5 mostre a Milano da visitare assolutamente a dicembre

Di Carlotta Coppo


Sappiamo quanto l’ultimo mese dell’anno sia denso e impegnativo per tutti, ma potevamo lasciarvi a bocca asciutta privandovi dell’ultima rubrica del 2024 dedicata alle mostre a Milano più interessanti da visitare? Assolutamente no! La nostra selezione di dicembre include la mostra dedicata a un imprenditore rivoluzionario; la personale di un artista appartenente alla corrente afrofuturista presso una nuova galleria d’arte approdata in città; la retrospettiva che ATM dedica alla storia dei mezzi di trasporto pubblici milanesi; l’esposizione di un raro volume d’arte e la collettiva tutta al femminile ospitata da uno studio di architettura. Buona lettura!

5 mostre a Milano da non perdere a dicembre

Elio Fiorucci

📍Triennale | fino al 16 marzo 2025
🎟️ ingresso: intero 15€, ridotto da 12€ a 7,50€

“Immagino che il mio avvenire sarà quello di commerciante. Non importa se non riuscirò pienamente nella mia professione. Continuerò a lottare, a sperare, perché penso che sia la vera gioia di questo lavoro. Il commerciante non è che un giocatore, e da vero giocatore non sa staccarsi dal tavolo da gioco anche se perde”, scrive il giovane Elio Fiorucci in una tema scolastico dal titolo Come desidero e come immagino il mio avvenire. Una cosa è certa: le idee le aveva già chiarissime e la determinazione non gli mancava di certo, considerato ciò che sarebbe stato in grado di costruire in seguito. 

Fiorucci non è stato solo un abilissimo commerciante, infatti, ma un anche un imprenditore rivoluzionario e intuitivo, capace di anticipare le tendenze e proporre qualcosa di completamente nuovo per i tempi. I suoi concept store, oltre a raccogliere e offrire alla clientela una variegatissima miscela di eclettici prodotti provenienti da tutto il mondo, sono stati punti di incontro e ritrovo; palcoscenici di performance, mostre e concerti dai quali, nel corso degli anni, sono passati anche personaggi iconici come Andy Warhol, Madonna, e Keith Hering, per citarne alcuni. La mostra che Triennale gli dedica ripercorre sia le sue vicende personali che quelle lavorative attraverso installazioni, locandine, prodotti, capi d’abbigliamento, video e la voce stessa dell’imprenditore. Tra le mostre a Milano di questo mese, questa vi sarà di grande ispirazione, ve lo assicuriamo.

Octavia’s Butler

📍Robilant+Voena | fino al 17 gennaio 2025
🎟️ ingresso: libero

È approdata una nuova galleria d’arte in città: Robilant+Voena, con sede in un meraviglioso appartamento al secondo piano di un signorile palazzo di fine Ottocento in via della Spiga. A inaugurarla è la mostra intitolata Octavia’s Butler, dello statunitense Jordan Watson, un artista autodidatta appartenente al movimento dell’Afrofuturismo, caratterizzato da una commistione tra fantascienza, tecnologia e black culture volta a immaginare futuri alternativi che vedono protagoniste le persone afrodiscendenti. 

Nelle coloratissime tele di Watson, donne e uomini sono impegnati in attività sportive ad alta competizione (sci, pattinaggio sul ghiaccio o formula uno), aggiungendo così valore alla scena, senza rubarla. Infine, il titolo dell’esposizione è stato scelto in onore dell’omonima scrittrice afroamericana, Octavia Butler, grande punto di riferimento nel ‘900 della letteratura fantascientifica e con cui l’artista sente una fortissima connessione. 

ATM Manifesto

📍ADI Design Museum | fino al 12.1
🎟️ ingresso: libero

(In collaborazione con ATM). C’è tantissima Milano nella retrospettiva che ATM, l’azienda che gestisce i trasporti in città, dedica alla storia dei tram, bus e metro che ogni giorno aiutano migliaia di persone a spostarsi. Per la prima volta, e in concomitanza coi 60 anni della metropolitana rossa, ATM porta un estratto del suo archivio storico nelle sale dell’ADI Design Museum, in una retrospettiva che ripercorre, tramite immagini, manifesti e oggetti, quasi un secolo nella vita della città.

Preparatevi a intraprendere un viaggio che vi porterà dai tram a cavalli all’attuale flotta elettrica, dalla prima metropolitana alle nuove metro automatiche, che oggi vengono gestite anche in altre città europee, Copenaghen e Salonicco. Reperto dopo reperto scopriremo l’evoluzione non solo dei mezzi su cui saliamo quotidianamente e delle varie linee, ma anche dei biglietti, del marchio, dei depositi e delle campagne pubblicitarie, spesso legate a temi di attualità e rilevanza sociale.

L’officina di Chagall

📍Kasa dei Libri | fino al 20 dicembre 2024
🎟️ ingresso: libero

Alla nostra amatissima Kasa dei Libri, invece, fino al 20 dicembre sarà sfogliabile un volume molto speciale risalente al 1960: un menabò (ossia una prova di stampa) di sole immagini – 16 a colori e 96 in bianco e nero – realizzate da Marc Chagall per illustrare la Bibbia nella rivista francese Verve. Il fatto che si tratti di un menabò è di per sé una rarità, dato che questi venivano solitamente distrutti una volta completato il prodotto finale e, in questo caso, la totale assenza di testo rende ancora più enigmatica la funzione.

Esposto su un piedistallo all’interno della buia stanza che lo ospita, il volume originale è circondato dalle riproduzioni delle bellissime 16 litografie a colori contenute in esso, 8 in meno rispetto a quelle effettivamente presenti nella versione finale del numero di Verve, che oltretutto fu l’ultimo pubblicato dalla rivista, che concluse così la sua esperienza in un mondo molto cambiato rispetto a quando, negli anni Trenta, venne fondata dall’editore greco Tériade con lo scopo di dare una vetrina agli artisti più in voga nella Parigi di quegli anni.

Mondi Sottili

📍De.Tales | fino al 31 gennaio 2025
🎟️ ingresso: libero su appuntamento (scrivendo a [email protected])

Chiudiamo la nostra rubrica dedicata alle mostre a Milano da visitare a dicembre con la collettiva Mondi Sottili. A ospitarla non è né un museo né una galleria d’arte, bensì uno studio di architettura e interior design, De.Tales, da poco trasferitosi all’interno di suggestivi spazi brutalisti in via Watt.

Realizzata in collaborazione con Illustrazioni Seriali e curata da Chiara Pozzi, l’esposizione riunisce i lavori di quattro artiste – Gaia Alari, Charlotte Ager, Marta Jorio e Beatrice Spadea – e si pone l’obiettivo di connettere mondi diversi ma affini quali architettura e arte.

Una volta entrati, ci è particolarmente piaciuto il lungo corridoio dello studio che accoglie opere su carta e tele di lino, oltre a una proiezione animata. Vi consigliamo questa mostra soprattutto perché siamo convinti sia particolarmente piacevole e stimolante esplorare Milano e scoprirne alcune realtà solitamente inaccessibili al pubblico grazie a iniziative che hanno a che fare con l’arte o – più in generale – la creatività.   

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