In questa nuova compilation fuoriporta troverete: una locanda a mezz’ora da Milano, un ristorante con piatti tradizionali in Piemonte, uno stellato nelle Langhe, un crotto di strada per la Svizzera e molto altro ancora. Tra pizzoccheri bianchi, pesce fresco alla brace e gelato alla crema con olio d’oliva e sale da leccarsi i baffi, ecco i nostri racconti dei ristoranti fuori Milano che abbiamo provato di recente.
10 RISTORANTI FUORI MILANO CHE ABBIAMO PROVATO DI RECENTE
Armonia
Capita che, andando o rientrando dal Piemonte, sulla strada per le Langhe o per il Gavi, non si sappia mai dove fermarsi senza fare grosse deviazioni. Dopo una breve ricerca sulla nostra app-ragione-di-vita, cioè Google Maps, abbiamo dato una chance a questo ristorante aperto non da molto in provincia di Alessandria, Armonia (di nome e di fatto). I tavoli all’esterno non sono molti e godono di una vista incantevole sulle colline del Monferrato, che da sole meriterebbero uno stop. Ma a completare il quadro di benessere concorrono anche i piatti, ben selezionati e presentati. Le proposte attingono a piene mani dalla tradizione locale e quindi non mancheranno di certo il vitello tonnato, una deliziosa tartare di fassona e il bonet. Ottimi anche i vini di propria produzione. Prezzi onesti, considerate una trentina di euro per uscire sazi e felici. Molto approvato, specie nella bella stagione!
Crotto Quartino
📍Santa Croce di Piuro (Sondrio)
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Invece, sulla strada per la Svizzera o per una gita in Valchiavenna, non mancano di certo le opzioni per fermarsi in uno dei tanti (ottimi) crotti. Dopo averne provati molti, abbiamo deciso di fermarci in una istituzione della zona, il Crotto Quartino, che peraltro da un paio di anni ha aperto una propria dépendance anche a Milano. In una atmosfera spartana e conviviale, molto adatta anche a gruppi di amici, questo ristorante porta in tavola tutte le specialità della zona, a cominciare dai pizzoccheri bianchi (differenti da quelli valtellinesi e più simili a degli gnocchetti, ma ugualmente buoni e, naturalmente, unti). Ottime anche le costine di maiale e la salsiccetta, accompagnate da patate, polenta taragna o verdure alla brace. Il servizio è rapido e cordialissimo e francamente, nonostante il crotto sia ormai un’oliatissima (in tutti i sensi, lol) ‘macchina da guerra’, abbiamo apprezzato l’esperienza nel complesso, anche per via del prezzo onesto (abbiamo speso una cinquantina di euro in due senza farci mancare nulla) e delle tante premure, come un bicchiere di vino rosso offerto all’ingresso e un salamino in omaggio a fronte della registrazione alla loro mailing list.
Grotto Grassi Tremona
📍 Tremona (Svizzera)
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Sempre parlando di grotti, vi portiamo questa volta in territorio svizzero, anche se sono davvero pochi i chilometri che separano il Grotto Grassi dal confine. Vi consigliamo di lasciare la macchina nel centro della piccola cittadina di Tremona, e incamminarvi per una breve ma piacevolissima passeggiata sino al bosco nel quale il ristorante è immerso (il grotto è comunque dotato di un parcheggio, ma la strada per arrivarci è piuttosto stretta).
L’atmosfera che si respira è semplicemente bucolica: all’arrivo vi ritroverete in un grande spazio aperto, sormontato da tigli, con tavoloni apparecchiati a equa distanza, e una meravigliosa vista sul lago di Ceresio. Il manifesto del Grotto è molto chiaro: tutti i piatti sono ispirati alla tradizione locale, gli ingredienti vengono selezionati da fidati produttori, i formaggi affinati in loco e prodotti sulle montagne limitrofe, le torte preparate in casa. In carta troverete una grandissima varietà di antipasti, tra cui appunto salumi e formaggi, alcuni primi (le tagliatelle al ragù di selvaggina sono state forse il piatto migliore), per poi proseguire con alcuni piatti forti del grotto, dove la polenta è gran protagonista, e una serie di proposte di carne alla griglia (sostituita nelle stagioni fredde dalla selvaggina). Anche la carta dei vini è interessante, con predilezione per produttori che lavorano al naturale, e il sommelier molto bravo nel suggerirvi la bottiglia più adatta a voi tra la vastissima scelta di etichette.
