Viaggio in Cina: itinerario di 3 settimane tra Shanghai e Pechino

Di Alice Caprotti

Scegliere la Cina come meta delle nostre vacanze estive, dobbiamo ammetterlo, è stato un po’ un azzardo: ma dopo 3 settimane passate ad ammirare paesaggi meravigliosi, scoprire posti incredibili e gustare cibo fantastico, possiamo dire che la Cina è un Paese bellissimo e merita senza alcun dubbio un viaggio. Abbiamo visitato una parte di questo immenso Paese atterrando a Shanghai, per poi spostarci (esclusivamente con bus e treni) verso sud nelle regioni del Guanxi e dell’Hunan, per poi ripartire da Pechino. Qui vi raccontiamo nel dettaglio cosa abbiamo visto e cosa abbiamo mangiato!

3 SETTIMANE IN CINA: IL NOSTRO ITINERARIO SU COSA VISITARE E DOVE MANGIARE

SHANGHAI

*BUND. Sicuramente uno dei luoghi simbolo di Shanghai: il Bund non è altro che una via, lunga circa 1 km, costeggiata da alcuni edifici storici di particolare valore, come la Bank of China o il Peace Hotel, in stile art dèco – una sorta di Wall Street cinese. Il vero spettacolo, però, si trova di fronte al Bund: la passeggiata panoramica lungo il fiume da cui ammirare lo skyline del Financial District. Se riuscite, andateci verso il tramonto: i riflessi dorati sui grattacieli e il via vai di barche rendono l’atmosfera davvero magica.

Cina Consigli viaggio
Skyline di Shangai | © Alice Caprotti

*NANJING ROAD. La più famosa via di shopping di Shanghai, questa strada pedonale si estende per ben 6 km e si divide in due parti, est e ovest. Noi vi consigliamo di percorrere East Nanjing Road, più storica e caratteristica. Se riuscite ad andarci la mattina presto, intorno alle 8, incontrerete gruppi di arzille vecchiette impegnate in coreografie di danza o altrettanto vispi anziani impegnati a fare esercizi con la spada. Camminando da est a ovest, vi consigliamo assolutamente di fare tappa in Huanghe Road, una vera e propria “via gastronomica” famosa per i ravioli: se dal famosissimo Yang’s Fry Dumplings c’è troppa coda, rifugiatevi nel locale di fronte, Jiajia Soup Dumpling e non rimarrete delusi!

East Nanjing Road | © Alice Caprotti

*GIARDINO DEL MANDARINO YU. Questo giardino si trova in una zona conosciuta come Old Town, che comprende anche il God’s Temple, Old Street e il Bazar. A nostro parere, il giardino è l’unica cosa che vale davvero la pena visitare ma se vi avanza tempo, potete comunque fare una passeggiata tra i negozi di souvenir intorno. Grande quasi 2 ettari, il giardino è molto ampio quindi calcolate almeno due ore per girarlo con calma e scovare gli angolini più quieti. Una tappa sicuramente obbligata per chi ama i giardini cinesi ed è appassionato di Feng Shui, anche se la quantità di turisti difficilmente vi farà percepire la pace e la quiete tanto ricercata dagli architetti nella sua costruzione a fine ‘500.

Il Giardino del Mandarino Yu | © Alice Caprotti

*CONCESSIONE FRANCESE (XINTIANDI E TIANZIFANG). Piccola enclave europea nel cuore di Shanghai dal 1849 fino al 1946, la Concessione Francese conserva ancora intatta la propria atmosfera. Iniziate il vostro giro da Xintiandi, una piccola isola pedonale dove troverete sia vicoletti con case antiche rimesse a nuovo che una serie di negozi di lusso e bar alla moda. Da qui, percorrete i larghi viali alberati per arrivare alla vera perla di questa zona, Tianzifang: un dedalo di vicoli pieni di boutique artigianali, street food, case da té e negozi di abiti tradizionali. Per chi è alla ricerca di souvenir originali, questo è il posto giusto! Se siete in zona verso ora di cena, vi consigliamo di allungare un po’ la strada per raggiungere il Lost Heaven e assaggiare la tipica cucina dello Yunnan: le luci sono fin troppo soffuse e il fatto che siano rosse non aiuta, ma l’atmosfera è indubbiamente elegante.

