Ristoranti a Milano: 10 indirizzi che abbiamo provato questo mese

Di Redazione

I primi freddi non hanno certo fermato la nostra voglia di andare alla scoperta di nuovi locali in città, e infatti anche questo mese abbiamo cercato di setacciarne in più quartieri possibili! Dal ristorante brasiliano letteralmente dentro una pompa di benzina, a un nuovo bar per colazioni speciali, fino alla vineria che scommettiamo diventerà uno dei nuovi fulcri di socialità meneghina, ecco i 10 ristoranti a Milano che abbiamo provato questo mese e di cui vogliamo condividere le nostre impressioni!

10 RISTORANTI A MILANO CHE ABBIAMO PROVATO DI RECENTE

BRASITA’S

No, non abbiamo sbagliato immagine: il ristorante di cui stiamo per parlarvi, dove siamo stati di recente a cena, si trova proprio all’interno di un distributore di benzina. Si chiama Brasita’s e propone ottima cucina brasiliana, nonché fantasmagoriche caipirinhas. L’ambiente non lo definiremmo senz’altro cool ma, nonostante le luci fredde e l’arredo ‘ics’, non possiamo dire sia totalmente privo di una sua personalità, merito anche del murales a tutta parete con il nome del locale impresso sulla sagoma del Brasile. 

Noi ci siamo stati in gruppo e abbiamo avuto modo di provare diverse specialità, tutte – dobbiamo dire – davvero appetitose e ben fatte. Qualche esempio? Dadinhos de tapioca (cubetti di tapioca, ossia una farina amidacea derivata dalla radice di manioca) con formaggio, accompagnati da salsa al caramello piccante; pão de quejio (cibo degli dei); pão de alho (delizioso soprattutto se non dovete limonare, anche se vale sempre la regola che se lo mangiate entrambi il problema non si pone); pollo marinato con manioca (entrambi fritti perché guai a stare troppo leggeri); coxinha (arancino di manioca ripieno di pollo e spezie, che vedete in foto); kibundo (polpetta di manzo e farina bulgur ripiena di formaggio e bacon); pastel de carne e quejio (delle specie di panzerotti – fritti – ripieni) e picanha

Insomma, se siete a dieta o vegetariani/vegani, no: non è decisamente il posto adatto a voi. 
Pensiamo però che si tratti di un’ottima soluzione per passare una serata mangereccia tra amici, divertendosi e sbronzandosi anche un po’. Noi abbiamo ordinato fin troppo, spendendo circa 30€ a testa, quindi vi consigliamo di procedere per step, senza farvi prendere dalla foga. 

BRASITA’S. Via Gallarate 40, Milano. 351 6545385. Aperto tutti i giorni (18-00; sab e dom 11:30-00) tranne martedì.

RUJIA

Vista la nostra passione per la cucina cinese, non potevamo non venire a provare questa recente apertura nel cuore di Chinatown, e non inserirla tra i 10 ristoranti a Milano provati questo mese. Le pareti di mattoni, i piatti di Fornasetti e le scritte al neon vi faranno subito intuire che l’atmosfera prova a essere un po’ più curata di quella che si respira in altri ristoranti più veraci della zona. Il menu è interamente digitale e fruibile da un’iPad (ci ha ricordato subito quello del non troppo lontano Bokok). Un soluzione forse comoda per tenere i conti passo passo di quello che si sta spendendo, non altrettanto quando si tratta di condividerlo con i propri commensali.

Le proposte sono numerose e includono la maggior parte dei piatti tipici cinesi, con alcune opzioni più estreme come l’insalata di orecchie di maiale o l’insalata di trippa. Lasciamo volentieri a Tommy l’onere e l’onore di testare questa parte del menu. Noi intanto abbiamo provato i ravioli di maiale chashao e quelli alle seppie, dei classici spaghetti di soia con verdure, costine di maiale fritte, una scodella di fuoco ai calamari (un po’ troppo speziata) e le melanzane con carne, che avevano un’inaspettata aggiunta di aceto. Complice anche la modalità di ordinazione, il servizio è molto discreto ma gentile. Bere escluso, abbiamo speso 66€ in due per saziarci il giusto. Tutto considerato, soprattutto viste le valide alternative presenti a pochi metri di distanza, non sappiamo se torneremo presto a provare altro!

