I posti del cuore di Luca Sofri a Milano

Di Caterina Zanzi

Su queste pagine raccontiamo i posti del cuore di diversi personaggi, alcuni dei quali ci ispirano quotidianamente nel nostro lavoro. Uno di questi è senza dubbio il giornalista Luca Sofri, fondatore e direttore di una delle nostre testate online preferite, Il Post. Toscano di nascita, ma a Milano da ormai vent’anni, Sofri ci racconta qui la sua visione della città e i suoi (pochi) luoghi preferiti in città.

Luca Sofri

Partiamo dalla buona cucina: quali sono i tuoi ristoranti preferiti di Milano?
Premetto di avere una scarsissima sensibilità gastronomica. Motivo per il quale, quando scelgo dove andare, cerco più che altro luoghi belli, accoglienti, luminosi e, quando possibile, all’aperto. Sono particolarmente affezionato a due locali che rispecchiano questa descrizione: il Living all’Arco della Pace, che frequentavo spesso quando la redazione de Il Post era in zona, e Otto in via Paolo Sarpi.

Una cena romantica col tuo amore: dove la porti?
Romanticismo per me è pane, al massimo crostini, prosciutto e una salsiccia cruda. Per questo, per un incontro romantico scelgo spesso La Mia Toscana in Sant’Agostino, un posto molto alla mano, che somiglia più a un ripostiglio che a un locale, dove però mi sento molto a mio agio e dove si mangiano più che altro piatti della tradizione lucchese.

Hai una figlia, con cui immagino uscirai: i luoghi del cuore per una giornata in famiglia?
Emilia mangerebbe soltanto sushi, quindi di solito andiamo al ristorante giapponese. Oppure, ancora una volta da Otto.

Il quartiere dove ha sede Il Post, Tortona, è quello in cui passi la maggior parte del tempo: quali sono, per te, i posti più validi in zona, in una giornata ideale che va dalla colazione al dopocena?
All’Osteria del Binari siamo praticamente di casa, da sempre. Ultimamente, invece, siamo diventati spasmodici consumatori di poke, quindi spesso usciamo a prenderlo da I Love Poke in via Tortona. Altrimenti, anche Esco mi piace molto. L’aperitivo in cui concludere la giornata, invece, lo facciamo al Morna. 

Il tuo quartiere del cuore sia in centro che, eventualmente, in periferia?
Partiamo da un presupposto: sono affezionato a Milano, ma non ci vado matto. Quelli che dicono che Milano sia bella un po’ se la raccontano. In ogni caso, da quando sono qui ho sempre abitato tra via Savona e Solari, quindi direi che in particolare apprezzo questo quartiere.

Perché Pensi Milano non sia bella?
Innanzitutto parte svantaggiata: non esiste nessuna grossa città europea senza l’acqua, e invece Milano non ha né un fiume né un mare. Poi, in generale, non credo che ci siano angoli di particolare meraviglia, ecco.

Il tuo mestiere immagino ti imponga anche di lavorare da fuori: c’è un posto che non sia casa o la redazione in cui riesci a farlo meglio che altrove?
Anni fa, prima che lo devastassero con una serie di insensati accrocchi, andavo spesso al caffè della Triennale. Ma ora non è più possibile lavorarci, quindi scelgo un po’ a caso.

Devi prendere una decisione importante: il luogo magico dove riflettere e ricaricare le pile? 
A casa. Anche su questo ho una cosa da dire su Milano: è una città che non é costruita per passare facilmente del tempo. 

Qual è la tua città preferita nel mondo e cosa le ruberesti da portare a Milano?
Le mie città preferite cambiano spesso. Ora é Londra: le ruberei il Tamigi, per passeggiarci a fianco, mettermi lì e guardarlo.

Il più grande pregio e il più gran difetto di questa città?
Il pregio che teorizzo da tanto tempo è che non ci sono milanesi, a differenza di quasi tutte le altre città italiane qui i locali quasi non si percepiscono. Motivo per cui è una città cosmopolita, in cui non sentirsi estranei perché lo sono tutti. Il difetto principale è che mancano posti davvero belli dove stare piacevolmente per strada. 

Ormai sei a Milano da molti anni: qual è il cambiamento che hai avuto modo di vivere e che ti ha più lasciato impressionato?
La Car2go. E i monopattini. Quando un amico mi viene a trovare, un giro su un mezzo di locomozione ‘sharing’ è assicurato.

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