Viaggio in Portogallo: un itinerario di due settimane da sogno da Lisbona all’Algarve

Di Tommaso Prada

Il Portogallo è sicuramente una delle mete più gettonate degli ultimi anni e non è difficile capire perché: paesaggi naturali stupendi, città ricche di storia e bellezze artistiche, clima ottimo, prezzi bassi e, non meno importante, cibo buonissimo! Alla fine di luglio anche noi abbiamo visitato una parte di questo splendido Paese atterrando a Lisbona (qui il racconto del nostro weekend a Lisbona e qui a Porto) e poi spostandoci – esclusivamente con bus e treni – verso sud nelle regioni dell’Alentejo e dell’Algarve fino a sbarcare in Spagna, e ripartire da Siviglia. Qui vi raccontiamo nel dettaglio cosa abbiamo visto e cosa abbiamo mangiato!

VIAGGIO IN PORTOGALLO: COSA VEDERE E DOVE MANGIARE

Giorno 1: SINTRA

Decidiamo di iniziare il nostro tour visitando Sintra, uno splendido paesino immerso nel verde dell’omonimo parco naturale. Il più delle volte le vengono dedicate solo brevi visite in giornata da Lisbona da cui dista una trentina di chilometri; secondo noi, invece, Sintra merita una sosta più prolungata per dedicarsi con attenzione alla visita del centro storico con le sue ripide (…e scivolose!) stradine e soprattutto degli splendidi palazzi che compongono un patrimonio artistico che farebbe invidia a città ben più blasonate.

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Il centro storico di Sintra | © Tommaso Prada

Il primo che decidiamo di visitare è il Palacio Nacional, antica residenza reale caratterizzata da un insieme di stili architettonici diversi ma perfettamente armonizzati (manuelino, medievale, gotico) e che all’interno racchiude stanze meravigliosamente arredate come la Sala dei Cigni e la Sala dei Blasoni. Uno dei tratti più caratterizzanti del palazzo sono senza dubbio le due altissime torri alte 33 metri che sono diventate uno dei simboli della città e che scopriamo essere nient’altro che… i comignoli della cucina!

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Il Palacio Nacional di Sintra | © Tommaso Prada

Successivamente con un bus raggiungiamo il Palacio da Pena e subito ci sembra di entrare in un altro mondo (…e temperatura!): qui vediamo concretizzarsi il classico cliché del castello misterioso avvolto dalla nebbia con torri variopinte, ponti, cortili e portali che si stagliano in una foschia degna di Milano che sembra uscita da una canzone di Cochi e Renato o di Gaber. Vale sicuramente la pena (ahahaha) visitare anche l’interno con gli splendidi saloni reali riccamente arredati, ma è l’atmosfera incantata che si respira passeggiando lungo i bastioni del castello che ci regala le emozioni più grandi. Purtroppo il freddo (sì, il freddo a Luglio!) non ci ha consentito di esplorare l’immenso parco circostante come avremmo voluto , ma è sicuramente uno dei motivi che ci spingerà a tornare in questa meravigliosa città.

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Il Palacio da Pena a Sintra | © Tommaso Prada

Dove mangiare a Sintra

Una premessa indispensabile che ci sentiamo di dover fare è che se non vi piacciono aglio e coriandolo mangiare in Portogallo potrebbe rivelarsi un problema: infatti, questi ingredienti vengono messi in moltissimi piatti e, anche dove sembra non possa esserci possibilità di abbinamento, i cuochi portoghesi stupiscono per la tenacia con la quale riescono ad infilarli ovunque. Un’altra considerazione da fare è che in quasi tutti i ristoranti che abbiamo provato ci siamo trovati di fronte a porzioni gigantesche: un solo piatto, magari preceduto da un antipasto da condividere o seguito da un dolce, vi basterà per saziarvi.