*FINANCIAL DISTRICT/PUDONG. Il quartiere in assoluto più moderno di Shanghai: se avete tempo, scendete alla fermata del Science&Technology Museum e fate una passeggiata fino al lungofiume lungo Century Avenue, con il naso all’insù per la miriade di grattacieli che incontrerete lungo la strada. Qui si trovano tutti i punti panoramici più spettacolari della citàà: noi abbiamo deciso di salire sulla Shanghai Tower, che con i suoi 632 metri è l’edificio più alto della Cina. Mettete in conto parecchia coda, sia per salire che per scendere. Quindi, se volete vedere il tramonto, calcolate di muovervi con un po’ di anticipo per non rischiare di trovare il sole già ben oltre la linea dell’orizzonte (come è capitato a noi). La vista dall’alto è a dir poco spettacolare.

SUZHOU

Soprannominata la Venezia dell’Est, Suzhou si trova a soli 25 minuti di treno veloce da Shanghai ed è perfetta per una gita in giornata se volete evadere dalla grande metropoli e cambiare scenario. Dalla stazione, prendete un taxi o un risciò per arrivare in centro e imboccate Pinjiang Road, attraversata dall’omonimo canale, ricco di imbarcazioni tipiche e case antiche. Sebbene sia molto turistica, Suzhou è riuscita a mantenere un fascino senza tempo e regala degli scorci di assoluta bellezza. Se avete altri giorni a disposizione, da Shanghai potete raggiungere facilmente altre due città sull’acqua molto suggestive, Tongli e Zhouzhuang.

*I GIARDINI. In tutta la città di Suzhou si contano ben 60 giardini diversi: per evidenti ragioni di tempo, scegliamo di visitare il più grande e famoso, ovvero il Giardino dell’Umile Amministratore. Costruito nel 1509, il giardino si estende per ben 5 ettari tra laghetti, padiglioni finemente decorati e passerelle coperte ricche di decorazioni. Purtroppo il clima torrido e la quantità abnorme di gente ci hanno impedito anche in questo caso di godere appieno dell’atmosfera del posto. Altri giardini che ci hanno consigliato sono quelli del Maestro delle Reti e del Boschetto dei Leoni.

Pinjiang Road a Suzhou | © Alice Caprotti

* AREA PANORAMICA DELLA PORTA PAN. Spesso poco considerata dalle guide, il complesso della Porta Pan è invece secondo noi una vera chicca, lontana dai circuiti turistici più frequentati e dunque immersa in una pace e quiete piuttosto rare da trovare. Si trova a circa 5 km da Pinjiang Road quindi mettete in conto di prendere un taxi per raggiungerla. All’interno dell’area si trovano la Pagoda Rui Gang, il ponte Wumen e la Porta Pan, che nell’antichità costituiva l’unico punto di accesso marittimo e terrestre a Suzhou. Dalla porta, potete fare una breve passeggiata sull’antica cinta muraria cittadina e godervi il panorama circostante.

YANGSHUO E DINTORNI

*CROCIERA DA GUILIN A YANGSHUO. Sebbene la maggior parte delle guide consigli Guilin come punto di partenza per esplorare la zona circostante, noi ve la sconsigliamo caldamente: troppo caotica e affollata e senza particolari punti di interesse. Potete però usarla come punto di partenza per arrivare a Yangshuo in crociera lungo il Fiume Li: senza dubbio una delle esperienze più straordinarie e indimenticabili di tutto il viaggio. Abbiamo prenotato il biglietto per la crociera tramite il nostro albergo, Zen Tea House, e vi consigliamo di fare altrettanto o di cercare ugualmente di prenotare tramite il vostro albergo perché i prezzi sono sensibilmente più bassi di quelli che si trovano online: abbiamo pagato circa 50€ a testa per con pranzo a bordo compreso, incluso anche il trasporto da Guilin all’imbarcadero (che è quasi a un’ora dal centro città). La crociera dura 4 ore e parte al mattino (per permettere a chi non si ferma a Yangshuo di tornare indietro a Guilin).

