Un itinerario meno battuto di altri per scoprire tre meravigliose isole delle Cicladi molto vicine ma diverse tra loro: Andros, verdissima e selvaggia; Tinos, dall’ottima cucina e dai mille paesini; e Syros, la più piccola ma ricca di sorprese. Noi abbiamo fatto questo itinerario in una decina di giorni, ma c’è parecchio da vedere e la permanenza può raddoppiare senza annoiarsi. Arrivati all’aeroporto di Atene, abbiamo raggiunto il porto di Rafina e da qui siamo salpati col traghetto per questa avventura attraverso l’Egeo. Dopo un paio d’ore di navigazione, siamo arrivati alla prima tappa.
ANDROS: COSA VEDERE
- SBARCHIAMO A GAVRIO. Gavrio è il porto dell’isola da dove salpa e dove attracca qualsiasi traghetto, e che quindi accoglie tutti i visitatori. Si tratta di una cittadina non imperdibile ma fondamentale, perché è lì che troverete l’autonoleggio che vi serve per prendere la macchina che vi porterà alla scoperta dell’isola.
- A BATSI ANDROS DÀ IL SUO BENVENUTO. Si tratta di un paese che si affaccia su un’incantevole baia piuttosto tranquilla a pochi chilometri dal porto di Gavrio. Batsi è quindi una tappa obbligata, oltre a essere un’ottima base dove alloggiare per poter visitare l’isola in lungo e in largo. Qui troverete tantissimi ristoranti, dai più turistici a quelli più tradizionali, oltre a numerosi hotel e affittacamere. La parte più viva è quella della marina del porticciolo turistico, dove sono concentrati i locali, alcuni dei quali sopraelevati e da cui si gode una vista notevole. Dall’altro lato delle baia, invece, c’è una bella e lunga spiaggia di sabbia, comoda e perfetta se non avete voglia di spostarvi.
- ESPLORANDO L’ISOLA. Girando per le strade dell’entroterra di Andros, colpisce l’incredibile quantità di vegetazione rigogliosa, in netta contrapposizione con l’immaginario della classica Ciclade. Questo perché si tratta di un territorio, a tratti anche impervio, ricco di fonti spontanee che permettono all’isola di essere unica nel suo genere. Ci siamo fermati a Menites, un posto a dir poco speciale dove sotto un arco fittissimo di enormi platani sgorgano numerosi zampilli in fontane a bocca di leone. Da lì parte anche uno dei molti percorsi di trekking in mezzo al verde di Andros, per gli appassionati del genere.
- LA CHORA. Come ogni isola greca che si rispetti, Andros ha la sua Chora, ossia il suo “capoluogo”, e in questo caso è anche uno dei più belli che ci sia capitato di vedere per la le piazzette e le stradine lastricate, l’impiego del marmo nelle decorazioni di archi e finestre e la posizione particolarissima di questo centro che per una parte della sua estensione è a picco sul mare. Non mancano, naturalmente, locali con i tavolini esterni dove fermarsi per una pausa con un caffè freddo e negozietti dove fare un po’ di shopping.
- IMPERDIBILE LA VECCHIA CHE SALTA. No, non siamo impazziti. Questa è la traduzione letterale del nome della spiaggia – a nostro parere – più bella dell’intera isola, Tis grias to pidima. Perché si chiami così resta un mistero, nonostante le numerose leggende. Per arrivarci si deve scarpinare un po’ ma la sabbia bianca, l’acqua trasparente e la caratteristica roccia monolite che le sta di fronte creano uno scorcio che ripaga interamente lo sforzo. Come accade per altre spiagge non così facili da raggiungere, lì non troverete nessun tipo di attrezzatura né di ristoro, perciò se pensate di trascorrervi la giornata partite con qualche genere di conforto. Il nostro consiglio, però, è di farvi una bella nuotata, godervi il panorama per un paio d’ore e poi ripartire all’esplorazione dell’isola.
- UNA GIORNATA DI RELAX A VITALI. Cambiando completamente genere, anche la spiaggia di Vitali ci è piaciuta tantissimo. Si raggiunge scendendo in macchina attraverso uno sterrato da percorrere con calma, ma alla portata di tutti e con qualsiasi auto. Già durante la discesa colpisce il mare azzurrissimo e una volta arrivati ci si può godere una spiaggia attrezzata con lettini e ombrelloni a prezzi onestissimi. C’è anche un baretto che serve piatti veloci e frutta fresca.
