Viaggio in Indonesia: itinerario di due settimane tra Bali, Lombok e Isole Gili

Di Elisabetta De Candia

Un viaggio in Indonesia che unisce il fascino spirituale di Bali, le spiagge selvagge di Lombok e l’atmosfera rilassata delle isole Gili. Ecco il nostro itinerario di due settimane con tappe, consigli, hotel, ristoranti e spunti per chi sogna un’avventura tra templi, onde e tartarughe, alla scoperta di tre isole completamente diverse tra loro!

VIAGGIO IN INDONESIA: COSA VISITARE A BALI

Durante il nostro viaggio in Indonesia abbiamo deciso di concentrarci maggiormente, essendo la nostra prima volta in zona, sull’isola di Bali, esplorando tre delle sue zone più affascinanti: Uluwatu, Canggu e Ubud. Ognuna ci ha regalato atmosfere diverse e indimenticabili. Qui sotto ve le raccontiamo nel dettaglio.

Uluwatu, tra spiagge e templi

Uluwatu, nel nostro viaggio in Indonesia, è stata la porta d’ingresso a Bali, ma anche il nostro saluto finale all’isola. Siamo rimasti in questa zona nella parte sud di Bali le prime due notti e siamo tornati l’ultima. Qui sarete immersi nella vegetazione, con spiagge splendide, lunghe e deserte, e tramonti incredibili. La zona è famosa per le sue scogliere a picco sull’oceano, dove i surfisti sfidano onde leggendarie.

Come base per le prime notti abbiamo scelto Cengiling e il Flowerbud Bungalow, una struttura semplice, ma pulita e dall’incredibile rapporto qualità prezzo (13€ a notte), in perfetto stile balinese con tanto di inconfondibile bagno en plein air. La posizione è ideale per raggiungere una delle spiagge più scenografiche della zona, Balangan Beach, dove vi suggeriamo di pranzare al The Point (per il primo Nasi Goreng della vacanza), con vista sull’oceano e piedi nella sabbia, e di visitare per una merenda o una birra al tramonto il vicino Surfers Cafè. Per cena, invece, troverete a poca distanza Bagus Warung, un piccolo ristorante balinese senza fronzoli e frequentato prevalentemente da locali, dove mangerete pesce alla griglia davvero incredibile con una spesa ridicola.

Altre spiagge che vi consigliamo di raggiungere:

Green Bowl Beach: una piccola baia nascosta, perfetta per chi cerca tranquillità e acque cristalline (attenzione che i gradini per risalire sono impegnativi, ma promettiamo che ne sarà valsa la pena).
Thomas Beach: meno affollata rispetto ad altre spiagge della zona, ideale per rilassarsi e godersi il panorama.
Nyang Nyang Beach: selvaggia e spettacolare, raggiungibile con una camminata tra la vegetazione, perfetta per chi ama le spiagge più isolate.
Karma Beach: situata sotto il lussuoso Karma Kandara Resort. Qui, in particolare, si trovano diversi beach club, tra cui anche il vicino Sundays Beach Club, che ci è stato segnalato come una valida alternativa.

Uluwatu però è soprattutto spiritualità, a partire dal Tempio di Uluwatu, arroccato sulla scogliera: uno dei luoghi più suggestivi dell’isola. Il momento migliore per visitarlo è al tramonto, quando si può assistere alla danza Kecak, un rituale ipnotico tra fuoco, canto e tradizione. Seguite le indicazioni delle guide e nascondete iPhone e occhiali da sole: le scimmie qui fanno disastri!

Come accennavamo all’inizio, per l’ultima notte del viaggio in Indonesia, siamo tornati a Uluwatu. In questo caso abbiamo scelto di soggiornare al Three Monkeys Villas, una struttura accogliente e abbastanza comoda per l’aeroporto, ma anche vicina ai luoghi che ci erano piaciuti più durante la nostra permanenza a Bali. La serata è stata dedicata al Single Fin, il locale più iconico della zona, dove bere birra e mangiare una (buona!) pizza in cima ad una scogliera, con una vista mozzafiato e il sole che scompare dietro l’oceano, circondati da musica e surfisti. Prima di lasciare Uluwatu, vi suggeriamo un pit-stop nel negozio The Find, una piccola perla per chi cerca abbigliamento e oggetti di design balinese, lontano dalle solite bancarelle turistiche.

