Non è una novità e non avrò mezze misure: Otto è la sorpresa più bella degli ultimi anni a Milano (e infatti l’avevo inserito nella lista dei 10 posti del cuore del 2015). Poi, incredibilmente non ne ho mai più scritto: come per le cose più belle, ho cercato di tenerlo segreto.
Ma quando una cosa è talmente un regalo, in effetti, è impossibile non fare passa parola. Così Otto in via Paolo Sarpi è diventato una delle mete più ambite da chi vive a Milano. Quando vado ci trovo un po’ chiunque: ragazzetti col pc, creativi (anche loro col pc), giovani famigliole, coppie di neosposini, amiche sui 50.
Un pubblico eterogeneo, che testimonia come quando un posto funziona, piace a tutti. Ve lo consiglio a qualsiasi ora capitiate in zona: per la colazione o per il pranzo, per il brunch e per la merenda e, soprattutto, per l’aperitivo.
IL PIATTO FORTE: direi tutto quello che è Otto
Sarò ripetitiva, ma di Otto mi piace davvero tutto. A partire dall’ambiente, che trovo semplicemente delizioso. Con i tavoloni colorati in legno da condividere, le piante alle pareti, i giornali, la luce che entra dalle mega vetrate, il dehors coi tavolini per l’estate, il bagno tutto scritto dove spararmi un selfie.
Andando nello specifico, per il pranzo o la cena (in realtà, sempre) ci sono i quadrotti, ovvero delle fette di pane in cassetta guarnite con ricette particolari sia dolci che salate. Altrimenti, per 10 euro, si può ordinare il piatto del giorno (ottime le polpette)! Per la merenda io ordino fisso un matcha latte, mentre all’ora dell’aperitivo non c’è happy hour – cioè niente buffet (e meno male). Io opto sempre per un tagliere (a scelta tra sei, tutti con ingredienti buonissimi come l’hummus, salumi e formaggi e bruschette, a seconda dei gusti) che costa tra i 5 e gli 8 euro e può essere diviso in due, oltre che da una serie (notevole) di cocktail. Provare per credere!
IL POSTO: da Chinatown con furore
Siamo nel cuore di Chinatown, in via Paolo Sarpi dalla parte di Piazzale Baiamonti, in una piccola rientranza che fa sì che Otto sia un po’ sempre fuori dal caos. La zona la conoscete e se volete qualche dritta la trovate in questo post. Godetevela e non perdete un giro nel quartiere, con passaggio obbligato al nuovo supermarket etnico Kathay!
L’ATMOSFERA: super carina
Come dicevo, l’ambiente è un po’ hipster (sicuramente) ma, al di là delle definizioni, direi semplicemente ‘caldo’ e confortevole. Da Otto non prendono ordinazioni, quindi bisogna scegliere quello che si vuole dalla bacheca a fianco al bancone e poi pagare in cassa, dove si ritira anche da bere. Il cibo viene invece consegnato al tavolo grazie a un numerino di riconoscimento. Forse può sembrare un po’ noioso e complicato, ma in definitiva è una modalità ormai collaudata che non vi porterà via troppo tempo. Chi frequenta il locale è, come dicevo, un pubblico davvero eterogeneo e, insomma, si sta benissimo!
IL CONTO: normale
I prezzi da Otto sono in linea con Milano – e forse anche si finisce per pagare qualcosina in meno. Per un aperitivo alla fine si spendono una quindicina di euro, mentre per i quadrotti il prezzo è sui 10 euro. Insomma, una cifra affatto folle che per me potrebbe tranquillamente raddoppiare (ma non fatelo): ci andrei lo stesso!
OTTO
Via Paolo Sarpi 8, Milano
02 83417249 | posta@sarpiotto.com
Aperto tutti i giorni dalle 10 alle 2 di notte (il lunedì apre alle 18:30)
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