Tappa a Singapore: cosa vedere e dove mangiare

Di Sara Caulfield

Singapore è una tappa ideale per tutti quelli che, passando di qui per raggiungere Indonesia o Malesia, vogliono passare due giorni in un bel posto e aggiungere una calamita in più sul loro frigo.

Singapore offre molto: è una città attiva, piena di iniziative ed eventi interessanti, mostre da non perdere, locali alternativi da frequentare, cosparsa qua e là da meravigliosi templi, il tutto immerso in una vegetazione incredibilmente ricca e in un melting pot straordinario.

COSA VEDERE

HAJI LANE. In assoluto il posto del cuore. È un’adorabile stradina nel quartiere arabo, che urla «Instagrammami!», perché interamente composta da coloratissime shophouse. Vi troverete a fermarvi in ogni piccola bottega che incontrerete: oggetti, abbigliamento e accessori sono per lo più pezzi unici, spesso fatti a mano. Impossibile andare via senza aver fatto un piccolo acquisto. Se non siete interessati allo shopping potrete godervi un caffè in un ambiente rilassante. Haji Lane infatti è silenziosa durante il giorno, ma movimentata di sera. I bar e i piccoli café sono curatissimi nei loro dettagli e davvero originali. Un esempio? Il Selfie Coffee, dove puoi avere la tua foto stampata direttamente sul cappuccino, oppure Bergs, dove mangiare gli hamburger artigianali (e giganteschi) più buoni della città, o Piedra Negra, un famoso ristorante messicano, riconoscibile dall’enorme e coloratissimo murales che si affaccia sulla via. Preparatevi, perché la vostra macchina fotografica impazzirà!

Singapore cosa vedere dove mangiare

Haji Lane | © Sara Caulfield

LITTLE INDIA. La Little India di Singapore non è paragonabile a nessun’altra Little India nel mondo. Qui ci si immerge completamente in un mondo parallelo e vi dimenticherete di trovarvi a Singapore. Sarei forse banale se dicessi che i colori dei templi o dei sari delle donne sono accesi e brillanti e il profumo di curry e masala si diffonde tra le strade, ma è proprio così. Lungo la via principale potrete trovare svariati templi hindu con le loro enormi statue colorate e l’odore di incenso. Perdetevi nelle viette circostanti, che offrono perle inaspettate, come templi nascosti, abitazioni dai muri coloratissimi o mercati di frutta e verdura, proprio come in India. Andate durante il weekend per vivere al massimo questo quartiere durante i suoi giorni più chiassosi (ecco, se odiate posti eccessivamente affollati, allora evitate!).

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Little India | © Sara Caulfield

CHINATOWN. A differenza di Little India, dove gran parte della comunità Indiana si ritrova e vive, Chinatown è dove i cinesi fanno affari. Contorta anch’essa in mille stradine, troverete negozi di antiquariato, sale da tè, Hawker Center per assaggiare vero cibo cinese e un’infinità di negozi che vendono di tutto. In questo delirio di cibo e oggetti a caso, non mancano i templi, le statue spaventose dei demoni cinesi e le bellissime mille lanterne rosse. Spingendosi oltre Chinatown si arriva a Duxton Hill, tranquillo quartiere per prendere un tè e una fetta di torta, per esempio da Flor, il café giapponese più carino del mondo.

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Chinatown| © Sara Caulfield

MARINA BAY. Non siete venuti a Singapore se non siete andati a vedere il Merlion. Questa figura mitologica con la testa di leone e il corpo di pesce è la mascotte di Singapore e una popolare attrazione turistica, sotto forma di statua, posizionata alla foce del fiume Singapore. Il Merlion affaccia sulla baia della Marina, dove è stato costruito il Marina Bay Sands, albergo famoso per la sua infinity pool che dà sulla città: un’esperienza davvero mozzafiato! La passeggiata dal Merlion al celebre hotel è molto piacevole, soprattutto se fatta al tramonto, per terminare poi ai Gardens By The Bay e godersi la vegetazione (e il fresco, si spera!).

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Marina Bay| © Sara Caulfield

CLARKE QUAY. Terminiamo il nostro giro qui, lungo il fiume, in una zona rinomata per i numerosi ristoranti, locali e club. C’è davvero l’imbarazzo della scelta, ci sono cucine da tutto il mondo e l’ambiente è giovane e multiculturale. Al tramonto si possono scattare bellissime foto e sorseggiare un drink fresco. Una particolarità di Singapore è il colore: ovunque si vada i muri, le case, i tetti, i locali e le strade sono coloratissime e Clarke Quay non è da meno. Proseguendo sulla destra si arriva a Robertson Quay, mentre sulla sinistra si arriva a Boat Quay: entrambi i  distretti sono simili a Clarke Quay e perfetti per trascorrere una serata con gli amici!