Tra le zone che ci hanno lasciato il ricordo più autentico di Bali, Pecatu e Bingin Beach però occupano sicuramente un posto sul podio. Si trovano in una piccola baia incastonata tra le scogliere di Uluwatu, dove poter mangiare nei tipici warung direttamente in spiaggia, con i piedi nella sabbia e il profumo del pesce che cuoce sulle griglie all’aperto. Al tramonto, con la marea bassissima, la cena diventa un momento incredibile, condiviso con surfisti e festa fino a tardi. Vi suggeriamo di fermarvi e di pernottare al The Temple Lodge, una struttura incantevole con una vista mozzafiato e un’anima profondamente balinese, con pochissime stanze tutte diverse tra loro, e la possibilità di praticare yoga all’alba con vista direttamente sull’oceano.

Purtroppo, nel 2025 l’intera zona di Bingin Beach è stata demolita, a causa di problematiche legate all’amministrazione locale e a presunti abusi edilizi. Non sappiamo come evolverà la situazione negli anni futuri, ma se avrete la fortuna di trovare ancora qualche warung o struttura attiva nei dintorni, vi consigliamo di non perdervela.

Canggu, tra locali e le spiagge mozzafiato

Spostandoci nella parte ovest dell’isola, il nostro viaggio in Indonesia continua a Canggu, una delle tappe più popolari di Bali, soprattutto tra i viaggiatori più giovani e i surfisti. È un luogo in cui il ritmo è veloce, le strade sono affollate di scooter e ogni angolo sembra pensato per Instagram. Boutique di design, caffè minimalisti, locali trendy: tutto è estremamente curato e “cool”. Ma proprio per questo, è anche la parte che ci ha convinto meno.

Abbiamo soggiornato al The Breeze Stay and Surf, un hotel molto carino, situato in una strada defilata e fuori dal caos della città. La sera, infatti, Canggu si trasforma in un centro pulsante di vita notturna, soprattutto nei locali che si trovano direttamente sulla spiaggia. Turistico, ma assolutamente imperdibile, è La Brisa, un beach club molto scenografico costruito con materiali riciclati e prevalentemente di legno. Vi sembrerà di venir catapultati nel film di Peter Pan, ma con luci soffuse, palme, musica chill e margarita. La seconda sera abbiamo cenato da Santanera, un ristorante spagnolo elegante e dove abbiamo mangiato sorprendentemente benissimo. Durante il giorno, Canggu è il regno del brunch: ogni locale propone smoothie bowl, avocado toast e caffè filtrato, con un’estetica impeccabile. Considerate i prezzi al pari di Milano (ne avevamo bisogno?).

Parlando con i locali e con chi ha visitato Bali anni fa, ci è stato raccontato che Canggu ha vissuto una crescita rapidissima, trasformandosi da villaggio tranquillo di pescatori a centro turistico in pochi anni. Non sappiamo come sarà Canggu tra qualche anno, e non ci sentiamo di garantirne la qualità futura: è una zona in continua trasformazione, e questo si percepisce. Due giorni sono stati sufficienti per viverla, ma anche per capire che non è il tipo di Bali che ci ha conquistato.

Nel nostro viaggio in Indonesia, abbiamo scelto Canggu anche come base per l’escursione a Nusa Penida, organizzata con driver fino a Sanur, da dove partono le imbarcazioni per l’isola. È bene sapere che si tratta di una meta molto turistica, quindi è importante partire presto e affidarsi a un driver locale; chiedete nell’hotel dove pernottate a Canggu se possono supportarvi nella ricerca e negli spostamenti.

Una volta arrivati, verrete portati in giro per l’isola in macchina e insieme a tantissimi altri turisti, seguirete le tappe immancabili, in coda perenne per scattare foto ad ogni spot. Le scogliere di Kelingking Beach, la piscina naturale di Angel’s Billabong e la spiaggia di Broken Beach sono spettacolari, anche se l’esperienza può risultare un po’ caotica. Sono luoghi incredibili che difficilmente vi ricapiterà di vedere, quindi nonostante l’affolamento non possiamo che consigliarvi di dedicare un giorno a questa incredibile isola, o di rimanerci a dormire qualche notte.