Noi siamo stati molto bene, complice il campo da bocce grazie al quale abbiamo scoperto le nostre doti sportive un po’ “anziane” (Caterina campionessa indiscussa) e gli amari della Distilleria Valera di Ligornetto, buonissimi. L’unica nota stonata è stato il conto (abbiamo speso 70€ a testa, con due bottiglie di vino in sei), ma si sa, siamo pur sempre in Svizzera. Consigliamo questo grotto soprattutto nelle afose serate d’estate per trovare un po’ di refrigerio immersi nel verde, ma anche per una bella gita autunnale per godersi il foliage.
Locanda delle tre chiavi
📍 Isera (Trento)
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Situata in posizione tattica a pochi chilometri dall’uscita dell’autostrada all’altezza di Rovereto, abbiamo scoperto un po’ per caso la Locanda delle Tre Chiavi, un grazioso ristorante nel basso trentino che si presta per una sosta di rientro dalla montagna. L’ambiente è rustico e molto accogliente, composto da diverse sale tutte arredate secondo il riconoscibile stile del posto, d’estate impreziosito da un bel cortile interno dove poter mangiare all’aperto. Anche il menu riflette la tradizione trentina: noi abbiamo assaggiato la tartare di carne salada, con olio al limone e salsa alle mele, il tris del locandiere (composto da dei buonissimi canederlotti alle erbe di montagna saltati con burro all’aglio orsino, gigli al ragù di lucanica, casonsei di ricotta di capra al sugo di pomodoro fresco) e dei tagliolini con funghi freschi (questi ultimi, purtroppo, con un notevole deficit di sale). Il servizio si è dimostrato disponibile e attento, anche se talvolta forse un po’ troppo sbrigativo, ma la gentilezza del proprietario, la presenza di materie prime fresche e saporite nei piatti, e un conto davvero onesto (per un pranzo con una bottiglia di vino abbiamo speso circa 35€) non possono che farci promuovere questa Locanda!
Ittiturismo Corniglia SP4488
📍 Corniglia (La Spezia)
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Sappiamo di essere un pochino fuori stagione nel consigliarvi questo ristorante a picco sul mare, situato sulla scogliera appena sopra Corniglia, proprio all’interno del parco delle Cinque Terre; ma avete presente quei posti di cui ci innamoriamo all’istante? Ecco, era proprio un peccato non parlarvene, quindi segnate subito l’indirizzo dell’Ittiturismo Corniglia SP4488 per la prossima gita al mare! E non sorprendetevi se il navigatore vi fermerà nel bel mezzo di una strada statale : scendete alcuni gradini, e immergetevi nella splendida location, da cui potrete anche raggiungere il paese vicino con una passeggiata tramite il “Sentiero Azzurro”.
Qui il menu è molto stringato poiché basato esclusivamente sul pescato del giorno: padre e figlio al servizio vi proporranno il pesce raccolto la notte precedente (i numeri nel nome del ristorante derivano proprio dalla matricola della loro barca da pesca); via libera quindi a fritture miste, acciughe in tutte le versioni, ma anche pesce fresco alla brace (che qui è un affare davvero molto serio) e tris di affumicati (dimenticatevi il salmone affumicato in busta: qui i filetti di tonno vengono aromatizzati e lasciati affumicare per giorni, insieme a pesce spada e bottarga, da perderci la testa). Accompagnate il tutto con un bicchiere di vino della casa, e con 30-40€ a testa uscirete felicissimi e con gli occhi ricaricati dal mare.
