Vacanze in Giappone: tutto quello che devi sapere (e fare) prima di partire

Di Caterina Zanzi

Ad aprile sono stata in Giappone per una decina di giorni, in un viaggio incantevole che ha toccato Tokyo e Kamakura, Kyoto, Nara e Osaka. È stata una vacanza meravigliosa, in cui tutto è filato liscio molto più che altrove e non c’è stato inconveniente di alcun tipo: insomma, ce la siamo solo goduti! Questo risultato è stato raggiunto anche grazie a una preparazione abbastanza minuziosa – ma divertente – che ci ha permesso di non avere sorprese. Ecco tutti i miei consigli per le vostre vacanze in Giappone: qui trovate tutto quello che dovreste fare e sapere prima di partire.

* La domanda che mi hanno fatto più spesso al mio rientro è stata: “Ma hai organizzato tutto da sola?“. Sì, e lo rifarei mille volte ancora. Andare a Tokyo non è molto diverso dall’andare a New York, per dire, e seguendo questi consigli sarà una passeggiata organizzare tutto. Le agenzie, inoltre, spennano vivi senza offrire servizi incredibili: fate tutto da soli, spenderete la metà e sarete liberi di scegliere quello che vi interessa davvero.

* Iniziate a bloccare il volo, all’incirca 4 mesi prima potrebbe essere una buona soluzione per avere tariffe più basse. Da Milano l’unica compagnia che opera il diretto a Narita è Alitalia: 700 euro a/r direi che è un buon prezzo. All’andata ho volato in economy, al ritorno in premium economy, e mi sono trovata bene in entrambi i casi. Altrimenti, ci sono diverse altre compagnie che fanno scalo. Se farete un po’ di giri e volete evitare di dover tornare a Tokyo, potete cercare un multitratta (per esempio: arrivo a Tokyo, ripartenza da Kansai, che è vicino a Osaka), ma spesso così facendo i costi lievitano di molto.

* Per quanto riguarda gli hotel, consultate Booking ma controllate sempre sul sito degli alberghi stessi se per caso non ci siano promozioni e prezzi più convenienti: a me è successo e ho fatto un affare! A Tokyo ho soggiornato all’Hotel Century Towern di Shinjuku a Tokyo (super consigliato), mentre a Kyoto sono stata al Noku (buono ma un po’ caro per i servizi offerti). Controllate bene le recensioni: in generale gli hotel in Giappone dovrebbero essere super puliti ed equipaggiati, il problema semmai sono le dimensioni delle camere, molto più ridotte rispetto a quelle a cui siamo abituati in Europa.

* Valutate, a seconda dei viaggi in treno che farete, se vi conviene comprare il Japan Railway Pass (JPR) oppure no. Lo potete fare controllando le cifre per tratta sul sito (o la app) di Hyperdia. In generale, già solo se farete Tokyo-Kyoto A/R, vi potrebbe convenire. Potete decidere se attivarlo per 7, 14 o 21 giorni.

* Una volta acquistato il JRP (io l’ho preso qui, con spedizione a casa del voucher, e mi sono trovata benissimo) lo potrete ‘scambiare’ una volta arrivati in Giappone. Scambiarlo significa presentare a una delle biglietterie JR il vostro voucher, decidere il giorno esatto per cui attivarlo (fate bene i conti) ed eventualmente prenotare sin da quel momento i treni ad alta velocità (Shinkansen) che vi interessano (ve lo consiglio soprattutto nei periodi più affollati). Per utilizzarlo, vi basterà mostrarlo ai controllori all’ingresso dei tornelli delle linee JR. Lo scambio può avvenire in diverse stazioni a Tokyo e anche già al Narita Airport (dove però la fila a volte può essere lunga: io ad esempio l’ho scambiato a Shinjuku qualche giorno dopo il mio arrivo, ed è stato molto più rapido).

* Prenotate dall’Italia il vostro Pocket Wifi, una vera e propria manna (dal costo irrisorio, peraltro: meno di 60 euro per 11 giorni) per navigare in totale libertà per tutta la vostra vacanza. Si tratta di un piccolo dispositivo portatile, la cui carica dura tranquillamente un’intera giornata, che se associato anche a diversi smartphone vi permetterà di avere sempre internet con voi. Fondamentale. In alternativa, potrete acquistare una sim card, ma io ho preferito questa soluzione (l’ho prenotato sempre sul sito del JRP, e poi ritirato in aeroporto).