Crociera sul Fiume Li | © Alice Caprotti

*YANGSHUO. La città è molto carina e merita una visita, non fosse altro che per fare incetta di souvenir nella via centrale, West Street, e per fare una passeggiata rilassante sul sentiero lungo il fiume Li. Nonostante sia decisamente più suggestiva di Guilin, vi consigliamo ugualmente di pernottare nella campagna circostante. Noi abbiamo optato per The Giggling Tree e non potremmo aver fatto scelta migliore: si tratta di una vecchia casa colonica che è stata adibita a hotel, immersa nel verde e a pochi passi dal fiume. The Giggling Tree offre una moltitudine di servizi, dai tour giornalieri ai massaggi, dal noleggio bici e motorini al ristorante aperto da mattina a sera con un’ottima cucina internazionale – anche se quello che ci ha fatto innamorare è la piscina con vista sulla campagna circostante dove godersi tramonti nella pace più assoluta.

Campagna intorno a Yangshuo | © Alice Caprotti

*XINPING. Se siete alla ricerca di panorami mozzafiato, non potete non salire sulla cima di Xinping. La salita non ben segnalata ma qualunque driver a cui vi affiderete sa molto bene dove portarvi: dietro al molo c’è una strada nascosta che si inerpica tra gli alberi. I gradini per arrivare alla vetta sono circa 1000 e se non fosse stato per il clima estivo “torrido” (un eufemismo per indicare un’umidità che sembrava quella della foresta pluviale) la salita sarebbe stata fattibile in una mezz’oretta – la realtà è che ci abbiamo impiegato più di un’ora. La vista dall’alto ricompenserà però tutta la vostra fatica: non fermatevi alla Pagoda che trovate appena arrivati in cima, ma scalate le rocce che trovate a sinistra per scovare il vero paesaggio da urlo.

Vista da Xinping | © Alice Caprotti

*YULONG RIVER E CAMPAGNA. Il modo migliore per godersi questa zona è indubbiamente girando in bicicletta per la campagna e lungo lo Yulong River. Fatevi dare una cartina della zona dal vostro hotel e costruite il vostro percorso in autonomia: tutte le piste ciclabili e le strade sono segnalate piuttosto bene.

Fuli Bridge | © Alice Caprotti

Noi siamo riusciti a fare due giri diversi: il primo verso Nord, raggiungendo il maestoso Dragon Bridge e il Fuli Bridge. Qui troverete un’enorme “stazione” di partenza per la discesa in Bamboo Rafting del fiume – anche se in realtà ci sono diversi punti di partenza disseminati lungo il fiume. Il secondo giro, invece, è stato in direzione Sud e si è concluso ai piedi della Moon Hill – se avete tempo, potete salire fino in cima in circa 30 minuti.

Bamboo Rafting | © Alice Caprotti

*FULI TOWN: nelle nostre peregrinazioni su due ruote in giro per la campagna di Yangshuo ci siamo fermati per caso in questa cittadina e ne siamo rimasti piacevolmente stupiti. È conosciuta come il centro artistico della zona: specializzata soprattutto nella lavorazione della carta, le sue stradine sono piene di laboratori artigianali dove acquistare ventagli e stampe.

Fuli Town | © Alice Caprotti

LONGJI

Bastano due ore di viaggio da Yangshuo per ritornare in un clima molto meno umido e decisamente più sopportabile. Per visitare le risaie di Longji ci siamo appoggiati a una guida locale per comodità, così da poterle girare in giornata da Yangshuo, ma il parco naturale è molto ben organizzato e i percorsi sono indicati in modo chiaro quindi se dormite nelle vicinanze potete assolutamente girarlo in autonomia. Ci sono 2 ingressi principali: se volete fare il percorso completo e attraversare tutte le risaie tenete conto che o avete una guida che vi aspetta all’ingresso opposto e può portarvi indietro, altrimenti dovrete necessariamente rifarvi il percorso in senso opposto.

Risaie a Longji| © Alice Caprotti

Le risaie ci lasciano senza fiato: il verde del paesaggio è abbagliante e i villaggi che incontriamo lungo la strada sono molto suggestivi e le persone super accoglienti. Incontriamo alcune donne di etnia Yao (se volete approfondire la loro conoscenza, ci sono tantissimi tour a tema): le donne di questa etnia finché sono single o sono sposate, ma senza figli, devono tenere nascosti i capelli e possono mostrarli solo dopo aver avuto il primo figlio. I loro lunghissimi capelli neri vengono tagliati solo poche volte nella vita ma non vengono mai buttati: la ciocca tagliata viene conservata e acconciata tutti i giorni insieme ai nuovi capelli.

