Weekend a Lione: cosa vedere e dove mangiare

Cercate idee per un viaggetto in una città? Lione, con due colline, due fiumi, duemila ristoranti e secoli di storia che hanno lasciato testimonianze artistiche, sociali e culturali imperdibili è una scelta ideale: questa città della Francia (la terza per numero di abitanti dopo Parigi e Marsiglia) ha proprio tutto per conquistare anche i turisti più esigenti. Noi, raggiungendola comodamente con il treno ad alta velocità, abbiamo passato tre giorni densissimi di chilometri a piedi, cibo e meraviglie: ecco il resoconto del nostro viaggio alla scoperta delle cose da vedere e dei posti in cui mangiare!

WEEKEND A LIONE: COSA VEDERE

  • NOTRE-DAME DE FOURVIÈRE. La basilica di Notre Dame de Fourvière, una delle più imponenti di Lione, sorge sull’omonima collina, che insieme alla collina della Croix-Rousse caratterizza l’impianto urbanistico della città. Costruita alla fine del XIX secolo e chiaramente ispirata alla basilica del Sacro Cuore di Parigi, la sua imponente sagoma dalle linee candide e tondeggianti è visibile praticamente da qualsiasi punto di Lione. Anche l’interno vale sicuramente una visita con enormi mosaici e decorazioni in oro davvero notevoli. Noi l’abbiamo raggiunta con la caratteristica funicolare il cui biglietto è incluso nella Lyon Card, un pass che permette di viaggiare su tutti i mezzi pubblici, visitare i musei della città saltando le file alle casse e usufruire di molte altre promozioni pagando un prezzo fisso (è disponibile nelle versioni da 1 a 4 giorni, nel nostro caso abbiamo speso 47 euro per 3 giorni). 
La cattedrale di Fourvière | © Tommaso Prada
  • IL TEATRO ROMANO E L’ODEON. Uscendo dalla basilica abbiamo fatto solo pochi passi per arrivare al Teatro Romano: Lione infatti è stata dominata dai romani per molti secoli e questa splendida costruzione che ospitava fino a 10mila spettatori testimonia la magniloquenza del suo passato. Accanto al teatro principale si trova l’Odeon, un teatro più piccolo (3mila posti) riservato a spettacoli e conferenze esclusive e riservate alle quali solo l’alta società romana poteva partecipare.
Il teatro romano | © Tommaso Prada
  • IL GIARDINO DELLE ROSE. Credendo ingenuamente che la discesa sarebbe stata meno faticosa della salita, evitiamo di usare la funicolare e decidiamo di scendere dalla collina a piedi utilizzando le ripide scalinate che costeggiano la collina. Le nostre caviglie e polpacci non hanno di certo ringraziato, ma la discesa a piedi ci ha permesso di imbatterci casualmente nel Giardino delle Rose, un delizioso parco nel quale ammirare tantissime varietà di fiori e perfetto per una pausa rinfrancante prima di continuare la discesa.
  • IL MUR DES CANUTS. L’altra collina sulla quale si è sviluppata una parte importante della città è la collina della Croix-Rousse. A differenza della collina Fourvière, detta “la collina che prega” per la presenza della famosa basilica, questa è “la collina che lavora”: è infatti qui che nel XIX secolo si stabilirono le prolifiche fabbriche per la produzione della seta nelle quali si riversavano ogni giorno centinaia di lavoratori, i canuts. Ed è proprio a loro che è dedicato il Mur des Canuts, un gigantesco murale (il più grande d’Europa) di oltre 1000 mq che rappresenta un momento di vita quotidiana di questo quartiere con i suoi palazzi, le sue vie e, ovviamente, i suoi abitanti. Il murale è stato realizzato negli anni settanta ma è in costante aggiornamento per adattarlo al trascorrere del tempo e ai cambiamenti del quartiere. Potrebbe sembrare un’attrazione minore in un weekend a Lione, ma a noi è piaciuta tantissimo e abbiamo passato un sacco di tempo a immaginarci le storie di tutti quei personaggi, a individuare gattini nascosti e a cercare di distinguere le finestre dipinte da quelle vere.
Il Mur des Canuts | © Tommaso Prada
  • LA CITTÀ VECCHIA E LA CATTEDRALE DI SAINT JEAN. Questo antico quartiere medievale/rinascimentale ai piedi della collina Fourvière è ancora perfettamente conservato e le strade acciottolate piene di bouchon (i tipici ristoranti lionesi che servono cibo tradizionale) e le piazzette dense di fascino rendono la città vecchia una tappa fondamentale di un weekend a Lione. Noi abbiamo girovagato senza meta solo per goderci l’atmosfera gioiosa e popolare di questa splendida zona e, usufruendo della Lyon Card, abbiamo seguito anche una interessantissima visita guidata in inglese che ci ha permesso di approfondire la storia e di venire a conoscenza di curiosità e segreti della città vecchia.
    La maestosa cattedrale di Saint Jean domina l’omonima piazza e presenta un interessante intreccio tra lo stile romanico e quello gotico: la sua costruzione, infatti, è durata più di tre secoli e ha quindi vissuto la transizione tra i due stili. La facciata è tipicamente gotica (basta guardare le torri o il portone per rendersene conto) mentre l’interno presenta le caratteristiche del romanico, soprattutto nella parte absidale. Da segnalare anche le bellissime vetrate che creano suggestivi giochi di luce sulle superfici interne e lo splendido orologio astronomico risalente al XIV secolo che fino al 2019 ha indicato l’esatta posizione della luna e del sole.