ROMARIA DE BACO: a due passi dal Palacio Nacional, serve ottimo Bacalhau à Braz (uno dei piatti tipici della cucina portoghese composto da baccalà a pezzettini con uova, patate e cipolla fritta che mischiati raggiungono una consistenza quasi cremosa) e altri gustosi piatti di pesce (provate la zuppa con gamberi e cozze). Costo per due con calice di vino: 30€

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Bacalhau à Braz | © Tommaso Prada

TASCANTIGA: un delizioso locale di petiscos (la versione portoghese delle tapas) in una bellissima piazzetta del centro storico. Noi abbiamo provato polpettine di baccalà, bruschette di tonno, polpo alla griglia e il caldo verde (una buonissima zuppa tipica a base di cipolla, patate, chorizo e il couve galega, una specie di cavolo che le regala la sua tipica colorazione) spendendo una cifra ridicola. Costo per due con 4 tapas e 2 birre: 25€

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Le polpettine di baccalà di Tascantiga | © Tommaso Prada

CASA PIRIQUITA: è la pasticceria più famosa della città, prendete il numerino come in posta e aspettate il vostro turno per assaggiare i buonissimi quijadas, piccoli dolcetti preparati con formaggio, uova, latte e zucchero.

Giorno 2: CABO DE ROCA E CASCAIS

Dedichiamo il nostro secondo giorno a visitare un luogo che non sempre è inserito negli itinerari di viaggio di questa zona del Paese, ma che per noi si è rivelato uno degli highlights del nostro viaggio: stiamo parlando di Cabo da Roca, il punto più a ovest dell’Europa continentale. Da Sintra prendiamo un bus che, percorrendo strade strettissime e tortuose, ci porta in circa un’ora in questo posto che sembra provenire da un altro mondo: vegetazione rada e selvaggia, vento fortissimo, ma soprattutto un blu del cielo e dell’acqua che ci lascia senza parole. Le uniche tracce della presenza dell’uomo sono un bar, un faro e un monumento di pietra con incisa una frase del famosissimo poeta portoghese Luís de Camões che non potrebbe descrivere meglio questo luogo ai confini del mondo: “Dove la terra finisce e comincia il mare”.

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Cabo da Roca | © Tommaso Prada

Riprendiamo lo stesso bus che ci ha portato a Cabo e proseguiamo verso Cascais, una delle più famose località turistiche sulla costa di Lisbona. Girare per le vie acciottolate ricche di negozi e ristoranti ci restituisce un’idea di eleganza che ritroviamo anche nei sontuosi palazzi e nelle ville che si affacciano sul mare; ovviamente non mancano le spiagge che rappresentano la maggior attrazione sia per i turisti, sia per i portoghesi che durante i weekend affollano Praia dos Pescadores (vicina all’incantevole Municipio), Praia da Rainha, Praia da Conceição e Praia da Duquesa, tutte a pochissimi minuti a piedi dalla stazione dei treni e dei bus.

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Il centro storico di Cascais | © Tommaso Prada

Dove mangiare a Cascais

THE TASTING ROOM: un wine bar curato ed elegante dove abbiamo trovato tapas buonissime (assolutamente imperdibili le sardine alla brace, i gamberi con aglio e le frittatine di polpo) e una scelta di vini sterminata. Costo per due con 4 tapas e 2 calici di vino: 35€

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I petiscos di The Tasting Room | © Tommaso Prada

Giorni 3-5: LISBONA

“Dopo il terremoto del 1755”: è probabilmente questa la frase che abbiamo letto più frequentemente sulle guide della città; infatti questo è l’evento che più ha sconvolto Lisbona (e il Portogallo intero) cambiandone per sempre la fisionomia e la storia; decidiamo di partire nell’esplorazione della città da uno dei simboli principali di questo cambiamento, la Baixa, il quartiere formato da eleganti e ampie strade disposte a scacchiera e contornate da bellissimi palazzi. Qui si trovano alcune delle principali attrazioni della città: Piazza da Figueira, Piazza del Rossio (e l’omonima stazione dei treni con la sua meravigliosa facciata in stile manuelino), l’elevador de Santa Justa (il bellissimo ascensore risalente agli inizi dl 900 progettato da un allievo di Eiffel che sale fino al Bairro Alto), il maestoso Arco da Rua Augusta e soprattutto l’incantevole Praça do Comércio. Rimaniamo quasi senza fiato davanti alla maestosità di questa enorme piazza che su tre lati è circondata da palazzi signorili e su un lato si affaccia direttamente sul fiume Tago permettendo di estendere lo sguardo fino al Ponte 25 de Abril e oltre.

