Il Natale si avvicina, il 2019 sta per finire, e quale migliore occasione per sfruttare il tempo libero che ci concederanno le imminenti vacanze per un po’ di cultura? Anche questo mese siamo pronti a consigliarvi 5 super mostre da visitare a Milano a dicembre!
5 BELLISSIME MOSTRE A MILANO DA NON PERDERE A DICEMBRE
CERITH WYN EVANS – “…THE ILLUMINATING GAS”
Il Pirelli Hangar Bicocca è uno spazio più unico che raro e la vastità che lo contraddistingue gli permette di ospitare opere spettacolari e installazioni di grandi dimensioni da cui è impossibile non rimanere affascinati. Varcando il tendone che divide lo Shed dalle Navate – dove vengono esposte le installazioni luminose di Cerith Wyn Evans -, la sensazione è sempre quella di entrare in un mondo a sé. L’artista gallese, che a partire dagli anni Duemila si dedica alla creazione di opere scultoree sinestetiche di grandi dimensioni, in cui luce, suono e movimento si combinano e dialogano con lo spazio fisico in cui sono immerse, ha infatti definito “…the Illuminating Gas” – la più grande esposizione che abbia mai realizzato – una “lettera d’amore dedicata allo spazio”. Il paesaggio luminoso in cui ci si ritrova immersi, regala un’esperienza unica a ogni singolo spettatore, che può vagare liberamente intorno, sotto e in mezzo alle 24 opere. Inutile dire di più, bisogna andare e vedere coi propri occhi…vi consigliamo di farlo!
PIRELLI HANGAR BICOCCA. Via Chiese, 2. Aperto da giovedì a domenica (10.00-21.00). Ingresso libero. In calendario fino al 23 febbraio 2020.
DE PISIS
Il Museo del Novecento presenta la più ampia retrospettiva degli ultimi 50 anni dedicata a De Pisis, artista dal versatile talento, poeta e pittore. L’esposizione, divisa in 10 sale per un totale di più di 90 dipinti, segue un percorso cronologico che porta dai primi esperimenti di nature morte nel 1916 – in cui si sente chiaramente l’influenza della pittura metafisica di De Chirico – ai bui e drammatici anni Cinquanta segnati della malattia nervosa e dei continui ricoveri in clinica psichiatrica, in cui anche la sua pittura si fece scura e malinconica. De Pisis fu un artista eclettico, che spostandosi spesso ed entrando in contatto con diverse correnti artistiche, lasciò sempre il segno senza mai concedersi del tutto ad alcun movimento. Ad accomunare le sue nature morte (dai bellissimi vasi di fiori a quelle più inusuali), i ritratti, le vedute cittadine e i paesaggi di montagna, è la chiara percezione del suo interesse per gli altri e per il mondo, esteriore ma anche interiore. Le vedute di De Pisis, infatti, più che assomigliare a istantanee, copie fedeli della realtà, rappresentano espressioni di un paesaggio interiore animato da emozioni, così come risultano profondi e introspettivi i suoi ritratti, spesso raffiguranti personaggi ritenuti marginali dalla società ma assolutamente interessanti per l’artista.
MUSEO DEL NOVECENTO. Piazza Duomo, 8. Aperto tutti i giorni (orari sul sito). Ingresso: intero 12€, ridotto 10€. In calendario fino al 1 marzo 2020.
