5 mostre a Milano a giugno 2025 da visitare assolutamente

Di Carlotta Coppo

Giugno è arrivato, quindi eccoci pronti e puntualissimi per presentarvi 5 nuove interessantissime mostre a Milano da visitare questo mese. Si parte con due esposizioni che dureranno ben più a lungo: la prima fa sognare a occhi aperti e celebra i primi vent’anni della linea Haute Couture di una delle più prestigiose maison italiane; la seconda, alquanto complessa e articolata, esplora invece a fondo il tema delle diseguaglianze.

Passiamo poi in rassegna ben tre mostre fotografiche: quella di un fotoamatore noto principalmente come cantautore (peraltro, uno dei nostri preferiti!); quella dedicata a un colosso della fotografia italiana e al suo linguaggio visivo poetico e, infine, una vasta collettiva che indaga l’approccio tipologico adottato nel corso del XX secolo da una serie di fotografi tedeschi, appartenenti a diverse generazioni. Proseguite la lettura per scoprire di più su quelle che, secondo noi, sono le 5 mostre a Milano a giugno 2025 da visitare assolutamente

5 mostre a Milano a giugno 2025 da non perdere

Giorgio Armani Privé 2005-2025: Vent’anni di Alta Moda

📍Armani Silos | fino al 28 dicembre 2025
🎟️ Ingresso: intero 12€; ridotto 8,40€ a 6€

Inauguriamo la nostra rubrica dedicata alle mostre a Milano più interessanti da visitare a giugno con un’esposizione che fa sognare e celebra i vent’anni di Alta Moda di Giorgio Armani Privé. Abiti gioiello, cappelli-scultura, strascichi, veli luccicanti, complesse decorazioni di perle e pietre, boa da dive in piume e tulle: sono creazioni che lasciano senza fiato, quelle esposte per l’occasione. 

Curata da “Re Giorgio” stesso e allestita – come sempre accade all’Armani Silos – magnificamente, la mostra Giorgio Armani Privé 2005-2025 occupa tutti i 4 piani del gigantesco spazio, di cui l’ultimo dedicato ad accessori e video delle sfilate. Ad accompagnare i visitatori durante il percorso la fragranza Bois d’Encens, diffusa all’interno del Silos, e una colonna sonora originale creata appositamente dal trio di musicisti L’Antidote. Imperdibile.

Inequalities

📍Triennale | fino al 9 novembre 2025
🎟️ Ingresso: pass con doppio ingresso 30€; intero 23€; ridotto da 15,50€ a 10,50€

Ogni tre anni, a partire dal 1923, la Triennale di Milano invita architetti, artisti e designer di tutto il mondo a partecipare alle Esposizioni Internazionali, confrontandosi con temi chiave della contemporaneità. Dopo le riflessioni sulla sostenibilità di Broken Nature (2019) e quelle sui misteri dell’universo di Unknown Unknowns (2022), per questa 24ª edizione il tema proposto è quello delle disuguaglianze. Attraverso mostre, installazioni, eventi e progetti speciali, Inequalities si interroga sulle sfide globali legate alle disparità sociali ed economiche, a quelle di genere e quelle legate a provenienza geografica ed etnia, invitando i visitatori a riflettere sulle ingiustizie del mondo e su quali strategie adottare per creare una società più equa e inclusiva.

Una delle sezioni che abbiamo trovato particolarmente affascinante è We the Bacteria – Appunti per un’architettura biotica, focalizzata sul tema della salute. Qui viene spiegato come i batteri – che si trovano ovunque, non solo intorno a noi ma anche al nostro interno – possano essere sì dannosi, ma anche fondamentali per la nostra salute. La progressiva riduzione della diversità batterica è difatti considerata una delle principali ragioni di una serie di patologie contemporanee tra cui Alzheimer, allergie, diabete, obesità, depressione, tumori e disturbi autoimmuni.

Dotatevi di tanta curiosità e una buona dose di calma per intraprendere questa interessantissima ma impegnativa visita, alla quale dovrete mettere in conto di dedicare diverse ore. Le informazioni sono davvero tantissime, c’è molto de leggere, osservare e comprendere; per questo Triennale ha pensato a un pass da 30€ che permette un doppio ingresso. 

Doppia Uso Singola

📍Galleria Patricia Armocida | fino al 27 giugno 2025
🎟️ Ingresso: libero

Tra le mostre a Milano che vi consigliamo di visitare a giugno, vi è anche quella che raccoglie tre serie fotografiche scattate con iPhone da Lorenzo Urciullo, meglio conosciuto come Colapesce (sì, proprio lui, “Metti un po’ di musica leggera che ho bisogno di niente”). L’artista – che non ha alcuna velleità di considerarsi fotografo – si definisce un fotoamatore affascinato da particolari luoghi, che documenta e cataloga animato dallo spirito del collezionista.

