Viaggio in Corea del Sud: come organizzarlo e cosa visitare in due settimane

Di Caterina Zanzi

Dopo il nostro tour meraviglioso del Giappone nel 2018, non vedevamo l’ora di tornare in Asia, una nostra grande passione. E così, abbiamo organizzato un viaggio in Corea del Sud, che ci ha letteralmente conquistato: ecco tutti i nostri consigli su come organizzarlo e su cosa visitare in due settimane!

DUE SETTIMANE IN COREA DEL SUD: COSA VISITARE

  • SEOUL. Naturalmente la parte più corposa del viaggio l’abbiamo riservata alla Capitale della Corea del Sud, Seoul, vibrante e camaleontica come solo le megalopoli asiatiche sanno essere. Se anche voi avete meno di una settimana per visitarla, vi consigliamo di dividere la città in ‘porzioni’ e visitarle anche grazie all’efficientissima rete metropolitana.
    Abbiamo iniziato il nostro tour dal quartiere di Myeondong, dove alloggiavamo, e nel quale, nei dintorni, vi suggeriamo di non perdervi una passeggiata all’Hanok Village, un giro tra i tanti department store (Lotte e Shinsegae su tutti, per comprare qualche souvenir da riportare da Daiso, per esempio, da Olive Young o Kakao). Spingetevi fino al City Hall, percorrete il Cheonggyecheon (una sorta di Naviglio coreano!), mentre quando comincia a far sera, fate uno stop all’unico tempio illuminato la notte di Seoul, il Deoksugung, e salite sul Namsan, la collina che domina la città e dove si trova anche la celebre Seoul Tower. Per un pranzo o, ancora meglio, una cena molto tipica in zona, sosta obbligata è il Gwangjang Market, di cui vi diamo indicazioni specifiche più sotto, o in alternativa (ma meno consigliato), il Namdaemun Market.
    Rimanendo nella zona nord di Seoul, un altro quartiere da non perdere è Insa-dong. Passeggiate (con un piccolo stop al tempio Jogyesa) tra le sue vie, celebri per le loro pasticcerie e sale da tè, e andate ancora più su, verso uno dei quartieri più ‘spirituali’ della città: in una sola giornata potete visitare diversi templi e palazzi simbolo, come il Gwanghwamun, il Gyeongbokgung, il Bukchon Hanok Village, il Changdeokgung coi suoi giardini segreti (meglio riservare online con anticipo la visita guidata) e il Changgyeonggun Palace. Ritornando verso sud, se vi avanza tempo, potete chiudere in bellezza con un altro santuario confuciano, Jongmyo.
  • Per qualche ora di svago, vi segnaliamo due quartieri che ci sono piaciuti molto per passeggiare e entrare in qualche (bel) negozio. Il primo è Itaewon, contemporaneo e insieme delicato, dove peraltro potete fare uno stop anche al Leeum Museum of Art (da prenotare tassativamente online con anticipo, non si entra altrimenti), uno dei principali musei di Seoul. L’altro è a sud, Sinsa-Dong, che ci ha davvero conquistato col suo mood giovane e rilassato. Qui non perdetevi i meravigliosi store di Gentle Monster e Tamburins. Se siete in vena di shopping potete proseguire fino a Gangnam per un giro da Stussy, Sulwhasoo, Dior e addirittura 10 Corso Como, per un po’ d’aria di casa. Rimanendo in zona sud, vi consigliamo di spingervi fino al bel tempio Bongeunsa e al centro commerciale Coex, al cui interno si trova la scenografica biblioteca Starfield.