* Prevenire è meglio che curare: l’assicurazione sanitaria per un volo in Giappone è fortemente consigliata, perché senza copertura rischiereste di pagare molto nel caso vi succedesse qualcosa. Ci sono diverse compagnie che offrono questo servizio, e il costo a persona per una decina di giorni varia tra i 50 e i 100 euro, a seconda dei casi e delle tipologie scelte. Io mi sono affidata – abbastanza randomicamente – a Europ Assistance. Fortunatamente non ho dovuto testare il servizio, ma nella fase di stipula del contratto sono stati gentili e solerti. Ovviamente, potete decidere anche di integrare l’assicurazione sanitaria con una più generica assicurazione viaggio (che vi tutela, ad esempio, per il volo), ma ricordatevi che va fatta a ridosso della prenotazione dell’aereo.

* Controllate con la vostra banca che le vostre carte di credito siano abilitate a prelevare in Giappone. Tenete presente che difficilmente bancomat a circuito VPay funzioneranno, meglio le carte di credito Visa o la Mastercard. Io ho preferito andare in sicurezza e portarmi circa 500 euro da cambiare all’aeroporto di Narita (uno dei posti, a quanto pare, con il cambio più conveniente, al contrario di quanto si potrebbe pensare), e prelevare poi il resto là.

* Armatevi di tecnologia. Tra gli acquisti più intelligenti che possiate fare in vista del vostro viaggio in Giappone ci sono sicuramente due ‘strumenti’: gli adattatori (occhio che alcuni dei vostri aggeggi elettronici – per esempio la mia piastra e il mio phone – potrebbero non funzionare a causa del voltaggio diverso) e dei caricabatterie esterni con cui ricaricare i vostri dispositivi (smartphone e pocket wifi su tutti) nel caso si scaricassero durante il giorno.

* Scaricate le app che vi serviranno una volta là: io ho scaricato Hyperdia (per gli orari dei treni JR), TokyoSubway (per la metro a Tokyo), Tabimori (per il cambio e il meteo), JapanTaxi (per i taxi), e imprescindibile sarà avere Google Maps, naturalmente.

* Una volta in Giappone (eventualmente anche già all’aeroporto), acquistate una tessera ricaricabile per i mezzi (Suica o Pasmo), che vi servirà ovunque. Comodissima. Io l’ho ricaricata di 5mila yen (circa 40 euro), che mi sono bastati per 11 giorni perfettamente.

Vacanze in Giappone

La Suica Card | © Caterina Zanzi

* Un consiglio generico: studiate, studiate, studiate. Informatevi, leggete il più possibile. Chiedete pareri, e non limitatevi a una sola fonte. Io ho trascorso ore e ore nei mesi antecedenti alle vacanze sui forum, su TripAdvisor, su blog e guide. Ho comprato una Lonely Planet, ma vi consiglio di fare il grosso su internet. In particolare, ho trovato super utili il sito di Marco Togni e il gruppo Facebook Giappone per Tutti, collegato all’omonimo sito. Infine, l’ente nazionale del turismo giapponese è talmente pazzesco che, se compilate la richiesta a questo link, in una quindicina di giorni vi spedisce a casa mappe e brochure molto utili a vostra scelta!

* Una volta fatto il vostro piano, trasferitelo su Excel insieme a tutti i numeri utili e agli indirizzi, stampatelo e mettetelo su Dropbox per averlo sempre con voi!

* La nota dolente non così dolente: il costo. A far lievitare il prezzo di una vacanza in Giappone, a quanto ho avuto modo di sperimentare, sono il volo (prenotatelo con mesi di anticipo, io ho trovato a dicembre un A/R Alitalia – unica compagnia che opera il diretto da Milano – a 800 euro) e gli hotel di buon livello, il cui costo della camera doppia si aggira sui 150 euro a notte in alta stagione. Starà a voi deciderete quanti scali sarete disposti a fare e fino a quale categoria di hotel siete disposti a scendere per arginare il conto finale. Una volta là, comunque, la vita non sarà cara: come vi dicevo, si riesce a mangiare in buoni posti anche a 10 euro e i mezzi non sono più costosi che a Milano, anzi.


Questo è tutto quello che, secondo me, andrebbe saputo e fatto prima di partire. Qui di seguito, invece, trovate qualche riflessione personale che ho fatto al termine di questa incredibile vacanza.

