Questo autunno uggioso vi sta mettendo alla prova? Una buona cura palliativa alla meteoropatia potrebbe essere quella di cercare distrazione e ispirazione, gioia e colore in una di quelle che secondo noi rientra tra le 5 mostre a Milano da visitare assolutamente a novembre. Potete scegliere tra le grandi sculture di Niki de Saint Phalle o le opere cinetiche di Jean Tinguely; le esposizioni in due gallerie d’arte con i lavori di Alessandro Calabrese e Alice Visentin, oppure quella dedicata all’ironico e irriverente Enrico Baj. Per scoprire da dove iniziare, non vi resta che continuare a leggere.
5 mostre a Milano da non perdere a novembre
Niki de Saint Phalle
📍Mudec | fino al 16 febbraio 2025
🎟️ ingresso: intero 16€, ridotto 14€
La prima delle mostre a Milano da visitare a novembre è quella di cui vi abbiamo già dato qualche anticipazione in un reel. Si tratta della personale che il Mudec dedica alla poliedrica artista franco-americana Niki de Saint Phalle, nota al grande pubblico soprattutto per le sue Nanas (“pollastrelle” in francese colloquiale), sinuose figure femminili, e per il Giardino dei Tarocchi di Capalbio.
Il percorso espositivo, suddiviso in 8 sezioni, ripercorre la carriera dell’artista dagli esordi fino ai lavori più recenti. Si parte dunque dai collage-scultura realizzati alla fine degli anni 50 e dalle sconvolgenti performance con cui fece ingresso nella scena artistica parigina agli inizi degli anni 60, per poi passare a opere che vedono protagoniste figure femminili: le prime – spose cadaveri, corpi mutilati e donne partorienti – atte a denunciare la condizione delle donne costrette e ricoprire i ruoli tradizionali di moglie e madre; le seconde – le felici e robuste Nanas – per celebrare il diritto all’uguaglianza di genere e razza.
Tra le sale più belle e scenografiche vi sono poi quella completamente dedicata al Giardino dei Tarocchi e l’ultima, in cui si trovano 3 degli 8 totem realizzati per un altro parco sculture – questa volta poco distante da San Diego – fortemente voluto da Niki de Saint Phalle: il Queen Califia’s Magica Circle. Ci sarebbe molto altro da raccontare ma lasciamo a voi il piacere di scoprire di più su questa straordinaria artista direttamente in mostra.
Jean Tinguely
📍Pirelli Hangar Bicocca | fino al 2 febbraio 2025
🎟️ ingresso: libero
Passiamo al Pirelli Hangar Bicocca dove va in scena la personale di colui che fu compagno – e marito a partire dal 1971 – di Niki de Saint Phalle: l’artista svizzero Jean Tinguely. Tra i principali esponenti dell’arte cinetica, Tinguely mette al centro della sua ricerca artistica la macchina, intesa come scultura libera da qualsivoglia funzione utilitaristica, dotata di movimento, suono e poeticità.
Sono oggetti di scarto e materiali di recupero quelli attraverso cui l’artista realizza e compone le sue – spesso davvero imponenti – opere cinetiche, di cui in mostra sono esposti 40 esemplari all’interno delle Navate.
L’allestimento di queste complesse macchine – che si attivano a turno e in modo inaspettato per lo spettatore, che per osservarle in azione deve seguire in modo disordinato il percorso, concepito come una scenografia sonora e visiva. Una retrospettiva estremamente affascinante e divertente da visitare; molto adatta anche per famiglie con bambini.
Alessandro Calabrese – Perseo
📍Viasaterna | fino al 29 novembre 2024
🎟️ ingresso: libero
Tra le mostre a Milano che vi consigliamo di visitare a novembre c’è anche quella, presso la galleria Viasaterna, intitolata Perseo, comprensiva di 22 opere fotografiche stampate (più altre 68 incluse in una proiezione al piano sotterraneo) realizzate da Alessandro Calabrese.
Il corpus di opere esposte comincia a prendere forma – per errore – nel 2021 quando, stampando su carta fotografica lucida dalla parte sbagliata, Calabrese si rende conto che la libertà con cui il colore si sviluppa autonomamente sulla superficie della carta, non riuscendo a penetrarne la fibra, risulta estremamente intrigante. Ma come catturare questa immagine “sbagliata”, temporanea e volubile, nata a partire da una fotografia? La risposta è: scattando una seconda fotografia.
Queste doppie fotografie che sembrano dipinti, coi loro colori accesi e vibranti, le loro sfumature e loro deformazioni, sono dunque il risultato di un processo che parte dalla realtà (soggetti reali immortalati in scatti fotografici) per poi trascenderla per mezzo di un atto (quello della “stampa sbagliata”) in cui la casualità gioca un ruolo piuttosto centrale.
Una tecnica molto intrigante, utilizzata anche per i 68 selfie di amici dell’artista che – accompagnati da frasi estratte da chat Whatsapp scambiate tra loro e Calabrese – vengono proiettati in una stanza buia al piano inferiore della galleria.
Baj chez Baj
📍Palazzo Reale | fino al 9 febbraio 2025
🎟️ ingresso: intero 15€, ridotto 13€
A Palazzo Reale – e più precisamente nella meravigliosa Sala delle Cariatidi – viene celebrato a cent’anni dalla sua nascita, con un’ampia retrospettiva, uno dei più importanti esponenti delle avanguardie del secondo dopoguerra: il milanese Enrico Baj.
Attraverso una cinquantina di opere realizzate tra i primi anni 50 e la fine dei 90 in un percorso espositivo suddiviso in 10 sezioni tematiche (L’Apocalisse, le Opere nucleari, gli Ultracorpi, le Parate, i Funerali dell’anarchico Pinelli, i Generali, i Meccano, i Mobili, gli Specchi e Le Dame), la mostra ripercorre tutti i temi e soggetti che hanno caratterizzato la lunga e sfaccettata carriera di un artista ironico, irriverente e allergico a ogni forma di potere costituito.
Noi siamo rimasti impressionati soprattutto dall’Apocalisse – polittico di quasi 100 metri quadri che apre la mostra, sviluppandosi in altezza nella sala del Lucernario – e da I funerali dell’anarchico Pinelli – di evidente ispirazione picassiana -, ma abbiamo apprezzato moltissimo anche la tecnica a collage utilizzata per la realizzazione delle Dame, tra rubinetti, passamanerie, bottoni e nappe.
Alice Visentin – Everyday Mystery
📍Gió Marconi | fino al 20 dicembre 2024
🎟️ ingresso: libero
Terminiamo la nostra rassegna delle mostre a Milano da visitare assolutamente a novembre, con Everyday Mystery, una delle 4 esposizioni in corso contemporaneamente presso la galleria d’arte Gió Marconi.
Non si tratta della mostra principale, bensì di quella al primo piano, che vede protagoniste le tele dell’artista piemontese Alice Visentin. I suoi lavori – allestiti in modo tanto semplice seppur non convenzionale – ci hanno colpito per la spontaneità quasi infantile che li contraddistingue. Forme, scritte e colori si sovrappongono e insinuano tra loro in modo incontrollato e privo di schema, raccontando storie.
Come anticipavamo, oltre all’esposizione di Visentin in galleria potrete visitare anche quella di Tai Shani che occupa per intero il piano terra; una selezione di opere di Enrico Baj – che la galleria rappresentò – al piano sotterraneo e infine, all’ultimo piano, parte di un reportage scattato nel ’65 da Ugo Mulas nello studio newyorkese dell’artista Louise Nevelson.
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