  • Se cercate un po’ di movimento anche e soprattutto di sera, potete andare in Hongdae Street, una via attorno cui si snoda un quartiere pieno di negozietti di chincaglierie varie ed eventuali (su tutte, cover), bancarelle di street food e self photos store.
    Se invece desiderate scoprire un quartiere un po’ più periferico, che però negli ultimi anni si è guadagnato la nomea di “Brooklyn di Seoul”, potete arrivare in metro fino a Seongsudong: tra ex carrozzerie e vie strettissime si snodano nuovissimi multibrand (Amore e LCDC, su tutti) e caffè adorabili per qualche ora di relax vicino alle rive del fiume.
  • Un’altra esperienza che si può fare in giornata da Seoul, a seconda del vostro interesse sul tema e del tempo a disposizione, è la visita guidata alla DMZ, la zona demilitarizzata al confine con la Corea del Nord. Noi abbiamo preferito dare la precedenza a Seoul, ma se avete molti giorni o una grande passione per l’argomento, dicono ne valga la pena, e online si trovano molti tour guidati da prenotare.
  • GYEONGJU. In un paio d’ore di treno ad alta velocità da Seoul c’è Gyeongju, la ‘Capitale culturale’ della Corea del Sud, fulcro del regno di Silla e vero e proprio museo a cielo aperto. Imperdibili, qui, le tombe della dinastia, interrate in quelle che ora risultano verdeggianti colline contornate da piccoli stagni, il Donggung Palace e il Gyochon Traditional Village. Ma oltre a queste piccole attrazioni nel centro della cittadina, adorabile e perfetta per staccare uno o due giorni dal caos di Seoul, a Gyeongju si va soprattutto per fare una gita nei suoi dintorni (circa un’ora con un bus di linea), a due degli epicentri del buddhismo in Corea: il tempio di Bulguksa e il Seokguram Grotto.
  • BUSAN. Città di mare nel sud est della Corea del sud, candidata a Expo 2030, Busan vi conquisterà con la sua atmosfera molto particolare, in cui case a picco sulla costa si alternano ai grattacieli vista Oceano. Partite dal Jagalchi Market, uno dei mercati marittimi più importanti di tutta la Corea, e approfittatene per un giro nella sua via più celebre, BIFF Street. Arrivate fino al Gamcheon Cultural Village, un villaggio ritenuto la “Machu Picchu della Corea”, costruito negli anni 20 per confinare i lavoratori del porto e ora riconvertito in sito turistico. Se siete fan delle passeggiate sul mare, a Busan troverete pane per i vostri denti grazie alla Igidae Costal Walk e al Dongbaek Park, da cui potete giungere rispettivamente a due delle più celebri spiagge di Busan, Gwangalli e Haeundae. Da Haeundae, infine, potete prendere una sorta di trenino e raggiungere uno dei pochissimi templi costruiti a strapiombo sul mare, Haedong Yonggungsa: magico e per noi imperdibile.
  • JEONJU. Da Busan, in 3 ore di bus, giungiamo in un’altra città più ‘antica’, Jeonju, culla gastronomica della Corea del Sud e patria del bibimbap. Al di là delle meraviglie gastronomiche, di cui parleremo qui sotto, qui si può visitare il Nambu Market, ma soprattutto l’Hanok Village più grande del Paese. A poca distanza dal centro trovate anche un piccolo villaggio con tanti murales diversi, in cui trascorrere un’oretta in totale relax.