Ubud, tra natura e spiritualità

Arrivare a Ubud è come entrare in un’altra dimensione di Bali: più silenziosa, più verde, quasi mistica. Dopo il caos di Canggu e le scogliere di Uluwatu, Ubud accoglie con le sue risaie a perdita d’occhio e i templi nella giungla. Per questa tappa abbiamo soggiornato al The Compass Rose, un piccolo hotel immerso nel verde, che ci sentiamo assolutamente di consigliarvi, anche solo per godervi i loro massaggi rilassanti direttamente in camera. Un rituale che consigliamo vivamente, perché qui il benessere è parte integrante dell’esperienza, a dei prezzi di cui sentiamo tutt’ora la mancanza.

Ubud, infatti, è il posto ideale per chi ama lo yoga e la spiritualità. I centri come Yoga Barn o Radiantly Alive offrono lezioni per tutti i livelli, spesso in sale aperte sulla natura. Anche se non siete praticanti, vale la pena provare almeno una sessione.

Tra le cose da vedere, le Tegalalang Rice Terrace sono un must: le terrazze di riso scolpite nella collina sono uno dei paesaggi più iconici di Bali. Meglio andarci al mattino presto, quando la luce è dorata e i gruppi turistici ancora lontani. Da lì, si può proseguire verso le cascate di Tegenungan o Tibumana, perfette per un tuffo rinfrescante e qualche foto scenografica.

Una passeggiata lungo la Campuhan Ridge Walk al tramonto, poi, è una delle esperienze che sicuramente vi consigliamo: un sentiero tra le colline, circondato da palme e silenzio, che regala una vista mozzafiato sulla valle.

Per chi invece cerca un’esperienza più mistica, il Tempio Tirta Empul è il luogo dove i balinesi si purificano nelle acque sacre. È possibile partecipare al rituale, immergendosi nelle vasche e seguendo il percorso spirituale tra le fontane. E poi c’è il Monkey Forest, dove centinaia di scimmie vivono libere tra templi e alberi secolari (ricordatevi che le scimmie sono cattivissime, veloci, e abili ladre!).

Di sera, Ubud si trasforma in un luogo davvero frenetico (soprattutto per la quantità sconvolgente di motorini per le strade). Il ristorante Hujan Locale è stata la nostra scoperta più bella: cucina balinese reinterpretata con eleganza, ingredienti locali e un’atmosfera calda e raffinata. Ci è piaciuto talmente tanto da tornarci due volte, e ogni piatto è stato una sorpresa.

In generale, la scena enogastronomica di Ubud è molto variegata: Api Jiwa, situato nella foresta del Cappella Ubud Resort, propone un’esperienza omakase con una commistione tra elementi locali e da tutto il mondo; i ristoranti di Locavore sono rinomati in tutto il mondo, tanto da scalare le migliori classifiche. Vi consigliamo Night Rooster, invece, per concludere le vostre serate con un ottimo drink.

Come accennavamo, Ubud è anche il punto di partenza per numerose gite da poter fare in giornata.

A pochi chilometri dal centro di Ubud, vi consigliamo di passeggiare tra le stradine del villaggio di Kubu: donne che intrecciano offerte, bambini che giocano scalzi e contadini al lavoro nei campi, un’esperienza autentica di vita balinese, non senza qualche turista alla ricerca degli angoli più sinceri.

Lì trovate anche il Tempio di Lempuyang, famoso per la celebre foto tra i portali con il riflesso “a specchio”. È sicuramente scenografico, ma va affrontato con pazienza: la coda per lo scatto può superare le due ore. La partenza, inoltre, dovrà essere molto (molto!) presto di mattina, per riuscire ad arrivare tra i primi turisti (spoiler, non ne vale assolutamente la pena).

A pochi chilometri da Lempuyang, raggiungete infine il Tirta Gangga, un antico palazzo reale con piscine e fontane immerse nel verde. Camminare sulle pietre sospese sull’acqua tra carpe giganti sarà suggestivo e rilassante.

Viaggio in Indonesia: cosa visitare a Lombok

Da Ubud prendete un driver sino a Padang Bai, nella parte est dell’isola, dove il traghetto vi porterà fino all’isola di Lombok (come consigliamo più avanti, l’alternativa leggermente più costosa ma sicuramente più comoda è il volo interno Bali-Lombok, che vi eviterà la caratteristica traversata su imbarcazioni piuttosto discutibili).

