Visitare tutta la Sicilia in una volta sola è impresa ardua. Questa terra benedetta, infatti, è letteralmente disseminata di cultura, luoghi incantevoli per il mare, cittadine bellissime e piatti incredibili. Ecco perchè, per questa estate, ho deciso di soffermarmi sulla parte Nord-Occidentale, tra le province di Trapani e Palermo (qui invece trovate il racconto del nostro road trip in Sicilia Orientale).
Facendo base a Castellammare del Golfo, e muovendomi ogni giorno in un posto diverso, sono riuscita a vedere più o meno tutto quello che c’era da vedere, in uno dei viaggi più entusiasmanti della mia vita. Se anche voi state programmando un viaggio in quella zona, e non avete seguito le mie tappe su Instagram, è il momento giusto per prendere appunti!
Partiamo dalle spiagge, che si sa, in Sicilia si va anche e soprattutto per fare delle belle nuotate. Scordatevi in buona parte i lidi attrezzati della costa Adriatica o della Versilia: qui il mare è selvaggio e i siciliani non sembrano sentire più di tanto la vocazione turistica. Meglio così, diranno alcuni. Gli scogli sono scomodi, sbufferanno altri. Ma quel che rimane è un mare cristallino e una natura incontaminata. Ecco dove!
DOVE ANDARE AL MARE
– ISOLE EGADI. La parte che ho preferito di tutta la vacanza, senza dubbio, sono state le isole Egadi. Favignana, Levanzo e Marettimo: tre perle incredibili in mezzo al mare. Da Trapani (o Marsala) arrivare in aliscafo è un attimo. Prenotate il biglietto online e poi perdetevi in queste isolette: il consiglio, se avete tempo, è di girarle un giorno per ciascuna. A Favignana (che è grande più di quanto pensiate) noleggiate uno scooter e girate in giornata tutte le cale. Da non perdere Cala Azzurra e Punta Faraglione. A Levanzo, invece, le spiagge raggiungibili a piedi (qui non c’è possibilità di affittare una bici o un motorino) sono poche e l’idea giusta è chiamare uno dei pescatori – i cartelli con i numeri li trovate fin dal porto – e farvi un giro mozzafiato in barca.
Un panorama di Favignana|© Caterina Zanzi
Cartolina da Levanzo|© Caterina Zanzi
– RISERVA NATURALE DELLO ZINGARO. Il segreto è tutto in quella parola: “riserva”. Lo Zingaro è un’oasi intoccata e intoccabile, e non è fatta per i pigri. Nonostante la prima caletta sia raggiungibile dopo soli 20 minuti di camminata, in alta stagione non si trova quasi mai posto. Dunque armatevi di cappello, tanta acqua e voglia di camminare sul sentiero scosceso: la seconda cala la vedrete solo dopo un’ora di camminata sotto il sole. Visto che ad agosto è piena di gente, secondo me il gioco non vale la candela. Noleggiate un gommone oppure prenotate uno dei tour in barca: i vostri piedi vi ringrazieranno e nuoterete da soli al largo.
Una cala dello Zingaro|© Caterina Zanzi
– FARAGLIONI DI SCOPELLO. Ebbene sì, i Faraglioni non sono soltanto quelli di Capri. A Scopello, vicinissimo a Castellammare del Golfo, c’è una delle spiagge più inflazionate della zona: dove sorgeva una Tonnara, adesso c’è una sorta di lido – quando sono andata io era a pagamento, in quanto proprietà privata, ma la diatriba è accesa – da cui il panorama è impagabile. Due scogli si ergono dal mare a poca distanza rendendo la vista davvero magica. Il consiglio? Andateci verso il tardo pomeriggio, quando la gente comincia ad andare via, e fate un tuffo al tramonto.
I Faraglioni di Scopello|© Caterina Zanzi
– GUIDALOCA. Se avete figli, o semplicemente ne avete abbastanza degli scogli, potete scegliere di rilassarvi un giorno in uno dei lidi di Guidaloca. Certo, l’atmosfera è molto meno selvaggia e la ressa è assicurata, ma di amanti del lettino è pieno il mondo. Noleggiate per pochi euro ombrelloni e sdraio e quando il languorino si fa sentire avvicinatevi alla griglia: c’è una signora che cucina sul momento calamari, pesce bianco e triglie. Da non perdere!
La spiaggia di Guidaloca|© Caterina Zanzi
– SAN VITO LO CAPO. Fan della sabbia, questa è per voi! Tra le località turistiche in zona, questa spiaggia di sabbia bianca all’estrema punta del nord della Sicilia c’è San Vito Lo Capo. Purtroppo ad agosto è pieno di gente – complice il fatto che è tra i pochi lidi attrezzati in zona – , ma se avete la possibilità di visitarla in bassa stagione potrebbe meritare ancora di più.
L’acqua di San Vito Lo Capo |© Caterina Zanzi
Se dopo il mare foste affamati di cultura e specialità siciliane, ecco alcuni consigli su cosa visitare e dove mangiare!
