Tra nuove aperture chiacchieratissime, hype forse un po’ esagerati, cambi di location e solidissime tappe, questo mese non tutto ci ha convinto – ma alcuni piatti ci hanno davvero lasciato a bocca aperta. Dai cinnamon roll davvero ‘cannellosi’ al sashimi con tagli di pesce mai scontati, passando per piatti abruzzesi davvero succosi, ecco i nostri racconti sui ristoranti a Milano del mese.
10 ristoranti a Milano che abbiamo provato di recente
Pizza Stella
pizzeria aperta fino a tardi |📍Anfossi
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Probabilmente capita solo a Milano di andare collettivamente in brodo di giuggiole per l’apertura di un locale in cui vengono servite fette di pizza in pieno stile newyorkese, eppure tant’è. Stiamo parlando di Pizza Stella, aperta in zona Anfossi solo da qualche settimana e già presa d’assalto, complice il marketing sempre on point della proprietà, la stessa di Bar Paradiso. Il locale è piccolo, dotato di pochi coperti – di cui alcuni al bancone – e mette in bella mostra i pizzaioli all’opera. A meno di andare a orari strategici, è molto difficile sia evitare la fila sia trovare posto per accomodarsi all’interno, motivo per il quale vi consigliamo di passarci a orari strambi, pre o post serata, anche sfruttando l’apertura fino a sera inoltrata.
Sì, ma com’è la pizza? Saporita, condita con ingredienti ricercati – per quanto abbastanza centellinati, come nel caso del culatello del salumificio Bodria – e, soprattutto, digeribilissima, tema a dir poco importante quando si parla di pizza. In carta, proposte semplici come la marinara, la margherita e l’arrabbiata, ma anche decisamente più condite come la nostra preferita con salamino piccante (a cui abbiamo fatto aggiungere lo jalapeño, che adoriamo e ci stava effettivamente benissimo) o la patate e salsiccia. E il prezzo? L’hype, si sa, fa lievitare lo scontrino, e quindi le fette di pizza non sono esattamente a buon mercato, soprattutto considerato il servizio prossimo allo zero e la sistemazione un po’ arrangiata: per capirci, una fetta di marinara (la più economica) viene 4€, ma si arriva fino ai 7€ di quella con culatello e burrata. Per saziarsi, considerate 2 o 3 fette. Come vi anticipavamo, troviamo che questa nuova insegna possa essere una buona soluzione per un aperitivo, se si trova posto a sedere, o uno spuntino al volo se si è in zona.
Club Giovanile Milano
bar con piccola cucina |📍Certosa
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Un’altra chiacchierata apertura degli ultimi mesi è quella di Club Giovanile Milano, un locale dalle diverse anime che trova casa in un villino anni 20, prima mattatoio, poi centro sociale occupato. Le diverse anime del locale si rivelano a partire dalla ristorazione, che prende vita nella spaziosa sala al piano terra, animata da un bancone bar e una cucina a vista. Salendo poi le suggestive scale e raggiungendo il secondo piano, si entra in un mondo diverso, fatto di listening bar, eventi, concerti e dj set. Il lavoro di recupero degli spazi è notevole e gli interni sono bellissimi, con dettagli che richiamano al passato dell’immobile e un arredamento fatto di pezzi scovati in chissà quale mercatino dell’antiquariato.
Dalla carta potrete scegliere alcuni piatti con cui accompagnare il vostro drink, ma anche per una vera e propria cena: noi ci siamo limitati alla prima opzione, e abbiamo ordinato delle sarde ripiene con salsa tartara, delle chips accompagnate da mayo allo zenzero, e delle pallotte cacio e ova al sugo di pomodoro (spaziali!), insieme a un Mule, a un Negroni con limone aneto e riso e a qualche bicchiere di Vermouth, nostra recente passione.
I prezzi sono in linea coi cocktail bar milanesi (drink a 8-12€, piattini a 5-10€) nonostante la posizione un po’ più decentrata di CGM. Senz’altro torneremo per provare meglio la cucina, che prevede anche un menu dedicato per la pausa pranzo, e, perché no, goderci qualche concerto o dj set al piano superiore.
Lafa
ristorante di cucina mediorientale |📍 Certosa
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Non ci muoviamo dal Certosa District e, dopo aver sorseggiato un cocktail da CGM, vi portiamo alla scoperta di un’altra insegna fresca fresca di apertura: è quella di Lafa, nuova creatura della stessa proprietà di Røst e Kanpai, dove a farla da padrona è la cucina araba e mediorientale. L’ambiente si sviluppa in un’unica sala ampia, luminosissima grazie alle grandi vetrate, molto minimale e arricchita soltanto da qualche pianta.
