Tre ragazzi che si tuffano in piscina. Vent’anni passano da quel tuffo per Teresa e Bern, Bern e Teresa, divisi da tutto, uniti dal niente, eppure sempre lì, a cercarsi, fino all’estremo.
In un panorama pugliese, prima, addirittura nell’Estremo Nord, poi. Fino all’epilogo. Dalla prima pagina fino all’ultima Paolo Giordano “ci tiene lì”. A dieci anni dalla pubblicazione de “La Solitudine dei Numeri Primi”, l’autore torna a tormentarci e darci pace, pagina dopo pagina.
Se siete alla ricerca di un libro che parla di amore, sesso, ideali, e che vi traghetti idealmente dall’adolescenza alla maturità, questo è il romanzo che fa per voi. Da portare in spiaggia quest’estate, o dove vorrete, ma va letto.
“Sono fuggito dalla tua mano verso la tua mano”. “Sposiamo la luce e la tenebra”. E ancora, “c’è sempre molto da conoscere della vita di qualcun altro, Teresa. Non si finisce mai. E a volte sarebbe meglio non iniziare affatto”.
Il libro di Giordano, però, va iniziato, perché è pieno di frasi meravigliose e vi terrà compagnia come poche altre opere hanno saputo fare con me di recente.
Editore Einaudi. 440 pagine. Pubblicato nel 2018.
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