- ALTRE SPIAGGE. L’isola ne offre davvero tante e per tutte le esigenze: oltre a quella di sabbia dorata di Batsi di cui vi dicevamo prima, grande e comodissima da raggiungere, ci sono tantissime baie più o meno accessibili e di conseguenza più o meno frequentate. Noi in 4 giorni non ne abbiamo viste altre, ma ci hanno detto che Paralia Pirgos è stupenda (si raggiunge però solo con una 4×4 o con una lunghissima camminata).
ANDROS: DOVE MANGIARE
- DROSIA MENITES. Questo ristorante ci è rimasto nel cuore: è uno dei posti più suggestivi dove abbiamo mai mangiato. Sarà che faceva caldissimo, sarà che non ce l’aspettavamo quando ci siamo seduti sotto i platani secolari dove sono sparpagliati i tavolini di questo locale, fatto sta che ci siamo sentiti proprio felici. E lo siamo stati ancora di più una volta ordinata dell’acqua fresca (che i camerieri prendono con le brocche direttamente dalle fonti di Menites) e del vinello bianco beverino. I piatti che ci hanno definitivamente conquistato sono stati due: la fourtalia, piatto tradizionale di Andros di cui si litiga con Tinos la paternità, che consiste in una sorta di tortilla con patate, cipolle e la tipica salsiccia della zona, speziata con il finocchietto; e un’insalata di pomodori spellati (!!!), capperi e feta sbriciolata che ancora oggi ricordiamo con commozione. No, rifatta a casa non è stata minimamente la stessa cosa.
- OTI KALO. Questo è indubbiamente il nostro ristorante preferito di Batsi, dove siamo capitati per caso la prima sera e che ci ha visti tornare alla prima occasione. È una classica taverna greca dove si possono trovare i patti più celebri di questa cucina a base di verdure, carne e pesce. Ci è piaciuto tutto quello che abbiamo assaggiato, in particolare la moussaka (tipico sformato di melanzane e carne trita), i dolmadakia (involtini di fogli di vite ripieni di riso), l’agnello al limone e il calamaro alla griglia. Le porzioni sono state parecchio abbondanti e i prezzi giusti. Ulteriore plus, dalla terrazza si gode di una vista sulla baia davvero incantevole.
- TO STEKI TOU ANDREA. Si trova nella zona nord-esse dell’isola, si mangia sotto un bel pergolato e la cucina è casalinga e senza fronzoli. Consigliato soprattutto a chi ama i gatti, qui ne troverete tantissimi che si aggirano tra i tavolini in cerca di avanzi golosi.
TINOS: COSA VEDERE
- SBARCHIAMO A TINOS. Ripartiamo da Gavrio, dopo aver riconsegnato l’auto, alla volta di Tinos, dove arriviamo con un altro paio d’ore via mare. Il porto di Tinos è praticamente in città, la Chora dista 300 metri e si raggiunge a piedi in un attimo. Il paese è di medie dimensioni, con tre-quattro viuzze particolarmente belle, ma la cosa che colpisce immediatamente è il santuario dedicato alla Madonna che domina la cittadina ed è meta di pellegrinaggio da parte degli ortodossi di tutta la Grecia e non solo. Motivo per cui è caldamente sconsigliato visitare per turismo l’isola durante la settimana di Ferragosto, quando arrivano persone da ogni dove per la celebrazione del culto. L’isola straripa di gente e i prezzi lievitano. Sappiamo che spesso è l’unico momento utile a disposizione, ma si rischia di non godersi la magia di questo posto dai ritmi normalmente molto tranquilli.
- L’ISOLA DAI MILLE VILLAGGI. La particolarità di Tinos sono i piccoli borghi di cui è disseminata, uno più grazioso dell’altro e alcuni veri e propri gioielli. Il bello di Tinos, secondo noi, è proprio girare scoprendoli uno per uno. Per questo motivo, anche questa volta abbiamo noleggiato una macchina in città: vi consigliamo l’autonoleggio Vidalis, Yannis e il suo team sono super gentili e affidabili. I nostri paesini preferiti sono Kampos con i suoi campanili scolpiti, Isternia da cui si gode una vista spettacolare sull’Egeo davvero imperdibile, Dyo Choria con la sua deliziosa piazzetta, Volax con le poesie scritte su porte e imposte e le botteghe di artigianato, Panormos, un villaggio di pescatori sul mare che sembra fermo nel tempo. Ma si potrebbe continuare a lungo.
- UNA TAPPA IRRINUNCIABILE. Un paragrafo tutto suo se lo merita Pyrgos, senza dubbio il più bello dei paesini di Tinos: viuzze bianche, colonne e finestre scolpite di marmo, porte blu e buganville a ogni angolo. Una miriade di chiese e chiesette, piccoli giardini fioriti, fontane e infine la piazzetta centrale dove un platano secolare domina la scena e invita a godersi la sua ombra davanti a una Fix o a un metaxa. Qui si trova anche un museo dedicato alla lavorazione del marmo, arte tradizionale di Tinos che ospita infatti una grande cava. Poi, ci sono negozietti di artigianato e di gioielli molto carini, diversi bar e un paio di taverne. C’è anche un laboratorio che sforna pane e dolci che vende al pubblico, seguite il profumo e lo troverete!