Il menu si suddivide in mezze (piattini suggeriti in condivisione come da tradizione mediorientale) e piatti unici, in una bella alternanza tra piatti vegetali, di pesce o carne, immancabilmente accompagnati da erbe e spezie. Noi abbiamo iniziato con una giardiniera al curry, hummus, e cavolo riccio, labneh, limone sotto sale e dukkah, per poi proseguire con cavolfiore, yogurt alla curcuma, noci e melograno, e i due piatti principali, borek di manzo speziato, cipolla, frutta secca e finocchietto, e il mini lafa (da qui il nome del locale, si tratta di un pane arabo povero, senza lievito e quindi molto digeribile, da usare a mo’ di piadina), con cosciotto di pecora alle 7 spezie, hummus, erbe e melograno. Non sappiamo proprio proclamare il ‘vincitore’ tra i tanti piatti assaggiati: le verdure erano croccanti e marinate alla perfezione, con una bella spinta di sapore conferita dal sapiente utilizzo delle spezie, soprattutto del peperoncino; ma anche gli altri piatti ci hanno conquistato, soprattutto per via della cottura e della morbidezza della carne.
Insomma, da Lafa abbiamo trovato sapori decisi e per nulla scontati, che difficilmente sperimenterete altrove a Milano, un personale gentilissimo, pronto a raccontare i diversi piatti, e, non da ultimo, una scelta di vini interessante. Per una cena da cui uscire soddisfatti considerate di spendere 30-35€, bere a parte. Noi di sicuro ci torneremo anche per provare il pranzo, e sfruttare il dehors esterno con la bella stagione.
Roncaglia 33
panificio e pasticceria con piccola cucina |📍Washington
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Quando qualche posto davvero meritevole si degna di aprire a Milano Ovest dobbiamo per forza gioirne insieme; e, anzi, ci abbiamo messo fin troppo a parlarvi di Roncaglia 33, dove siamo stati di recente per colazione e il cui sottotitolo “dolce, pane, vino” fa già riferimento a una triade interessante. Ma ad esserlo non è solo questa dichiarazione programmatica, tutt’altro: qui è la ‘forma’ – nello specifico, tutti i lievitati -, a meritare un racconto dettagliato.
Il cinnamon roll, fragrante e finalmente davvero ‘cannelloso’, era devastante, così come il croissant strabordante di una delle migliori creme al matcha che abbiamo mai assaggiato. Ottimo anche l’esperimento salato del weekend, la pizzetta shakshuka, che si ispira in maniera convincente alla pietanza israeliana e nord-africana a base di uova stufate al pomodoro. Ci siamo dovuti porre un limite, ma avremmo volentieri ordinato altre prelibatezze al bancone, come il pain au chocolat, la girella crema e uvetta, il pan suisse e tutte le bevande a base di matcha, qui largamente utilizzato (i nostri cappuccini con latte d’avena erano anche loro ottimi!).
Torneremo per provare la formula del pranzo (e i lievitati salati come pizze e focacce), a questo punto, anche se il richiamo della colazione rimarrà ancora a lungo. Servizio un po’ sotto pressione, ambiente piccolino con anche un mini dehors e prezzi in linea con Milano a fronte di porzioni abbondanti, completano il quadro di un posto che ci ha decisamente convinto.
Omacasé Sushiteca
ristorante giapponese |📍Sant’Agostino
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Sono passati ben 10 anni (argh) da quando vi parlavamo per la prima volta di Omacasé Sushiteca, ristorante di cucina giapponese che più volte abbiamo citato tra i nostri preferiti. Ci siamo tornati decine di volte, ma l’ultima di queste, qualche settimana fa, merita una menzione a sé per via di un cambio di location: il ristorante, infatti, si è da poco trasferito in una sede nuova di zecca, sempre in zona corso Genova. Il locale, rispetto al precedente, è molto più arioso e luminoso, e forse anche un po’ più chic e meno autentico, per quanto bellissimo.
A rimanere autentiche, però, sono le portate che vengono proposte e che non smettono mai di sorprenderci per qualità e preparazioni. Oltre al sempre gustoso barachirashi e ai mix di sushi e sashimi con tagli di pesce mai scontati, vi suggeriamo anche gli udon in brodo di pesce con tenpura di gamberi, i roll di ventresca di tonno, quando disponibili, e gli uramaki, compresi i più creativi, come quelli con anguilla arrosto o i sushiteca maki, signature dish di Omacasè Sushiteca. Vi segnaliamo anche un fuori carta che, se ritroverete, sarete molto fortunati, ovvero un tataki di sardine da cadere per terra. Il servizio è quello cortese di sempre, e i prezzi ci sono sembrati allineati con le scorse volte (considerate una cinquantina di euro bere a parte). Un porto sicuro ormai da un decennio per la nostra cucina preferita!