Il nostro primo giorno prosegue salendo verso il Bairro Alto, il “quartiere alto” che dopo il tramonto è il cuore della vita notturna della città e che di giorno è un tranquillo dedalo di vie acciottolate in cui è piacevolissimo passeggiare senza meta. Se invece una meta la volete, dirigetevi senza esitazione verso la chiesa di São Roque: la facciata semplice e spoglia non lascia presagire la ricchezza delle decorazioni interne che tra stucchi dorati, azulejos e marmi colorati vi lascerà attoniti. A poca distanza dalla chiesa, merita senz’altro una tappa anche il miradouro de São Pedro de Alcantara, uno dei belvedere più belli della città da cui avrete una splendida vista sulla Baixa e sulla collina dove sorge il Castello de São Jorge; alle spalle del miradouro c’è anche un grazioso giardino dove fermarvi per rinfrescarvi.

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La vista dal miradouro de São Pedro de Alcantara | © Tommaso Prada

Un’altra tappa imprescindibile di questa zona è senza dubbio il Convento do Carmo, un meraviglioso edificio che, prima del terremoto del 1755 che ha causato enormi danni facendo crollare totalmente il tetto, era la chiesa gotica più grande della città; oggi le sue splendide arcate a cielo aperto ospitano il museo archeologico (4 euro) che contiene numerosi reperti antichi come sarcofagi, mummie e ceramiche. Durante la visita, cercate il simpatico gatto che scorrazza tra le rovine e che ormai è un abitante fisso del museo.

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L’interno del Convento do Carmo | © Tommaso Prada

Tra la Baixa e il Bairro Alto si trova lo Chiado, una volta punto di ritrovo degli intellettuali portoghesi, e ora zona dedicata allo shopping, con i suoi eleganti negozi che si concentrano soprattutto lungo Rua Garrett. Lasciate perdere i punti vendita delle grandi catene e cercate invece le testimonianze del passaggio dei grandi poeti che hanno reso celebre questa zona, come Fernando Pessoa che qui è nato (in Largo de São Carlos) e la cui statua di bronzo si trova davanti a La Brasileira, uno dei caffè più antichi della città frequentato da poeti ed intellettuali. Non lasciatevi sfuggire anche la statua di Luís de Camões che si trova nell’omonima bellissima piazza e la Livraria Bertrand in Rua Garrett, la libreria più antica del mondo ancora in attività.

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Piazza Luís de Camões | © Tommaso Prada

La mattina del nostro secondo giorno a Lisbona è dedicata alla vista del Castello di São Jorge, che protegge e osserva la città dall’alto da più di un millennio. Con il biglietto da 10 euro potrete entrare e girare liberamente tra giardini abitati da pavoni, cortili, scale, torri e merletti (attenzione per chi soffre di vertigini, alcuni punti sono davvero pericolosi!).

La posizione rialzata regala panorami meravigliosi praticamente a 360 gradi e non ci saremmo mai stancati di scattare fotografie. Nel prezzo del biglietto è inclusa la visita al sito archeologico che testimonia la presenza di insediamenti in questo luogo fin dal VII secolo a.c. e l’ingresso all’esposizione permanente che raccoglie i moltissimi oggetti rinvenuti nel sito archeologico.

