I ristoranti a Milano che abbiamo provato di recente sono molto diversi, così come i palati che compongono la nostra redazione. In questa compilation di aprile, per esempio, trovate una trattoria molto nota che in redazione ci “divide”: c’è chi la ama e chi la odia. Poi, un hot pot dall’ambientazione affascinante ma dal servizio con ampi margini di miglioramento. E, verso la fine, un’osteria valtellinese la cui nuova gestione ci ha convinto. In mezzo, molto altro: ecco tutti i nostri racconti!
10 RISTORANTI A MILANO CHE ABBIAMO PROVATO DI RECENTE
STREET FOOD BETLEMME
Nonostante in questi mesi pensare alla Palestina evochi soprattutto tristi scenari di guerra, questa terra è ricca di bellezza e di tradizioni, anche culinarie. È proprio per questo che – dopo averne letto sulla sempre interessante e ricca di spunti newsletter Commestibile – ci siamo recati con molta curiosità in questo piccolo locale a Porta Venezia. Street Food Betlemme propone piatti di cibo da strada come sandwich e panini (shawarma, kofta, shish tawuq), ma anche una bella selezione di mezzeh calde e fredde da gustare comodamente seduti a uno dei tavolini all’interno o nel piacevole dehors affacciato su via Castaldi. Presi dall’entusiasmo per le tante specialità, ci siamo forse fatti prendere la mano. La paura di non finire tutto però è sparita appena abbiamo iniziato a mangiare. Dai falafel, croccanti fuori e morbidi dentro, all’halloumi, un tipico formaggio grigliato servito con pomodori e cetrioli, dai kibbeh bil lahma, delle specie di arancini ripieni di carne, cipolla e spezie, fino ad arrivare al piatto dello chef, un meraviglioso vassoio traboccante di hummus, mohammara (crema di peperoni), moutabal (crema di melanzane), spiedini e salsicce di pollo, braciole: non è avanzato nulla. Il conto è stato di circa 50 euro in due ma ci si può saziare tranquillamente spendendo 15/20 euro a testa.
STREET FOOD BETLEMME. Via Castaldi 40, Milano. 3476163007. Aperto tutti i giorni (12-2).
AI COCCI
Siamo stati a cena in un ristorante di cucina romanesca approdato in zona Anfossi direttamente da Roma, e più precisamente dal quartiere Testaccio, dove da oltre 10 anni è attiva la prima sede. Nella carta de Ai Cocci si trovano classici come supplì, carciofi (sia alla giudia che alla romana), saltimbocca, coda alla vaccinare; primi della tradizione con pasta fresca fatta in casa e pizze sottili e croccanti. Noi abbiamo assaggiato tutti i supplì (classico con pomodoro e mozzarella, alla vaccinara, cacio e pepe e quello del giorno ai carciofi) e i tonnarelli tirati a mano alla gricia – un pochino salati per i nostri gusti, ma comunque apprezzabilissimi. A parte una piccola parete divisoria di mattoni a vista, abbiamo trovato l’ambiente un po’ freddo ma abbiamo trascorso comunque una bella serata e ci sentiamo di consigliarlo, soprattutto per l’ottimo rapporto qualità-prezzo. Uscire soddisfatti spendendo intorno ai 30€ bevande incluse, insomma, è possibile. Torneremo per la pizza romana, che ci fa sempre parecchia gola.
AI COCCI. Via Morosini, 5. 0238242222. Aperto tutti i giorni (12-15:30 e 19-23:30).
NOODLES & SOUPS
Tra le tante trattorie che servono cibo cinese in Paolo Sarpi ce ne sono alcune che rispettano la tradizione. Noodles & Soups ne è un esempio: infatti, è tra i primi ristoranti cinesi aperti in Chinatown, e ci fa sempre piacere tornare per un pranzo o una cena. Il menu è fitto di piatti che spaziano dal classico riso saltato con verdure, carne e uova, fino ai ravioli fatti a mano. I loro masterpiece sono però i noodles in brodo e i ramen. Noi abbiamo ordinato gli involtini primavera con salsa piccante (di cui vorremmo la ricetta), le melanzane in agrodolce, il riso saltato e una ciotola di ramen fumante. Tutto ottimo, cucinato espresso e molto tradizionale. Il servizio è informale ma cordiale, l’ambiente è semplice, e il prezzo davvero irrisorio: 10/15€ a testa! Nelle belle giornate è possibile anche sedersi nel dehors. Se volete andare nel weekend, vi consigliamo di prenotare.