Arrivati a Lombok, l’isola accoglie con paesaggi selvaggi, strade polverose, scimmie e spiagge infinite e un’atmosfera che ricorda la Bali di qualche anno fa. Noi abbiamo soggiornato a Kuta Lombok, una cittadina di surfisti e locali dove poter uscire la sera, ma decisamente in una dimensione più rilassata rispetto a Bali. Il nostro hotel, The White Bay, è stato una piacevole sorpresa: accogliente, ben posizionato e perfetto per esplorare la zona. Qui non ci sono resort lussuosi o locali patinati, ma warung semplici, bar sulla spiaggia e tanti surfisti.

E proprio il surf è uno dei motivi per cui Lombok è amata: le onde sono stupende, le spiagge selvagge e l’atmosfera è chill. E a proposito di spiagge, Mawi Beach vi lascerà senza parole: circondata da colline verdi, e con onde perfette per chi ama il surf. Selong Belanak, invece, è più ampia e tranquilla, con acque cristalline e onde medie, ideale anche per chi vuole imparare a surfare o semplicemente rilassarsi. Qui vi consigliamo di pranzare al Laut Biru Bar, un piccolo locale sulla spiaggia dove si mangia benissimo con i piedi nella sabbia.

La sera, poi, Kuta si anima in modo discreto. Abbiamo cenato da Fish Bones Warung, un locale semplice ma delizioso, dove scegliere direttamente dal banco il pesce che poi vi serviranno grigliato (vi consigliamo di farvi ripetere molto bene il prezzo dei pesci, per evitare sorprese al momento del conto, solitamente molto basso); El Bazar, per piatti più raffinati, e Elamu, per una inaspettata cucina greca (fidatevi, dopo due settimane di Nasi Goreng ne avrete voglia anche voi). Per concludere le serate, ci siamo trovati benissimo al Surfers Bar, dove ogni sera si fa festa, e non mancherà occasione di sentire bravissime band esibirsi live.

Da ultimo, vi consigliamo l’escursione al Monte Rinjani, il maestoso vulcano di Lombok, che ci hanno detto essere una delle esperienze più intense e panoramiche dell’isola, che però noi non abbiamo fatto per mancanza di tempo. Il trekking è impegnativo e richiede una sveglia molto mattiniera, ma la vista sulla caldera e sul lago Segara Anak ripaga ogni sforzo. È consigliato affidarsi a guide locali esperte e partire ben equipaggiati.

Viaggio in Indonesia: cosa visitare nelle isole Gili

Dopo la natura e il surf di Lombok, il nostro viaggio in Indonesia continua alle Gili Islands per due giorni di puro relax. Abbiamo scelto Gili Trawangan, la più vivace delle tre, e la bellezza del suo mare, che qui è davvero una cartolina: acqua cristallina, sabbia bianca, fondali pieni di coralli e tartarughe. È piccola e si percorre facilmente in una mezz’ora di bicicletta, durante la quale si costeggiano spiagge, bar sulla sabbia e tratti di vegetazione.

Qui abbiamo soggiornato al Karma Kayak, una struttura accogliente e dall’ottimo rapporto qualità-prezzo, posizionata nella parte dell’isola da cui poter godere del tramonto. Ci siamo trovati benissimo, e una menzione speciale merita il ristorante direttamente sulla spiaggia, dove vi verrà servita tutte le mattine una incredibile colazione, sia dolce che salata. In generale, va detto, i ristoranti e locali però sono quasi tutti turistici, con menu internazionali e ambienti pensati per i viaggiatori. Ma l’atmosfera di cenare con i piedi nella sabbia sarà in ogni caso impagabile!

Inoltre, durante il giorno, ci siamo imbarcate per una delle tante escursioni che permettono di visitare anche le altre due isole dell’arcipelago: Gili Meno e Gili Air, entrambe a pochi chilometri di distanza. L’escursione è semplice da organizzare e permette di fare snorkeling in punti diversi e vedere le tartarughe marine che affollano le acque intorno alle isole.

Insomma, alle Gili si viene per una scorpacciata di sano mare, e anche se il turismo è molto presente, i paesaggi da cartolina valgono sicuramente il viaggio, complici anche le forti maree che regalano scorci incredibili.