RUJIAVia Rosmini 3, Milano351 7187777. Aperto tutti i giorni (11:30-15 e 18-23:30).

BICCHIERINO BAR

Prosegue ufficialmente quella che qualcuno chiamerebbe la gentrificazione di Giambellino, una via popolare che ultimamente però sembra sulla via dell’ascesa. Merito anche di qualche apertura interessante in zona, di cui il Bicchierino Bar non è che l’ultimo nome. Questa nuova insegna ha preso il posto di un bar che qualcuno avrebbe definito sincero, in un ambiente ancora un po’ da ultimare, ma già molto piacevole.

Solidissima, nonostante la recente apertura, sembra invece già la carta dei vini – con una concentrazione quasi esclusiva sui vini naturali, com’è ormai d’uopo a Milano -, e quella del cibo. Pochi e piccoli piatti pensati per la condivisione, che abbiamo praticamente provato nella loro totalità: dagli ottimi salumi (mortadella e coppa) al nostro avviso inutile uovo sodo sale e pepe, al pane, burro montato e alici sino alla tartare di cavallo e rafano. Piatti della serata: l’eccellente insalata di patate, cetriolo, carote, mayo ed erba cipollina e l’insalata di finocchi, arance, melograno. Prezzi giusti (dai 6 ai 10 euro a piattino), così come il servizio e la serata nel suo complesso.

BICCHIERINO BAR. Via Giambellino 39, Milano. 02 9124 0133. Aperto tutti i giorni (18-00) tranne domenica.

TRATTORIA SOLE

In quella terra di mezzo tra il Politecnico e Lambrate si trova questo ristorante completamente fuori dal tempo che ci ha conquistato. Appena varcata la soglia, si attraversa una meravigliosa cucina uscita direttamente da una casa degli anni 60, si passa poi per un vero e proprio soggiorno con tanto di librerie, scrittoi e poltrone per arrivare nella sala principale dai pavimenti in cotto e parquet dove cassapanche, comò e paraventi incorniciano tavoli di legno ben distanziati.

Una volta seduti al nostro tavolo ci accorgiamo che le ordinazioni sono prese direttamente dallo chef Andrea, che si allontana dai fornelli ogniqualvolta c’è da prendere una comanda. Racconta con passione e devozione tutti i particolari dei suoi piatti, che compongono una cucina sicuramente incentrata su ingredienti della tradizione lombarda e piemontese (tartufo, vitello tonnato, cotoletta, mondeghili, bonet), ma che si proietta anche più a sud (ci sono i testaroli, la pappa al pomodoro e alcuni piatti di pesce). Tutto sommato però dare delle etichette geografiche è davvero poco importante quando la qualità dei piatti è così alta.

La nostra cena si è sviluppata tra un antipasto vegetariano (barchette con crema di gorgonzola e nocciole, spinacino con parmigiano e olio al tartufo e una mousse di melanzane con sesamo), dei tagliolini neri con crema di acciughe e pinoli, il savarin di riso al tartufo con squacquerone e mortadella, una crostata di ortica con camembert di capra e giardiniera di verdure, e un sorbetto alla mela verde con calvados per un conto finale giustissimo di 88 euro in due.

Come avrete capito, la Trattoria Sole si candida seriamente a essere tra i nostri ristoranti preferiti del 2023 e non possiamo che consigliarvi di andare a fare questa esperienza (sì, stavolta la parola esperienza è davvero quella giusta) in un locale che trascende le mode e dimostra che a Milano c’è ancora molto altro oltre le (fintissime) estetiche vintage, le (noiosissime) scritte al neon sulle pareti e i piattini da condividere (yawn).

TRATTORIA SOLE. Via Valvassori Peroni 41, Milano. 022364182. Aperto tutti i giorni (lun-ven 12-14 e 20-23, sab 20-23) tranne domenica.