* Troverete la fila più o meno da qualsiasi parte. Ma non sarà una fila ‘all’italiana’. Sarà ordinata, silenziosa, e soprattutto veloce. Ci saranno sempre persone addette a gestirla, e sarà tutto perfettamente orchestrato.

* Sarà tutto pulito. Nei camerini dei negozi, quando vi proverete i vestiti, dovrete levarvi le scarpe (cosa che ho adorato). Lo stesso in alcuni ristoranti, soprattutto se sarete sul tatami. I bagni pubblici saranno probabilmente più puliti di quelli di casa vostra, e in ognuno di essi troverete il famoso water ‘alla giapponese’ dotato di ogni funzione che vi possa venire in mente. Musica compresa per coprire i rumori. Geniale!

*  Vedrete tante persone in giro con la mascherina, soprattutto a Tokyo. Non sarà per l’inquinamento ma per un bel gesto verso il prossimo: quando sono malati, i giapponesi si proteggono così e soprattutto proteggono gli altri dal contagio. Alcuni pare la indossino anche per prevenire i germi in situazioni in cui il contagio è più probabile, per esempio in aereo o sui mezzi pubblici all’ora di punta.

* Ci si saluta sempre. ‘Konnichiwa’ lo sentirete dire e alla fine lo direte spessissimo. E si ringrazia sempre: ‘Arigato’ diventerà il vostro mantra.

* In generale, anche se con l’inglese si fa un po’ di fatica, le persone che fermerete nel caso vi servisse aiuto saranno tutte super disponibili e gentili. Quindi niente paura: mi è capitato con diverse persone che, nonostante non riuscissi a farmi capire, una volta mostrato loro l’indirizzo mi ci accompagnassero personalmente!

* Le cose, specie i soldi, ma anche i bigliettini da visita (di cui vanno pazzi) e le carte, vanno porte e ricevute con due mani, e non con una. Un bel gesto di rispetto.

* Non si fuma (né sigaretta elettronica né ‘classica’) da nessuna parte per strada, a parte nelle varie aree dedicate che, se fumate, imparerete a trovare (sono sempre un po’ nascoste, al massimo potete cercarne su Google Maps, o altrimenti sarà un bel momento per provare a diminuire). Al contrario, in tanti ristoranti ci si potrà accendere una sigaretta in tranquillità.

* Quando arrivate in un bar o in un caffè self service, potrete prima di tutto scegliere il vostro tavolo e apporvi sopra una targhetta. Questo significherà che avete prenotato il vostro tavolo, e che dove c’è già una targhetta non potrete sedervi.

* A Tokyo troverete negozi monomarca di qualsiasi marchio: ho adocchiato addirittura quelli di Caran D’Ache e di Victorinox, oltre a tutta una serie di negozi che in Italia ancora non ci sono (Uniqlo e Forever21 su tutti): potrete decisamente sbizzarrirvi. Oltre ai negozietti artigianali, tra le catene giapponesi più belle vi segnalo i nomi di Daiso e di Tokyu Hands.

* Nei ristoranti riuscirete a mangiare, e bene, anche con solo una decina di euro. L’acqua è gratis, e si mangia molto velocemente. Ho avuto l’impressione che non esista la cultura del rilassarsi più di tanto al ristorante e stare seduti anche un paio d’ore, come invece accade in Italia. Essendoci un grande turnover di persone, sono i ristoratori stessi ad avere piacere che i clienti mangino velocemente, diciamo in una mezzoretta: il servizio di conseguenza è super solerte e non mi è mai capitato di aspettare il mio piatto per oltre 5/10 minuti. Non ho mai prenotato, e complici anche le file ordinate di cui vi parlavo, ho aspettato fuori dai locali al massimo 30 minuti. Il consiglio rimane quello di non pranzare o cenare alle ore di punta (cioè all’una e tra le 7 e le 8 di sera).

* La cucina è leggerissima, non ho mai avuto problemi pur avendo provato di tutto e anche piatti più pesanti come il ramen, il tenpura e l’okonomiyaki, se paragonati a quelli assaggiati in Italia, sono risultati assolutamente digeribili. Se mangerete giapponese e camminerete tanto (io viaggiavo sulla ventina di chilometri al giorno), probabilmente tornerete a casa dimagriti.

* Tanti ristoranti non saranno su Google Maps o su Tripadvisor: imparerete a entrare a sensazione, ma considerate che più o meno ovunque dove cadrete, cadrete in piedi.