Rifugio Lecco
Se anche voi siete amanti delle passeggiate in montagna e dei pranzi in rifugio segnatevi questo indirizzo a 1780 metri sui Piani di Bobbio, raggiungibile a piedi (con fatica!) o, più facilmente, attraverso una comoda cabinovia situata a Barzio (che vi porta a circa 20 minuti di camminata dal rifugio).
Una volta arrivati al Rifugio Lecco la vista lascia senza fiato, ma anche la fame inizia a farsi sentire. Dunque, senza indugio, ci siamo messi in fila per ordinare qualcosa da mangiare take away nel prato all’esterno (c’è anche la possibilità di sedersi all’interno e essere serviti come al ristorante).
Per iniziare abbiamo ordinato una porzione di tagliatelle fatte in casa con ragù di porri e salsiccia con abbondante spolverata di formaggio; poi, un panino con la salamella, l’evergreen dei pranzi in montagna; e per finire ci siamo goduti un piatto di stinco al forno dorato e ben condito. I tempi di attesa sono veloci e il cibo è buonissimo, preparato espresso, saporito e con il giusto quantitativo di grasso come ogni piatto di montagna che si rispetti.
Dulcis in fundo, non potevamo che ordinare due amari e una fetta di crostata fatta in casa per riprendere la camminata con il giusto spirito! Con una spesa di circa 18€ a testa, ci siamo rimessi in cammino sazi, soddisfatti e felici. Ve lo consigliamo per un weekend in famiglia, anche con bambini.
Osteria del gallo ardito
“Pochi ma buoni”: sembra essere questa la filosofia alla base del menu di Osteria del Gallo Ardito, situata a pochi chilometri da Lodi e a una mezz’ora di macchina da Milano. Un ristorante semplice e accogliente a gestione familiare, in cui assaporare ottimi prodotti freschi e locali – come i deliziosi salumi di Parma e Piacenza (accompagnati dall’immancabile gnocco fritto) o la famosa raspadura lodigiana – e piatti prevalentemente tipici della cucina lombarda, come l’eccellente risotto al pesce persico o il leggerissimo fritto misto del lago d’Iseo.
La carta – composta da 6 antipasti, 3 primi (la pasta fresca è fatta in casa!), 4 secondi e 3 dolci – è breve, come dicevamo, ma di indubbia qualità sia per quanto riguarda le materie prime utilizzate che per le preparazioni (tagliatelle buonissime, risotto cotto alla perfezione, fritto asciutto). Noi, approfittando della bella giornata di sole, ci siamo accomodati nel dehors all’aperto, ma anche l’ambiente interno ci è parso piacevole e ospitale. Ci hanno inoltre detto essere disponibile per eventi privati o pranzi/cene di gruppo.
Per quanto riguarda la spesa, abbiamo trovato i prezzi nella norma e assolutamente adeguati a quantità e qualità dell’offerta. Sul sito trovate il menu dettagliato per farvi un’idea più precisa ma, approssimativamente, la spesa media si aggira attorno ai 30/35€, bevande escluse.
Ciau del Tornavento
📍Treiso (Cuneo)
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Diversi anni fa, in uno dei nostri reportage sulle splendide Langhe, scrivevamo di un’esperienza non proprio esaltante alla Ciau del Tornavento, storico locale stellato in zona. Dopo esserci tornati per due anni consecutivi, per festeggiare il compleanno di un’amica che lo ama, dobbiamo ammettere che ci siamo ricreduti, a conferma di come una serata sbagliata possa influenzare talvolta il giudizio.
