Ristoranti a Milano: 10 indirizzi che abbiamo provato questo mese

Nel mese di ottobre abbiamo provato diversi ristoranti a Milano, scoprendo nuovi sapori e atmosfere che ci hanno talvolta conquistati, talvolta meno. Ci siamo concentrati soprattutto sulle pizzerie e la cucina italiana contemporanea, ma con incursioni anche in altre proposte. Buona lettura e, se vi ispirano, buone prenotazioni.

10 ristoranti a Milano che abbiamo provato di recente

Statt

enoteca con cucina |📍 Nolo
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Risale a due anni fa la guida sui nostri indirizzi preferiti di Nolo, ma un paio di cose sono cambiate, e siamo sicuri che questo nuovo indirizzo in Via Venini si meriterebbe una menzione (assieme al dirimpettaio Silvano), perché nel quartiere un locale simile ancora mancava.

Un’unica vetrata e una sala lunga e stretta, nove sgabelli attorno ad un unico grande bancone, dietro cui la coppia di proprietari dispensa sorrisi e consigli su vino e cibo. La carta è ridotta all’osso: la proposta gastronomica prevede alcuni crostoni e schiacciate ripiene di prodotti tipici abruzzesi, olive e peperoni fritti; intorno alle 21:30 viene ampliata con il piatto del giorno, preparato al momento per tutti i commensali seduti al banco (a noi è stata servita una pasta mista e fagioli).

La scelta del vino è più ampia, e se tanto spazio viene concesso a Francia e Spagna, un bel focus viene dedicato a ricercati produttori italiani e, considerata anche la provenienza dell’oste, abruzzesi. La qualità prezzo è davvero eccellente (noi abbiamo speso circa 30€, con un piatto e due calici di vino a testa), l’atmosfera che si respira è di estrema convivialità e, terminata la vostra serata, sarete stati inevitabilmente conquistati dalla passione e dalla genuinità dei simpaticissimi proprietari.

Ottocene

cucina italiana contemporanea |📍Porta Venezia
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In Porta Venezia le opzioni gastronomiche non mancano, ma andare oltre i nomi più noti è un po’ parte della nostra ‘missione’, quindi abbiamo provato Ottocene, che si autopresenta come “localetto portatile, felice casalinghitudine”. Una descrizione fedele: il locale, devotissimo al colore giallo, in effetti non è enorme, e l’aria che si respira al suo interno è un po’ quella di casa. Il merito va al proprietario, una persona cordiale e appassionatissima, soprattutto di vini, che non si tira indietro quando si tratta di conversare e spiegare, rendendo l’esperienza dei commensali più personale e coinvolgente.

Già questo, per noi, basterebbe a suggerire Ottocene, ma a contribuire al giudizio positivo concorre anche il cibo: abbiamo provato un ottimo cavolo marinato e grigliato con salsa cacio e pepe, le finte tagliatelle di calamari con crema carbonara, la genovese – pilastro del ristorante, e con una ragione – e un incredibile spaghetto alla chitarra con burro, ricci e bottarga, che per noi è valso l’uscita. Chiudere con il gelato alla milanese (zafferano, foglia di liquirizia, crumble), poi, è stata proprio una splendida idea. La carta dei vini regala gioie e, giustamente, la sua narrazione ci è parsa al centro di una serata qui. Unico appunto: le porzioni sono un po’ risicate, specie in relazione ai prezzi (tenete conto circa 45€ bere a parte per una cena completa).

Cucina Franca

cucina italiana contemporanea |📍Anfossi
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In zona Anfossi (di cui trovate qui una splendida guida di quartiere) ha aperto da qualche mese un locale molto chiacchierato, Cucina Franca, della stessa galassia di un bar che ci piace molto, Larg_o. Aldilà dell’hype, ciò che ci ha attratti è stato un menu ristretto ma eclettico, una carta di vini naturali volutamente contenuta ma proposta a prezzi eccellenti, e gli accostamenti di ingredienti, talvolta insoliti, ma sempre molto interessanti.