La città vecchia | © IG Onlylyon
  • I TRABOULES. Una delle peculiarità di Lione che non abbiamo mai visto in nessun’altra città sono senza dubbio i Traboules. Si tratta di passaggi pedonali che collegano due strade passando attraverso edifici privati: queste scorciatoie nacquero in epoca rinascimentale quando la vorticosa e incontrollata crescita della città causò una tale confusione che si dovettero creare queste soluzioni originali per far circolare i pedoni senza inutili e lunghe deviazioni. Tra androni, cortili, gallerie e ballatoi, abbiamo scoperto ambienti davvero suggestivi ed è stato divertentissimo girare per la città vecchia alla scoperta di portoni aperti in cui entrare per poi sbucare da tutt’altra parte! I più famosi sono quelli nei dintorni della cattedrale, ma in città ne esistono più di 200, fate riferimento a questa lista per l’elenco completo.
Un ballatoio all’interno di un Traboule | © Tommaso Prada
  • IL QUARTIERE PRESQU’ ILE. Tra i fiumi Rodano e Saona, questa lingua di terra è una zona vivace e ricca di attrazioni che si dipanano tra vie monumentali piene di negozi e hotel ed enormi piazze decorate con statue e fontane. Il nostro itinerario del quartiere è partito da place Carnot ed è proseguito verso nord in via Victor Hugo, una bella strada pedonale ricca di bar e negozi. Siamo poi arrivati nell’enorme place Bellecour, una delle piazze più grandi d’Europa, da secoli sede di manifestazioni, feste ed eventi e punto d’incontro e riferimento per tutti i lionesi. Oltre alla statua di Luigi XIV posta proprio al centro, la piazza ospita anche una statua di Antoine de Saint-Exupéry, l’autore del Piccolo Principe, originario di Lione. Riuscirete a trovarla nell’immensità della piazza senza guardare su Google Maps?
    Dopo aver attraversato la bellissima place de Jacobins e essere passati davanti all’imponente palazzo della Borsa, siamo arrivati nella splendida place des Terreaux al cui centro svetta una fontana dello scultore francese Auguste Bertholdi (lo stesso della statua della Libertà di New York) e circondata da maestosi palazzi tra i quali quello del Municipio e quello che ospita il Museo di Belle Arti. Da place des Terreaux siamo sbucati sulla sponda orientale della Saona in cui, oltre a godere di uno splendido panorama sulla città vecchia, abbiamo visitato il caratteristico mercato ortofrutticolo, perfetto per uno spuntino a base di prodotti freschissimi, e ci siamo imbarcati per una bellissima crociera lungo il fiume (inclusa nella Lyon Card) che ci ha permesso di vedere la città da un punto di vista diverso.
Place des Terraux | © Tommaso Prada
  • IL MUSEO DI BELLE ARTI. Forse esageriamo se affermiamo che vale la pena organizzare un weekend a Lione solo per venire qui, ma questo incredibile museo è sicuramente uno dei più importanti e ricchi non solo della Francia, ma di tutta Europa – e sarebbe quindi delittuoso escluderlo da qualsiasi itinerario della città. Impossibile elencare qui tutte le bellezze che tra sarcofagi egizi, sculture dell’antica Grecia, quadri del rinascimento italiano e dipinti impressionisti riempiono le sale dell’enorme complesso (un ex convento del seicento anch’esso bellissimo). Non possiamo, però, non citare alcune splendide opere che ci hanno lasciato senza fiato: “L’entrée de la Grande-Rue à Argenteuil” di Monet, “Le tre grazie” di Canova, la “Donna seduta sulla spiaggia” di Picasso e la “Lapidazione di Santo Stefano” di Rembrandt sono capolavori che non rendono assolutamente in foto o nei video, ma devono essere visti dal vivo!
Una sala del museo | © Mba Lyon
  • IL QUARTIERE DE LA CONFLUENCE. Questo moderno quartiere sorge, come facilmente intuibile dal nome, nell’area in cui il fiume Saona confluisce nel Rodano in quella che fino a qualche decennio fa era solo una zona strettamente industriale, ma che oggi è ricca di attività commerciali, abitazioni e grandi parchi. Attraversando il quartiere con il tram siamo stati rapiti da avveniristiche costruzioni come il Cube Orange, la Sucrerie, ma soprattutto il palazzo che ospita il Museo delle Confluenze, un vero e proprio gioiello architettonico realizzato interamente in vetro e metallo.
    Il museo è un interessantissimo viaggio che racconta il concetto di confluenza al di là del mero significato geografico, ma come unione di culture e conoscenze: l’esposizione permanente si estende in quattro enormi sale ricche di reperti e oggetti che, attraverso un percorso stratificato tra paleontologia, zoologia, sociologia e tante altre discipline, esplorano alcuni grandi temi come l’origine del mondo, i rapporti tra le diverse società e le relazioni tra l’uomo e l’ambiente. Oltre all’esposizione permanente, ci sono piaciute tantissimo anche le mostre temporanee (noi abbiamo visto quella sulla storia della magia e sugli indiani d’America).
Il Museo delle Confluenze visto dal fiume | © Tommaso Prada