MERISSI

Quanto è bello quando un posto trovato praticamente per caso in un’uggiosa domenica di fine ottobre si rivela una bellissima sorpresa? Merissi è un ristorante georgiano di recente apertura in via Tortona che abbiamo scelto per un pranzo dopo una passeggiata al Mercatone dell’Antiquariato sul naviglio Grande.

Dopo l’esperienza altalenante da Dedaspuri ormai più di un anno fa, conoscevamo già i sapori di questa cucina ma, consigliati dalla gentilissima ragazza che cura il servizio, ci siamo lasciati guidare attraverso un interessante menu in equilibrio tra piatti di carne, di verdure e i classici khachapuri.

Sorseggiando un calice di ottimo Tavankari (un vino rosso fermentato, come da antica tradizione georgiana, nelle qvevri, tipiche anfore di terracotta), abbiamo assaggiato un piatto di coloratissimi e buonissimi pkhali (palline di verdure miste condite con salsa di noci), l’imprescindibile khachapuri nella sua versione acharuli (quella allungata con il tuorlo d’uovo al centro) e gli incredibili khinkali, ravioli ripieni di carne speziata e brodo, da mangiare secondo una rigorosa procedura spiegataci dall’ormai nostra amica in sala. Abbiamo poi gustato i tolma (involtini di verza ripieni di riso e carne) e il ciashushuli, una sorta di stufato di vitello con pomodoro e cipolle tanto buono quanto di difficile pronuncia e abbiamo concluso con uno yogurt con frutta secca e noci (“in Georgia ci piacciono molto le noci!”, scherza lei).

Il fatto che durante il pagamento del conto (di 94 euro in due, ma che può ridursi molto, visto che a cena c’è un sostanzioso sconto con The Fork) stavamo già programmando la nostra prossima visita dovrebbe farvi capire quanto siamo stati bene da Merissi e i buonissimi dolcetti (con le noci, ovviamente) che ci sono stati regalati da portare a casa sono stati solo un ulteriore motivo per tornare quanto prima! 

MERISSI. Via Savona 20, Milano. 3200144956. Aperto tutti i giorni (12-19 e 19-23) tranne lunedì.

ATYPIQUE

Di questa piccola enoteca in via Volta, vi avevamo parlato nella nostra rubrica dedicata alle novità di ottobre e, finalmente, abbiamo avuto modo di provarla prima di uno spettacolo al cinema Anteo. L’ambiente è minimal, pulito e accogliente, con mattoni a vista pitturati di bianco e pochi coperti, di cui alcuni al bancone di ingresso e altri in vetrina. 

Durante la nostra incursione, abbiamo apprezzato il nebbiolo Funsu 2021 di Cascina Ca’ Rossa che abbiamo deciso di abbinare a crostini con formaggio di capra allo zafferanno e a uno strepitoso smash burger, uno di quelli che ti fanno tornare l’acquolina solo a pensarci. 

Per due calici a testa e questi due piatti abbiamo speso 25€ a testa: un conto assolutamente ragionevole e commisurato a quanto bevuto e mangiato. Unica nota di demerito – già espressa anche in loco a Simone e Gabriele, i proprietari – è la scarsa scelta riservata a chi non mangia carne. Nel menu, in tal occasione, vi erano difatti appena due o tre scelte prive di proteine animali… Un po’ pochine a dire il vero, benché ci abbiano assicurato fosse un caso (il menu cambia con una certa frequenza, in base a stagionalità e disponibilità). La cura nello scegliere prodotti e materie prime è comunque evidente, quindi torneremo senz’altro.

ATYPIQUE. Via Volta 10, Milano. 3297559848. Aperto tutti i giorni (15-23) tranne domenica.

TOW – THE ODD WINE

Anche l’apertura di questo locale in zona Cenisio ve l’avevamo anticipata sempre tra le novità di ottobre, e sia mai che perdiamo l’occasione di provare tutte le novità di Milano, soprattutto quando si parla di enoteche. Tow è davvero piccolissimo, anche se ben ideato negli interni, che si sviluppano tra un paio di tavolini distribuiti al piano terra e all’ammezzato, e qualche bella seduta al bancone, dove vi ritroverete sormontati da bottiglie di vino in bella mostra.

