5 mostre a Milano da visitare assolutamente a dicembre

Di Carlotta Coppo

Dicembre è arrivato e il 2023 sta per concludersi ma, tra chiusure di progetti lavorativi, impegni legati al Natale e spasmodiche ricerche dei regali, siamo sicuri che le appassionate e gli appassionati d’arte troveranno comunque un po’ di tempo da dedicare a una bella mostra. Se cercate qualche valida alternativa qui vi suggeriamo 5 mostre a Milano da visitare assolutamente a dicembre

5 MOSTRE A MILANO DA NON PERDERE A DICEMBRE

PARAVENTI

Cominciamo il nostro racconto delle 5 mostre a Milano da visitare assolutamente a dicembre da un’esposizione triplice e originale che, dopo tanti anni di progettazione, Fondazione Prada ha orgogliosamente presentato in contemporanea nelle sue sedi a Milano, Shanghai e Tokyo. Si tratta di Paraventi: Folding Screens from the 17th to 21st Centuries, che raccoglie più di 70 esemplari dal XVII secolo a oggi (molti dei quali realizzati appositamente per l’occasione), dislocati sui due piani del Podium. 

Al piano terra, l’ambiente è suddiviso in 7 aree tematiche da percorrere con l’ordine che si preferisce, per comprendere i cambiamenti nell’utilizzo di questi affascinanti oggetti liminari, nati in Cina a scopo contemplativo e spiriturale, poi utilizzati in Giappone per proteggere le case dagli influssi maligni, successivamente reinventati complementi d’arredo in Occidente e, infine, introdotti nell’arte. Al primo piano, invece, l’esposizione segue un ordine rigorosamente cronologico. Noi l’abbiamo trovata una mostra decisamente insolita e davvero interessante

FONDAZIONE PRADALargo Isarco 2, Milano. Aperto tutti i giorni (10-19) tranne martedì. Ingresso: intero 15€, ridotto 12€. In calendario fino al 22 febbraio 2024.

EMILIO ISGRÒ – ULYSSES

La rassegna delle mostre a Milano da visitare a dicembre continua nell’estremo est della città, da M77, che presenta un progetto inedito di Emilio Isgrò, pensato appositamente per gli spazi della galleria e ispirato dalla figura di Ulisse.
L’Ulisse mitico, ovviamente, ma anche l’eroe assetato di sapere narrato da Dante nella Divina Commedia e quello psicanalitico di James Joyce, fino ad arrivare ad Achab, protagonista del Moby Dick di Melville, considerato successore e discepolo dell’Ulisse omerico. 

Al piano terra si trovano sia opere storiche come la serie Dichiaro di non essere Emilio Isgrò (che rimanda alla risposta data da Ulisse a Polifemo), che opere nuove come i mappamondi cancellati. Il piano superiore appare invece in negativo, con le pareti nere occupate da cancellature grigie attuate sul testo di Melville. Al piano superiore, tre piedistalli al centro della sala sorreggono il Canto XXVI dell’Inferno di Dante, l’Ulisse di Joyce e Moby Dick, mentre alle pareti trovano spazio pittogrammi ancora riferiti al celebre romanzo dello scrittore statunitense. M77 colpisce ancora. 

M77Via Mecenate 77, Milano. Aperto da martedì a sabato (11-19). Ingresso: libero. In calendario fino al 16 marzo 2024.

ARGENTINA – QUEL CHE LA NOTTE RACCONTA AL GIORNO

Senza nulla togliere alle altre, ve lo diciamo da subito: questa mostra non potete assolutamente perdervela.
Argentina. Quel che racconta la notte al giorno, in corso al Padiglione d’Arte Contemporanea, è un collettore di video, installazioni, fotografie, sculture e performance di 22 artisti argentini di diverse generazioni (tra cui Lucio Fontana e Tomás Saraceno), che copre gli ultimi cinquant’anni. 