ZHANGJIAJIE

Con Zhangjiajie si intende sia la città omonima che l’immenso parco naturale conosciuto come “il parco di Avatar“, un’area che ha una concentrazione di formazioni di arenaria e quarzite uniche al mondo. La città non ha particolari attrattive se non il Monte Tianmén e visto che dista più di 30 km dal parco abbiamo deciso di non dormire in città ma piuttosto vicino all’ingresso Sud del parco. Se anche voi dovreste optare per questa soluzione, ricordatevi di scegliere un hotel con ristorante perché i villaggi fuori dal parco sono pressoché deserti ed è impensabile andare avanti e indietro dalla città. Noi abbiamo scelto il Baje Youth Hostel: la struttura non spicca per la sua bellezza ma offre un comodissimo servizio di navetta gratuito da/per il parco e vi fornirà una cartina a dir poco perfetta (e soprattutto, in inglese) per poter girare il parco in autonomia.

Paesaggio a Zhangjiajie | © Alice Caprotti

Il biglietto di ingresso (250 RMB circa) è valido 4 giorni ed è collegato alla vostra impronta digitale quindi non cedibile in alcun modo. Il parco apre alle 7.30 e vi consigliamo di essere mattinieri se volete evitare le folle di gruppi organizzati. Le indicazioni all’interno del parco sono precise e piuttosto frequenti – inoltre tutti i percorsi segnalati e non ci sono percorsi “selvaggi” quindi non c’è granché pericolo di perdersi. Ci sono chioschi e bancarelle di cibo sparsi per tutto il parco quindi lato approvvigionamenti potete stare tranquilli.

Paesaggio a Zhangjiajie | © Alice Caprotti

Neanche a dirlo, il parco è di una grandezza sconcertante quindi prendetevi almeno 2 giorni per esplorarlo in lungo e in largo. Imperdibile tutta la zona del Tianzi Shan (che è anche la meglio attrezzata di tutto il parco), e la zona a Sud, con il percorso panoramico intorno allo Huangshi Village e la Strada del Ruscello della Frusta d’oro, alla fine del quale troverete anche adorabili gruppetti di scimmie ad accogliervi. Ricordatevi che mentre i pullman interni, super efficienti, sono sempre gratuiti i biglietti delle funivie sono da pagare a parte (circa 80 RMB per tratta). Tutte le salite/discese sono fatte di gradini e tenete conto che è pieno di insetti, quindi se siete particolarmente fobici potrebbe essere un problema.

Scimmiette a Zhangjiajie | © Alice Caprotti

FENGHUANG

Antica città di frontiera, Fenghuang ormai è diventata una piccola metropoli ma la città vecchia intorno al fiume ha mantenuta intatta la sua atmosfera d’altri tempi. Merito sicuramente dei vicoli acciottolati, delle case su palafitta e dei templi un po’ decadenti. Potete acquistare biglietto cumulativo per vedere tutti i luoghi di interesse ma vista la mancanza totale di spiegazioni in inglese e i siti non particolarmente interessanti, abbiamo deciso di passeggiare in libertà.

Fenghuang | © Alice Caprotti

L’unico sito storico davvero meritevole sono le antica mura cittadine: vi sono alcuni tratti restaurati lungo il fiume Tuò che sono davvero bellissimi. A collegare i due lati opposti della città c’è sia un ponte coperto che due ponti “alternativi”: una passerella di legno (senza protezioni) e una passatoia di sassi composto da singole pietre su cui saltellare cercando di schivare i cinesi che arrivano nella direzione opposta. Consigliati solo a chi ha un forte senso dell’equilibrio.

Le strade sono letteralmente disseminate di negozi di souvenir e bancarelle di street food: troverete spiedini di scorpioni, ogni gusto possibile di carne secca, hamburger di riso, funghi fritti e il mango declinato in ogni forma di smoothie o juice. Se vi piace l’ametista, è il posto giusto per comprare gioielli con questa pietra e abbiamo notato anche parecchi negozi di ceramiche adorabili. I ristoranti seri scarseggiano: per una cena carina, vi consigliamo il Miss Yang Restaurant, specializzato in cucina locale.