Qui si viene prevalentemente per bere, ma non solo: il menu si sviluppa tra tapas, lievitati e dessert, tutti pensati per la condivisione, con una carta diversa per la pausa pranzo. Noi abbiamo deciso di accompagnare la nostra bottiglia di Chianti Classico “La porta di Vertine” di Bertinga con croquetas di pollo con maio al jalapeno, spiedini di maiale in sala teriyaki, maionese sriracha, cipollotto e jalapeno e due lievitate (piccole pizze al padellino), una con crudo, stracciatella e marmellata di fichi, l’altra con burrata, nduja e cime di rapa, a cui si è aggiunto un piccolo assaggio di dessert gentilmente omaggiato dalla casa (apprezziamo sempre chiudere un pasto con dolcezza!).

Tutti i piatti si sono rivelati delle buone scelte, consistenze ottime e sapori spinti. Un’unica osservazione sulla cottura della pizza, che abbiamo trovato leggermente indietro. Il servizio è stato attento, premurosissimo e sempre presente, complice anche la nostra postazione al bancone che ci permetteva di osservare tutto quello che avveniva tra sala e cucina. L’ambiente ci è sembrato forse eccessivamente formale, ma ci sentiamo di consigliarlo senz’altro per un’uscita a due. Conto finale della serata 45 euro a testa, un pochino eccessivo, ma ahinoi allineato alla zona.

TOW | the odd wine. Via Losanna 16, Milano. 02 09943642. Aperto tutti i giorni (12-15 e 19-00) tranne domenica.

MONTALCINO CAFFÈ

La posizione è piuttosto notevole, e lo si evince soprattutto arrivando da via Pestalozzi. Montalcino Caffè, attraversando il ponticello, è lì, in quello scorcio da cartolina tra il Naviglio Grande e la chiesetta di San Cristoforo. Al suo interno si respira una buona atmosfera. L’arredo è nuovo ma retrò, da bistrot parigino. A partire dal registratore di cassa: al primo impatto potrebbe sembrare antico, ma a uno sguardo più attento c’è un bel un software incorporato. 

Noi siamo andati una domenica mattina in due per colazione. Il posto era pieno di gente, il banco dei dolci a vista piuttosto invitante. Abbiamo preso da bere un buon caffé e davvero un ottimo cappuccino, accompagnandoli con un tortino al cioccolato (dimenticabile) e un maritozzo tanto bello (quasi) quanto buono. Il conto è stato di 16 euro. 

A dirla tutta Montalcino Caffé non è proprio il bar sotto casa per fare ogni mattina colazione se hai uno stipendio nella media, ma ci sta anche solo ogni tanto darsi un tono. Vorremmo presto tornare a orario aperitivo: quel Croque Madame pare da provare. La prima cosa detta appena entrati? “Comunque, il posto perfetto per un date (o anche la mattina dopo)”.

MONTALCINO CAF. Via S. Cristoforo, 3. 0223188734. Aperto tutti i giorni (8-22) tranne lunedì.

VIA STAMPA

Vi avevamo parlato di questa recente apertura tra i nuovi ristoranti a Milano di settembre, e ci siamo andati appena possibile, incuriositi dai bellissimi (quanto fino ad ora un po’ sfortunati) ambienti in zona Carrobbio. Le grande vetrate rialzate sulla strada vi faranno intravedere il ristorante già da prima del vostro arrivo, e la prima bella impressione verrà confermata una volta entrati: spazi enormi, tre grandi sale con una forte prevalenza di legno, arredamento curatissimo e tavoli distanziati. Insomma, per noi la location è diesci.