DUE SETTIMANE IN COREA DEL SUD: DOVE MANGIARE

  • PARC (Seoul). Posto molto carino a Itaewon in cui si servono pranzi un po’ “da mamma”, di cui molti a base vegetariana, che in Corea non è scontato. Prezzo medio: 15€.
  • JUNGSIK (Seoul). Se per una serata speciale desiderate concedervi una cena importante, vi segnaliamo questo ristorante una stella Michelin, con sede anche a New York, in cui la tradizione coreana viene portata a un livello superiore grazie a un menu degustazione davvero degno di nota. Ambiente contemporaneo e non troppo impettito, bisogna riservare con anticipo sul sito ufficiale del ristorante. Prezzo fisso del menu degustazione: circa 180€ vino a parte.
  • POT SUJEBI (Seoul). In questo ristorantino a Insa-dong la specialità è, appunto, il sujebi, ovvero dei pezzettini di pasta morbida, serviti insieme a un brodo di vongole paradisiaco. Qui trovate anche il classico pancake coreano, anche lui delizioso. Prezzo medio: 15€.
  • PASTICCERIE E SALE DA TÈ (Seoul). Sempre nel quartiere Insa-dong, dovete assolutamente fermarvi per una rovente tazza di te al gelsomino e qualche dolcetto tipico. I nomi più quotati in zona sono 가배랑솜 e Sinyet chatjip.
  • JANGJAGJIB (Seoul). In questo locale la specialità è pollo&birra, un format che ai coreani piace moltissimo. Qui, il mezzo pollo è sormontato da vari topping, tra cui formaggio oppure mais (all’aglio!) e mandorle, e accompagnato dai classici noodles freddi coreani. Forse una delle cene migliori di tutto il nostro viaggio. Prezzo medio: 20€.
  • HWAPO SIKDANG (Seoul). L’esperienza da fare a tavola in Corea è, in assoluto, il barbecue. Noi lo abbiamo provato – a caso, come quasi sempre qui – in questo ristorante e ne siamo rimasti entusiasti. No panic, qui ti danno anche dei sacchi dove chiudere i vestiti così da non doverli poi bruciare (si scherza). Carne ottima e atmosfera divertente. Prezzo medio: 30€.
  • GWANGJANG MARKET (Seoul). Una sosta, per pranzo o per cena, in questo luna park del cibo è più che obbligatoria. Qui troverete anche i noodles e i mandu, i ravioli coreani, di Cho Yonsoon, la “Netflix Aunty” della serie Netflix (la trovate proprio così su Google Maps per localizzarla). Un altro piatto che va fortissimo è il pancake ai frutti di mare e cipolle, altamente consigliato.
  • 경주어보 (Gyeongju). In questo ristorante la specialità è il pesce bianco alla griglia (lo sgombro che abbiamo scelto noi era davvero eccellente), che viene servito accompagnato dai canonici centordici banchan, i contorni coreani. Cena perfetta, a una cifra ridicola. Prezzo medio: 20€.
  • RYOKO (Gyeongju). Ristorante giapponese in cui abbiamo provato, con estrema soddisfazione, del curry rice e del tonkatsu, entrambi saporiti e convincenti. Prezzo medio: 30€.
  • BAR BOON (Gyeongju). Cocktail bar delizioso in cui sedersi al bancone e provare uno dei loro drink ben fatti, con spirits in larga parte preparati in casa dal proprietario. Prezzo medio: 15€.
  • JAGALCHI MARKET (Busan). Quando siamo andate, ahimè, larga parte dei ristoranti all’interno di questo celebre mercato del pesce era in fase di ristrutturazione, ma un pranzo qui sembra essere assai consigliabile.
  • RISTORANTE SENZA NOME (Busan). La cena migliore del nostro viaggio in Corea del Sud l’abbiamo fatta in un posto che, ahimè, non ha nome, né su Google Maps né su Naver. Se però siete caparbi, sappiate che si trova nel quartiere di Seomyeon, in mezzo a due posti che su Google Maps trovate come Gooweo Samkki e Sudalba. Per riconoscerlo, potete guardare i video della nostra cena a base di sashimi, pannocchia fritta e maki pazzeschi su Instagram. Se riuscite a trovarlo, a fine cena ordinate un soju al litchi e pensateci 🙂 Prezzo medio: 40€.
  • 온센 부산수영구점 (Busan). La specialità di questo posto è una ciotola di riso fumante sormontata da tempura di pesce o carne e da una colata di uovo che lascia senza parole. Andateci, fidatevi. Prezzo medio: 15€.
  • 고이 (Busan). Qui la specialità è il tonkatsu giapponese, da volare via.
  • PARIS BAGUETTE. Per una colazione o uno spuntino al volo, questa catena con tantissime sedi in tutta la Corea è il posto giusto per un paninetto ripieno di azuki o di piselli, una pizzetta con spinaci e formaggio o una classicissima brioche francese.
  • HANKOOK JIB (Jeonju). Regno del bibimpap segnalato anche dalla guida Michelin, e forse per questo un po’ turistico. Ma il bibimpap, sia con carne cotta che cruda, era effettivamente delizioso. Accompagnatelo con del makgeolli, vino di riso tipico coreano! Prezzo medio: 25€.
  • 현대옥 전주한옥마을점 (Jeonju). Qui la specialità sono i noodles in brodo, che non vi faranno rimanere delusi. Prezzo medio: 15€.
  • 이코이 교토 객사본점 (Jeonju). Pub giapponese in cui abbiamo assaggiato un maestoso sukiyaki per cui abbiamo onestamente volato. Prezzo medio: 20€.
  • KAPEUKA (Jeonju). Caffè stupendo dedicato a Kafka, in cui gli specialty coffee vengono serviti tra i libri. Ideale per una pausa tra i molti chilometri che macinerete!
  • CAFE 경우 (Jeonju). Altro caffè molto carino per un po’ di relax.