NOODLES AND SOUPS. Via Paolo Sarpi, 26. Aperto tutti i giorni (lun-ven 11-21) tranne giovedì.
TRATTORIA AL LAGHETT
Vi avevamo già parlato della Trattoria Al Laghett nella compilation dei 25 posti dove mangiare e bere all’aperto. Il ristorante si trova a due passi dall’Abbazia di Chiaravalle e, oltre alle sale interne accoglienti, vanta un giardino ben curato ideale per un pranzo all’aperto durante la bella stagione. I piatti proposti sono della tradizione culinaria milanese, come l’ossobuco, il risotto, la cotoletta e i mondeghili. La carta dei vini è davvero ricca. Per iniziare, abbiamo ordinato un tagliere di formaggi del territorio e una porzione di mondeghili. Poi: una zuppa di cipolle, le tagliatelle al basilico con pomodorini gialli e guanciale fatte a mano e gli gnocchi viola con gorgonzola e noci. Per secondo l’immancabile cotoletta alla milanese e un controfiletto di scottona ai ferri tenerissimo, accompagnato da un contorno di carciofi di stagione. Anche la panna cotta e il gelato alla crema ci sono piaciuti parecchio. Tutto è cucinato con ingredienti freschissimi, ma a stupirci è stato sicuramente il conto: un ottimo rapporto qualità prezzo, considerando anche il servizio molto accorto e il vino. Eravamo in tanti e abbiamo pagato poco più di 35 euro a testa. Al Laghett , insomma, ci pare una valida scelta sia per una cena tra amici che per un date romantico.
TRATTORIA AL LAGHETT. Via Sant’Arialdo, 126. 02 569 1717. Aperto tutti i giorni (gio-lun 12.15-14.30, 20-22; mar-dom 12.15-14.30) tranne mercoledì.
EL BIG BANG
Via Lepetit è una delle strade che compongono quel fitto reticolato intorno a via Vitruvio, con bei palazzi di inizio 900 e alberghetti vicino a Stazione Centrale. È proprio qui che si trova il ristorante, dove la grande bandiera del Perù su un lato del dehors esterno non lascia spazio a dubbi. Siamo da El Big Bang, un ristorante peruviano, di cui avevamo già parlato nell’articolo delle novità di novembre 2023. L’ambiente è semplice e curato, con una bellissima cucina a vista in cui si intravede spadellare la signora Rocio, che con i suoi due figli gestisce il locale. La gestione familiare è un buon segno, così come la presenza di clienti di lingua spagnola in sala. Il menu è una bella sequenza di tradizionali piatti peruviani e sudamericani e, sgranocchiando il mais con la piccantissima salsa al Rocoto (una tipica varietà di peperoncino sudamericano) che ci viene portata nell’attesa, facciamo la nostra (difficile) scelta tra chaufa, lomo, ceviche, chicharron, carne alla griglia e tantissime altre specialità. Tutti i piatti che abbiamo provato ci hanno convinto. Ottimo il tamal (involtino di farina di mais con maiale, uova e spezie) e deliziose le alitas acevichada, alette di pollo marinate che avremmo potuto mangiare all’infinito.
Buono anche il ceviche, forse solo un po’ troppo sbilanciato nelle proporzioni tra il troppo pesce e gli altri condimenti. Gli spiedini di cuore di manzo erano teneri e saporiti, a tal punto da risultare apprezzabili anche a chi solitamente non predilige questo tipo di taglio. Ci siamo pentiti di non aver preso il dolce (tutti fatti in casa), ma le porzioni sono davvero abbondanti e non ci hanno permesso di aggiungere altro al nostro pranzo, se non un bicchierino di pisco che, aggiunto al cocktail sorseggiato durante il pranzo, ci ha fatti uscire dal ristorante leggermente barcollanti. Poco male, assaggiare i dolci sarà una scusa per tornare presto anche considerando un conto finale corretto: circa 40 euro a testa.
EL BIG BANG. Via Lepetit 10, Milano. 0236560913. Aperto tutti i giorni (12-00).
