Solo buone nuove in città, ultimamente. E non soltanto sul versante food, ma anche su quello dell’arte. Come a dire, ai milanesi piace mangiare, ma anche cibarsi di arte. Di recente ha inaugurato il Mudec, di cui ho già parlato, e nel panorama culturale artistico si sono aggiunti ancor più di recente Fondazione Prada e il Silos di Armani – quest’ultimo, ancora devo visitarlo. E non perdetevi la nostra guida dei 10 musei a Milano da vedere almeno una volta nella vita!
Sono stata il weekend scorso nella nuova cittadina dell’arte firmata da Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, nella periferia sud di Milano, in viale Isarco, non certamente l’epicentro della vita cittadina. Ecco le mie prime impressioni.
COSA C’È. Nei quasi 20mila metri quadrati dell’area, di cui oltre la metà utilizzati per le attività espositive, c’è il Podium, una sorta di scatola trasparente che è il pezzo forte della costruzione, oltre alla torre dorata. Ci sono la Galleria Sud e quella Nord e il Deposito, forse lo spazio più bello e luminoso. C’è l’antica Cisterna e il Cinema, uno spazio sotterraneo da scoprire. E c’è anche il bar Luce disegnato dal regista Wes Anderson, che ricrea l’atmosfera dei vecchi caffè: sedetevi, sfogliate un libro e se vi va fate una partita a flipper! Io volevo provare anche qualche sua specialità, ma la coda all’ingresso mi ha scoraggiato…spero a voi andrà meglio!
DA FUORI. Avanguardia e classicità, edifici moderni che si alternano a quelli degli anni dieci del Novecento, dove qui sorgeva una distilleria. Il punto forte della Fondazione Prada, a mio parere, è la capacità di mescolare generi diversi con disinvoltura ed equilibrio, creando un effetto a sorpresa davvero encomiabile e di gusto. Arrivarci non è impossibile, ma nemmeno facilissimo. Io mi sono mossa in macchina, parcheggiando nei dintorni. Altrimenti c’è la fermata della metro Lodi, oppure il tram 24.
DA DENTRO. Gli spazi, progettati da Rem Koolhaas, ospitano mostre temporanee senza obbligo di tragitto o destinazione imposta. Si entra e si sceglie dove andare. In questo periodo, a 10 giorni dall’inaugurazione, la mostra clou è Serial Classic, sul rapporto tra originalità e imitazione nella cultura romana: 60 opere tra cui le copie di monumenti dell’antichità come il Discobolo o la Venere accovacciata. Ci sono poi diverse altre mostre come An Introduction, un’esposizione sulle vicende artistiche degli anni 60 e il Trittico con tre opere di Eva Hesse, Damien Hirst e Pino Pascali, tutte e tre giocate sul tema del cubo. E poi c’è lo spazio sotterraneo del Cinema con l’installazione permanente di Thomas Demand, Processo grottesco: una riproduzione quasi a grandezza naturale di una delle Grotte del Drago di Maiorca. Ad aprire (o chiudere) l’itinerario la Galleria Nord con la mostra In Part, forse la più interessante e la più varia, con opere di Maurizio Cattelan, Lucio Fontana e Yves Klein. Infine, nel Deposito, ha casa un ‘parcheggio’ di veicoli d’artista, vetture ad effetto che creano una sensazione straniante. Cosa ho capito di queste esposizioni? A malincuore, poco. Nessuna delle esposizioni è supportata da testi a lato, le classiche ‘spiegazioni’ che rendono più comprensibili operegià di per sè non facilmente interpretabili come quelle di arte contemporanea. L’affollamento degli spazi ha fatto il resto, rendendo l’esperienza non all’altezza di altri musei in città.
IL COSTO. Visitare gli spazi all’aperto della Fondazione non costa nulla. Se si vuole accedere alle mostre (e lo consiglio, indipendentemente dal loro valore, altrimenti sarebbe una visita ‘a vuoto’) il prezzo del biglietto è di 10 euro (con la possibilità di ottenere l’ingresso ridotto per gli under 26 o i titolari di tessera Fai). Su prenotazione e fino esaurimento posti si può partecipare a visite guidate gratuite alle 10:30 e alle 16:30 durante i weekend.
FONDAZIONE PRADA
Largo Isarco 2, Milano
02 5467 0515 | visit.milano@fondazioneprada.org
Aperta tutti i giorni dalle 10 alle 21.
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