ALTRE INFO UTILI SUL VIAGGIO IN COREA DEL SUD

  • COSE DA FARE PRIMA DI PARTIRE. Prima di partire, come spesso capita per viaggi di questo tipo, oltre a informarci maniacalmente sulla nostra destinazione (abbiamo comprato anche la Lonely Planet di Seoul, ad oggi disponibile solo in inglese, e questo libro carino introduttivo alla Corea di Paolo Quilici), abbiamo: finalizzato le procedure di ingresso al Paese (autodichiarazione sanitaria con Qr code e visto K-Eta), che trovate sempre aggiornate sul sito Viaggiaresicuri, alzato per sicurezza il plafond estero delle nostre carte di credito e sottoscritto una polizza sanitaria di viaggio.
  • VOLO. Per il nostro viaggio in Corea del Sud abbiamo volato con la compagna di bandiera coreana, Korean Air, trovandoci benissimo. Il volo è diretto e la nostra esperienza è stata davvero positiva a tutti i livelli. A marzo, prenotando un mese in anticipo, abbiamo pagato circa 1000 euro a/r in classe economy.
  • ITINERARIO. Se non sapete come dividere i giorni a disposizione, sappiate che noi abbiamo dedicato 6 notti a Seoul, 2 notti a Gyeonju, 4 notti a Busan, 2 notti a Jeonju. Questa suddivisione ci è sembrata perfetta e ci ha permesso di vedere le cose principali senza troppa fretta. Seoul da sola meriterebbe un mese di vacanza, Busan sicuramente qualche giorno in più. Se avete il ‘problema’ inverso, cioè avete meno di 15 giorni a disposizione, potreste correre un po’ e portare a una notte rispettivamente Gyeonju e Jeonju, Seoul a 5 Busan a 3, per un totale di 10 notti, minimo sindacale, crediamo, per fare un tour di questo tipo.
  • CLIMA. Il nostro viaggio è stato a metà marzo, quando in una giornata abbiamo trovato praticamente ogni stagione. Se anche voi andate in questo periodo, vestitevi a cipolla!
  • RISTORANTI&CUCINA. In Corea si mangia tanta (tanta!) carne e un po’ di pesce. La verdura generalmente si limita a qualche rapa e radice, per cui se siete vegetariani o vegani fate un po’ di ricerca per trovare ristorante adatti (qualcuno ce n’è). Aglio e piccante sono alla base della piramide alimentare coreana, siate preparati. I ristoranti generalmente non si possono prenotare, per cui siate pronti, talvolta a mettervi in fila. Controllate bene gli orari di apertura su Naver perché molti posti chiudono presto, specie alla sera, oppure osservano orari poco consueti.
  • INTERNET. Per tutta la durata del nostro soggiorno abbiamo noleggiato (e riportato) all’aeroporto un comodissimo pocket wifi da condividere. Lo abbiamo prenotato con anticipo a questo link, a un prezzo irrisorio.
  • MEZZI DI TRASPORTO. In Corea del Sud, neanche a dirlo, i mezzi funzionano alla perfezione. Dall’aeroporto a Seoul consigliamo il trenino Arex, che in un’oretta arriva alla Stazione centrale di Seoul. Acquistate a uno dei molti convenience store (7/11, per esempio) una carta T-Money, che potete ricaricare ai tornelli della metro e utilizzare sia sui mezzi pubblici di tutta la Corea sia nella maggior parte dei taxi. Per i nostri spostamenti tra una città e l’altra abbiamo utilizzato la Ktx, ferrovia ad alta velocità (qui il sito ufficiale su cui acquistare i biglietti in anticipo), salvo per la tratta Busan-Jeonju, che conviene fare via bus (biglietti da acquistare in anticipo tramite reception dell’hotel perché il sito è solo in coreano e accetta pagamenti solo con carte di credito coreane). Da ultimo, i taxi sono economici e moltissimi – quelli arancioni tendenzialmente sono guidati da persone che sanno l’inglese. Sebbene si possano fermare anche per strada, vi consigliamo di chiamarli tramite app così da poter inserire direttamente l’indirizzo e non dover farsi capire.
  • APP DA AVERE. Per comunicare con le persone o tradurre immagini o cartelli in tempo reale, Papago (specifica per inglese-coreano e viceversa) o il sempre eccellente Google Traduttore. Indispensabile per capire gli itinerari – a piedi o coi mezzi – è la precisissima Naver Map, in alternativa o combo con Google Maps, che funziona meno bene che in Europa. Per chiamare i taxi, invece, l’app da avere è Kakao Taxi.
  • SOLDI. Abbiamo pagato quasi ovunque con la carta di credito, ma per sicurezza abbiamo comunque cambiato, nel quartiere dove alloggiavamo, un centinaio di euro a testa per avere a portata di mano sempre un po’ di contanti.
  • ALLOGGI. A Seoul abbiamo scelto di alloggiare nel quartiere Myeongdong, e siamo stati molto felici di questa scelta, così come del nostro hotel, un Four Points by Sheraton in ottima posizione. Per quanto riguarda Gyeonju, invece, non è stato facile trovare un hotel degno di questo nome, e alla fine il compromesso ha fatto ricadere la scelta sul Rivertain. C’è sicuramente di meglio ma noi, per quel periodo, non lo abbiamo trovato, e comunque per essere un tre (?) stelle è andata bene così. A Busan abbiamo alloggiato all’Arban, nota catena coreana che tutto sommato non ci ha deluso. Anche la zona dell’hotel, Seomyeon, sarebbe quella che a posteriori risceglieremmo. A Jeonju abbiamo optato per uno splendido Airbnb, pulito, spazioso e con un’ottima comunicazione con l’host.
  • COSTI. La Corea del Sud, arrivando da Milano, è tutto fuorché un Paese caro. Tolte le spese fisse tra volo e hotel non dovreste avere difficoltà, tra mezzi, pranzi e cene fuori e attrazioni varie a rispettare il budget che vi siete prefissati.
  • VIDEO E FOTO. Sul mio profilo Instagram trovate tantissimi post dedicati alla Corea e un sacco di video nei tre circoletti in evidenza dedicati a questo viaggio! Divertitevi!

