Il compleanno, quale occasione per provare un posto che avevi in mente da tempo, tanto da metterlo nella wishlist del 2017? Di Seta, han già parlato tutti. Le principali riviste di settore, gli utenti di Tripadvisor e anche la Michelin, che a novembre lo ha consacrato con la seconda stella, guadagnata in leggerezza a meno di due anni dall’apertura.
Son fortunata, tanto ho detto e tanto ho fatto, che alla fine mi hanno portato in questo ristorante all’interno dello splendido Hotel Mandarin, in via Andegari a Milano, pieno Quadrilatero. Han fatto una follia, direte. E avrete ragione. Perché qui è tutto folle: il lusso del posto, la gentilezza del personale e, soprattutto, il conto finale. Se siete curiosi di sapere come va a finire, ecco il mio racconto!
IL PIATTO FORTE DI SETA: la forma
La cucina dello chef pugliese Antonio Guida attinge dalla tradizione italiana per farne una questione decisamente moderna, con il tocco lievemente orientale delle alghe e delle spezie. Ottimi presupposti. La carta non è lunghissima (una caratteristica che approvo) e conta su circa 5 portate per ciascun momento del pasto, che spaziano tra cacciagione, pesce e tante verdure. Come ci si aspetterebbe da un ristorante di questo tipo, oltre agli ordini, arrivano il canonico benvenuto dello chef e una serie di altri mini piatti tra cui il predessert e la piccola pasticceria alla fine. Il pane è delizioso ed è accompagnato da due tipi di burro, uno dolce e l’altro – immenso – alle alghe.
Iniziamo con due antipasti: la terrina tiepida di piccione al vadouvan e rigaglie di pollo, ottima per i carnivori, e un più leggero cavolfiore con salsa al latte di mandorla, succo di yuzu e frutti di mare. Tra i due, il cavolfiore è il piatto meglio costruito, grazie soprattutto all’ottimo accompagnamento.
Proseguiamo con due primi, gli spaghetti con salsa di friselle d’orzo, i carciofi e i gamberi rossi e le sagne ai frutti di mare con crema di trippa ai crostacei e catalogna. Gli spaghetti sono ottimi ma, in tutta franchezza, più che dei gamberi si è trattato di un ‘ricordo’ di gamberi (non credo ce ne fossero più di due). Le sagne son un buon esperimento (pur non ottimamente presentato, a mio parere), anche se l’accostamento trippa e crostacei l’ho trovato un po’ azzardato.
Per concludere, arrivano in tavola la spigola con patate al pompelmo, cannolicchi e salsa ai frutti di mare e il rombo arrosto con lenticchie, caviale, mimosa e salsa al miso e rosmarino. Gusto eccelso, cottura anche di più. Entrambi i piatti sono davvero ben eseguiti, e serviti in porzioni adeguate.
Come dolce, dividiamo una mela fondente con salsa di melagrana e litchi, gelato al pan brioche e Cognac: non indimenticabile.
Accompagniamo il pasto con una bottiglia di Ribolla gialla, preceduta e seguita per l’antipasto e dolce da due calici di champagne Perrier-Jouët Belle Epoque. Saranno poi soprattutto questi quattro bicchieri a fare la differenza. La sensazione finale, anche a giorni di distanza, è che i piatti fossero curati e ben presentati, con un’attenzione particolare alla forma, pur non colpendo pienamente nel segno. Avete presente quelle ricette a cui continui a pensare per giorni? Ecco, nel mio caso dopo la cena qui, non è successo.
IL POSTO: in pieno centro
Seta ha casa nello splendido Hotel Mandarin di Milano. Avendo avuto la fortuna di soggiornare altre volte in alberghi di questa catena, ero preparata al meglio. E anche la struttura di Milano non delude: posizione iper centrale, ogni dettaglio curato e servizio cortese. Se venite qui, potete utilizzare uno dei tanti mezzi che circolano in zona, a partire dalla fermata della metro rossa Duomo o della gialla Montenapoleone. Altrimenti, se venite in macchina il parcheggio è gratuito, e mi verrebbe da dire ‘ci mancherebbe’!
L’ATMOSFERA: da hotel ‘caldo’
L’ambiente di Seta è quello di un hotel internazionale, con un tocco ‘caldo’. Spesso il rischio del cenare in una catena alberghiera è che l’atmosfera risulti un po’ fredda. Qui è tutto il contrario: arredi in velluto verdone scaldano le sale del ristorante, e nel complesso si sta davvero bene. Se andate durante l’estate, c’è anche un bellissimo dehors. Il servizio è – ovviamente – super cortese, anche se alle volte i ragazzi in sala si sono dimostrati un po’ pressapochisti nella descrizione dei piatti. Il giro finale in cucina ha sicuramente aiutato nel comprendere meglio la cucina.
IL CONTO: stellare più della cucina
Sul conto finale sarò concisa: per quanto descritto in questo articolo, il prezzo finale è stato di 528 euro. Lascio a voi il giudizio.
SETA @ MANDARIN HOTEL
Via Andegari 9, Milano
02 87318888
Aperto tutti i giorni (12:30-14:30 lun-ven e 19:30-22:30 lun-sab)
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6 commenti
528 a testa ?!?!?!?
No, in due.
Scusa la curiosità ma senza il vino e lo champagne quanto avreste pagato?
Io ho mangiato li un mese fa. Purtroppo per 2 volte ho
Dovuto rimandare indietro
Il piatto perché freddo, non tiepido, proprio freddo (il piatto era caldissimo ma ahimè il contenuto freddo). Devo dire che poi il pronome l’hanno rifatto ( tra l’altro mi sono accorta che l’hanno solo scaldato) , il secondo no l’ho più voluto e non me l’hanno fatto pagare…
Ciao Caterina, ti seguo da tanto, mi piacciono i locali che recensisci.
Ho lavorato in hotel 5 stelle lusso e ristoranti stellati, ti assicuro che il prezzo è assolutamente giusto ed in linea con gli altri stellati, per giunta Seta ne ha due di stelle. Poi si sa, in questi ristoranti è il beverage ad alzare di molto il conto.
Ma ti assicuro, prezzi assolutamente giusti, te lo dice una che ha lavorato nel settore.
Buona giornata!
[…] SETA (Montenapoleone, €€€) […]