PINGYAO

A dir poco incantevole, Pingyao è il centro fortificato meglio conservato di tutto il Paese. Incredibili le mura cittadine, che risalgono al 1370 e sono ancora perfettamente conservate: visto il perimetro di soli 6 km vi consigliamo di percorrerle tutte a piedi (magari non sotto il sole di mezzogiorno ecco). Come per Fenghuang, esiste un biglietto cumulativo molto conveniente e stavolta abbiamo deciso di acquistarlo per poter visitare il meraviglioso Tempio di Confucio e il Tempio del Dio della Città.

Le mura di Pingyao | © Alice Caprotti

Oltre a essere un’altra mecca per i souvenir, Pingyao è il posto perfetto per dedicarvi a massaggi super economici e alla fish pedicure (che costa solo 20 RMB), ovviamente solo se non soffrite il solletico. Non fermatevi alle vie principali ma buttatevi nelle vie laterali perché avrete l’occasione di intercettare scorci di vita quotidiana impagabili.

Case a Pingyao | © Alice Caprotti

Rispetto a Fenghuang, l’offerta culinaria di Pingyao è decisamente più varia: oltre allo street food, immancabile, vi consigliamo di fare tappa da Mr Ren, dove abbiamo mangiato mangiato le migliori melanzane fritte agrodolci della nostra vita, e il Petit Risto, dove assaggiare la famosa Pingyao Beef (che non è altro che carpaccio di carne) e i Mountain Noodles.

PECHINO

*SILK STREET MARKET. Non è un segreto che la Cina sia famosa per il suo mercato del falso: questo centro commerciale di 7 piani, però, non nasconde solo finte boutique piene di merce contraffatta ma anche sartorie dove potersi fare cappotti e abiti su misura, un piano intero dedicato ai souvenir e tantissimi negozi specializzati in seta dove trovare sciarpe e pigiami da urlo. Non da ultimo, c’è un grandissimo reparto valigeria che può tornarvi utile. Mi raccomando: contrattate senza pietà (scendete almeno a 1/ 3 o ¼ del prezzo originale).

*LAMA TEMPLE. Il tempio più bello che abbiamo visto in Cina è sicuramente questo, oltre che l’unico luogo in cui abbiamo respirato un po’ di spiritualità in queste tre settimane di viaggio. Vi suggeriamo di dedicargli almeno un paio d’ore e di prendere l’audioguida.

*TORRE DEL TAMBURO E TORRE DELLA CAMPANA: Molto vicine al Lama Temple, non meritano secondo noi particolare attenzione ma sono un buon punto di partenza per fare un giro degli hutong, ovvero dei vicoli tipici di Pechino. Oltre che da qui, altri ottimi punti di partenza per esplorare gli hutong sono Piazza Tianmen (andando verso Sud) o le stradine a est di Wangfujing Daje.

*WHANGFUJIE ROAD: la più grande strada pedonale di Pechino, che ci ha ricordato East Nanjing Road a Shangai – anch se meno intima e più commerciale. Questa via è perfetta per una passeggiata serale, anche perché si trova vicino al mercato notturno Donghuanmen (che purtroppo era chiuso durante la nostra visita) famoso per le sue bancarelle dove poter gustare cavallette, ragni, vermi, serpenti e altre appetitose specialità locali. Qui si trova anche una delle sedi di Quanjude Peking Duck, uno dei ristoranti più celebri dove gustare l’autentica anatra alla pechinese. Lo chef viene direttamente al vostro tavolo a tagliare davanti ai vostri occhi un’anatra intera ed è uno spettacolo molto interessante (se non siete vegetariani chiaramente).

*CITTA’ PROIBITA. Il Palazzo più grande del mondo è una meta obbligata per chiunque passi da Pechino. Gli ingressi sono contingentati quindi mettete in conto di prenotare il biglietto con almeno un paio di giorni di anticipo. Non vi mentiremo: visitare la Città Proibita è stata un po’ una sfida e senza dubbio il sito più affollato di tutta la vacanza. Tutte le guide consigliano di dedicarci una giornata, ma vista la quantità imbarazzante di turisti, per noi è stato davvero difficile reggere più di mezza giornata. Inutile cercare di visitare la Galleria del Tesoro e degli Orologi (le vetrine sono letteralmente coperte dai cinesi intenti a fotografare non si sa bene cosa). Piuttosto, non perdetevi il giardino imperiale, i palazzi centrali minori e il giro delle mura, che non viene molto pubblicizzato ma è invece un’ottima occasione per vedere la Città Proibita dall’alto (a meno che non vogliate andare a Jingshan Parl).