Il titolo della mostra – Doppia Uso Singola – corrisponde a quello della prima serie di scatti esposti, che vede protagonisti camere e spazi comuni di alberghi italiani, in cui Colapesce ha soggiornato durante i tour compiuti negli ultimi 15 anni. Alberghi apparentemente fermi agli anni 70/80, abitati da oggetti ricorrenti: “chiavi pesanti o schede logore, asciugacapelli esausti come fiato d’anziano, telefoni che non squillano mai, grucce spossate in fila militaresca, cassaforti insicure e vuote […], frigobar con mignon di liquori che pregano di essere bevuti”.

Le altre due serie – che occupano il piano inferiore della Galleria Patricia Armocida – sono Teresa e Anna e Giorni Sfiniti. La prima è dedicata a nonna Teresa, a sua sorella Anna e alle loro rispettive case; la seconda alla Sicilia. Di quest’ultima serie fanno parte anche scatti molto ironici, come quello della cartolina che recita “Con simpatia, tuo marito Gigi” o quella del cartello “1 partita 1€, 2 partite 2€””. Nel complesso la mostra ci è piaciuta: non tanto per la qualità delle singole immagini, quanto per il racconto che ne scaturisce complessivamente.

Mario Giacomelli – Il Fotografo e il Poeta

📍Palazzo Reale | fino al 7 settembre 2025
🎟️ Ingresso: intero 15€; ridotto da 13€ a 10€

Dalla mostra di un fotoamatore passiamo ora a quella di uno dei più grandi maestri della fotografia italiana: Mario Giacomelli (1925-2000). Mario Giacomelli – Il Fotografo e il Poeta, in corso a Palazzo Reale, si inserisce tra le iniziative promosse dall’Archivio Mario Giacomelli in occasione del centenario dalla sua nascita, e si svolge in contemporanea a una seconda mostra (Mario Giacomelli – Il Fotografo e l’Artista) in scena al Palazzo delle Esposizioni di Roma. 

Il punto è che la definizione di “fotografo” è sì esatta, ma incompleta e riduttiva: “poeta visivo“, come suggerisce il concept dell’esposizione, potrebbe essere un’espressione più appropriata per descriverlo. Da autodidatta e incallito sperimentatore, Giacomelli ha saputo trasformare la fotografia in un linguaggio estremamente personale, capace di andare oltre alla mera rappresentazione della realtà. Le sue immagini non raccontano la vita, la morte, l’amore e la vecchiaia, in modo didascalico e lineare ma, al contrario, attraverso suggestioni e associazioni, ponendo al centro l’emozione.

Il risultato? Una raccolta di commoventi serie fotografiche, in bianco e nero e dai forti contrasti, associate ai versi di poeti tra cui Giacomo Leopardi e Eugenio Montale. Tra di esse, ovviamente, anche l’iconica Io non ho mani che mi accarezzino il volto (1961/63) ispirata alla poesia di padre David Maria Turoldo, che immortala giovani seminaristi in momenti di informale quotidianità, mentre giocano e scherzano, corrono e si rilassano. 

Typologien – Photography in 20th Century Germany

📍Fondazione Prada | fino al 14 luglio 2025
🎟️ Ingresso: intero 15€; ridotto 12€

Ebbene sì, la nostra rassegna dedicata alla mostre a Milano da visitare a giugno si chiude con un’altra esposizione fotografica. Ad accomunare stavolta i lavori dei 25 artisti tedeschi, appartenenti a diverse generazioni e selezionati dalla curatrice Susanne Pfeffer, è il principio della “tipologia”, nato tra il XVII e il XVIII secolo in ambito botanico per la classificazione e lo studio delle piante e successivamente sviluppatosi anche in fotografia nel corso del XX secolo, trovando particolare impulso in Germania.

Il percorso espositivo, ospitato all’interno del Podium di Fondazione Prada, non segue un ordine cronologico, bensì tematico, e riunisce oltre 600 immagini realizzate tra il 1906 e gli anni ’00, offrendo una panoramica ampia e articolata. L’aspetto più interessante dell’approccio tassonomico, è l’annullamento di qualsiasi gerarchia tra i soggetti rappresentati e la possibilità di cogliere – attraverso un confronto diretto – differenze e somiglianze esistenti tra singoli elementi appartenenti a specifiche categorie.

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