A essere unica è innanzitutto la vista che si gode mangiando (per questo vi consigliamo un pranzo qui, con la luce che inonda le vetrate e un panorama mozzafiato davanti ai vostri occhi). Ma a essere strabilianti sono anche alcuni dei piatti che hanno fatto la storia del ristorante; su tutti, l‘uovo in cocotte con tartufo bianco di Alba e il gelato alla crema con olio d’oliva e sale. Non fatevi scappare entrambi, anche se, soprattutto per una prima visita, ci sentiamo di consigliarvi il menu degustazione per conoscerne a pieno la cucina (proposto a 120€). Non dimenticate di dare anche solo un’occhiata alla mastodontica carta dei vini e di chiedere una visita alla cantina sottostante, effetto wow assicurato! Confermiamo che i prezzi sono importanti, ma per una bella occasione da festeggiare è un posto che merita davvero il viaggio di un’ora e 45 da Milano.
Antica Osteria Magenes
📍 Barate (Milano)
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Era da moltissimo tempo che volevamo provare questo ristorante alle porte di Milano, e più precisamente a Barate, nella campagna nei pressi di Gaggiano. Si tratta di una storica osteria a conduzione familiare; aperta sin dal 1890, nel 2007 viene presa in gestione dai due fratelli più giovani, l’uno in cucina, l’altro (bravissimo) maître in sala. La cucina proposta è quella lombarda, con una particolare attenzione alla scelta e all’abbinamento degli ingredienti, e a una presentazione davvero molto curata dei piatti.
Anche in questo caso è possibile scegliere il menu degustazione (10 portate a sorpresa a 90€, 15 portate a 120€), ma essendo in quattro persone abbiamo preferito scegliere dalla carta per provare più piatti: senz’altro memorabili gli gnocchi di limoncina, gamberi rosa di Santa Margherita e mandorle salate, e la pappa al pomodoro, uno scrigno di pomodoro croccante, ripieno di ricci di mare, parmigiano e limone. Un grande sì aanche per il risotto al limone, garum di alici, prezzemolo e liquirizia, cotto e mantecato egregiamente, e per sua maestà la cotoletta alla milanese con purè “Robuchon”, il vero motivo per cui torneremmo domani in questo ristorante. Meno convincente il piatto su cui in realtà avevamo le aspettative più alte, ovvero l’anguilla alla brace, tataki di manzo Garronese, rafano e olio al pesto, a nostro giudizio non perfettamente riuscito.
Concludiamo con il menzionare un servizio in sala premuroso e gentile, senza ostentazioni né eccessive reverenze, e una carta dei vini davvero eccezionale, con dei ricarichi incredibilmente onesti (bere a parte, come spesa finale tenete in conto una cinquantina di euro a persona). Insomma, con modesti margini di miglioramento per puntare ancora più in alto, questi ragazzi stanno lavorando proprio bene, teneteli d’occhio!
PizzAut
📍Cassina de’ Pecchi (Milano)
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Vi avevamo già parlato di questa realtà coraggiosa alle porte di Milano, e finalmente siamo venuti a provarla. PizzAut è un ristorante e pizzeria gestito da ragazzi e ragazze con autismo, e più in generale un progetto di inclusione sociale che ormai comprende anche una scuola di formazione, un food truck e molto altro. “Tu non sei normale è il miglior complimento che mi abbiano mai fatto” si legge in alto al menu, e come non essere d’accordo?
La pizza qui è alla pala e noi abbiamo deciso di assaggiare la Napolaut, con friarielli, salsiccia e pomodori secchi, e una Easy Monza, con luganega, panna e zafferano. La pizza è buona, gli ingredienti di qualità si sentono e anche la leggerezza dell’impasto. La grandezza però ci ha lasciato abbastanza spazio per un buon tiramisù, anche se è importante sottolineare che qui l’offerta dei dolci cambia ogni giorno.
Il conto finale, inclusa l’ottima Birra Aut artigianale, è stato di circa 25€ a testa. Trovare posto, sia nella sede di Monza che di Cassina de’ Pecchi, è un’impresa, quindi cercate di prenotare con anticipo e non esitate a mettervi in lista d’attesa augurandovi una disdetta, proprio come abbiamo fatto noi..
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