Il menu è una buona via di mezzo tra la cucina tradizionale lombarda e quella piemontese, con qualche incursione in altre regioni: accanto ai mondeghili, campeggiano sciatt alla valtellinese, puntarelle in insalata, ma anche cappelletti in brodo, risotto alla milanese (con fondo bruno o con ossobuco), petto di piccione e via dicendo. Noi scegliamo di iniziare con i classici mondeghili e un crostone di baccalà mantecato: impossibile rinunciare ad entrambi, anche se il baccalà, mantecato con pochissimo latte, perde molta della sua adorabile e apprezzabile grassezza che dovrebbe contraddistinguerlo. Proseguiamo con risotto giallo con fondo bruno, risotto all’ossobuco e carne cruda al coltello: difficilmente ci sentirete ripeterlo, ma la cottura del riso era davvero pazzesca. Il tutto accompagnato da un ottimo consiglio della sommelier di sala, un Roero di Giovanni Almondo, per un totale di 56 euro a testa (eravamo in tre persone).

Le impressioni sono quelle di un‘identità per il momento un po’ confusa: nel concetto del locale compaiono parole come bistrot e bar-à-vin, mentre l’atmosfera che si respira è quella di un vero e proprio ristorante, classico e anche piuttosto elegante. I prezzi sono decisamente spinti verso l’alto e a noi sono parsi davvero eccessivi, soprattutto quelli degli antipasti (va bene Milano, ma un toast 16 euro ci sembra davvero un po’ too much). Carta dei vini invece molto equilibrata e servizio gentilissimo, forse da rodare ancora un po’. Consigliamo di tenere sott’occhio le serate a tema organizzate una volta al mese, dove viene proposto un menu con vino incluso alla cifra di 50€.

VIA STAMPA Via Stampa 8, Milano. 02 30554088. Aperto tutti i giorni (12:30-15:30 e 18:30-00) tranne domenica sera e lunedì.

LANZHOU RAMEN

Ramen di pollo | © Alice Caprotti

Avevamo solo citato questo ristorante di ramen nella nostra guida del quartiere Lazzaretto, quindi eccoci a parlarne più diffusamente tra i 10 ristoranti a Milano provati questo mese. Affacciato su Viale Tunisia, il locale in sé passa abbastanza inosservato, complice anche un’atmosfera interna molto semplice e quasi dimessa. Non fatevi però ingannare dal nome: il menu è molto lungo e include tantissime altre opzioni di cucina cinese oltre ai ramen, come ravioli, bao, insalate fredde e secondi di carne.

Se, come noi, vi orientate verso i ramen avrete diverse scelte: innanzitutto dovete decidere la tipologia, ovvero freddo o caldo, e poi se vegetariano, di manzo, pollo o maiale. Dopodiché potete scegliere la tipologia di pasta: più o meno spessa, oppure a forma di tagliatella, più o meno larga. Infine, potete aggiungere ingredienti extra come l’uovo sodo. Noi abbiamo opato per un ramen di pollo con funghi, cipollotto, coriandolo e olio piccante e un ramen con cotoletta di pollo, sempre piccante. Le porzioni del ramen, va detto, sono pantagrueliche e scommettiamo che da sole basteranno a saziarvi. Un posto perfetto per un pranzo gustoso spendendo poco! I ramen, infatti, vanno dai 12€ ai 14€.

LANZHOU RAMEN. Viale Tunisia 12, Milano. 0229530485. Aperto da mercoledì a lunedì (12-15.30 e 17.30-23).

Voi avete mai provato uno di questi ristoranti a Milano? Come vi siete trovati? Ditecelo qui sotto, oppure sulla nostra pagina Instagram!

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3 commenti

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Patrizia 10/01/2024 - 5:16 pm

Ciao
sono stata proprio qualche giorno fa al Brasita’s e condivido assolutamente la tua recensione.
Ci siamo andati in 6 persone cosicchè abbiamo assaggiato un po’ di tutto Picanha compresa.
Peccato che non avevano dolci.
Le ragazze gentilissime e simpatiche.
Siamo stati proprio bene!

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I POSTI PREFERITI DI CONOSCO UN POSTO - Conosco un posto 18/01/2024 - 12:20 pm

[…] TRATTORIA SOLE (Lambrate, €€) […]

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