- IL MONASTERO. È interessante anche una visita al monastero ortodosso che si trova sull’isola. Ricordatevi di avere gambe e spalle coperte per poter entrate e avrete accesso a parecchio dello spazio abitato dalle monache devote a Santa Pelagia, patrona dell’isola e colei che fece erigere il santuario in città. Qui sono anche conservate ed esposte alcune reliquie della santa e potrete godere di uno stupendo panorama.
- EXOMBURGO. Si tratta del monte che domina l’isola e sotto la cui vetta si può arrivare in macchina. Lì troverete un grande spiazzo dalla vista incredibile su tutta l’isola e una piccola cappella votiva.
- AGIOS IOANNIS PORTO. Qui è dove abbiamo alloggiato e dove troverete ben due spiagge divise da un mini promontorio: una piccola baia riparata che però dopo pranzo è in ombra, e una spiaggia lunghissima e ampia. Ci sono diverse strutture che forniscono lettini e ombrelloni, nonché diverse oppurtunità per pranzare o bere qualcosa.
- ORMOS ISTERION. La spiaggia più suggestiva dell’isola secondo noi, acqua cristallina e sabbia fine. Anche qui trovate nei paraggi diversi ristoranti ma niente attrezzature.
- KOLIYMBITHRA. C’è un po’ di Ibiza in questa spiaggia dalle vibes hippie, con un furgoncino a fare da bar e i caratteristici ombrelloni bassi con cuscini di iuta. Bella atmosfera, ma da questo lato dell’isola il mare è quasi sempre mosso, tenetelo in considerazione.
- LAOYTI. Si tratta di un’altra spiaggia molto incontaminata e selvaggia. Qui il fondale è subito profondo e il paesaggio ancora una volta diverso. C’è un fiumiciattolo che sfocia nel mare dalla spiaggia, rendendola particolare. Troverete anche un baretto e qualche lettino e ombrellone.
TINOS: DOVE MANGIARE
- GI OURANOS THALASSA. Questo ristorante si trova a Kionia, sul mare, e ci piace moltissimo, sia perché si mangia molto bene sia perché fa una cucina greca un po’ diversa dal solito. Lo chef è un personaggio (ha partecipato anche a qualche programma greco di cucina) e la qualità è davvero una spanna sopra agli altri. È tutto buono, ma a nostro parere l’hallumi come lo fanno qui gioca un altro campionato, insieme alla Pavlova che non sarà tipica delle Cicladi ma è altrettanto paradisiaca. I prezzi sono un po’ più alti della media, ma questo posto, per noi, vale assolutamente la spesa.
- O ROKOS. Una ruspantissima e deliziosa taverna nel bel paesino di Volax. Da qui non si vede il mare, anzi, il locale è circondato dalle strane montagne di questa parte dell’isola, ma il sapore dei suoi piatti non vi farà sentire la mancanza di nulla. Qui secondo noi ci sanno fare particolarmente con la carne e se vi piace l’agnello non potete perdervi le costine alla griglia. Fatevi portare anche il loro formaggio, le olive e la salsiccia di Tinos e ve ne andrete felici, avendo speso il giusto.
- MALAMATENIA. Si tratta di uno dei ristoranti più popolari dell’isola. Ha un ottimo rapporto qualità prezzo e qui si trovano tutti i grandi classici della cucina ellenica, ma anche piatti meno conosciuti. Vi consigliamo di provare, per esempio, la mostra, una sorta di frisella molto grande con pomodori e feta, e dei peperoni simili ai friggitelli ripieni di formaggio piccante da volare via.
- MAISTROS. Siamo a Panormos. Se dopo una visita al borgo vi viene fame, in 10 minuti di auto sarete seduti a un tavolo di questo ristorante. Da Maistros si mangia pesce e lo si mangia bene e in modo vario, cosa rara per le Cicladi, anche se può sembrare un paradosso. Ottime le cozze, le sardine marinate e anche i calamari fritti.
- HALARIS. Questo non è un ristorante ma una pasticceria, un sogno forse: è una delle più famose della Grecia e non è un’iperbole. È nella Chora, non lontano dal porto, e la sua storia inizia nel 1923. Obbligatorio passare di qui e portarsi via in una delle caratteristiche scatole marroni un po’ di dolcetti di pasta di mandorla o qualsiasi altra squisitezza catturi la vostra curiosità. I nostri preferiti sono dei biscotti con l’arancia candita e dei dolci con la panna montata.
