baggio perché pur mantenendo ancora oggi le caratteristiche di un borgo è pienamente connesso al centro della Città. Lambrate perché è un quartiere in continua evoluzione, ripopolato da tanti giovani, dove si sperimentano tante iniziative di innovazione sociale. Recentemente in quella zona abbiamo riaperto l’antica via Conte Rosso completamente rinnovata. Vi invito a fare un giro da quelle parti!

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2 commenti

Giuliano Pisapia’s beloved places in Milan | A Place in Milan 07/04/2015 - 6:10 pm

[…] Read the original article on Conosco un Posto. All English versions are translated by Tamara Ilic. […]

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I posti del cuore di Beppe Sala a Milano - Conosco un posto 26/01/2019 - 10:55 am

[…] Scopri anche cosa ci aveva raccontato Giuliano Pisapia! […]

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