Osteria da Zio Ninì
ristorante di pesce |📍Certosa
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Nel lontano 2018 vi raccontavamo dei nostri indirizzi preferiti dove mangiare pesce a Milano senza mettere troppo mano al portafoglio, consapevoli che la maggior parte delle volte questo può rivelarsi un’impresa assai ardua. Era da tempo che eravamo incuriositi dall’Osteria da Zio Ninì, che da alcuni racconti di amici ci sembrava potesse rientrare perfettamente in una ipotetica lista aggiornata di ristoranti di pesce a Milano con un’ottima qualità prezzo, e, spoiler, è proprio questo che abbiamo ritrovato nella nostra cena.
Il menu è esclusivamente incentrato sul pesce, con un bel focus su crudités e fritture, ma anche varie tipologie di sauté di cozze e primi piatti. Noi abbiamo iniziato con il sushi alla pugliese dello Zio Ninì (con cozze pelose, cannolicchi, mandorle e tagliatelle di mare), una tartare di tonno, branzino e ricciola, oltre a ostriche, gamberi e scampi di Manfredonia e dei meravigliosi ricci di mare, il tutto rigorosamente crudo, per poi proseguire con un fritto di calamari e gamberi (ottima la frittura, asciutta e croccante) e delle capesante gratinate. Accogliendo il prezioso consiglio del nostro cameriere, abbiamo poi scelto di dividere gli abbondantissimi primi piatti, tra cui degli spaghetti ai ricci, vongole e lupini davvero memorabili.
In generale, abbiamo trovato la qualità dei crudi abbastanza nella media, ma sono le porzioni generose ed abbondanti dei primi piatti, l’ambiente fin troppo caciarone, ma verace, così come il disponibilissimo personale di sala, a rendere Ninì un posto in cui tornare, magari in compagnia. Alla fine, non l’abbiamo trovato così economico come ci saremmo aspettati, ma 50€ per mangiare del buon pesce a Milano, annaffiato da un po’ di vino bianco, ci è sembrata una cifra decisamente affrontabile. Ah, ricordatevi di prenotare con largo, larghissimo anticipo!
Casamarro’
micro forno e bistrot |📍Alzaia Naviglio Pavese
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Questo mese abbiamo provato anche un’altra nuova apertura da segnare per le vostre colazioni a Milano: siamo stati da Casamarro’, un piccolo forno e bistrot in zona Alzaia Naviglio Pavese aperto da circa un mesetto. Lo stile ricorda quello dei forni nordici, minimal ma accogliente e caldo, e si respira un’atmosfera internazionale che siamo certi lo renderà un panificio di riferimento per il quartiere.
Incuriositi dalle proposte dolci non ci siamo fatti mancare nulla e abbiamo ordinato un lievitato per tipo: un pain au chocolat burroso, friabile e ripieno di un ottimo cioccolato fondente Ecuador al 72%; e due sfogliati speciali, uno con mele e caramello – a nostro avviso un po’ troppo dolce -, e l’altro con una crema di cioccolato avvolgente e setosa. Per concludere, una classica brioche ripiena di crema pasticcera davvero ben fatta. Una colazione soddisfacente, e se è vero che anche l’occhio vuole la sua parte, possiamo dire che i lievitati oltre ad essere molto buoni, erano anche bellissimi da vedere! Per accompagnare, abbiamo bevuto una bevanda calda d’avena e un ottimo caffè.
Il locale è semplice ma curato, il personale è appassionato e il servizio gentile. Ci siamo trovati davvero bene e torneremo presto a comprare una pagnotta di pane o provare le proposte sfiziose del bistrot – come hummus di ceci, polpettine, caponate e tanto altro – che ci hanno incuriosito. Senza dubbio una nuova apertura che ci sentiamo di consigliarvi, al netto dei prezzi un po’ sopra la media per la zona.
Sabbia d’Oro
ristorante pizzeria |📍Porta Genova
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Se siete alla ricerca di un ristorante pizzeria di qualità che vi faccia sentire come a casa, non potete perdervi Sabbia D’Oro, uno storico locale a conduzione familiare in Via Vigevano che offre piatti di cucina mediterranea e un’ottima pizza cotta nel forno a legna.
Noi siamo capitati spesso per un pranzo di lavoro, una cena di coppia nella saletta romantica all’ingresso, o in compagnia di amici e abbiamo provato quasi tutte le proposte del menu, che spaziano dai piatti più elaborati a quelli più semplici, ideali per un pranzo leggero. Nella nostra personale classifica non possono certamente mancare gli antipasti, come le polpette di melanzane, il fritto di alici e il polpo con patate, che sono sempre una garanzia; e gli spaghetti alle vongole, a cui aggiungiamo sempre una generosa dose di olio piccante di loro produzione. Anche i contorni di verdure, come l’insalata di puntarelle e quella di carciofi e scaglie di parmigiano, sono sfiziosissimi.
