#ConoscoUnLibro: La Città dei Vivi, capolavoro di Nicola Lagioia

Di Caterina Zanzi

Quanto può essere agghiacciante la normalità in cui viviamo e siamo calati ogni giorno? Qual è la reale distanza tra vittima e colpevole, imputato e difensore, mostro e persona ‘sana’? Quanto conosciamo davvero le persone con cui dividiamo la vita o tratti di essa? Tutte queste domande se le pone, e ce le pone, Nicola Lagioia, che ne La Città dei Vivi, romanzo pubblicato alla fine dello scorso anno, ripercorre tutte le fasi dell’omicidio Varani e ne racconta i protagonisti, fino al limite, per sua stessa ammissione, dell’ossessione.

A metà tra romanzo, cronaca giudiziaria e splendido memoir, quest’opera risucchia il lettore e ci fa fare quello che ogni grande libro dovrebbe: continuare a pensarci anche una volta che l’abbiamo chiuso.

LA CITTÀ DEI VIVI, DI NICOLA LAGIOIA

Al netto dell’incredibile lavoro di di documentazione, lungo tutti i mesi e gli anni del caso, Lagioia dimostra di saper raccontare con maestria gli angoli più bui dell’animo umano (e in un breve capitolo del libro, uno dei pochissimi incentrati sull’autore, si capisce anche perché). Ma ne La Città dei Vivi non c’è solo il vuoto, il dolore e il degrado degli esseri umani, ma c’è anche quello di una città, Roma, che allo stesso tempo attrae e respinge, e divora i propri cittadini dall’interno.

La citta dei vivi Nicola Lagioia
La città dei vivi | © Caterina Zanzi

La Città Eterna diventa così cupa, teatro perfetto per l’enormità di quello che le accade dentro: “Roma è una città che non produce più niente, non ci sono industrie, non c’è cultura d’impresa, l’economia è parassitaria, il turismo è di terz’ordine. I ministeri, il Vaticano, la Rai, i tribunali… ecco di cosa è fatta Roma, una città che produce ormai solo potere, potere che ricade su altro potere, che schiaccia altro potere, che concima altro potere, il tutto senza mai un progresso, è normale che poi la gente impazzisce

Consiglio questo libro non solo a tutti gli appassionati di cronaca nera, ai #leosiners e agli appassionati di Chi L’Ha Visto e di Un Giorno in Pretura, ma anche e soprattutto a chi è interessato alla natura umana e alle sue molteplici contraddizioni.

LA CITTÀ DEI VIVIEditore Einaudi. 472 pagine. Pubblicato nel 2020.

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4 commenti

LEDA 13/01/2021 - 10:41 am

È il primo libro di questo 2021. Sono ormai alle ultime 90 pagine e come te, credo che mi “tormenterá” ancora per diverso tempo.
Ho amato la penna di Nicola Lagioia, ci sono dei passaggi che credo siano davvero pura poesia. Il momento in cui girano per Roma all’alba, per esempio, poco prima di chiamare Luca, quando l’autore li paragona a dei vampiri. Hai la sensazione di vedere quest’alba che sta per esplodere risvegliando la città, e di vedere quei due ragazzi perduti e famelici che bramano la loro preda prima che sorga il sole e inizi un nuovo giorno.
Ho amato moltissimo anche la parte corale, dove ogni persona è convinta di essere custode di una verità assoluta, di conoscere perfettamente l’altro, e viene puntualmente smentita dal resoconto successivo.
E ho amato il modo in cui ha parlato dell’omicidio. Non necessariamente di questo ma più in generale. “Bisognerebbe amare la vittima senza bisogno di sapere nulla di lei. Bisognerebbe sapere molto del carnefice per capire che la distanza che ci separa da lui è minore di quanto crediamo”.

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Stefania Marchetti 13/01/2021 - 9:15 pm

Lo sto finendo ed ho molto apprezzato lo stile dello scrittore asciutto ma lirico. La lettura è stata una discesa all’inferno perché non è poi così difficile diventare carnefice ..basta che caschino tutte le barriere che il Male (da me avvertito quasi come entità) prenda il sopravvento..e tutto intorno una Roma devastata ma bellissima a cui lo scrittore rende omaggio come un innamorato deluso ma disperato

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Isabella 19/01/2021 - 3:35 pm

Ancora non l’ho letto ma sono stupefatta da questa descrizione, ancor più perché sono di Roma e ho sempre fascino a conoscere nuove sfaccettature di casa mia e riconoscere nelle opere come questo libro magari parti della mia quotidianità.
Consiglio a tutti di provare a cercarlo nelle biblioteche comunali se non si ha la possibilità di comprarlo, così da poterne godere lo stesso!! Io farò così.

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nicoletta 06/03/2021 - 11:06 am

lo lo sto finendo..è un libro che ti prende, ti coinvolge, senti il bisogno di andare vanti, vedere cosa succede, cercare di capire ( impossibile) . Estraniante poi il racconto della vicenda dalle diverse angolazioni e la diversita’ dei giudizi su tutti i protagonisti: era un santo, era malato, era buono, era una marchetta,sonococainomani, era solo un drogato, sono manici… lavoro encomiabile da parte dello scrittore riguardo alla ricerca minuziosa dei particolari.

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