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Una veduta della città dal castello | © Tommaso Prada

Nel pomeriggio ci spostiamo all’Alfama, il quartiere un tempo più malfamato e povero della città e che oggi, nonostante un’imponente riqualificazione, racchiude ancora senza dubbio l’atmosfera più popolare e autentica di Lisbona. Difficilmente possiamo descrivere le emozioni che si provano camminando tra le vie acciottolate, le piccole piazze nascoste e gli edifici ricoperti di azulejos dal quale proviene la malinconica melodia del fado, ma possiamo consigliarvi alcuni punti in cui fermarvi durante la vostra passeggiata: non perdetevi il Miradouro de Santa Luzia, un romantico belvedere porticato ricco di fiori e azulejos, dal quale godrete di una vista semplicemente meravigliosa su tutto il quartiere fino al Tago; ovviamente merita una visita anche la , la cattedrale della città dall’austera facciata romanica: l’interno è abbastanza spoglio, ma potete visitare anche il chiostro e le rovine (2,5 euro). Vi consigliamo anche di inerpicarvi lungo Calçada da Graça per arrivare all’omonimo convento che al suo interno custodisce un chiostro con azulejos bellissimi; anche la piazza è molto bella e, poiché si trova al di fuori dei classici giri turistici, risulta più tranquilla rispetto al resto del quartiere.

Nell’Alfama si trova anche il Museo del Fado (5 euro) che decidiamo di visitare per approfondire la conoscenza di questo stile musicale che in città si sente praticamente ovunque; il piccolo museo raccoglie tantissimi oggetti appartenuti ai numerosi artisti che hanno collaborato alla realizzazione degli spazi espositivi e di cui potrete ascoltare i brani grazie all’audioguida inclusa nel prezzo. Ovviamente non mancano le sezioni riguardanti l’origine e la storia del Fado, fino ai giorni nostri.

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Il museo del fado | © Tommaso Prada

L’ultimo giorno in città è dedicato al quartiere di Belém, situato nella parte ovest di Lisbona e che raggiungiamo facilmente dal centro con il tram numero 15; è qui che il Tago finisce la sua corsa e sfocia nell’Oceano ed è da qui che sono partite le spedizioni navali che hanno dato gloria e ricchezze al Portogallo nel XV secolo. Proprio per celebrare le gesta di uno dei più importanti navigatori portoghesi – Vasco de Gama – fu costruito il Mosteiro dos Jeronimos, un meraviglioso e maestoso complesso in stile manuelino. Dopo aver acquistato il biglietto (10 euro), abbiamo avuto la fortuna di aggregarci ad una visita guidata gratuita di due ore che ci ha fatto apprezzare al meglio le meraviglie di questo incredibile luogo: siamo partiti visitando la bellissima chiesa del monastero che tra pilastri e guglie gotiche ospita la tomba di Vasco de Gama; la parte che ci lascia letteralmente senza parole è però l’enorme chiostro su due livelli che tra magnifiche decorazioni, statue riccamente ornate e sale zeppe di azulejos ci riempie gli occhi di meraviglie; da non perdere anche le tombe dei poeti Camões e Pessoa e la sala che propone la storia del monastero, confrontandola con quella del Portogallo e del mondo.

Usciti dal monastero proseguiamo verso ovest per arrivare dopo pochi minuti ad uno dei simboli più riconoscibili della città, la torre di Belém che, nata come bastione fortificato per scopi difensivi, è oggi visitabile (6 euro): dopo aver oltrepassato una passerella e un ponte levatoio, potrete scoprirne le sale interne e soprattutto godere della meravigliosa vista dalla sua sommità.

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La torre di Belém | © Tommaso Prada

Tornando verso il monastero, c’è un altro monumento su cui vale sicuramente la pena soffermarsi, il Padrão dos Descobrimentos, il Monumento alle Scoperte: di recente costruzione (1960), questa gigantesca costruzione in pietra bianca ricorda una caravella ed è dedicato ai grandi navigatori che hanno fatto la storia del Portogallo (tra gli altri, Cabral, Diaz e Magellano), le cui sculture si stagliano verso il cielo azzurro.