ENOTECA LA BOTTE FATALE
Vi abbiamo appena menzionato questa enoteca a poca distanza da Via Padova nella nostra guida di Nolo e della Martesana, tra i posti dove potersi recare per comprare un’ottima bottiglia di vino da asporto. Ma La Botte Fatale è ben di più, ed è diventato tra i nostri posti preferiti soprattutto per il pranzo/aperitivo del sabato. Ogni settimana, infatti, vengono organizzati diversi eventi e collaborazioni con ristoranti o catering (milanesi, ma non solo), grazie ai quali le proposte food cambiano di settimana in settimana, spesso con un divertente dj set di sottofondo. L’ambiente è super friendly e rilassato, il personale disponibile e simpatico, la proposta di vini (soprattutto francesi) davvero impressionante e con dei prezzi tutto sommato onesti. Insomma, in questa enoteca senza fronzoli si sta sempre un gran bene. Un ritrovo di quartiere dove sentirsi un po’ a casa, ma sorseggiando vini da tutto il mondo.
ENOTECA LA BOTTE FATALE. Via Giuseppe Giacosa 11, Milano. 0235988164. Aperto tutti i giorni (10-13 e 15-23, sabato orario continuato), tranne domenica e lunedì.
TRATTORIA TRIPPA
C’è chi la ama e c’è chi la odia, anche all’interno della nostra redazione: ma di sicuro non potrete non aver sentito parlare della trattoria più famosa della città, Trippa. Noi ci siamo tornati dopo diverso tempo, anche per la curiosità di provare l’altrettanto blasonata pasta al burro e parmigiano dello chef Diego Rossi. L’ambiente è sempre, ovviamente, pieno e molto piacevole, ma una menzione particolare la dobbiamo al sommelier di sala, preparato, sorridente, e super disponibile a dispensare consigli (noi, per la nostra cena, abbiamo optato per la Freisa di Nadia Curto e il Nebbiolo 2021 di Francesco Versio). Arrivando al menu e alle nostre scelte, duole premettere come queste ultime siano sempre e inesorabilmente influenzate dalla estrema difficoltà di poter prenotare una cena da Trippa. Ci piacerebbe poter provare l’intero menu, spaziando su piatti anche vegetali, ma finiamo sempre per prediligere i must eat, come la trippa fritta, il midollo alla brace, la salsiccia cruda e il vitello tonnato (peccato che quest’ultimo non fosse disponibile per assenza dello chef (?!?). E il famoso piatto di pasta? Innegabilmente il piatto della serata, cremosissimo, burroso, saporito (grazie al ristretto di brodo di pollo), da mangiare e rimangiare. Per il conto, considerate di spendere 50-70€ a testa, cifra ahinoi lontana dal concetto originario di “trattoria”. Nonostante le sue sbavature, noi da Trippa ci torneremmo davvero un po’ più spesso. Se tentare di prenotare non fosse un lavoro.
TRATTORIA TRIPPA. Via Giorgio Vasari 1, Milano. 327 6687908. Aperto tutti i giorni (19:15-23:30), tranne domenica.
SIYUAN HOTPOT
Ve ne avevamo parlato nella rubrica delle novità del mese di marzo, ed infatti ci siamo fiondati in questo nuovissimo hot pot appena possibile. Dimenticatevi dei ristoranti cinesi un po’ tradizionali a cui forse siamo abituati: qui la location sembra uscita da un anime cyberpunk, con luci, specchi, e neon alle pareti. Il personale gentile, ma mai invadente, vi munirà di bavaglino e istruzioni per affrontare la serata, consegnandovi un iPad su cui scorrere il menu, e dispensando consigli su come mischiare al meglio gli ingredienti a vostra disposizione per creare salsine personalizzate. La scelta di cibo è davvero davvero molto vasta, e adatta anche ai commensali vegetariani: carne, pesce, frattaglie, macinato per polpette, ma anche tantissime verdure (per lo più sconosciute) e funghi, diverse tipologie di tofu e qualche fritto, tutto rigorosamente da intingere nel brodo (anche questo viene proposto in molteplici varianti, anche combinabili tra loro). Complessivamente, l’ambiente ci è sembrato un po’ freddo e impersonale, il conto leggermente alto (considerate una spesa di 40/45€ a testa), ma la speranza è che con un po’ di rodaggio e di tempo si possa migliorare. Sicuramente il posto dove stupire qualche amico o qualche date (in quest’ultimo caso, il bavaglino lo eviteremmo, o forse no).
