Zuppe e tartine danesi da Smøøshi a Milano (chiuso)

2,7K

A impazzare sulle tavole milanesi adesso pare proprio ci sia la Scandinavia. Dopo la ‘moda’ dei giapponesi, del fusion, degli etnici e via dicendo, adesso in città sembra proprio essere il momento delle portate ‘del Nord’.

E così, dopo essere stata a Porta Venezia dallo svedese Björk, mi sono concessa una cenetta sfiziosa con le amiche nel nuovo avamposto della cucina danese – ma con influssi italiani e, qualcuno dice, persino giapponesi – in via Vigevano, a due passi dai Navigli (di locali, in città, ce ne sono due: l’altro è in via Vincenzo Monti).

Premetto subito che con il sushi, Smøøshi ha in comune forse soltanto il suono della parola. Nel menu, infatti, campeggiano rivisitazioni mediterranee dello smørrebrød, il tipico panino aperto danese decorato con carne, pesce, o in versione vegetariana. E poi ottime zuppe.

IL PIATTO FORTE: lo smøøshi con base di polenta

Oltre a poter scegliere la ‘tartina’ in due diverse dimensioni (la piccola, a tre euro e la grande, a sei euro), si possono scegliere tre basi diverse: riso giallo, pane nero, polenta di mais. Quest’ultima declinazione, a mio parere, stacca di misura tutte le altre.

La polenta è ben fatta e bollente, sovrastata da combinazioni anche molto diverse tra loro. C’è lo smøøshi con ragù di chianina e porcini spadellati e c’è quello con bufaline di Paestum, noci, maiale e prosciutto d’oca caldo. Noi abbiamo preso quello con mousse di zola con pera caramellata in forno e tartare di noci laccate di miele e quello, speciale, con filetti di brasato al Barolo con cipolla rossa di Tropea caramellata.

Ottime anche le versioni con riso giallo, accompagnato da mondeghili, ossobuco e uovo all’occhio di bue.

Molto meno incisivi gli smøøshi con il pane, per i miei gusti un po’ troppo secco: abbiamo ordinato quello con battuta vegetariana con crema di stracciatella di fiordilatte, sedano e mele e quello con tartare di ombrina e arancia caramellata.

Le zuppe variano di giorno in giorno: la scorsa settimana è stato il momento di quelle con broccolo e sarde e asparagi e stracciatella. L’ho già detto che vivrei di zuppe?

Un capitolo a parte va riservato ai dolci, per quanto mi riguarda veri protagonisti della cena (e ve lo dice un’amante del salato).

Buona la base di cioccolato croccante con mousse di lamponi e nocciola in granella.

Ma entusiasmante il mont blanc fatto a smøøshi: base meringa, crema di marroni, panna montata e marron glacés. Da applausi.

IL POSTO: uno dei tanti in via Vigevano

Forse nessuno sentiva il bisogno dell’ennesimo ristorante in via Vigevano. Ma uno in più male non farà. Da fuori, le scritte sulle vetrine calamitano i passanti, che non riescono a fare a meno di fermarsi per leggere e dare un’occhiata. L’ho già detto “Complimenti al marketing manager dietro all’operazione”? 

L’ATMOSFERA: per tutti

L’atmosfera è abbastanza informale, anche se curata, e rende il locale adatto a gruppi di amici, famiglie con pargoli, coppiette. Peccato per la pessima acustica, forse perchè il locale è piccolo e non (ancora?) molto arredato. Carina l’idea della cucina a vista verso cui sbirciare.

IL CONTO: dipende dalla fame

Per variare e provarne di più, abbiamo ordinato gli smøøshi piccoli: piccoli di nome e di fatto. Alla fine con poco meno di 25 euro ce la siamo cavati, ma in tutta onestà sarei andata avanti ancora per molto, probabilmente facendo lievitare parecchio il conto. Ecco, non ci tornerei proprio quando sto morendo di fame. Ma per stuzzicare qualcosa di davvero sfizioso, Smøøshi mi sembra perfetto.

SMOOSHI.
Via Vigevano, 34. 02 83241707.
Via Vincenzo Monti, 27. 02 7862 2016.
Aperto tutti i giorni (lun-sab 12:00/15:00 e 18:00/00:00) tranne la domenica.