* Provate più cibi possibili e non fermatevi al sushi o al pesce crudo: oltre, c’è un mondo. Bisognerebbe stare un anno in Giappone per provare tutte le sue delizie, ma vi consiglio di non lasciarvi sfuggire questi piatti: ramen, okonomiyaki, takoyaki, soba, udon, tonkatsu, shabu shabu, carne di Kobe, Wagyu, yakitori, katsu curry. Come snack vi consiglio gli immancabili onigiri (soprattutto in treno come spuntino!) e i cracker di riso, che si chiamano senbei. Tra i dolci, assaggiate assolutamente i mochi e i warabimochi, il baumkuchen, i dorayaki, i melonpan, i dango, gli anpan e qualsiasi cosa al matcha troverete! Come bevande, non fermatevi alla birra e provate il sake e lo shōchū.

* Ad ogni angolo della città troverete dei dispenser automatici con all’interno ogni sorta di bevanda. L’acqua naturale sarà in minoranza, in confronto a tutte le bibite per cui i giapponesi vanno pazzi. Troverete di tutto, non capirete cosa sarà, e lo proverete lo stesso. Qualche esempio? Bibite proteiche, lattine con collagene, coca alla pesca, coca bianca con le fibre dentro, matcha caldo e freddo, yogurtini, pepsi rosa, acqua tonica, acqua e latte! Un’unica certezza: l’acqua naturale c’è anche in Italia!

* Il Giappone è disseminato di konbini, una sorta di minimarket aperti giorno e notte, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, festività comprese. Vendono ogni genere di cosa: prodotti per la casa, per l’ufficio e per la scuola, alimentari e alcolici, riviste, gadget, biancheria intima, accendini, sigarette e chi più ne ha più ne metta. Al loro interno spesso ci sono anche degli atm da cui è possibile prelevare.

* Potreste sentirvi un po’ barbone in confronto alle ragazze giapponesi. Loro sono sempre perfette, super curate in ogni minimo dettaglio, e vi capiterà sicuramente – nei bagni pubblici – di trovare qualcuna di loro impegnata in una appassionante sessione di truccoparrucco, con magari dei bigodini roventi in testa.

* Controllate bene su Google gli orari e i giorni di chiusura delle attrazioni, in modo tale da scegliere i vostri itinerari senza il rischio di trovare qualcosa chiuso.

* Sia a Tokyo che a Kyoto esistono diversi servizi di free guide da parte di giapponesi ai turisti. Non ho sperimentato, ma ne ho letto ovunque molto bene.

* Consigli per il jet lag: dormite più che potete all’andata, cercate di non addormentarvi al ritorno. Una volta arrivati in Giappone, cercate di tirare almeno fino alle 9 di sera prima di riposarvi, così facendo il giorno dopo sarete un fiore.

* Ovunque andrete avrete la sensazione di voler acquistare qualsiasi cosa. Lasciate posto in valigia o preparatevi a comprare almeno un trolley a mano da riempire alla fine del viaggio. La mia situazione una volta arrivata a casa, per dire, è stata questa!

Vacanze in Giappone

Alcuni dei souvenir che ho comprato | © Caterina Zanzi

* Da ultimo, ci tengo a sottolineare che queste sono state le mie sensazioni e che, in generale, comprendere appieno un Paese complesso come il Giappone non è assolutamente possibile in 10 giorni di vacanza, ma credo nemmeno di un mese. Gli aspetti più nascosti e ‘sotterranei’ ovviamente faticano a trapelare ai turisti. Sarei molto interessata e curiosa di scendere sotto la ‘superficie’, magari in un viaggio più lungo.

* Da ultimissimo, per me è stato il viaggio più bello della mia vita e ho seri dubbi che un altro posto nel mondo riuscirà ad appassionarmi, entusiasmarmi e affascinarmi quanto il Giappone. Spero per voi sarà lo stesso!


E voi avete altri consigli da dare a chi è in partenza?  Lasciateli qui sotto nei commenti oppure commentate sui social utilizzando l’hashtag #ConoscoUnPosto!

CERCA NELLA MAPPA

Potrebbe interessarti anche

1 commento

Giada Capotondi 20/02/2020 - 6:34 pm

Tra meno di dieci giorni saro’ per la prima volta in Giappone e quasi non riesco a crederci! Ora spulcio un po’ il tuo blog in cerca di qualche utile consiglio, grazie!

Rispondi

Lascia un commento