Presa dall’entusiasmo, l’altra sera ho provato Ba’ghetto, storico ristorante ebraico di Roma che una decina di giorni fa è arrivato a Milano, sull’onda dell”invasione’ dei ristoranti capitolini arrivati nell’ultimo periodo in città. Amo la cucina giudaico-romanesca, quando per un breve periodo ho abitato a Roma andavo appena potevo a mangiare al Ghetto, e in generale ho una grande passione per i piatti con influenze medio-orientale e kosher. Ma sono uscita dalla trasposizione milanese di Ba’ghetto parecchio delusa, e qui vi spiego perché.
IL PIATTO FORTE DI BA’GHETTO: cucina kosher
Da Ba’Ghetto le portate sono tutte kosher, ovvero adatte a essere consumate da un ebreo osservante. Alcune regole sono molto dettagliate, ma in via sommaria si possono riassumere così: sono ammessi solo determinati tipi di carne (non maiale, cavallo e coniglio, per esempio), e soprattutto carne e latte non devono essere consumati insieme.
Fatta questa premessa, la carta di Ba’ghetto è abbastanza lunga, con proposte principalmente a base di pasta, verdure e carne. Vorremmo i tanto famosi carciofi alla giudia o alla romana, ma non compaiono in menu. Decidiamo di ripiegare iniziando dall’antipasto misto, che comprende un’ottima ‘concia’ di zucchine, affettati misti kosher, alette di pollo impanate e caponata con carne secca, e dalle fantasie di salse (hummus, tahini e baba ganoush). L’antipasto misto è migliorabile sia dal punto di vista dell’impiattamento piuttosto sommario che da quello della qualità degli ingredienti; le salse invece sono oltre che disposte senza molta cura, anche più o meno indistinguibili tra di loro e prevale in tutte e tre un forte gusto di noccioline.
Confidiamo nei primi e ordiniamo un piatto di spaghetti alla carbonara (con carne secca invece che guanciale, non memorabili) e uno di tagliatelle al sugo di stracotto: questo è il piatto che ci è sembrato meglio riuscito, per quanto la cottura della pasta sarebbe stata perfetta con due minuti in più.
Chiudiamo con un piatto di shish kebab con salsa tahini, ovvero gli spiedini di manzo macinato e speziato (oltre che, aggiungo io, agliatissimo). La carne non è male, anche se bisogna non temere l’aglio. Nel frattempo, vediamo che ai nostri vicini di tavolo arrivano i carciofi alla giudia. Erano in fuori menu, ma nessuno si era premurato di raccontarcelo. Li ordiniamo (ci verranno poi offerti), ma non sono nulla di eccezionale rispetto a quelli pazzeschi mangiati a Roma: arrivano solo due piccolissime teste di carciofi e poi tutta una serie di scagliette fritte infinitesimali.
La cena è stata accompagnata da una bottiglia di vino rosso israeliano da una ventina di euro, che ci è stato consigliato dal personale di sala ma che abbiamo trovato davvero aspro per i nostri gusti. In carta troverete altri piatti tipici come i falafel, i bucatini all’amatriciana e le mezze maniche alla gricia, il cous cous, i saltimbocca alla romana, l’abbacchio con patate al forno e il baccalà alla giudia.
IL POSTO: zona Washington
Ba’ghetto ha casa in via Sardegna, non lontano dal quartiere ebraico di Milano e una delle mie zone preferite di Milano. Se siete nei paraggi, potete fare un giro in zona Wagner (qui alcuni dei miei consigli) oppure fare un po’ di shopping in corso Vercelli. Sempre per restare in tema kosher o mediorientale, due dei miei posti preferiti in zona sono Denzel per l’hamburger e Fairouz per la cucina libanese.
L’ATMOSFERA: basica
Rispetto a Re Salomone, il ristorante kosher che aveva casa qui prima di Ba’ghetto, è stato fatto qualche lavoro migliorativo, ma la struttura del locale rimane la stessa. C’è una grande veranda (attenzione agli spifferi in inverno) abbastanza spoglia e con i tavoli molto vicini, e una sala interna più carina ma con i tavoli sempre un po’ attaccati. Il servizio della nostra cena è stato approssimativo e davvero davvero (davvero!) confusionario, ma confidiamo nel rodaggio dei primi mesi. La clientela è per la maggior parte di origine ebraiche.
IL CONTO: 35-40 euro
Eravamo in tre, abbiamo diviso due antipasti e preso un piatto a testa: con una bottiglia di vino il conto ha raggiunto facilmente i 35 euro per persona. Le porzioni sono abbondanti e dovrebbero bastarvi per uscire sazi, ma in ultima analisi, il ristorante proprio non ci ha convinto.
BA’GHETTO
Via Sardegna 45, Milano
02 4694643
Aperto tutti i giorni (12-15:30 e 18-23) tranne venerdì sera e sabato a pranzo
4 commenti
Da romana mi ritengo offesa per quei due carciofi spampanati!!! Aborro!
Anche io ci sono rimasta malissimo per i carciofi 🙁
Volevo solo spiegarvi il motivo: per la religione ebraica alcuni cibi non sono permessi e il rabbinato di Milano, di cui Baghetto rispetta le regole per essere Kosher, non ammette i carciofi perche fra foglia e foglia potrebbe nascondersi qualche insetto che renderebbe il carciofo non permesso , non kosher.
per ovviare a questo hanno deciso di fare il carciofo alla giudia”scomposto” friggendo foglia per foglia in modo tale da non incorrere nel problema…
Grazie mille, ho letto negli ultimi giorni alcuni articoli in proposito. Ad ogni modo, i carciofi erano l’ultimo dei (tanti) problemi 🙂