“L’anima affumicata”, come recita il sottotitolo, Spencer – Smoked Soul, ce l’ha davvero. In questo ristorante di recente apertura, dietro la Bocconi, il leitmotiv è l’affumicatura, rigorosamente fatta in casa, degli ingredienti, tanto da definirsi una vera e propria ‘affumicatoria’. Per chi ama la carne o il pesce ‘con una marcia in più’, e per chi invece vorrebbe solo la verdura, da Spencer si può passare qualche ora informale per una cena all’insegna dei sapori decisi, ma inaspettatamente delicati.
IL PIATTO FORTE DI SPENCER: i sapori affumicati
La carta non è lunghissima – cosa che per me è un bene – e per cena si divide ordinatamente tra piatti di carne, pesce e vegetariani, più una selezione di salumi e formaggi, cui si aggiungono sei contorni tra verdure e cereali.
Segnalo che a pranzo non vengono serviti piatti ‘affumicati’, ma si trovano proposte più semplici come primi veloci, zuppe o panini. Alla sera, i piatti ruotano mensilmente, ma uno dei signature dish – che perciò ho scelto – è il Brisket del Texano, una punta di petto di manzo marinata per 48 ore, affumicata con legna pecan in bagna di whisky e cotta a bassa temperatura per 24 ore. In carta, sempre per la carne, anche un interessantissimo black angus con nocciole tostate, caffè e cedro, oltre al più classico ‘rustin negàa‘.
Per la categoria pesce scegliamo il ‘Kottu Roti‘, un piatto della cultura street food srilankese con gamberi marinati in curry rosso e affumicati con legno di melo. Entrambe le porzioni sono mastodontiche, senza considerare che il timore iniziale – ovvero quello di percepire un retrogusto di affumicatura troppo forte – lascia immediatamente spazio alla delicatezza.
Per accompagnare le due portate abbiamo scelto il cavolo cappuccio rosso marinato in salsa di mele, semi di senape, buccia di limone e pepe di Sichuan – ottimo – e il riso integrale cotto nello zafferano con pesto di sedano e carciofi scottati – il piatto che ci ha convinto meno, decisamente troppo condito.
In carta, per chi è vegetariano o vegano, anche alcune proposte ‘veggie’ come il burger di fagioli o il risotto. Vi consiglio di accompagnare il tutto con una delle ottime birre artigianali (la weiss, in particolare, era una bomba!).
La prossima volta vorremmo tornare per provare la selezione di salumi affumicati (come la bresaola, il guanciale, la pancetta e il prosciutto cotto di Sauris) e i formaggi (tra cui la burratina e il fiore sardo serviti con marmellate e chutney). Per il dolce, decisamente, non c’era più posto!
IL POSTO: dietro la Bocconi
Spencer ha casa in via Castelbarco, proprio dietro l’Università Bocconi, ed esattamente a metà tra Porta Ticinese e Porta Romana. Vi consiglio, visto che la via non è servitissima dai mezzi, di andare in macchina, anche visto i comodi parcheggi in zona.
L’ATMOSFERA: spartana
Spencer non è certamente un locale pettinato, ma risulta comunque piacevole, soprattutto per un pranzo veloce o una cena informale. I tavolini sono piccolini e l’arredo non è di design – pur essendo abbastanza curato e, in particolare, la zona più carina secondo me è quella del soppalco -, ma si apprezza il fatto che, a differenza di moltissimi altri posti a Milano che con una tovaglietta di carta sparano 3 euro di coperto – qui il coperto non si paga.
IL CONTO: per tutte le tasche
Considerato che i piatti principali vengono tutti 16 euro (e ciascuno di loro, al massimo accompagnato da un contorno, viste le porzioni davvero generose), non dovreste rischiare di spendere più di 25-30 euro: un conto decisamente per tutte le tasche!
SPENCER – SMOKED SOUL
Via Gian Carlo Castelbarco 3, Milano
02 83977026
Aperto tutti i giorni (11:45-23:45) tranne lunedì
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