Complice una tavola ben assortita, abbiamo provato, condividendoli, quasi tutti i piatti disponibili, accomunati da una onnipresenza di cremine e salse alcune meglio riuscite di altre. A convincerci pienamente sono stati i diversi piatti a base vegetale, su cui vi consigliamo di orientarvi (il menu cambia con molta frequenza): ottima, per esempio, la “rapa tonnata“, una reinterpretazione originale e vegetariana del vitello tonnato, e  la focaccia da tuffare in una salsa a base di labneh, limone, aneto e uova di trota. Il locale è piccolino – d’estate si espande un po’ grazie ai tavoli sul marciapiede – e forse da ‘scaldare’ ancora un po’, il servizio davvero premuroso e il conto giustissimo: uno dei pochi posti di questo tipo dove è ancora possibile cenare con meno di 40€.

Cambiopizza Café

ristorante pizzeria |📍Naviglio Pavese
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Nel suggestivo contesto della Ex Cartiera Binda sul Naviglio Pavese trovate Cambiopizza Café, una pizzeria cha si è da poco ampliata e offre anche altre specialità tra cui hamburger e frittini. Qui, però, la protagonista indiscussa è la pizza sottile, ad alta digeribilità, preparata con un impasto con lievito naturale lasciato riposare per 72 ore. Tra abbinamenti insoliti e grandi classici non sarà difficile trovare quella che accontenti le vostre voglie.

Noi abbiamo ordinato una pizza con mozzarella fiordilatte, pomodoro e basilico e l’immancabile pizza con cipolle – in questo caso caramellate – con aggiunta di filetti di tonno di Cetara. Entrambe buonissime, fini e gustose. Per non farci mancare nulla abbiamo ordinato anche un hamburger con patatine fritte; la carne era di ottima qualità e la cottura quella richiesta. In due, aggiungendo anche una birra e dell’acqua abbiamo speso circa 45€.

Il servizio è rapido ma cordiale e l’ambiente è molto accogliente, ben si presta a una cena di coppia o a una ripatriata tra amici (nel weekend vi consigliamo di prenotare). Se la giornata lo permette non fatevi sfuggire i tavolini all’esterno e una passeggiata nella cartiera.

Pas

street food vegetariano |📍Itinerante
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Pas è il progetto itinerante dello chef Eugenio Roncoroni, che porta in giro per Milano il suo street food vegetariano e plant-based a bordo della sua inconfondibile veggyvore bike. Da insaziabili curiosi abbiamo seguito il food truck in diverse tappe e ci abbiamo anche girato un bellissimo reel grazie al quale potete farvi un’idea ancora più precisa.

Il menu cambia periodicamente, e ogni volta abbiamo provato piatti diversi. Tra quelli che ci hanno colpito di più, menzioniamo il korean chicken (naturalmente plant-based), con salsa spicy e cetrioli marinati: perfettamente cotto, speziato e saporito, sicuramente il nostro preferito. A seguire, l’adobo rice, piatto filippino a base di riso croccante, salsa al cocco, coriandolo, lime e arachidi, una combinazione di sapori sorprendente, anche se un po’ untuosa per i nostri gusti. La dirty pizza, con mozzarella, salsa marinara e salsiccia piccante plant-based, ci ha convinto, così come l’avocado salad con vinaigrette all’arancia, tostada e semi misti, che è stata la conclusione perfetta e rinfrescante.

In un’altra occasione abbiamo provato i mondeghili con midollo di funghi, a nostro gusto poco bilanciati e un po’ gommosi; e i chinese thai crispy noodles, di cui invece abbiamo chiesto il bis. Il costo medio di un piatto è di circa 12€, quindi se siete in gruppo vi consigliamo di ordinare più portate da condividere. Non sappiamo ancora quali saranno le prossime tappe di Pas, ma siamo curiosi di scoprire le nuove proposte dello chef.