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Il Padrão dos Descobrimentos | © Tommaso Prada

Per rendere ancora più stimolante la vostra visita, vi consigliamo di leggere “Requiem”, un romanzo di Antonio Tabucchi che, tra sogni e ricordi, racconta i bizzarri e malinconici incontri dell’autore durante una calda giornata a Lisbona. Provate ad individuare tutti i luoghi descritti nel romanzo e soprattutto cercate di assaggiare tutti i piatti che il protagonista mangia e che, in calce al romanzo, sono riassunti in un vero e proprio ricettario.

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Una via dell’Alfama | © Tommaso Prada

Se avete bisogno di altri spunti di Lisbona, qui trovate un nostro articolo meno recente ma sempre valido!

Dove mangiare a Lisbona

GOSTA DO CASTELO: un locale raffinato ed elegante nei pressi del Castello con cucina a vista da cui escono gustosi piatti di carne e pesce alla brace. Noi decidiamo di prendere un tagliere di formaggi e salumi, un risotto con gamberi e limone, un polpo alla brace e per concludere una cheesecake ai frutti di bosco, il tutto accompagnato da un classico vinho branco portoghese. Era tutto molto buono e lo sconto del 50% (applicato abbastanza inspiegabilmente su tutto tranne che sul vino) grazie a The Fork rende questo ristorante assolutamente da consigliare. Costo per due con bottiglia di vino: 47€

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Il polpo alla brace di Gosta do Castelo | © Tommaso Prada

PAPO CHEIO: una tipicissima tasca (le trattorie portoghesi) nei pressi della chiesa di São Roque frequentata quasi esclusivamente da portoghesi con lo sguardo incollato alla TV sempre accesa per seguire le notizie sul Benfica o sullo Sporting. Troverete piatti semplici e tradizionali buonissimi (come il filetto di tonno alla griglia o lo spezzatino di maiale con patate) a prezzi irrisori. Costo per due con bicchiere di vino: 18€

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Lo spezzatino di maiale di Papo Cheio | © Tommaso Prada

O RECANTO: la scelta di ristoranti nei pressi della torre di Belem non è ampissima, noi vi consigliamo questo locale in cui abbiamo mangiato una selezione di salsicce portoghesi (buonissima quella nera fatta con il sangue di maiale), un’insalata di gamberi con pesto e le immancabili sardine alla griglia. Ottimi anche i dolci come per esempio il semifreddo alla crema con base di biscotto e frutti di bosco freschi. Costo per due bevande escluse: 30€

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Le sardine alla griglia di O Recanto | © Tommaso Prada

PALADARIUM: è stata senza dubbio una delle nostre migliori cene a Lisbona quella in questo locale ai margini della Baixa; l’ambiente è rustico ma molto curato (con scaffali pieni di prodotti tipici che si possono anche acquistare), il personale gentilissimo (con una menzione speciale per il simpatico proprietario) e il cibo davvero di altissimo livello: noi abbiamo mangiato un delizioso gaspacho, una quaglia disossata al forno che si scioglieva in bocca e un polpo con patate dolci (…e tantissimo aglio, ça va sans dire) semplicemente sublime. C’è stato spazio anche per i dolci e non ce ne siamo pentiti perché la mousse al limone e la queijada erano buonissime. Costo per due con calice di vino: 50€

O PREGO: se siete stufi di baccalà, sardine e olive, potete andare in questo simpatico locale dell’Alfama specializzato in hamburger: i nostri panini erano davvero buoni con carne cotta perfettamente e salse di accompagnamento davvero gustose. Costo per due con birra: 30€

PASTÉIS DE BELÉM: immancabile una sosta in questa pasticceria storica nel quartiere di Belém dove sono nati i famosissimi pastéis (cestini di pasta sfoglia ripieni di crema che, dopo la cottura, forma sulla superficie uno strato croccante che li rende irresistibili) presenti nelle pasticcerie di tutta la città (con il nome di pastéis de nata), ma che qui troverete nella loro ricetta originale e segreta; ovviamente sono buonissimi ma, secondo noi, non i più buoni che abbiamo assaggiato.

