Tanto è sembrato durare un’eternità gennaio, quanto pare essere volato febbraio, e quindi eccoci qui pronti a consigliarvi 5 mostre a Milano da visitare a marzo. A inaugurare la nostra rubrica troviamo la retrospettiva dedicata a un’altra artista appartenuta al gruppo di astrattisti comaschi (ricordate che in chiusura della precedente rassegna vi avevamo suggerito la retrospettiva di Carla Badiali?). Si passa poi a un’originale esposizione dedicata all’arte dello storyboard, all’interessante personale di un’artista statunitense e alla mostra che racconta il dietro le quinte del corpo di ballo del Teatro alla Scala; per poi concludere con l’antologica che ripercorre la carriera di un grande pittore (ma anche incisore, designer e scenografo) italiano. Vi auguriamo una buona lettura.
5 mostre a Milano da non perdere a marzo 2025
Carla Prina
📍Tommaso Calabro | fino al 22 marzo 2025
🎟️ ingresso: libero


Il nostro articolo delle mostre a Milano da visitare il mese scorso si chiudeva con la retrospettiva dedicata a una delle protagoniste dell’astrattismo italiano novecentesco, Carla Badiali. Nel frattempo, però, ha inaugurato presso Tommaso Calabro anche quella di un’altra artista appartenente allo stesso gruppo: Carla Prina.
Nella galleria d’arte sono esposte una ventina di bellissime e coloratissime opere realizzate tra gli anni Cinquanta e Ottanta, caratterizzate sì da un linguaggio astratto fortemente geometrico ma al contempo estremamente poetico, armonioso e gioioso, accentuato dalle pareti colorate di giallo, rosa e azzurro. Sia questa che la mostra di Badiali – in corso da M77 – rappresentano delle occasioni per riscoprire e apprezzare il lavoro di due artiste capaci di apportare un significativo contributo a un movimento artistico dominato prevalentemente da uomini.
A Kind of Language: Storyboards and Other Renderings for Cinema
📍Fondazione Prada Osservatorio | fino al 8 settembre 2025
🎟️ ingresso: intero 10€; ridotto 8€


Tra le mostre a Milano da visitare a marzo – anche se avete tempo, perché durerà fino a settembre – vi è inoltre quella che esplora una “sorta di linguaggio” fondamentale per il cinema, ma poco conosciuta da chi non fa parte del settore: lo storyboard, una sequenza di disegni o schizzi che forniscono un supporto visivo alla sceneggiatura, contribuiscono allo sviluppo dei personaggi e delle scenografie, diventano una traccia per riprese, montaggio, effetti speciali e molto altro.
All’Osservatorio di Fondazione Prada avrete modo di ammirare un’ampia e variegata selezione di esemplari realizzati dagli anni Trenta a oggi da più di cinquanta autori internazionali, tra cui grafici, registi (Federico Fellini, Wim Wenders e Sofia Coppola, per citarne alcuni), fumettisti, coreografi e illustratori: tutti realizzati con stili molto diversi tra loro, in alcuni casi accompagnati da brevi testi, collage o fotografie. Un’esposizione inedita, originale, ricchissima e davvero molto, molto, interessante.
Barbara Bloom – Accord
📍Galleria Raffaella Cortese | fino al 26 aprile 2025
🎟️ ingresso: libero


Passiamo ora alla personale dell’artista losangelina Barbara Bloom (1951), ospitata da Galleria Raffaella Cortese al piano interrato del civico 7 di via Stradella (lo puntualizziamo per agevolarvi, dato che la galleria si estende in tre diversi spazi e civici della stessa via).
L’esposizione, intitolata Accord, si compone di 10 opere ispirate a luoghi storici dove sono stati stipulati per l’appunto accordi, patti, alleanze. Luoghi in cui, insomma, ci si è riuniti in nome dell’armonia, della pace e della collaborazione.
Qui le immagini-simbolo di questi eventi vengono rielaborate da Bloom in maniera tridimensionale, al fine di diventare tangibili, di entrare in qualche modo a far parte della realtà e dello spazio fisico.
Quattro sedie uguali a quelle raffigurate nell’incisione “Firma del Trattato di Pace a Parigi” – trattato firmato il 30 novembre 1782, che pose fine alla guerra tra Gran Bretagna e Stati Uniti riconoscendo l’indipendenza americana – vengono inserite all’interno dello spazio espositivo esattamente nella stessa posizione in cui appaiono nell’immagine, per esempio. Allo stesso modo le ombre dei partecipanti alle negoziazioni per porre fine dell’apartheid in Sudafrica – proiettate sul pavimento della stanza che li ospitava – entrano all’interno della galleria per mezzo di un tappeto stampato digitalmente. E così via.
Un corpus di lavori molto interessante, che riflette la necessità dell’artista di trovare speranza nel passato, rintracciando segni duraturi di sforzi umani positivi, in un’epoca complessa e bellicosa quale è quella che stiamo vivendo.
Lo Sguardo Nascosto
📍Museo Teatrale alla Scala | fino al 14 settembre 2025
🎟️ ingresso: intero 12€; ridotto 8€


Avete mai visitato il Museo Teatrale alla Scala? Se la risposta è no, la mostra temporanea Lo Sguardo Nascosto – che raccoglie alcune immagini scattate da Gérard Uféras dal backstage degli spettacoli, ma anche della vita quotidiana del corpo di ballo in sala prove – potrebbe essere un motivo in più per farlo. Il biglietto di ingresso, infatti, permette di vedere sia la collezione permanente che l’esposizione da poco inaugurata, oltre a rendere accessibile l’affaccio sul Teatro (solo in assenza di prove) dai palchi del terzo ordine.
Gli scatti del fotografo francese Uféras svelano i retroscena, l’attesa e la concentrazione, le relazioni dei ballerini tra loro e con maestri e coreografi, i momenti di relax e l’intimità dietro la perfezione estetica portata sul palco di uno dei teatri più prestigiosi del mondo. A essere del tutto onesti, però, abbiamo trovato ancor più affascinanti gli incantevoli tutù-scultura in carta realizzati da Caterina Crepax (ebbene sì, proprio la figlia del Crepax di Valentina), che da trent’anni modella a mano abiti onirici in carta per mostre, eventi e scenografie.
Casorati
📍Palazzo Reale | fino al 29 giugno 2025
🎟️ ingresso: intero 15€; ridotto 13€


L’ultima mostra a Milano che vi consigliamo di visitare è quella che Palazzo Reale dedica all’artista novarese Felice Casorati (1883-1963). Sono 14 le sale attraverso cui si ripercorrono in ordine cronologico le varie fasi della sua produzione, dai primissimi anni del secolo scorso fino agli anni Cinquanta, per un totale di oltre cento opere tra dipinti su tela e tavola, opere grafiche, sculture, bassorilievi e bozzetti creati per le scenografie di alcune opere andate in scena al Teatro alla Scala.
Le opere esposte, in alcuni casi, non sembrano nemmeno appartenere allo stesso artista, tanto si differenziano tra loro: si passa infatti da una prima selezione di lavori dal forte realismo alle opere sintetiste della fase finale, attraversando influenze simboliste, realismo magico ed espressionismo. Un’antologica molto ricca ed estremamente eterogenea che vi consigliamo davvero di non perdere!
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