SYROS: COSA VEDERE
- ERMOUPOLI. A Syros siamo stati in giornata, è una bella gita che si può fare partendo da Tinos con un’oretta di traghetto all’andata e altrettanto al ritorno. Quello che vi diamo qui è, quindi, solo un assaggio dell’isola a cui si potrebbe serenamente dedicare qualche giorno per esplorarla per bene. Si sbarca a Ermoupoli, una vera e propria città che non è solo la principale di Syros, ma è anche il centro più importante delle Cicladi, sia a livello culturale sia amministrativo. Dimenticatevi tutto quello che avete imparato a Tino e Andros sull’architettura cicladica: gli edifici di Ermoupoli sono imponenti e in stile neoclassico, e ne lasciano subito intuire il passato glorioso e un presente ancora vivo. Passeggiare per le sue strade è davvero piacevole e gli scorci che regala sono qualcosa di unico, soprattutto pensando che si è su una piccola isola dell’Egeo. Oltre a diversi monumenti storici, musei e bellissimi palazzi, non mancano ristoranti, bar e locali. Ci sono anche parecchie scale che conducono alla parte alta della città; sono belle ripide ma regalano all’arrivo scorci molto suggestivi.
- TEATRO APOLLO. Se ci leggete, sapete anche della nostra passione per il teatro e non potevamo non visitare quello che si trova qui. Il Teatro Apollo è una riproduzione in “miniatura” della Scala di Milano in mezzo al Mediterraneo ed è un polo culturale importantissimo della zona. La sua stagione dura tutto l’anno (sogno!) e ospita sia spettacoli d’opera sia di prosa. Il suo palco è stato calcato dalla Callas così come da tantissimi nomi della lirica mondiale. L’edificio è degli anni 60 dell’800 ed è un omaggio al melting pot delle culture che sono passate di qui: il soffitto del foyer, per esempio, riprende quello del Partenone, ma al posto della rosa raffigura la stella dei mari veneziana, rimando alla dominazione della Serenissima su queste isole.
ALTRE INFORMAZIONI UTILI
- COME ARRIVARE. Per fare questo viaggio potete volare su Atene come abbiamo fatto noi, ma anche su Mykonos che dista solo mezz’ora di traghetto da Tinos. I voli su Atene sono solitamente più economici, più frequenti e disponibili durante tutto l’anno, ma se volete aggiungere una tappa che magari non conoscete è un’idea. Potete anche arrivare ad Atene e rientrare da Mykonos o viceversa, insomma ci sono varie opzioni.
- TRAGHETTI. È importante avere sotto mano orari e tratte dei traghetti, noi abbiamo utilizzato solitamente il sito onpenseas.gr. I traghetti in Grecia sono estremamente puntuali e anche piuttosto confortevoli. Può capitare, però, che con il mare grosso oppure a causa di uno sciopero siano fermi. Lì è necessario armarsi di pazienza.
- NOLEGGIO AUTO. Vi consigliamo per la nostra esperienza di noleggiare la macchina sulle isole e non ad Atene o Mykonos. Imbarcarla vi costringerebbe a prenotare con largo anticipo per non rischiare di non trovare posto, vi costerebbe di più e dovreste fare lunghe file per imbarco e sbarco. Molto più agile prenderla in loco.
E voi siete mai stati in questa parte di Egeo? Avete altri suggerimenti? Fatecelo sapere con un commento o condividendo le vostre foto sui social con l’hashtag #ConoscoUnPosto!
Se siete alla ricerca di altri nostri consigli, trovate tutto a questo link per gite fuori porta e a questo per viaggi più lunghi.
3 commenti
Grazie per questa bella descrizione di viaggio che mi è subito saltata all’occhio. Noi a maggio abbiamo fatto il seguente itinerario in 2 settimane: Volo su Atene, traghetto da Pireo verso Sifnos (3 notti), Milos (4 notti), Folegandros (4 notti) e Santoni (3 notti). Giro consigliatissimo e molto rilassante.
Grazie del suo bel articolo su queste splendide isole. Nel descrivere Tinos ha menzionato che avete allogiato a “Agios Ioannis Porto”, dove ci sono alcune belle spiagge. Sarebbe possibile avere il nome del vostra albergo o B&B? Io sono di Milano ma adesso abito da molti anni in Toscana, e cerco di viaggiare quando posso. Grazie ancora per le sue informazioni molto utili, e continui sempre a scrivere il suo ottimo blog!
Il mio messaggio sopra è anche per Caterina Zanzi che ha fondato “Conosco un Posto”.