PASTELARIA SANTO ANTONIO: è qui, infatti, che abbiamo mangiato i pastéis più squisiti della città e per i quali questa pasticceria a due passi dal Castello ha ricevuto un premio speciale nel 2019; la pasta sfoglia croccante e la morbida crema all’interno creano un connubio semplicemente perfetto che rimpiangiamo di non poter trovare qui a Milano.

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La vista dal Miradouro de Santa Luzia | © Tommaso Prada

Giorni 6-7: PORTO COVO

Il nostro itinerario prosegue nella regione dell’Alentejo facendo tappa a Porto Covo, una minuscola cittadina di pescatori in cui sembra che il tempo si sia fermato: le basse casette bianche e blu e le strade senza auto vi catapulteranno nel passato e solo i negozi che vendono (brutti) souvenir e i moderni ristoranti vi riporteranno ai giorni nostri.

A pochi passi dalla strada principale (Rua Vasco da Gama) troverete praia dos Buizinhos, una bellissima spiaggia circondata da scogliere che vi proteggeranno dal vento. Anche il mare è bellissimo, ma talmente gelido che vi impedirà di restare in acqua per non più di pochi minuti e purtroppo questa si rivelerà essere una costante delle nostre tappe lungo l’Atlantico.

Il giorno dopo decidiamo di spostarci più a nord e, dopo una passeggiata di una decina di minuti, raggiungiamo Praia Grande che, come deducibile dal nome, è la più grande della zona: la sabbia finissima, la leggera brezza (anche qui il vento è mitigato dalle scogliere circostanti), il mare cristallino (ma ovviamente inaccessibile per un bagno prolungato) e gli ottimi panini del bar alle spalle della spiaggia ci fanno passare una splendida giornata.

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Praia Grande a Porto Covo | © Tommaso Prada

Dove mangiare a Porto Covo

TASKA DO XICO: un ristorante dall’atmosfera piacevolmente chiassosa dove abbiamo assaggiato una specialità tipica dell’Alentejo, il porco com amêijoas, ovvero uno spezzatino di maiale con le vongole che, nonostante l’abbinamento ardito, si è rivelato squisito. Bevendo un buonissimo vinho verde, abbiamo mangiato anche il choco frito (calamaro fritto) e una deliziosa mousse al lime e basilico. Costo per due con bottiglia di vino: 33€

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Il maiale con le vongole | © Tommaso Prada

ZÈ INACIO: lasciate perdere gli altri ristoranti acchiappa-turisti su Rua Vasco da Gama e andate senza indugi in questo locale che, nonostante l’attesa interminabile per ricevere i nostri piatti (per altro tipica di tutti i ristoranti portoghesi), ci ha servito un bacalhau com natas (baccalà gratinato con besciamella) e una zuppa di vongole da leccarsi i baffi. Costo per due con calice di vino: 31€

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Il bacalhau com natas | © Tommaso Prada

Giorni 8-10: LAGOS

Dopo qualche ora di bus raggiungiamo l’Algarve e arriviamo a Lagos, una popolosa città che fa del turismo la sua principale fonte di sostentamento e che per questo presenta un numero davvero notevole di alberghi, ristoranti, locali notturni e attrazioni per tutti i gusti e le età (escursioni in kajak, surf, immersioni).   

Le orde di chiassosi turisti che affollano le strade fin dal mattino non ci impediscono di ammirare la bellezza della città che conserva ancora numerose testimonianze del suo importante passato quando era uno snodo fondamentale per il commercio portoghese: passiamo infatti le prime ore in città visitando (con un biglietto cumulativo di 5 euro) la Igreja de Santo Antonio con i suoi splendidi interni barocchi in legno intagliato, il Forte affacciato sull’oceano, un tempo considerato uno dei più sicuri del Portogallo e il Mercato degli Schiavi, un museo che racconta la storia di quando la città era uno dei principali punti di compravendita di schiavi d’Europa. Pur avendole apprezzate, queste visite ci lasciano un po’ l’amaro in bocca perché, soprattutto il Forte e il Mercato, avrebbero potuto sicuramente essere strutturati meglio, vista la ricchezza di testimonianze storiche che Lagos riserva.  

