Per questo mese di febbraio, il più corto dell’anno ma anche tra quelli artisticamente più intensi, abbiamo raccolto solo retrospettive in corso presso gallerie d’arte, dunque tutte gratuite e dedicate ad artisti contemporanei di diverse generazioni e provenienze. Se vi abbiamo incuriosito non vi resta che continuare a leggere e scoprire quali sono le 5 mostre a Milano da visitare assolutamente a febbraio! E, già vi avvisiamo, tenetevi pronti per il mese di marzo, perché sarà più scoppiettante che mai.
5 MOSTRE A MILANO DA NON PERDERE A FEBBRAIO
AMY BRAVO – CONGRATULATIONS HERO!!!
Una figura femminile incoronata e macchiata di sangue posa fieramente, coi guantoni da pugilato rivolti verso l’alto, in segno di vittoria. Sopra di lei uno striscione recita Congratulations hero!!!, titolo dell’opera ma anche della mostra di Amy Bravo – giovane artista statunitense (1997) di origine italo-cubana – in corso presso Galleria Poggiali.
È proprio la vittoria, infatti, il tema trattato dall’artista in questa occasione, interessata ad esplorarne soprattutto le conseguenze emotive, la necessità di confronto e rappacificazione che segue il momento di trionfo.
Le figure femminili presenti nei lavori di Bravo – realizzati per mezzo di una tecnica mista che include il disegno e l’assemblaggio di diversi materiali, simboli e oggetti di famiglia – possono essere considerate avatar di lei stessa in versione più combattiva, apparentemente invincibile: una figura quasi mitologica che si scontra senza paura col patriarcato e le convenzioni sociali, vincendo la battaglia. Bravo, attraverso la sua pratica, ha sempre riflettuto sulle connessioni tra identità personale, famiglia ed eredità socio-culturale e – come rivela all’intento del catalogo che accompagna l’esposizione – anche la creazione di questo corpus di opere ha a che vedere con tutto questo.
In galleria a essere esposte sono tre opere di grandi dimensioni, alcuni disegni e due opere scultoree dal forte valore simbolico.
GALLERIA POGGIALI. Foro Bonaparte, 52. Aperto da martedì a sabato (11-19). Ingresso: libero. In calendario fino al 22 marzo 2024.
GONZALO BORONDO – TEMPO PERSO
Continuiamo la rassegna di mostre a Milano da visitare a febbraio con quella che Tempesta Gallery, poco distante dalla sopra citata Galleria Poggiali, dedica a un altro interessantissimo artista straniero – spagnolo, in questo caso -, ossia Gonzalo Borondo (1989), noto per le sue installazioni ambientali, atte alla trasformazione di spazi per lo più pubblici. Per l’occasione, infatti, la galleria ha cambiato completamente aspetto, tingendosi di una calda luce arancione che richiama quella di un incendio.
Tempo Perso – questo il titolo – vuole portare lo spettatore a riflettere sia sul tempo dedicato allo svago che su quello passato, affrontando temi quali damnatio memoriae e iconoclastia con l’obiettivo di immaginare un rapporto diverso tra tradizione, contemporaneità e avvenire. In questo senso i monumenti hanno sempre affascinato l’artista, figlio di un restauratore di opere d’arte sacra, in quanto pensati per celebrare in eterno personalità e avvenimenti, immortalare il passato. Il tema del monumento si fa dunque pretesto per parlare della persistenza del passato nel presente, ma anche della bellezza che può emergere dalla distruzione o dalla stratificazione attuata dallo scorrere del tempo e dall’evoluzione di valori e modelli.
TEMPESTA GALLERY. Foro Bonaparte, 68. Aperto da martedì a venerdì (15-19). Ingresso: libero. In calendario fino al 1 marzo 2024.
ALLAN MCCOLLUM – MINIME VARIAZIONI
Spostiamoci ora in zona Porta Nuova, dove si trova Galleria Fumagalli, che fino al 29 marzo ospiterà la prima mostra personale in galleria dell’artista concettuale americano Allan McCollum (1944). Qui 660 elementi realizzati tra il 1988 e il 1992 compongono l’impattante, vasta, installazione Collection of Drawings, che occupa tutta la sala espositiva della galleria. Apparentemente prodotti in serie, questi disegni realizzati associando stencil di diverse forme e disposti in serie da 30, 60 e 90 esemplari, sono in realtà tutti diversi tra loro, grazie a “minime variazioni” che distinguono il singolo pezzo dalla massa di suoi simili. Un lavoro che riflette sull’eterno paradosso dell’esistenza umana: abbiamo tutti la necessità di sentirci parte di un gruppo, ma anche di distinguerci nella nostra unicità.
GALLERIA FUMAGALLI. Via Cavalieri, 6. Aperto da lunedì a venerdì (13-19). Ingresso: libero. In calendario fino al 29 marzo 2024.
ANILA RUBIKU – THE SIXTEEN PLEASURES
Tra le mostre a Milano che vi consigliamo di visitare a febbraio c’è anche la prima personale dell’artista italo-albanese Anila Rubiku (1970) presso Ncontemporary, galleria d’arte con sede nel quartiere Città Studi. A essere esposte sono le opere appartenenti al progetto Urban Pornitecture, realizzato nel 2008 e ispirato a una serie di sonetti composti tra il 1524 e il 1525 da Pietro Aretino per accompagnare 16 incisioni (I Modi, o The Sixteen Pleasures) precedentemente realizzate da Marcantonio Raimondi; una sorta di versione italiana e rinascimentale del Kama Sutra.
Per Urban Pornitecture, Rubiku ha disegnato 16 mappe di alcune capitali internazionali (tra cui Seoul, Los Angeles, Vancouver, Manila, Bangkok e Londra) per poi ricamarci sopra esplicite scene a sfondo sessuale. Il rapporto carnale viene così metaforicamente connesso ad architettura e urbanistica delle città in cui ha luogo. Nella project room della galleria, inoltre, è presente l’installazione site-specific della milanese Giulia Maiorano (1991): un artefatto prato fiorito.
NCONTEMPORARY. Via Lulli, 5. Aperto da mercoledì a venerdì (14:30-19). Ingresso: libero. In calendario fino al 23 marzo 2024.
GIANANTONIO ABATE – I RACCONTI DELLO STARE INSIEME
Chiudiamo la carrellata di mostre a Milano da visitare a febbraio con la personale di Gianantonio Abate (1954) presso la galleria d’arte Arrivada, nel quartiere Calvairate. L’artista, che ha mosso i primi passi come membro del cosiddetto Nuovo Futurismo, per l’occasione presenta una raccolta dei più recenti lavori: tele coloratissime che funzionano come finestre rivolte verso l’interno, in senso spirituale piuttosto che psicologico.
La creazione di mondi compiuta da Abate è armoniosa e gioiosa, caratterizzata da una molteplicità di dettagli ed elementi che stanno bene insieme, senza mai prevaricare grazie alla prospettiva utilizzata, che pone tutto sullo stesso livello, agevolando lo sguardo dello spettatore, libero di muoversi senza vincoli prestabiliti. Soggetti e ambienti si fondono in uno spazio privo di gerarchie, in cui la figura umana non è al centro della natura, ma parte di essa; una sorta di dimensione metafisica, vivace e meditativa al contempo.
GALLERIA ARRIVADA. Via Decembrio, 26. Aperta su appuntamento (tel: 3356013444, email: [email protected]). Ingresso: libero. In calendario fino al 24 febbraio 2024.
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1 commento
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