Dopo aver provato la Langosteria di via Savona – quella del pesce nelle grandi occasioni, quella che per un lungo tempo ho soltanto osservato dall’esterno, quando lavoravo nel teatro lì a fianco, guardando entrare vipponi e vippini chiedendomi come fosse mangiare un’aragosta vicino, per dire, a Sabrina Ferilli – ho deciso che era arrivato il momento di provare anche il suo bistrot, sempre nel quartiere.
E così ho fatto, e precisamente seguendo questo tour: partenza da Porta Genova con shopping annesso (dove? in questi tre negozi), intermezzo con trucco e parrucco da Bluette, e aperitivo con un super bicchiere di vino dalle Zitelle, uno dei miei wine bar preferiti in città. Di ottimo umore, infine, sono entrata in questo locale abbastanza piccolo dedicato al pesce. A voi scoprire se sono uscita ancora più in pace di quando sono arrivata.
IL PIATTO FORTE: i crudi di mare
Senza tanti fronzoli, lo dico subito: a essermi piaciuti particolarmente sono stati i crudi di mare, per cui ho un forte debole. Ma tralasciando le mie preferenze (se si può chiamare serenamente ‘preferenza’ il fatto di aver ordinato un altro piatto di crudi al posto del dessert), la qualità dei plateau di frutti di mare è innegabile. Quelle ostriche di ben tre tipi diversi, quei fasolari, quegli scampi, mi fanno ancora compagnia nei sogni più belli.
Sui primi ero piuttosto indecisa: come si fa a scegliere tra cavatelli con crema di fave e frutti di mare, tra linguine con gamberi rossi di Mazara del Vallo e tagliolini scampi e bottarga? Alla fine mi decido e opto per i ravioli con baccalà e pomodorini. Non eccelsi, ma nel complesso gradevoli.
Per non farmi mancare nulla ho ordinato anche un fritto di calamari cacciaroli e gambero rosso di Sicilia, accompagnati da una buonissima maionese allo zafferano. Un piatto davvero ottimo.
Da ultimo, arriva il tramezzino con tonno e mozzarella, la portata che mi ha convinto meno di tutta la cena.
Lo spazio per i dessert, alla fine non c’è, ma nessuno mi vieta di ordinare ancora un paio di crudi di mare come finale perfetto!
IL POSTO: elegante
Nonostante si trovi in un quartiere non ricchissimo di offerte ‘alte’, questo locale – insieme al fratello quasi gemello – è sicuramente uno dei più trendy sulla scena ‘marina’ milanese.
Di conseguenza, anche la clientela è piuttosto ‘alta’, sia in termini di età (sarà questione del conto?), sia di aspetto. Nel complesso, comunque, nonostante la ‘bella presenza’ un po’ di tutto, il contesto è abbastanza informale.
L’ATMOSFERA: ‘à la parisienne’
L’atmosfera è quella che si respira in un bistrot elegante, di quelli che Parigi ne è piena, e Milano un po’ meno. Il servizio è molto attento, i tavolini un po’ troppo attaccati, ma nel complesso mi è proprio piaciuta. Si può scegliere di stare nella saletta di ingresso, dove campeggiano un grande bancone e alcuni tavolini, oppure nella seconda stanza, la mia preferita, più intima e dall’ambientazione vagamente retrò.
IL CONTO: più da ristorante che da bistrot
Nonostante il nome, il prezzo è poco da bistrot e bottega e molto da ristorante. Diciamo che uscire senza aver pagato almeno 60 euro è quasi impossibile, a meno di non decidere di consolarsi con un piatto di patatine al bar di fronte. Lo giustifico soltanto in nome di quelle ostriche che ho mangiato e che onestamente ancora ricordo distintamente. Ma io cucino pesce a casa (l’avevo già detto qui) e a un costo così elevato mi piace associare ricette particolari e avere quella che chiamo ‘un’esperienza’. Nonostante la bontà del luogo, non mi è sembrato fosse questo il caso. Vista l’insegna, se tornerò, mi piacerebbe provare il king crab alla catalana e l’aragosta: mi convinceranno?
LANGOSTERIA 10 BISTROT
Via Privata Bobbio 2, Milano
02 58107802.
Aperto tutti i giorni (12:00-15:00 e 19:00-23:30) tranne il lunedì.
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