La felicità che mi dà leggere, da sempre, è qualcosa che fatico a spiegare: davanti a un libro vivo i momenti sicuramente più rilassanti, spesso anche molto felici. Nel 2021 ho cercato di leggere per piacere, senza pressioni ma nemmeno senza troppi indugi. La mia lista parla di quasi 25 libri letti nel corso dell’anno, che vista la vita frenetica mi pare un buon numero. Ne ho selezionati 10 che per me sono stati i migliori libri che ho letto nel 2021!
I 10 MIGLIORI LIBRI CHE HO LETTO NEL 2021
SEROTONINA
In colpevolissimo ritardo, scopro soltanto quest’anno la prosa di Michel Houellebecq, che già dalla prima pagina di questo suo “Serotonina” mi ha completamente conquistato. Merito di una scrittura per certi versi ultraterrena e di una storia in cui non è difficile identificarsi, pur nei suoi estremi, con un protagonista ferito che vive nella nostra società per molti aspetti decadente. Ho amato questo romanzo dalla prima all’ultima pagina.
LA FELICITÀ DEL LUPO
Paolo Cognetti è la mia tisana preferita. Come “Le Otto Montagne”, anche “La felicità del lupo” mi ha oltremodo rilassato con la sua storia di montagne e fughe dalla città e da relazioni non più funzionanti. Come una medicina o un balsamo, la sua lettura mi ha accompagnato nel sonno con garbo e leggerezza nonostante la scrittura tutto sommato smilza e senza eccessivi ghirigori.
FEBBRE
Febbre ha una storia un po’ particolare: l’ho iniziato nel 2020 sul Kindle, che poi ho perso e quindi non l’ho mai più proseguito. Incredibilmente, ben nove mesi dopo l’ho ritrovato e ne ho approfittato per terminare l’autobiografia del suo autore, Jonathan Bazzi, che molto coraggiosamente racconta in queste pagine l’infanzia ai bordi di Milano, la sua malattia, ma in qualche modo anche la sua rinascita e la riconciliazione con se stesso. La prosa è senza vergogna come dev’essere, a tratti cruda, ma anche molto delicata in certi passaggi. Insomma, un mix che mi ha davvero convinto, anche a distanza di mesi.
UN AMORE SENZA FINE
La sorpresa di questo 2021? La sorpresa di questo 2021. “Un amore senza fine” di Scott Spencer, scrittore statunitense vivente da molti considerato “uno dei più grandi” mi ha letteralmente travolto con la sua storia di amore e ossessione. Cosa succede quando il proprio sentimento diventa assoluto, senza scampo, totalitario e folle? Cosa succede quando si finisce per annullarsi fino a perdere senno e controllo? Spencer prova a raccontarlo con una scrittura potente e a tratti furibonda, che non risparmia cinismo ma anche molta ironia. Forse il miglior libro dell’anno, nonostante sia stato pubblicato nel 1979.
L’ACQUA DEL LAGO NON È MAI DOLCE
Con questo romanzo, Giulia Caminito è arrivata in finale sia per il premio Strega sia per il Campiello, e non senza varie ragioni. La sua scrittura è inquieta, spigolosa, quasi scontrosa eppure universale, poetica e visionaria. Racconta una storia che potrebbe riguardare chiunque di noi, senza commiserazioni né indugi né autocompiacimento. Nel suo “L’acqua del lago non è mai dolce” trovano spazio miseria e tristezza, rabbia e desiderio di rivalsa, sentimenti animali e così umani. Super consigliato.
L’ACQUA DEL LAGO NON È MAI DOLCE
YOGA
Non iniziate la vostra conoscenza con Emmanuel Carrère, il mio autore preferito di sempre e per sempre, dal suo ultimo libro, Yoga. Perché Yoga è un condensato spesso autoreferenziale, talvolta insopportabile, della vita dell’autore e il libro è permeato da continui riferimenti che i non cultori non capirebbero. In ogni caso, dentro a questo romanzo ci sono tantissime cose: la meditazione, la malattia psichica, il viaggio, il dolore e gli squarci di luce. Sarò di parte, ma per me Carrère non si può mettere in discussione. Ah, un’ultima cosa: a me non interessa per nulla se quanto spacciato per vero sia in realtà frutto di una finzione. L’ho amato immensamente lo stesso.
SEMPRE SOLI CON QUALCUNO
Non vi dirò che questo libro di Annalisa De Simone è un capolavoro, perché evidentemente non lo è. Ma dalla sua ha una prosa tutto sommato piacevole e un argomento che mi appassiona molto: la fine di un amore e, ancora prima, l’inizio di una vita, pur dentro a un matrimonio, su binari completamente irrimediabilmente paralleli, senza compromessi. Nella storia sfilano lenzuola e saliva, litigi e incastri, ripicche e mute richieste d’aiuto. Fosse anche solo per questo, a me è piaciuto.
LA CITTÀ DEI VIVI
Iniziato a fine 2020 e terminato nei primissimi giorni del 2021, questo libro è stato esattamente il modo per iniziare l’anno nel segno del capolavoro. Sono eccessiva? No. Nicola Lagioia, in questo romanzo di cui vi ho già raccontato più estesamente in questo articolo sulla “Città dei Vivi”, scandaglia l’orrore della normalità e annulla le distanze tra vittime e colpevoli. Il caso da cui prende le mosse il libro è uno dei più noti, ormai. Sullo sfondo, una super decadente Roma. In mezzo, la vita (e la morte). Non smetterò mai di ringraziare abbastanza Lagioia per queste pagine di pura bellezza e pura indecenza.
SENI E UOVA
Premessa: Seni e uova è un librone. Sono 624 pagine, in alcuni frangenti nemmeno di eccessiva scorrevolezza, e per questa ragione ho impiegato ben due mesi a terminare. Haruki Murakami, uno dei miei autori preferiti, sostiene che questo libro di Mieko Kawakami gli abbia “tolto il fiato”. Non si può dire questo, secondo me, ma ad avermi conquistata sono state in ogni caso le mie amate atmosfere giapponesi (la storia è ambientata tra Tokyo e Osaka) e le varie stranezze di questa storia. All’inizio non ero così gasata, ma dopo mesi ci sto ancora pensando, e insomma, mi sembra un gran segno.
QUALCUNO CHE TI AMI IN TUTTA LA TUA DEVASTATA GLORIA
Se siete del team racconti, “Qualcuno che ti ami in tutta la tua devastata gloria” è sicuramente da leggere. Raphael Bob-Waksberg è un campione di sarcasmo, cinismo e originalità. Alcuni racconti, specie i primissimi sono meglio riusciti (“L’occasione più lieta e propizia” mi ha fatto letteralmente volare), mentre altri lo sono certamente di meno. In ogni caso, pur a fasi alterne, mi è molto piaciuto.
QUALCUNO CHE TI AMI IN TUTTA LA TUA DEVASTATA GLORIA
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