SIYUAN HOTPOT. Via Gustavo Fara 17, Milano. 344 4666668. Aperto tutti i giorni (12-14:30 e 18:30-23:30), tranne lunedì.
CREDA
Via Orti diventa sempre più ricca di offerte eno-grastronomiche, e a impreziosirla ulteriormente da qualche settimana è arrivato Creda (ve lo avevamo già annunciato nelle novità del mese). Ci siamo stati a cena e ci è piaciuto molto. A guidare questo nuovo locale che propone piatti da gastronomia e cucina espressa ci sono Crescenzo Morlando e Dario Pisani, due giovani chef ma con esperienza decennale che, forti delle loro origini napoletana, hanno portato in Porta Romana autentici sapori del sud, senza limitarsi alle classiche ricette partenopee. Noi abbiamo assaggiato diversi piatti, mixando l’offerta della gastronomia e del ristorante. Dalla vetrina abbiamo scelto gli antipasti: torta salata alle verdure, mozzarella di bufala campana, peperonata, friarielli ripassati con aglio olio e peperoncino, scarola saltata con olive e capperi e le polpette di Nonna Maria. Tutto ottimo, ma il piatto che ci ha fatto sussultare è stata la parmigiana di melanzane: è esattamente quella che un genitore del sud preparerebbe per la sua famiglia. Dal menu della cucina invece non ci siamo fatti scappare la pasta mista con patate della Sila e provola mantecata al basilico che ancora ci appare in sogno; e il diaframma di black angus arrosto con verdure e ketchup artigianale, cotto alla perfezione e con un fondo da leccarsi i baffi. A chiudere pastiera, tiramisù e la loro torta Mi Creda, che non vi diciamo com’è fatta ma vi invitiamo a scoprirlo da voi. L’ambiente interno è semplice ma ben curato nei dettagli e nella mise en place, grazie a una ricerca fatta dagli chef in persona, che hanno svuotato i solai di mezza Milano e utilizzato materiali di recupero. E per la bella stagione c’è anche l’esterno, proprio su via Orti. Il servizio è informale ma molto attento e gentile. Il conto in linea con la quantità e la qualità: 60 euro a testa, in quattro, con due bottiglie di vino. Potremmo dirvi che vorremmo tornarci ma la verità è che ci siamo già tornati.
CREDA. Via Orti 12, Milano. 3278995646. Aperto tutti i giorni (mar-sab 11-23, dom 10-16) tranne lunedì.
OSTERIA VALTELLINA
Non eravamo ancora stati al Valtellina dopo il cambio di gestione di qualche anno fa e abbiamo approfittato del pranzo di Pasquetta per andare scoprire se è ancora un posto tra quelli in cui tornare con piacere. La risposta è sì. Anzi sei sì, uno per ogni commensale. Come suggerisce il nome, gran parte della proposta è fatta di piatti di valtellinesi. Gli sciatt, la polenta taragna con fonduta e porcini, la selezione di salumi della Valle, l’insalata di puntarelle con le acciughe (ok questa non proprio valtellinese, ma come si fa a non prenderla?), le crocchette di taroz e casera con patate e fagiolini e la giardiniera sono stati le nostre scelte per iniziare. Non abbiamo aperto un fan club delle le crocchette, ma anche tutto il resto era davvero ottimo. A seguire, ça va sans dire, pizzoccheri fatti in casa, gustosi e cremosissimi. Ma anche risotto al salto con fonduta di casera e porcini trifolati e un risotto con pere, taleggio e guanciale croccante che, forse, rispetto al resto ci ha convinto un po meno. Tra i dessert, un’ottima tatin, un tiramisù classico servito in barattolo e il loro Valtellina, una sfoglia caramellata con mascarpone panna e marron glacè, buono ma impegnativo, lo consigliamo per due persone. Tirando le somme: una buona cucina attorniata da una location molto accogliente con una sala interna, una veranda e un bel giardino. Il conto ci ha stupito: 45 euro a testa con una bottiglia di vino.
OSTERIA VALTELLINA. Via Privata Taverna 34, Milano. 0251827955. Aperto tutti i giorni (mar-sab 19:30-22:30, dom 12:30-15 e 19:30-22:30) tranne lunedì.
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