Brasserie Milanese

cucina italiana contemporanea |📍Porta Venezia
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Via Benedetto Marcello è un grande spazio (ma allora perché è via e non piazza?) che ogni martedì ospita uno dei mercati più grandi della città. Qui siamo andati a cena alla Brasserie Milanese, un ristorante che fin dal nome mostra il proprio intento di unire la tradizione culinaria lombarda e francese in un menu non troppo ampio, ma che cambia frequentemente secondo la stagionalità degli ingredienti.

In un ambiente curato e piacevole (ma un po’ buio, soprattutto quando cala il sole) abbiamo mangiato una crème brûlée ai ricci di mare, spaghetti con bisque di mare e bottarga, riso al salto con panure al midollo, vitello tonnato con jus di vitello, giardiniera e polvere di capperi e sorbetto al mango. Alla fine il risultato non ci ha convinto del tutto: non possiamo assolutamente dire di non aver mangiato bene ma, a parte il riso al salto – davvero l’apice della serata -, tutti i piatti mancavano di quella spinta di sapore e di quel guizzo che avrebbero reso i piatti più godibili e concreti.

Una nota del tutto positiva invece è sicuramente il servizio gentilissimo e attento con alcuni accorgimenti davvero graditi come i grissini fatti in casa e l’entrée di benvenuto, che giustificano il coperto di 3,5 euro. Il conto si attesta nella media per tipologia di ristorante e zona (106 euro in due con calici di vino) ed è per questo che, oltre all’interrogativo iniziale sull’urbanistica milanese, siamo usciti dal locale con un’altra domanda: siamo disposti a spendere ancora 50 euro a testa per una cena, sicuramente buona, ma non indimenticabile?

Ricchia

cucina italiana tradizionale |📍Moscova
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Certo, i pranzi della domenica tradizionalmente sono destinati alle grandi e lunghissime abbuffate in famiglia, ma quanto è bello talvolta portare i genitori al ristorante? Qualche domenica fa siamo quindi andati da Ricchia, un ristorante pugliese in zona Moscova che ci aveva già incuriosito all’apertura, ma che ci ha definitivamente convinto dopo la prova “sul campo”, superando anche il test di mamma e papà.

Il menu prevede grandi classici della tradizione (polpette, braciole, purea di fave, friselle), ma ovviamente le protagoniste assolute sono le orecchiette presenti in una decina di varianti. Noi abbiamo assaggiato la classicissima versione con le cime di rapa e quella con pomodoro giallo, salsiccia e stracciatella, entrambe buonissime, anche se un po’ più di sapidità non avrebbe certo guastato. Decisamente convincenti anche il carciofo grigliato con capocollo e pecorino, le cipolle al forno marinate con aceto, sale e zucchero e la salsiccia zampina che ci ha ricordato le vacanze a Sammichele di Bari.

Oltre alla bontà del cibo, anche i prezzi soprendentemente onesti vista la zona (sui 30 euro a testa) rendono Ricchia un ristorante certamente consigliato ed è un peccato che il locale non fosse esattamente al completo durante la nostra visita. Prenotiamo subito un altro pranzo anche coi nonni?

Panattonin

cucina italiana tradizionale |📍San Siro
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Panattonin era nella nostra wishlist fin da quando lo inserimmo in questo articolo sulle nuove aperture ben tre anni fa. Nel frattempo molto è cambiato e il locale si è trasferito da via Morgantini a via Bianchi (comunque sempre in zona San Siro) ampliando gli spazi e diventando, da gastronomia specializzata in piatti da asporto, un vero e proprio ristorante con una piccola sala interna dagli arredi semplici ma curati e uno spazio esterno per le belle giornate.