Una delle principali attrazioni che caratterizzano Lagos è senza dubbio la possibilità di visitare le grotte nascoste che costeggiano il litorale di questa parte dell’Algarve: passeggiando sul lungomare troverete numerosissimi banchetti che vendono i biglietti per queste escursioni in barca, sia verso ovest passando per le grotte di Ponta de Pietade per arrivare fino a Sagres, sia verso est. Noi decidiamo di andare a est per partecipare alla visita alla grotta di Benagil che dista circa 7 km da Lagos. Con un piccolo gommone raggiungiamo questa meravigliosa cavità naturale formata dall’azione dell’oceano che ha scavato la roccia per milioni di anni; lo spettacolo a cui assistiamo è davvero mozzafiato e la cupola naturale ci lascia senza parole. Durante il viaggio di ritorno ci fermiamo in altre due grotte altrettanto stupende e, dopo circa due ore, torniamo sulla terraferma con la schiena dolorante per colpa degli scossoni del gommone ma con la mente piena di immagini meravigliose che ricorderemo per molto tempo. 

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La grotta di Benagil | © Tommaso Prada

Ovviamente non ci facciamo mancare i momenti in spiaggia: tra le numerosissime spiagge che potete raggiungere a pochi minuti dal centro, noi scegliamo di passare un pomeriggio nella piccola Praia da Batata ad ovest del porto, un meraviglioso spazio contornato da scogliere il cui fascino non viene scalfito dall’alta presenza di bagnanti. Il giorno dopo andiamo invece ad est del porto, nella sterminata Meia Praia in cui, con 12 euro, usufruiamo di lettini e ombrellone per tutto il giorno. Inutile dirvi che i nostri costumi non vengono nemmeno bagnati dall’acqua dell’oceano atlantico visto che immergersi sopra alle ginocchia sarebbe un suicidio.

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Una spiaggia di Lagos | © Tommaso Prada

Dove mangiare a Lagos

DON SEBASTIAO: un ristorante in pieno centro che ci ha sorpreso per la cortesia del personale (non così frequente in Portogallo) e la cura dei dettagli (tavoli con la tovaglia!). Anche il cibo non è da meno: abbiamo preso due piatti enormi di cozze (con pomodori e peperoni uno e con aglio e salsa allo champagne l’altro) e una coppa di gelato gigante che ci hanno davvero soddisfatti. Costo per due con calice di vino e dolce: 45€ 

PESCADOR: decidiamo di provare questo ristorante perché nel menù è presente l’arroz de tamboril, ovvero il riso con la rana pescatrice citato anche da Tabucchi in “Requiem”; prendiamo anche il pescato del giorno fritto con il riso di accompagnamento. Quello che ci ha colpito, oltre alla qualità indiscussa del cibo, sono state le porzioni gigantesche: un piatto basta tranquillamente a sfamare due (se non tre…) persone. Costo per due bevande escluse: 38€ 

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L’arroz de tamboril | © Tommaso Prada

A FORJA: un must a Lagos, uno dei ristoranti più noti della città che, poiché non accetta prenotazioni, si riempie fin dalle 19; la fama è pienamente meritata visto che la picanha con riso e fagioli e le seppie alla griglia che assaggiamo non deludono minimamente le nostre altissime aspettative. Costo per due con calice di vino: 35€ 

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Le seppie alla griglia di A Forja | © Tommaso Prada