Una valida alternativa è anche la pizza cotta nel forno a legna: che sia la classica margherita, prosciutto e funghi o una qualsiasi altra variante, è leggera, sottile e digeribile. A completare il pasto, non può mai mancare un bicchierino di limoncello, servito ghiacciato e accompagnato da ottimi biscotti al limone: uno tira l’altro! Il tutto in un’atmosfera accogliente e con un servizio impeccabile: cordiale, disponibile e con quel tocco di familiarità che rende l’esperienza ancora più piacevole (la spesa è di circa 25€ per un pranzo completo e soddisfacente).
Dunque, se siete in zona Naviglio e cercate un buon ristorante economico, vi consigliamo vivamente di passare da Sabbia d’Oro: noi torniamo sempre volentieri e ci auguriamo possa diventare un riferimento anche per voi.
Le vie di Taipei
ristorante taiwanese |📍Repubblica
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Le vie di Taipei ha cambiato zona: l’angolo di Taiwan che fino a qualche mese fa aveva casa in Chinatown, di cui qui trovate la nostra imperdibile guida, ha trovato nuova sede tra gli incroci di strade del quartiere Repubblica, che da ormai qualche anno sta vivendo un florido periodo di nuove aperture. Le vetrine del ristorante illuminano via Felice Casati con la luce gialla delle tipiche lanterne in carta, che piovono dal soffitto dell’unica sala del locale, dove trovano spazio una trentina di coperti.
A noi l’atmosfera è piaciuta molto: se fossimo mai stati a Taipei diremmo che ci siamo sentiti riportati lì, ma non ci siamo mai stati quindi lo abbiamo solo immaginato, seduti al nostro tavolo all’ombra della Torre Breda, ma con vista su quattro chioschetti dalle tende colorate che fanno da bancone.
Sulla scelta di cosa assaggiare ci siamo fatti guidare da Betty, la proprietaria, che riesce a trasmettere in maniera naturale tutta la sua passione per l’accoglienza e la buona cucina, e seguendo i suoi consigli abbiamo ordinato i ravioli di carne di maiale sia con tarassaco che con erba cipollina, un tortino di riso alla griglia con taro e salse e gli spaghetti alla crema di soia, pancetta e cipollotto, per poi chiudere con un dolce tradizionale, una sorta di godurioso sorbetto alle arachidi.
Cosa abbiamo da dire? Che ci torneremo ancora e ancora e ancora, finché non avremo assaggiato tutto il menu, anche perché il conto, di 30 euro a testa con mezza bottiglia di vino, ci è sembrato onesto.
Da Giannino l’angolo d’Abruzzo
ristorante abruzzese |📍Gorla
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Sarà che forse non siamo più abituati all’ospitalità degli osti e alla generosità del servizio, ma i nostri occhi si illuminano più di del dovuto quando andiamo in un ristorante in cui i clienti vengono coccolati con piccole attenzioni (il pane caldo con l’olio, i dolcetti a fine pasto, gli amari a volontà) da uno staff che, seppur indaffaratissimo, non nega mai una parola gentile verso i clienti.
È quello che è successo nel nuovo Giannino, l’insegna di ristoranti abruzzesi che, con questo nuovo arrivato a due passi dalla Martesana, conta ormai 4 ristoranti in città. L’ambiente è composto da una grande – e decisamente rumorosa – sala in cui si muovono con piglio deciso tantissimi camerieri che portano ai tavoli (con tovaglie a quadri, come nelle migliori trattorie!) una sterminata sequela di piatti abruzzesi: tra antipasti di salumi e fritti vari, tantissimi primi di paste fresche e secondi di carne, è impossibile non trovare qualcosa che vi piacerà ed è per questo che il locale risulta perfetto per famiglie e grandi compagnie di amici.
Noi abbiamo ordinato il buonissimo capocollo abruzzese, degli arrosticini succosi e saporiti, degli anelli alla pecorara (con ricotta, guanciale, pomodorini e melanzane) golosissimi, e delle costolette di agnello alla scottadito che si scioglievano in bocca. Per concludere abbiamo assaggiato il gelato affogato nell’amaro abruzzese… e alla fine è arrivata pure l’animazione musicale con il suonatore di fisarmonica!
I prezzi sono decisamente bassi e, viste anche le porzioni giganti (noi abbiamo diviso tutti i piatti e siamo usciti satolli), non spenderete più di 35 euro a testa, vino della casa incluso. Un’ultima chiosa: in questo vecchio articolo del 2018 nel quale parlavamo di Giannino (a Porta Venezia) indicavamo un prezzo medio 35 euro e, in una città in cui i prezzi sono in continuo aumento, ci piace sottolineare come dopo 7 anni le cose non siano cambiate. Bravi!
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