COSA VEDERE E DOVE MANGIARE
– CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Grazie alla sua posizione strategica, proprio in mezzo tra Palermo e Trapani, Castellammare del Golfo può essere un buon punto di partenza da cui visitare la zona. Se avete una macchina è meglio, e anche nel caso decidiate di non arrivare in Sicilia con la vostra auto, è sempre possibile noleggiarne una. Il paese, in sè non è tra quelli più belli, ma ho apprezzato soprattutto la sua parte ‘vecchia’. Il consiglio è quello di prenotare nel centro storico (il mio B&B si chiamava La Torre, fratello minore de Le Zagare: grazioso, pulito, senza troppe pretese e soprattutto con una conduzione famigliare spettacolare!), molto più carino e tranquillo rispetto alla zona del porto. Per cenare consiglio su tutti le Antiche Scale (ordinate le busiate gambero rosso e pistacchio, uno spettacolo). Buono anche il cous cous alla trapanese di Cumpà e qualche piatto de La Cambusa. Se avete voglia di carne, per cambiare una volta, non perdetevi I Sapori. Voglia di dolci? Passate al bar Tropical e coccolatevi con una brioche con gelato (o con una deliziosa nutella di pistacchio) o con il classico cannolo.
Le busiate delle Antiche Scale a Castellammare del Golfo
Il cous cous di Cumpà|© Caterina Zanzi
Le busiate della Cambusa|© Caterina Zanzi
– BAGLIO DI SCOPELLO. A pochi chilometri da Castellammare c’è Scopello, che oltre alla ex tonnara ha anche un “baglio”, un borgo, arrampicato sulle alture circostanti. Fatevi un giro alla sera e sentitevi di colpo in un altro tempo. Per una cena più semplice accomodatevi sotto i fichi nel cuore dell’antico borgo, al Bar Nettuno, se possibile sul presto, in modo da non dover attendere troppo. Ordinate pesce, ovviamente, e non ve ne pentirete! Per una cena decisamente più romantica e anche più ‘sistemata’, prenotate al Mulino di Scopello, con vista incantevole sul mare e piatti di mare davvero notevoli.
Gamberi alla griglia al Bar Nettuno|© Caterina Zanzi
La caponata di pesce spada del Mulino di Scopello|© Caterina Zanzi
– TRAPANI. Scesi dall’aliscafo per le Egadi si può passeggiare per le vie di Trapani e sedersi per un aperitivo alle saline. Oppure, come nel mio caso, visitare la città sorseggiando la mitica granita di Colicchia.
La granita di Colicchia|© Caterina Zanzi
– ERICE. Sempre di ritorno dalle Egadi, allungate un po’ la vostra strada per casa e inerpicatevi sulla strada che porta a Erice. Lasciate qualcuno di esperto alla guida, un po’ perchè la via per salire è davvero piena di tornanti, un po’ per godervi la vista sulle saline di Trapani. Una volta su, passeggiate tra le vecchie case di questo borgo antico e arrivate fino ai giardini del Balio con il loro castello, da cui il panorama è incantevole. E poi, non perdetevi per nessuna ragione al mondo le genovesi di Maria Grammatico, una vera delizia dolce.
Il tramonto a Trapani sulla strada per Erice|© Caterina Zanzi
– MARSALA. Le saline. Le cantine di vino con una tradizione secolare come Donnafugata e Florio. I palazzi e le chiese antiche. E poi l’Isola di Mozia e tutta l’area dello Stagnone. Marsala meriterebbe un soggiorno a sè, ma ahimè non ce n’è stato il tempo. Se come me visitate questa splendida città in giornata, parcheggiate in centro e fate un salto nel passato.
Uno scorcio di Marsala|© Caterina Zanzi
– MAZARA DEL VALLO. Diciamocelo, Mazara Del Vallo non è entusiasmante. Ma se siete in zona, non potete comunque non passarci. E questo, principalmente, per due ragioni. Una è la Kasbah, il quartiere islamico fatto di viuzze e maioliche, dove girare (almeno di giorno) è davvero piacevole. L’altro è l’Ostricheria, Molluscheria e Crostaceria che c’è nei pressi della città: un centro ittico che porta in tavola, in maniera davvero spartana, i pesci che vende all’ingrosso, rigorosamente crudi. Se amate le cruditè è semplicemente imperdibile: ostriche, fasolari, vongole, scampi e ovviamente il re dei crudi, il gambero rosso di Mazara del Vallo.
Piatti di crudi a Mazara del Vallo|© Caterina Zanzi
– PALERMO. Cupole, chiese, palazzi abbandonati, palazzi meravigliosi, oasi incontaminate, sporcizia. Palermo è una contraddizione vivente, con un fascino che stento a spiegare a parole. Perdetevi tra i suoi vicoli e non dimenticate di fare un salto ai due mercati storici della città, Vucciria e Ballarò, per respirare la vera anima del capoluogo. Fate un salto alla Cattedrale, e soprattutto al Palazzo dei Normanni e alla Cappella Palatina, che da pochissimo rientrano tra i patrimoni dell’Unesco. Tra un monumento e l’altro fate uno stop gourmet da Bisso Bistrot – un’ex libreria storica dove ho mangiato una pasta incredibile – o una pausa più ‘ruspante’ al Vecchio Club Rosanero. E se vi avanza tempo, fate una camminata verso via Alloro ed entrate alla Chiesa dello Spasimo: non ho dubbi che vi emozionerete. Palermo è grande e girarla in un giorno soltanto non è facile, ma il consiglio è quella di camminare senza troppe mete, la città si mostrerà da sola per quella che è!
Un angolo di Vucciria|© Caterina Zanzi
La cattedrale di Palermo|© Caterina Zanzi
Uno scorcio di Palermo|© Caterina Zanzi
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