E voi siete mai stati in Corea del Sud? Avete altri suggerimenti? Fatecelo sapere con un commento o condividendo le vostre foto sui social con l’hashtag #ConoscoUnPosto!

Se siete alla ricerca di altri nostri consigli, trovate tutto a questo link per gite fuori porta e a questo per viaggi più lunghi.

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4 commenti

Veronica 26/07/2023 - 10:19 am

Ciao Caterina, ho scoperto il tuo blog cercando info utili per il viaggio di 2 settimane che sto organizzando ad ottobre per la Corea del Sud e ho trovato veramente tanti spunti utilissimi oltre al fatto che l’itinerario che avevo pensato è pressochè lo stesso e ciò mi conforta! Ho qualche difficoltà a reperire info utili sugli spostamenti. La rete ferroviaria so che collega bene Seoul alle principali città, ma le tratte Busan-Jeonju e poi Jeonju-Seul mi stanno mettendo in difficoltà. Potresti darmi dei consigli su come vi siete spostate voi? Grazie infinite!

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Caterina Zanzi 26/07/2023 - 1:38 pm

Ciao Veronica, come c’è scritto nella sezione ‘info utili’ noi abbiamo fatto tutte le tratte in treno, salvo Busan-Jeonju che conviene fare in bus (il sito è solo in coreano, quindi ci ha aiutato la receptionist del nostro hotel a Seoul per finalizzare il pagamento) 🙂

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Francesca Gualdi 30/09/2023 - 2:54 pm

ciao Caterina molto utile il tuo resoconto, mi sta aiutando tantissimo ad organizzare il nostro viaggio. La tratta Seoul to Gyeonju, mi dice che si arriva ad una stazione sin-Gyeongju e poi c’è un bus fino alla città di 1 ora, me lo confermi

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Caterina Zanzi 02/10/2023 - 1:33 pm

Ciao Francesca, sì, arriva un pochino fuori, io avevo poi preso un taxi che ci mette una ventina di minuti 🙂

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