WEEKEND A LIONE: DOVE MANGIARE

  • BRASSERIE GEORGES. Per il nostro primo pranzo abbiamo scelto la Brasserie Georges, il ristorante più antico della città (risale addirittura al 1836), a pochi passi dalla stazione ferroviaria di Perrache. Entrando non potrete non restare affascinati dalla grandissima sala interna arredata in stile Art Deco e dai tantissimi camerieri vestiti elegantemente che girano tra i tavoli tenendo in precario equilibrio enormi vassoi colmi di entrecôte, tartare, zuppe e insalate. Noi abbiamo assaggiato un misto di salumi tipici (buonissimo il Jambon Persillé) che ci ha aperto lo stomaco per affrontare la specialità della casa, la Choucroute: si tratta di un piatto di origine alsaziana composto da vari tipi di salsicce e pancetta servite su un letto di cavoli fermentati e patate che abbiamo davvero apprezzato e che ci ha dato le energie necessarie ad affrontare i saliscendi di Lione! Abbiamo apprezzato anche il prezzo: con nemmeno 30 euro a testa siamo usciti (molto) sazi e soddisfatti.
L’esterno della Brasserie Georges | © FB Brasserie Georges
  • LA MEUNIERE. È in questo piccolo bouchon a poca distanza dal Municipio che abbiamo deciso di assaggiare uno dei piatti tipici di Lione, la quenelle de brochet, una buonissima quenelle di luccio servita con salsa di pomodoro e riso bianco che vi consigliamo decisamente. La conveniente formula a prezzo fisso (29 euro per due piatti e il dessert) ci ha consentito di prendere anche la saladiers lyonnais, sicuramente il piatto più estremo del nostro weekend: si tratta di una sorta di insalata con varie parti di maiale (piedi, muso, salsicce) servite con patate, lenticchie e cipolle… buona, ma decisamente non per tutti! Sicuramente più accessibile è stato invece il dessert, un ottimo sorbetto al Cassis, un liquore dolce tipico della Borgogna.
  • LE MOULIN. In un angolo di Place des Terraux si trova questo pub/bistrot perfetto per un pranzo senza pretese ma denso di soddisfazione prima di ammirare le bellezze del Museo di Belle Arti: tra hamburger, tartare e taglieri di formaggi e salumi, noi abbiamo optato per la salade lyonnaise (12 euro), una specialità presente in quasi tutti i ristoranti della città. Nonostante il nome “insalata” possa far pensare a qualcosa di leggero, in questo piatto l’erba serve solo a fare da contorno a un tripudio di pancetta croccante sulla cui sommità troneggia un uovo poché che, una volta aperto, ricopre tutto con la sua cremosa bontà. Vi abbiamo fatto venire l’acquolina in bocca?
La salade lyonnaise | © Tommaso Prada
  • FLAIR. Il ristorante migliore che abbiamo provato durante il nostro weekend a Lione è stato questo elegante locale vicino a place Carnot che mischia cucina giapponese e francese in un riuscitissimo mix. Il menu da 35 euro ci ha consentito di assaggiare tanti piatti diversi di carne e di pesce nei quali è stato davvero difficile trovare difetti, sia nei sapori, sia nell’impeccabile presentazione. Dai contrasti perfetti della tartare con salsa tonnata, riso