Fiume dell’Acqua d’Oro all’ingresso della Città Proibita | © Alice Caprotti

*PIAZZA TIANMEN. Ora possiamo dire con certezza che Piazza Tianmen non è di certo famosa per la sua bellezza. Circondata da edifici in stile sovietico anni ’50 e sebbene sia la piazza pubblica più grande del mondo,con i suoi 440.000 mq, rimane piuttosto anonima. Se non amate troppo dormire, potete tentare l’alzataccia per visitare il Mausoleo di Mao (la coda inizia intorno alle 5 del mattino). Da qui, imboccate Qianmen Street e a metà circa dovreste incontrare Dashimen Road, una stradina pedonale molto caratteristica piena di bancarelle e negozietti tipici.

Mausoleo di Mao | © Alice Caprotti

*PARCO DEL TEMPIO DEL CIELO. Un‘oasi di verde immensa nel cuore della città, questo parco racchiude diversi monumenti da non perdere: oltre al famoso Tempio della Preghiera per un Buon Raccolto, anche la Volta Celeste Imperiale e l’Altare circolare meritano assolutamente una visita. Il parco rimane aperto fino a tardi quindi è comodo da visitare verso il tardo pomeriggio quando il resto dei monumenti ormai è chiuso. Fate una passeggiata anche sotto il Corridoio Lungo, una passerella in legno dove potete incontrare vecchietti intenti a giocare a mahjong o a carte.

Tempio della Preghiera per un Buon raccolto | © Alice Caprotti

*PALAZZO D’ESTATE. Sebbene sia immenso quanto la Città Proibita, il Palazzo d’Estate è decisamente più vivibile. Residenza estiva degli imperatori, questo complesso si trova molto lontano dal centro città ed è davvero incantevole. Per godere della vista migliore sul Lago Kunming e sul Ponte dei 17 Archi, salite sulla collina dove si trova il Palazzo della Benevolenza e della Longevità.

Vista dal Palazzo della Benevolenza | © Alice Caprotti
Palazzo della Benevolenza e della Longevità | © Alice Caprotti

798 ART DISTRICT. Questa area di fabbriche dismesse costruite dalla Germania delll’Est negli anni ’50 è davvero fantastica. La posizione non è delle più felici (vi ci vorrà più di un’ora dal centro) ma non ve ne pentirete. La zona è piena di gallerie d’arte contemporanea aperte al pubblico, sculture all’aperto (come quella di Mao con la testa decapitata), caffè dall’aria hipster e ristorantini internazionali. L’area intorno alla 798 Art Factory, che ha dato il nome al quartiere, è particolarmente ricca di graffiti e murales.

*ZIHUA TEMPLE. Nascosto in un hutong nella zona di Dongcheng, questo piccolo tempio dall’aria decadente è in realtà molto carino e soprattutto lontano dal caos dei templi principali (come avrete capito, trovare posti con pochi turisti in Cina è davvero raro).

*GALAXY SOHO. Vicinissimo allo Zihua Temple, il Galaxy Soho è un complesso di uffici e negozi costruito nel 2012 e disegnato da Zaha Hadid. Se siete appassionati di architettura, secondo noi è una tappa imperdibile: peccato che gli interni ci siano sembrati pressoché deserti.

*PARKVIEW GREEN. Di solito stiamo ben lontani dai centri commerciali, ma questo ci ha piacevolmente stupito: tra un negozio e l’altro, infatti, sono disseminate tantissime opere di arte contemporanea di artisti internazionali – alcune davvero impressionanti e altre semplicemente molto buffe. Non attraversate la città apposta per visitarlo ma se siete in zona secondo noi è una tappa carina!

*BEIHAI PARK. Il cuore di questo parco, che si trova relativamente vicino alla Città Proibita, è l’immenso lago centrale circondato da salici piangenti, che regala un’immediata sensazione di pace nonostante sia nel pieno centro della città. Nel centro del lago sorge l’Isoletta di Giada sormontata da uno Stupa Bianco, costruito nel 1651 in occasione di una visita del Dalai Lama. Poco lontano dall’ingresso, c’è il buonissimo Kao Rou Ji, un ristorante cinese musulmano con un menu infinito e una vista adorabile sul laghetto Qianhai: non perdetevi l’arrosto di montone!