L’ESERCITO DI TERRACOTTA E IL PRIMO IMPERATORE DELLA CINA
Nel 1974, scavando un pozzo, un contadino cinese fece una straordinaria scoperta: delle fosse sepolcrali contenenti soldati e cavalli in terracotta, nonché armi e carri di legno. La prosecuzione degli scavi portò alla scoperta del mausoleo del Primo Imperatore Qin Shi Huangdi e del cosiddetto Esercito di Terracotta, che – nel 1987 – fu dichiarato Patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco. Della fedele replica dell’armata che contribuì all’unificazione della Cina – risalente a ben 2200 anni fa – furono ritrovati 8mila soldati (di cui nemmeno due teste risultano uguali fra loro), 18 carri e 100 cavalli ma poche armi, saccheggiate per lo più da ribelli della dinastia Han. La visita del mausoleo dev’essere un’esperienza davvero singolare ma, se non si ha in programma un viaggio in Cina, ci si può intanto accontentare della mostra organizzata alla Fabbrica del Vapore, che rappresenta la più completa esposizione mai creata sulla necropoli. Qui si possono vedere più di 300 riproduzioni tra statue (170), carri e armi, magistralmente ricavate dagli unici calchi esistenti, frutto del complesso lavoro di artigiani cinesi della regione dello Xi’An che si sono serviti degli stessi materiali di allora, portando avanti la grande tradizione dell’arte cinese. La scelta della location risulta inoltre particolarmente azzeccata grazie alla presenza, nelle vicinanze, del Cimitero Monumentale e della China Town meneghina.
FABBRICA DEL VAPORE. Via Procaccini, 4. Aperto tutti i giorni (orari sul sito) tranne martedì. Ingresso: intero 14,50€ (16,50€ weekend e festivi), ridotto 12.50€ (14€ weekend e festivi). In calendario fino al 9 febbraio 2020.
100 GIUSTI DEL MONDO
Vi abbiamo parlato da pochissimo del Memoriale della Shoah e ora vogliamo darvi un motivo in più per andare a visitarlo. Si tratta di una mostra di bellissime illustrazioni tratte dal libro di Jean Blanchaert intitolato “100 giusti del mondo” (edito da Rizzoli), nel quale vengono raccontate le storie di donne e uomini coraggiosi, che hanno lottato contro l’indifferenza e le ingiustizie del mondo, schierandosi, rischiando le loro vite, aiutando gli oppressi e i perseguitati. Di questi tempi è decisamente importante ravvivare la memoria, cercare modelli positivi e ispirarsi alle storie di personaggi più o meno noti che hanno cercato di cambiare (in meglio) il mondo con le proprie azioni.
MEMORIALE DELLA SHOAH. Piazza Edmond J. Safra, 1. Aperto tutti i giorni (orari sul sito) tranne venerdì e sabato. Ingresso: intero 10€, ridotto 5€. In calendario fino al 9 febbraio 2020.
MILANO ANNI 60
Due fotografie che documentano i lavori per la linea metropolitana rossa | © Carlotta Coppo
Continua il racconto del capoluogo lombardo visto da diverse prospettive, cominciato da Palazzo Morando nel 2013. Milano Anni 60 ripercorre così un decennio particolarmente dinamico e centrale per la storia della città, capace di consacrarla come una delle più creative ed economicamente dinamiche a livello mondiale. Volendosi lasciare definitivamente alle spalle gli orrori della Seconda Guerra Mondiale, Milano in quegli anni fu animata da un irrefrenabile fermento culturale e da una forza progettuale senza precedenti, che la portarono a ricoprire il ruolo di guida morale ed economica dello Stivale. La mostra – attraverso l’esposizione di moltissime fotografie, riviste, manifesti, oggetti di design e arredi – racconta una Milano che cresce verso l’alto (Torre Galfa, Torre Velasca, Pirellone), che si espande grazie alla costruzione di nuovi quartieri quali Comasina, Gratosoglio e Quarto Oggiaro; una Milano veloce, che realizza tangenziali e linee metropolitane per far circolare merci e persone più rapidamente. Ma è anche una Milano amante del bello, che si tratti di arte, musica o design e in cui non mancano contestazioni e scontri, culminanti nel tragico attentato del 1969 alla Banca Nazione dell’Agricoltura di Piazza Fontana con cui la mostra, silenziosamente, si chiude.
PALAZZO MORANDO. Via Sant’Andrea, 6. Aperto tutti i giorni (mar-dom 10.00-20.00; gio 10.00-22.30) tranne lunedì. Ingresso: intero 12€, ridotto 10/8€ (a seconda della riduzione). In calendario fino al 9 febbraio 2020.
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