Viaggio in Indonesia: altre info utili

  • ITINERARIO. Il nostro viaggio in Indonesia è durato circa due settimane, con tappe distribuite tra Bali, Lombok e le Gili, anche se tre settimane sarebbero state ideali. L’itinerario è stato pensato per alternare momenti culturali, relax al mare e passeggiate nella natura. Scegliete Uluwatu (3 o 4 notti) per scogliere, templi e tramonti, Canggu (2 notti) per vita notturna e tanto tanto turismo, Ubud (3 notti) per lo yoga, spiritualità e risaie, Lombok (4 notti) per spiagge selvagge e autenticità, Gili Trawangan (2 notti) per un mare da sogno e festa della luna piena.
    Inoltre, sia all’andata che al ritorno, abbiamo deciso di fare scalo a Singapore, a cui abbiamo dedicato una intera giornata prima del nostro volo di ritorno per l’Italia. Vi rimandiamo allarticolo dedicato, considerate le tante cose da vedere (e mangiare) in questa città.
  • ALLOGGI. Per il nostro viaggio in Indonesia abbiamo prenotato quasi sempre tramite Booking, ma anche su Airbnb si trovano molte opzioni interessanti, soprattutto per soggiorni più lunghi. Il consiglio è di prenotare con largo anticipo: si riescono a trovare strutture bellissime a prezzi davvero contenuti (anche 10€ a notte), soprattutto in bassa stagione.
  • COME MUOVERSI. Scooter: è in effetti il mezzo più comodo per muoversi a Bali e Lombok. Economico (circa 5–7 € al giorno), ma attenzione alle strade molto trafficate. Lo consigliamo però solo a Lombok, dove le strade sono molto più sicure e il traffico meno intenso (importante: chi guida uno scooter dovrebbe avere la patente internazionale). Taxi privati: ottimi per spostamenti lunghi tra città o per escursioni. Si possono prenotare tramite hotel o app come Grab o Gojek (l’equivalente locale di Uber, ma anche con l’opzione che il vostro driver vi venga a prendere in scooter!). Parlate con i vostri driver e contrattate per assicurarvi tragitti anche nei giorni successivi. Traghetti: per raggiungere Lombok e le Gili, ci sono diverse compagnie che operano tratte giornaliere. Meglio prenotare in anticipo, soprattutto in alta stagione, e assicurarvi che il tragitto non abbia tappe intermedie. Biciclette: a Gili Trawangan sono l’unico mezzo che avrete a disposizione. Voli interni: Dopo l’esperienza maturata, ci sentiamo di consigliarvi di viaggiare da Bali a Lombok tramite volo interno, comodissimo, economico, e che vi eviterà l’esperienza (senz’altro non entusiasmante) dello spostamento in traghetto.
  • RISTORANTI&CUCINA. La cucina indonesiana è ricca di sapori, con piatti come nasi goreng, mie goreng, satay e curry locali. A Bali si trovano sia warung tradizionali (economici e autentici) che ristoranti più raffinati. A Lombok, la cucina è più semplice e locale, a dei prezzi davvero incredibili. A Gili Trawangan, la maggior parte dei ristoranti è pensata per i turisti, con menù internazionali (ma anche l’immancabile pesce alla griglia).
  • STAGIONI. Il periodo migliore per un viaggio in Indonesia è tra aprile e ottobre, durante la stagione secca. Noi abbiamo viaggiato in agosto e abbiamo trovato giornate splendide, mare calmo e temperature perfette. Da evitare, se possibile, i mesi tra novembre e marzo, stagione delle piogge.
  • CAMBIO&SOLDI. La moneta locale è la rupia indonesiana (IDR). È consigliabile cambiare una piccola somma all’arrivo e poi prelevare con carta nei bancomat (ATM), che si trovano facilmente nelle zone turistiche. Molti warung, negozi e driver (a meno che paghiate tramite app) accettano solo contanti, quindi è sempre utile avere qualche banconota con sé.
  • ASSICURAZIONE. Consigliamo vivamente di stipulare un’assicurazione di viaggio che copra spese mediche, cancellazioni e imprevisti. Soprattutto per chi guida uno scooter, è fondamentale avere una copertura adeguata e, come già detto, la patente internazionale.

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Se sei alla ricerca di altri nostri consigli, trovi tante altre ispirazioni a questo link per le gite fuori porta e a questo per viaggi più lunghi.

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