Se prossimamente scorgerete tra le vie di Milano un’apecar ricoperta d’erba e ‘ripiena’ di frutta e verdura, non preoccupatevi. È Bella Dentro, una startup fondata da due trentenni – Luca e Camilla – che hanno deciso di mollare il proprio lavoro dopo aver visto un reportage di National Geographic sull’impatto degli sprechi nel comparto agroalimentare. L’idea? Vendere per Milano frutta e verdura magari non bellissima, ma sicuramente buona. Un progetto che rompe gli schemi e si propone come vera e propria filiera alternativa che racconti la bontà di un ‘difetto’.
Come funziona? Luca e Camilla, la frutta e la verdura non bella ma buona la acquistano direttamente da una serie di agricoltori tra Emilia Romagna e Lombardia, e poi la portano in giro per Milano. I loro prodotti possono essere comprati da privati cittadini, da ristoratori o da chiunque lo desideri. Si possono acquistare singoli pezzi – anche solo per uno snack – oppure cassette, sia dall’Apecar che tramite ordini online con punto di ritiro sempre all’Apecar (per trovare tutti i contatti e scoprire i loro itinerari, vi consiglio di seguire la loro pagina Facebook). Per ora, troverete l’Apecar un po’ ‘a caso’ (la licenza di commercio itinerante non permette di sostare per più di due ore nello stesso luogo), ma in progetto c’è un calendario con tutte le tappe.
I prezzi? Si assestano più o meno sulla cifra iper democratica di 1 euro al chilo, il che rende ovviamente molto conveniente l’acquisto.
Intanto, il loro progetto è già stato promosso da alcuni locali milanesi, come Rob de Matt e Mare culturale urbano. Questa domenica, per esempio, proprio da Rob De Matt arriveranno con un carico di avocado, pompelmi, banane, cavolini di Bruxelles, lime, ananas e tante altre bontà.
La Fao calcola che ogni anno vengono sprecate 1,3 miliardi di tonnellate di cibo e in Italia, stando all’Istat, circa 7,5 milioni di tonnellate di prodotti ortofrutticoli vengono scartati in fase di raccolta e dunque non arrivano mai fino alle nostre cucine. Le ragioni? Spesso riguardano fattori estetici imposti dalla gdo: gli agricoltori sono costretti a scartare prodotti segnati dagli agenti atmosferici, troppo grandi, troppo piccoli o dalla forma irregolare. Anche se sono buoni quanto quelli più ‘belli‘.
Che dite, diamo tutti una mano a ridurre gli sprechi?