LA GRANDE MURAGLIA

Chiudiamo con una delle 7 meraviglie del mondo: la Grande Muraglia. I tratti più vicini a Pechino, come Mutianyu o Badaling, sono i più famosi, ma anche i più affollati: per questo abbiamo optato per Jinshanling, che si trova a circa 120 km da Pechinoà. Non potevamo fare scelta migliore: abbiamo avuto la muraglia tutta per noi ed è stato impagabile.

Grande Muraglia a Jinshanling | © Alice Caprotti

Abbiamo scelto di fare un tour in giornata con Get Your Guide, un po’ caro ma ben organizzato – in realtà quasi sempre gli hotel organizzano tour privati quindi potete aspettare di essere sul posto prima di decidere. Non ci sono punti di ristoro quindi se per caso voleste mangiare in loco, ricordatevi di organizzarvi in anticipo col pranzo al sacco.

INFO UTILI SUL VIAGGIO

*Visto: per entrare in Cina è necessario un visto che costa circa 120€ e dura 30 giorni. Potete compilare tutti i moduli online ma dovrete necessariamente recarvi almeno due volte al China Visa Application Center – Milano si trova in Via Confalonieri (zona Isola). Gli orari di apertura, neanche a dirlo, sono infelici quindi se non riuscite ad andare di persona potete sempre affidarvi ad un’agenzia.

*Biglietti di treni e bus: I biglietti dei pullman potete comprarli in loco, mentre è consigliato acquistare in anticipo i biglietti del treno, perché durante le stagioni più turistiche possono esaurirsi molto rapidamente. Che decidiate di comprarli in autonomia o di affidarvi a un’agenzia, i biglietti elettronici che vi arriveranno non saranno validi ma dovrete andare di persona a ritirarli. E’ molto meno difficile di quanto leggerete in tanti blog: vi consigliamo di ritirare nei primi giorni tutti i biglietti che avete prenotato in un’unica stazione – quella di Shangai è immensa ma ha un edificio separato dedicato solo alla biglietteria quindi è stato più che semplice. Per il ritiro è necessario presentare il passaporto e avere il numero di prenotazione – scegliete voi se preferite avere una stampa di tutte le prenotazioni o degli screen sul telefono. Mettete in conto di arrivare in stazione sempre con almeno un’ora di anticipo: ci sono numerosi controlli e l’ingresso al binario viene aperto già circa 15/20 min prima della partenza.

Hongqiao Station a Shangai | © Alice Caprotti

*Come forse saprete, tantissimi siti e applicazioni in Cina sono bloccati – vedi Youtube, Whatsapp, Google etc. Per poterli utilizzare senza problemi, munitevi di una VPN – ovvero un software che vi consentirà di “nascondere” il vostro indirizzo IP fingendo che vi stiate connettendo dagli USA o dall’Europa. Noi ci siamo trovati molto bene con ExpressVPN, costa 10 euro ma li vale tutti. Se avete uno smartphone Android, prima di partire per sicurezza scaricatevi anche un browser alternativo a Chrome, come Opera o Safari.

*Applicazioni: Google Maps non è molto affidabile, scaricatevi Maps.me come alternativa: vi permette anche di scaricare le mappe offline così da averle sempre a portata di mano durante il giorno. Google Traduttore sarà il vostro migliore amico: quasi nessuno in Cina parla inglese e anche capirsi a gesti è praticamente impossibile. A questo proposito, ricordatevi di avere sempre l’indirizzo del vostro hotel screenshottato sul telefono in lingua originale, altrimenti anche prendere un taxi potrebbe diventare un’impresa.

*Partite muniti di tanti contanti: tutti i cinesi pagano tramite smartphone con WeChat, ma è necessario avere un conto corrente cinese per poter utilizzare questa funzionalità, ergo le attività che accettano carta di credito sono pochissime.

E voi siete mai stati in Cina? Avete altri suggerimenti? Fatecelo sapere con un commento o condividendo le vostre foto sui social con l’hashtag #ConoscoUnPosto!

Se siete alla ricerca di altri nostri consigli, trovate tutto a questo link per gite fuori porta e a questo per viaggi più lunghi.

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