5 mostre a Milano assolutamente da visitare a ottobre

Di Carlotta Coppo

Potevamo lasciarvi sprovvisti di consigli su quali mostre visitare questo mese? Assolutamente no! E anche per questo inizio autunno ce n’è per i tutti i gusti: dall’opera dei grandi maestri di fine Ottocento e inizio Novecento, all’arte contemporanea, passando anche per la moda. Sono queste, secondo noi, le 5 mostre a Milano da non perdere a ottobre

5 MOSTRE A MILANO DA NON PERDERE A OTTOBRE

THE SOFT SPOT

Ci sono mostre che incantano e The Soft Spot, per quanto ci riguarda, è una di quelle. Per la quarta volta la galleria d’arte Gió Marconi espone una personale del duo artistico svedese formato da Nathalie Djurberg e Hans Berg, premiati come migliori artisti emergenti alla Biennale di Venezia del 2009. La sala principale si trasforma infatti in un assurdo e candido giardino abitato da sculture variopinte a tema floreale, con funghetti, bruchi, magnifici fiori e foglie. L’opera del duo, che collabora ormai da più di 10 anni, non si limita però alla creazione di fantastiche sculture: all’ingresso si trova, infatti, un cortometraggio le cui animazioni sono state create da Djurberg e la musica da Berg. Il video – intitolato appunto The Soft Spot – è incentrato sui temi ricorrenti nell’opera dei due artisti, quali sessualità, lussuria, avidità, violenza, e vede protagonisti pupazzi creati con argilla, plastilina, fil di ferro e foam. Se siete curiosi non vi resta che andare a vederla! 

GIÓ MARCONI. Via Tadino, 20. Aperto dal lunedì al venerdì (11-19). In calendario fino al 18 dicembre 2021.

MARIO SIRONI

A 60 anni dalla morte, il Museo del Novecento dedica a Mario Sironi una retrospettiva che ne ripercorre la carriera artistica a partire dalla stagione simbolista giovanile fino al drammatico periodo del secondo dopoguerra quando, straziato dalla morte della figlia suicida a soli diciotto anni e senza speranze, il pittore dipinse l’Apocalisse. Il percorso ha uno sviluppo cronologico e presenta le varie fasi dell’opera sironiana: quella futurista e metafisica, ma anche la temporanea crisi espressionista e la pittura monumentale degli anni Trenta, dando ampio spazio al ciclo dei paesaggi urbani che divennero tema principale del suo lavoro dopo l’arrivo a Milano, nel 1919. Tra i 110 capolavori esposti se ne trovano alcuni che non comparivano in una sua antologia da più di 50 anni e altri assolutamente inediti. 

MUSEO DEL NOVECENTO. Piazza del Duomo, 8. Aperto tutti i giorni (10-19:30) tranne lunedì. Ingresso: intero 10€, ridotto 8€. In calendario fino al 27 marzo 2022.

THE WAY WE ARE

Quanto manca a Milano un museo dedicato alla moda? La risposta è tanto. Per fortuna, però, Giorgio Armani ha fatto da sé, creando un magnifico spazio in cui raccontare la storia di Armani (oltre a ospitare bellissime mostre fotografiche). The Way We Are, da poco inaugurata presso Armani Silos, celebra i 40 anni di Emporio Armani, il brand nato nel 1981 con il preciso intento di rendere alla portata di tutti l’impronta di Armani. Un brand rivoluzionario nel suo essere democratico (come suggerisce il termine Emporio), fluido (come emerge chiaramente dalle due stanze che aprono e chiudono il percorso, Icon Lei e Icon Lui), metropolitano, egualitario. Si tratta di una mostra-manifesto: attraverso gli abiti – certo – ma anche le numerose immagini fotografiche e video, nonché gli accessori, vengono presentate le quattro decadi del marchio ripercorrendone la storia ed esprimendone i valori. L’installazione principale, ça va sans dire, è assolutamente spettacolare e non potevamo assolutamente non segnalarvela tra le mostre a Milano da non perdere.

ARMANI SILOS. Via Bergognone, 40. Aperto da mercoledì a domenica (11-19). Ingresso: intero 12€, ridotto da 8,40€ a 6€. In calendario fino al 6 febbraio 2022.

MONET

Il Musée Marmottan Monet di Parigi, la cui storia viene raccontata nelle prime sale della mostra a Palazzo Reale, è il museo che possiede il corpus più ampio di opere dell’artista francese, grazie alla generosa donazione avvenuta per mano di Michel Monet, figlio di Claude, nel 1966. La mostra rientra nel progetto “Musei del mondo a Palazzo Reale“, pensato per far conoscere collezioni e storia delle più importanti istituzioni museali internazionali. L’esposizione conta 53 opere ritenute fondamentali dallo stesso Monet, che essendone molto affezionato le custodì nella propria abitazione a Giverny senza volerle mai vendere, e si sviluppa cronologicamente. Tra di esse si trovano le opere giovanili, le celebri ninfee, la cattedrale di Rouen ma anche le ultime opere dell’artista, quadri quasi astratti, dipinti quando ormai la sua vista era molto compromessa. Punto di demerito dell’esposizione è l’illuminazione, che disturba la visione delle opere da una distanza ravvicinata. Punto di forza, invece, sono gli esplicativi corner dedicati all’approfondimento di alcune delle caratteristiche principali del lavoro del maestro impressionista, come le ombre, la nebbia e i riflessi. 

PALAZZO REALE. Piazza del Duomo, 12. Aperto tutti i giorni (10-19:30; giovedì fino alle 22:30) tranne lunedì. Ingresso: intero 14€, ridotto da 12€ a 6€. In calendario fino al 30 gennaio 2022.

JEREMY SHAW – TRACER RECORDINGS

Tracer Recordings è la prima mostra personale in Italia dell’artista canadese Jeremy Shaw. Le opere in mostra da Ordet dimostrano il profondo interesse dell’artista nei confronti di tutti gli stati di alterazione e delle sue varie manifestazioni: somatiche, comportamentali, sociali ma anche scientifiche. Entrando da Ordet il silenzio è assoluto, amplificato dalla spessa moquette che ricopre l’intero pavimento, ma le opere di Shaw trasmettono con forza l’idea di movimento. L’esposizione si suddivide in due sale: in quella principale si trova il nuovo corpus di serigrafie intitolato Cathartic Illustrations, in cui i ritratti di persone impegnate in attività catartiche – tratte da archivi di giornali – sono state ri-fotografati analogicamente utilizzando lenti speciali, capaci di rendere più accentuato lo stato alterato dei soggetti. Nella seconda, invece, si assiste a This Transition Will Never End, un video ipnotico in cui si succedono una serie di vortici tratti da diversi film e serie tv, a dimostrazione di quanto sia coerente la strategia di rappresentazione cinematografica della transizione tra due stati (fisici o temporali), realtà o mondi.  

ORDET. Via Adige, 17. Aperto da mercoledì a sabato (14-19). Ingresso libero. In calendario fino al 20 novembre 2021.

E voi avete già visitato una di queste mostre a Milano? Ne avete altre da consigliare? Ditecelo qui sotto, oppure sulla nostra pagina Instagram!

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