Giorni 11-13: TAVIRA

Tavira è una cittadina tranquilla che si districa placidamente lungo entrambe le sponde del fiume Gilao a pochissimi chilometri dalla sua foce e, quindi, dall’Atlantico. La differenza con la più caotica e chiassosa Lagos è notevole e per le sue pacifiche strade si vedono tantissime famiglie con bambini e numerosissimi anziani che ci fanno pensare a Tavira come ad una piccola Florida lusitana dove i ricchi pensionati portoghesi vengono a svernare. Il centro storico è un grazioso dedalo di stradine tortuose e piazzette che circondano i numerosi monumenti che meritano sicuramente una visita: il castello in cima ad una collina, il Ponte Romano che unisce le due sponde della città, la Igreja da Misericordia con il suo splendido portale e il Nucleo Islamico, il museo che vi farà scoprire l’origine e la storia della dominazione islamica di Tavira.

La maggiore attrazione che spinge i turisti a visitare Tavira sono senza dubbio le meravigliose spiagge che caratterizzano Ilha de Tavira, la piccola isola che si trova alla foce del fiume Gilao raggiungibile comodamente con un traghetto che ogni mezz’ora parte dal centro della città e che vi porta a pochi metri dalle spiagge. La spiaggia è davvero molto bella e attrezzata: troverete lettini e ombrelloni (a partire da 12 euro per tutta la giornata) e numerosissimi bar e ristoranti che si concentrano lungo una strada e che sembrano quasi comporre un vero e proprio food district. Per quanto riguarda il mare invece, oltre all’ormai consueta temperatura inaffrontabile (un cartello segnalava una temperatura di 16 gradi!), dobbiamo purtroppo segnalare l’altissima presenza di alghe e mucillagine che quasi rendeva impossibile anche camminare lungo la battigia.

Dove mangiare a Tavira

TI MARIA: assolutamente imperdibile questo splendido ristorantino di petiscos dove abbiamo mangiato alcuni dei piatti più buoni di tutta la nostra vacanza: gamberi in salsa di birra incredibili, acciughe fritte e tagliere di affettati buonissimi, ma soprattutto una tartare di tonno che rimarrà nei nostri sogni a lungo. Costo per due con birra: 33€ 

I petiscos di Ti Maria | © Tommaso Prada

ABSTRACTO: dopo averlo visto nei menù di praticamente tutti i ristoranti, finalmente proviamo questo tipico piatto dell’Algarve; stiamo parlando della Cataplana, una sorta di zuppa di pesce con pomodori e patate che deve il suo nome al recipiente di alluminio nella quale viene cucinata e servita. In questo piccolo ristorante del centro la Cataplana conteneva branzino, tonno e spigola ed era ovviamente buonissima. Da sottolineare anche il proprietario gentilissimo con il quale abbiamo scambiato due parole in italiano e il bicchierino di Porto offerto alla fine del pasto.  Costo per due con bottiglia di vino: 40€

La cataplana di Abstracto | © Tommaso Prada

COME NA GAVETA: un altro locale di petiscos super consigliato subito fuori dalla zona più centrale di Tavira, ma questa volta con un taglio più giovane e moderno; non lasciatevi sfuggire i dadini di polenta fritta, le polpette di gamberi e il panino con il filetto di tonno rosso. Costo per due con 4 tapas e calice di vino: 36€

I petiscos di Come na Gaveta | © Tommaso Prada

Giorni 14-15: SIVIGLIA

Il fatto che Siviglia sia una delle nostre città del cuore è pienamente testimoniato da questo recente articolo a cui vi rimandiamo per tutti i consigli su cosa vedere e dove mangiare.

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La Giralda di Siviglia | © Tommaso Prada

E voi siete mai stati in Portogallo? Avete altri suggerimenti? Fatecelo sapere con un commento o condividendo le vostre foto sui social con l’hashtag #ConoscoUnPosto!

Se siete alla ricerca di altri nostri consigli, trovate tutto a questo link per gite fuori porta e a questo per viaggi più lunghi.

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1 commento

#ConoscoUnaSchiscia: la nostra ricetta del caldo verde - Conosco un posto 18/10/2019 - 10:45 am

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