Chiaramente il (vastissimo) menu resta incentrato sui panattonin, panini realizzati con la pasta del panettone e ripieni di tipici ingredienti della tradizione meneghina come ossobuco, cotoletta, trippa, mondeghili, luganega e tanti altri. Questi componenti però sono disponibili anche come veri e propri piatti ed è proprio da qui che è iniziato il nostro pranzo: abbiamo assaggiato degli ottimi mondeghili croccanti fuori e morbidissimi dentro e uno stracotto d’asina morbido e gustoso al quale avremmo aggiunto solo un cicinin di sale in più. Ovviamente poi non potevamo non prendere un panattonin e la scelta della versione con orecchia di elefante, raspadura, pancetta, pomodori e cipolle si è rivelata super azzeccata perché il panino era davvero buonissimo e, a differenza di quanto si potrebbe pensare, non ci ha minimamente appesantito e ci ha lasciato addirittura lo spazio per concludere il pranzo con una versione dolce del panattonin, quella al tiramisù.

Insomma, al netto di un servizio davvero troppo lento e un po’ distratto, siamo usciti soddisfatti anche perché i prezzi sono onesti (30 euro a testa con calice di vino) e la proposta talmente ampia che ci ha lasciato con la voglia di tornare per provare altre specialità milanesi.

Fonzo’s NYC

Hamburger |📍 Brera
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Vi abbiamo già mostrato Fonzo’s nel nostro reel dedicato a 3 smash burger da provare a Milano, ma ci sembrava giusto menzionarlo anche nella nostra compilation, nel caso non si fosse ancora capito quanto il loro hamburger ci abbia conquistati. Questo piccolo locale di recentissima apertura (l’inaugurazione risale appena a settembre) si trova in zona Brera, e già dalla prima impressione non sembra di trovarsi a pochi passi da Corso Garibaldi: zero fronzoli, interni disegnati da bombolette spray, rap ad alto volume, clienti in skate, insomma, New York vibes da tutte le parti.

Qui si viene per mangiare lo smash burger (hamburger “schiacciato” su una piastra rovente, ma ormai siete esperti, vero?), servito in versione single o double (rispettivamente con un patty di carne o due), classic, con senape e ketchup, o dirty, con maionese della casa, a cui aggiungere le immancabili patatine fritte – a nostro avviso tra le migliori in circolazione. Per un menu completo, spenderete poco meno di una ventina di euro, non pochissimo considerata la grandezza tutt’altro che maestosa del burger. Tenete d’occhio la loro pagina Instagram, spesso animano le serate con dj set!

Be Bop

ristorante pizzeria (anche gluten free) |📍Porta Ticinese
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Siamo tornati da Be Bop, ristorante pizzeria con menu anche gluten free, dall’atmosfera accogliente e intima in Viale Col Di Lana. Tra le proposte con e senza glutine non mancano antipasti sfiziosi, pasta fresca e secondi a base di pesce, preparati con dovizia e con prodotti che seguono la stagionalità.

Per iniziare abbiamo ordinato vari piatti da condividere: due bruschette gustosissime, una con porcini e brie e l’altra con alici del cantabrico e cicoria; dei bastoncini di zucca al forno aromatizzati al rosmarino; e una porzione di cicoria ripassata in padella con aglio e peperoncino. Poi abbiamo ordinato qualche pizza: un’intramontabile margherita; una Valtellina con pomodoro, mozzarella, bresaola e porcini; e una pizza gluten free con prosciutto crudo e basilico fresco (c’è anche l’alternativa con farina di kamut senza lievito!) che è stata molto apprezzata anche dai non celiaci del gruppo, nonostante l’impasto senza glutine al morso rimanga più biscottato. Non avevamo più spazio se non per dei sorbetti freschi al limone ma torneremo sicuramente per provare altri piatti che ci hanno incuriositi e i dolci che avevano proprio una bella faccia.

Il servizio è molto attento e cordiale e il rapporto qualità prezzo ci soddisfa sempre: eravamo in quattro e, con birra e acqua, abbiamo speso circa 28€ a testa uscendo sazi e felici. Ci sentiamo di consigliarvelo sia per un pranzo di lavoro che per una cena con amici o con la famiglia.

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