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Clarke Quay| © Sara Caulfield

COSA MANGIARE

GLI SPIEDINI DI SATAY A LAU PA SAT. I singaporiani amano frequentare i famosi Hawker Center, dove si può mangiare dell’ottimo cibo locale con meno di otto dollari di Singapore (cinque euro) a persona! Il nostro consiglio è quello di andare nel chioscho di Lau Pa Sat (al 18 di Raffles Quay): la location – nel cuore del Central Business District – toglie il fiato, e vi serviranno i ‘grandi classici’, dal black pepper crab ai noodle saltati. L’ambiente è molto spartano e divertente e il punto in più di questo Hawker Center è che la sera alle sette allestisce un’area barbecue in strada, da cui ordinare i famosi spiedini satay,uno dei piatti più popolari del Sud Est Asiatico. Consiste nell’infilzare carne di vario tipo (pollo, manzo, maiale, gamberi) su uno spiedino di legno, grigliarlo e servirlo con una salsa speciale, a base di arachidi tostate, latte di cocco, salsa di soia, tamarindo e spezie varie. Se volete il mio consiglio personale, andate ai banchetti “7&8”, i migliori!

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Gli spiedini di Satay| © Sara Caulfield

IL DOSAI A LITTLE INDIA. Il dosai (si legge ‘dose’), è una sorta di crêpe fatta con della pastella di riso e lenticchie nere, finemente triturate e fatta fermentare durante la notte. Si cuoce su una piastra e si serve arrotolata e accompagnata dal chutney, le salsine indiane colorate e saporite, a base di menta, cocco, yogurt e dal sambar, una zuppetta di lenticchie e verdure stufate. Spesso si ordina anche l’idli, una tortina salata di pastella di riso e lenticchie, cotta al vapore, e tutto viene mangiato rigorosamente con la mano destra (quella sinistra è considerata ‘impura’) su una grande foglia di banano. Il ristorante che consiglio si trova a Little India, di fronte al mega iper centro Mustafa (l’indirizzo è Murugan Idli Shop, 81 Syed Alwi Rd). Quattro tavolini e quattro sedie, personale un po’ svogliato e un menu composto da circa quindici piatti, ma sempre, sempre pieno…provare per credere!

LA COLAZIONE DA TOAST BOX.  La colazione dei singaporiani consiste in un toast ripieno di Kaya (una marmellata fatta di cocco, uova e succo di foglie di pandan) e uno spesso strato di burro, delle uova bollite appena, tanto da essere ancora morbide all’interno e del tradizionale kopi. Il kopi è il loro caffè, molto, scuro, ricco e denso, mixato con tanto (tanto!) latte condensato e zucchero. Da non perdere, la soffice pandan cake, una chiffon cake verde (sì, verde!), perché cucinata col succo delle foglie di pandan, una pianta diffusissima in queste zone e utilizzata per molte preparazioni. La mia preferita è quella di Toast Box, al 180 di Kitchener Road, ma con diversi store in tutta la città!

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La colazione da Toast Box| © Sara Caulfield

I DIM SUM DI SWEE CHOON. Anni e anni di viaggi nei Paesi più disparati hanno riconfermato una grandissima verità: non serve spendere una fortuna per mangiare bene, ma basta andare nel posto giusto (che solitamente è anche economico). È questo il caso di Swee Choon, il ristorante dove andare se avete voglia di dim sum. Il dim sum potrebbe essere chiamato l’equivalente delle tapas spagnole, quindi un insieme di tanti piattini con pietanze diverse, della tradizione culinaria della Cina meridionale, da condividere al tavolo. I piatti che non possono non essere ordinati sono gli xiao long bao (ravioli al vapore con maiale), gli yam fritter (frittelle di carne e patate dolci), il maiale frittofrittissimo, il riso saltato con maiale e salsa di soia, i ravioli sulla piastra, il pancake di gamberi, la zampa di maiale con salsa, i bun al vapore con crema di uovo salato e per finire le famose tortine all’uovo (egg tart), proprio come quelle portoghesi. Anche questo locale (183-191 Jalan Besar) è sempre strapieno e spesso c’è da fare la fila. Sconsigliato nel weekend, per la grande affluenza, è aperto dalle sei di sera alle sei di mattina.

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I dim sum di Swee Choon| © Sara Caulfield

I TAIYAKI GIAPPONESI DA TAKASHIMAYA. Chi mi segue sui social (dove sono sempre e ovunque @saracaulfield) saprà benissimo quanto io ami i taiyaki e quanto io li abbia ampiamente instagrammati, facendo venire voglia di assaggiarli praticamente a tutti. I taiyaki sono dei dolcetti giapponesi venduti spesso durante i festival estivi, fatti di pastella dolce e riempiti di farcitura (da tradizione è quella dei fagioli di soia rossi, gli azuki, ma si trovano spesso con custard cream, cioccolata, crema di tè verde o addirittura con ripieno salato) e cotti in apposite stampi, per dare questa curiosa forma a pesce. Il nome infatti è composto letteralmente dal giapponese tai (orata) e yaki (grigliare). Il department store giapponese Takashimaya (391 Orchard Rd) ha un piano interamente dedicato al cibo ed è li che si possono trovare i Taiyaki. Uno solo non basta mai, io ne mangerei a non finire, quelli con la custard cream sono i miei preferiti in assoluto. Credo che tutti nella vita debbano provare i Taiyaki, come legge proprio!

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I taiyaki| © Sara Caulfield

 Che dite? Uno stop a Singapore adesso non è più un mistero!

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