Tra i lavori presenti ce ne sono anche di site-specific, come la potente e inquietante installazione Nuestra estrella se agotó di Eduardo Basualdo. Si tratta di una monumentale massa nera, sinistra, informe e dall’aspetto roccioso che sembra aver coperto e inglobato tutto quel che c’era prima, esseri umani compresi, di cui si percepiscono le forme cristallizzate nel momento di resa o nell’inutile tentativo di fuggire. 

Altre opere che ci hanno colpito sono Beehive di Jorge Macchi (creata distribuendo, secondo uno schema che richiama quello dell’alveare, ventidue ventilatori, impossibilitati da posizione e prossimità a ruotare) e la Barrendera di Liliana Porter (installazione in cui una piccolissima spazza all’infinito degli oggetti distrutti) e Untitled VI, della serie Rinascimento di Adrián Villa Rojas (una natura morta realizzata con materiali organici, ubicata all’interno di un congelatore domestico esposto con la porta aperta e protetto da un vetro, che vuole evocare la precarietà della vita e l’inevitabile degrado della materia, oltre alla dipendenza dai dispositivi elettronici). 

PACVia Palestro 14, Milano. Aperto tutti i giorni (10-19:30, giovedì fino alle 22:30) tranne lunedì. Ingresso: intero 8€, ridotto 6.50€. In calendario fino al 11 febbraio 2024.

UCRAINA

Al Memoriale della Shoah è invece esposta con grande cura la mostra Ucraina, curata da Maria Vittoria Baravelli, che racconta il Paese dilaniato dal conflitto con la Russia, attraverso una selezione di fotografie scattate da Stefano Rosselli durante la sua permanenza di tre mesi in Ucraina, i testi di Massimo Recalcati e le musiche di Ferdinando Arnò
Tra tanta distruzione, sofferenza, morte e macerie – quel che tristemente ci si aspetta da una mostra che tratta un tema di attualità tanto straziante – c’è però anche tanta vita. Quella di chi sopravvive e cerca di andare avanti, guardando al futuro con speranza, perché “la presenza inquietante della guerra non annulla mai del tutto il ritmo ordinario della vita. Sopravvivere è, infatti, il mestiere più proprio dell’umano”, afferma Recalcati. 

MEMORIALE DELLA SHOAH. Piazza Edmond J. Safra 1, Milano. Aperto tutti i giorni (10-16) tranne venerdì. Ingresso: intero 10€, ridotto 5€. In calendario fino al 7 gennaio 2024.

RODIN E LA DANZA

Ed eccoci giunti alla fine della nostra rubrica delle mostra a Milano da non perdere a dicembre, con un progetto inedito e originiale al Mudec su una delle grandi fonti di ispirazione dell’artista francese Auguste Rodin: la danza. Ossessionato dai corpi e dai loro movimenti ed espressioni, l’artista rimase folgorato quando, in occasione dell’Esposizione Universale del 1900, performer, acrobati e ballerini internazionali giunsero a esibirsi nella capitale francese. La fascinazione fu talmente intensa da portarlo a immortalare la poetica dinamicità di questa potente arte performativa in una serie di 15 statuine in terracotta denominate, appunto, Movimenti di danza. Fulcro e punto di partenza della mostra ospitata al Mudec, grazie al Museo Rodin di Parigi (da cui ne provengono 14) e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma (che ha prestato quella mancante), questi fragili capolavori hanno potuto essere esposti per la prima volta in Italia. 

La collaborazione del Museo Rodin però si è spinta ben oltre e sintetizza altrettanto bene quanto l’arte e l’abilità formale dell’artista siano state e continuino a essere fonte di ispirazione per i coreografi contemporanei, come si evince dai video di sei coreografie concepite tra il 1990 e il 2021.

MUDECVia Tortona, 56. Aperto tutti i giorni (lun 14.30-19.30; mar-dom 10-19.30). Ingresso: intero 16€, ridotto 14€. In calendario fino al 10 marzo 2024.

E voi avete già visitato una di queste mostre a Milano? Ne avete altre da consigliare? Ditecelo qui sotto, oppure sulla nostra pagina Instagram!

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