croccante e radici, allo sgombro magnificamente accompagnato da avocado e brodo di miso, dal pazzesco rombo in salsa di Madera e fagiolini al sorprendente pollo con asparagi e salsa Kimuchi (una variante giapponese del kimchi che non conoscevamo), senza dimenticare la torta al cioccolato con mirtilli e gelato all’olio di oliva, tutto ci è sembrato perfetto e ci siamo quasi sentiti in colpa per essere usciti dal ristorante spendendo meno di 50 euro a testa (menu da 35 euro più calice di vino e acqua).
Il rombo in salsa di Madera | © Tommaso Prada
  • LES HALLES DE LYON PAUL BOCUSE. Il leggendario chef Paul Bocuse era originario di Lione ed è a lui che è intitolato il principale mercato coperto della città. File e file di banchi ricolmi di vini, ostriche, foie gras, salumi, formaggi, dolci, frutta e qualsiasi altra bontà possiate immaginare rendono questo luogo una tappa imprescindibile in un weekend a Lione. Ovviamente non mancano gli spazi dove fermarsi ad assaporare i cibi appena acquistati e veri e propri ristoranti in cui fare degustazioni di specialità gourmet. Noi abbiamo visitato il mercato di domenica mattina presto ma l’orario non ci ha certo scoraggiato dall’assaggiare un favoloso tagliere di formaggi misti (10 euro), tra cui il buonissimo Cervelle de Canut, un formaggio fresco tipico della città con erbe tritate e (tantissimo) aglio.
Il tagliere di formaggi | © Tommaso Prada
  • LA LIMONADE DE MARINETTE. Nel quartiere della città vecchia, ma lontano dai turisti che affollano le vie vicine alla cattedrale, questo delizioso locale è ideale per una pausa rinfrescante e per rimpolpare il vostro feed Instagram. L’offerta è composta da limonate gustose e dissetanti, ma è soprattutto l’arredamento ispirato ai vecchi negozi di alimentari degli anni Sessanta con scaffali colmi di confezioni di antichi prodotti, giocattoli e ninnoli non meglio identificati che rende questo luogo una macchina del tempo imperdibile per gli amanti delle atmosfere retrò.
L’interno del locale | © Tommaso Prada
  • L’ESPACE CARNOT. La Francia, si sa, non è certo rinomata per la bontà del suo caffè, ma in questo bel bistrot vicino alla stazione di Perrache l’espresso è molto più che accettabile. Quello per cui invece i francesi vanno (giustamente) fieri sono i croissant – rigorosamente senza niente all’interno – che infatti qui sono ottimi, burrosi e sfogliati al punto giusto. Se avete molta fame, provate anche il pain au chocolat con quella crosticina croccante così difficile da trovare a Milano.

E voi siete mai stati a Lione? Avete altri posti da suggerirci? Ditecelo qui sotto oppure sul nostro profilo Instagram!

Nella nostra sezione Trip trovate altre idee per gite fuori porta da Milano, weekend e vacanze indimenticabili!

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1 commento

Irene 22/07/2022 - 8:18 am
Sono appena tornata da Lione e consiglio il parco della testa d'oro Il museo del cinema E giro turistico in pedicab
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