I 10 migliori libri che ho letto nel 2023

Di Caterina Zanzi

È arrivato il momento anche per l’articolo di fine anno riguardante la mia attività preferita (oltre a mangiare, s’intende!): leggere! Questi sono quelli che per me son stati i migliori libri che ho letto nel 2023 (e qui, se vi interessa, trovate la mia ‘classifica’ del 2022)!

I 10 MIGLIORI LIBRI CHE HO LETTO NEL 2023

LA VITA INTIMA

Libri preferiti 2023

Come prima lettura dell’anno ho scelto l’ultimo romanzo di uno dei miei scrittori italiani preferiti di sempre, Niccolò Ammaniti. Dopo ben 8 anni è tornato in splendida forma in libreria senza dimenticare il suo dna: approccio dissacrante, tocco da pulp che non può mai mancare, senso costante di tensione, personaggi al limite del paranormale. La vita intima racconta il nostro presente, con tutte le sue ridicolaggini e turbe, e come solo Ammaniti sa fare.

LA VITA INTIMA

L’OPPOSTO DI ME STESSA

Un libro duro e difficile, che assomiglia più a una seduta di psicoanalisi che a un hobby, ma che merita ogni singolo parola attraverso cui vi troverete a passare. Qui la protagonista fa i conti con molte difficoltà, un alto livello di auto sabotaggio, un’inadeguatezza cronica davanti alla propria vita e alle proprie relazioni e allo sforzo nei confronti di un puzzle che spesso incastriamo davvero male. Meg Mason scrive divinamente e fa ai lettori un regalo grandissimo: il dono di guardarsi dentro e concedersi di spaventarsi.

L’OPPOSTO DI ME STESSA

V13

Un altro dei miei scrittori preferiti di sempre, Emmanuel Carrère, è tornato in libreria con un libro diverso dal suo solito, in cui lascia da parte l’ego che lo contraddistingue (e che, diciamolo, forse me lo fa apprezzare così tanto) per farsi mero cronista delle testimonianze a seguito degli attentati di Parigi del 2015. Le prime 100 pagine relative alle deposizioni delle vittime di Bataclan, stadio e bistrot sono lancinanti. Un reportage giornalistico che ferisce, in tutta la sua necessità.

V13

COSE CHE NON SI RACCONTANO

E a proposito di necessità, ci pensa Antonella Lattanzi a consegnarci un romanzo altrettanto necessario sulla maternità. Anche se dire che il suo Cose che non si raccontano sia un libro per chi desidera avere un figlio (e magari non ‘riesce’) è sicuramente riduttivo. Certo, ci sono le pma, i farmaci e gli interventi, ma soprattutto ci sono tante domande che credo le donne si pongano dalla notte dei tempi ma che, appunto, si condividano di rado: esiste un momento per procreare? Che ne sarà delle nostre ambizioni? Della nostra vita di coppia? Di noi stesse? Cosa rimane, tra quel ‘prima’ e quel ‘dopo’? Lattanzi, tra un pugno in faccia e l’altro, ci racconta con coraggio quello che a volte nemmeno abbiamo osato confidare a noi stesse. Splendido.

COSE CHE NON SI RACCONTANO

ESTENSIONE DEL DOMINIO DELLA LOTTA

Libri preferiti 2023

Avevo da recuperare ancora diversi titoli dal mio scrittore-rivelazione del 2022 e così, in colpevole ritardo, mi sono buttata sul romanzo d’esordio di Michel Houellebecq, autore francese che mi ha stregato col suo Serotonina. Sin da questo primo titolo sono ben chiari gli argomenti cardine della sua poetica: il declino della nostra civiltà, la mancanza di senso di alcune nostre esistenze, il vuoto, la solitudine e il degrado. Lettura poco impegnativa, insomma. Eppure, Houellebecq, anche nel disagio riesce a essere divertente, grazie alla sua ironia tagliente che rende più sopportabile l’abulia e la depressione dei nostri tempi.

ESTENSIONE DEL DOMINIO DELLA LOTTA

FARMACO

Libri preferiti 2023

Proseguiamo questa lista di libri tutt’altro che leggeri con Farmaco: l’autrice spagnola Almudena Sanchez racconta la sua depressione affrontando il tema della malattia mentale senza veli, in una sorta di diario mai pedante e mai autocommiserante. Ma anche qui, non mancano intermezzi ironici capaci di smussare un tema pur delicato come questo. Da leggere e rileggere.

FARMACO

CLEOPATRA E FRANKESTEIN

Libri preferiti 2023

Non sarò certo io a dovervi introdurre a questo titolo chiaccheratissimo in diversi Paesi, ma lo farò solo perché tra chi lo ha amato e chi lo ha odiato (le cose particolarmente belle son divisive, pare) io mi colloco decisamente nella prima categoria. Coco Mellors, al suo benedettissimo esordio, porta il lettore all’interno di una relazione mal funzionante (tossica, direbbero oggi) tra due ragazzi di una New York metallica e desiderabilissima, nonostante i suoi tanti buchi neri, che fanno il paio con quelli dei protagonisti. Personaggi minori descritti quasi meglio dei protagonisti, il che non è così frequente.

CLEOPATRA E FRANKESTEIN

PATRIA

È il momento di quello che per me è stato il libro dell’anno, a cui sono arrivata tardi ma, mi dico, forse nel momento in cui più ero in grado di apprezzarlo. Davanti al mare ho riso e pianto per questa saga familiare davvero epica e immaginifica. Un’opera gigantesca, mostruosa, che credo non si possa fare a meno di divorare. Ferrnando Aramburu ha scritto di famiglie e di terrorismo, di Eta e di stati, di debolezze umane mai banali e di Paesi Baschi, in una maniera magistrale. I personaggi femminili, poi, sono stati una benedizione. 640 pagine da bervi appena possibile.

PATRIA

LA CASA DEL MAGO

Libri preferiti 2023

L’ultimo romanzo di Emanuele Trevi, il cui Premio Strega Due Vite non avevo ben capito, conserva una prosa eccellente, quasi magica, per restare in tema col titolo dell’opera. Ma, al contrario del precedente, riesce a mio avviso a entrare meglio in sintonia col lettore, descrivendo in maniera universale un particolare rapporto tra il figlio (Trevi) e il padre, uno psicoanalista un po’ sui generis. Queste sono le ragioni per leggere La casa del mago, ma quella principale è sicuramente per vedere come scrive chi scrive davvero davvero bene.

LA CASA DEL MAGO

GIÙ NELLA VALLE

Libri 2023

Quando Paolo Cognetti esce con un nuovo romanzo è raro non compaia in una di queste liste. Da non estimatrice della montagna, l’autore mi ci trasporta, mi ci immerge e per settimane ci continuo a pensare. Giù nella valle è una storia ancora una volta montanara che per struttura e lunghezza ricorda più un racconto lungo che un romanzo vero e proprio. Siamo in Valsesia: due fratelli, simili e allo stesso tempo distanti, si parlano poco e male, come fossero i due cani dell’incipit – incipit che vale il libro per prosa e immagini.

GIÙ NELLA VALLE

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