Pranzare da Piazza Duomo ad Alba è un privilegio. Assaggiare i piatti di uno chef tre stelle Michelin, in effetti, lo è per definizione, almeno per chi è appassionato di cibo e lo paragona, talvolta, all’arte. Pensate quindi come può essere stato sedere a uno dei tavoli del ristorante di Enrico Crippa, dopo una mattinata passata con lui, prima nel suo orto e poi in cucina insieme alla sua brigata. Un’esperienza da ricordare a lungo, che mi ha insegnato molto sia sullo stare dietro ai fornelli (ma sullo starci davvero, con professionalità e impegno) sia dal punto vista umano.
Enrico Crippa è, prima che un cuoco, una persona estremamente disponibile e pacata, dotato di una umiltà che ho ravvisato raramente in chef del suo calibro. Ascoltarlo parlare degli ingredienti che sceglie ogni mattinata, con la sveglia puntata alle 6, è stato disarmante.
Gli ingredienti che vanno poi a comporre i piatti di Piazza Duomo arrivano da fornitori di fiducia, da un raggio di qualche decina di chilometri. E dall’orto nel quale Enrico mi ha accompagnato: da qui arrivano erbe, aromi e verdure di ogni sorta. Per esempio, quelli che poi vanno a insaporire (e colorare) uno dei suoi piatti più celebri: l’Insalata 21, 31, 41, 51…., un’insalata che assembla oltre 100 ingredienti diversi, sulla base della stagionalità.
Venendo al dunque: cosa si mangia da Piazza Duomo? Siamo nelle Langhe, quindi il ruolo dominante lo hanno sicuramente i prodotti di quel territorio. La carne di Fassona, la nocciola tonda gentile, le castagne, i funghi, il tartufo bianco d’Alba, il cappone, il coniglio, il burro di panna fresca. E ancora, le patate d’Alta Langa, il cardo gobbo di Nizza, i topinambur, le rape bianche. Ingredienti semplici eppure molto vari, che metterebbero alla prova chiunque: in questa zona si mangia bene più o meno dappertutto, e reggere l’urto della competizione non è sempre facile.
Enrico Crippa, però, lo fa in un modo molto personale, che mescola gli influssi di vita e quelli lavorativi delle sue esperienze precedenti in Italia, Francia, Giappone. Una via riuscita, evidentemente, se dal 2012 lo chef è un nome fisso nell’Olimpo della Michelin. Ma non serve certo la guida più celebre per attestare una capacità che, specie in alcuni piatti, sembra andare davvero oltre.
Grazie a Peroni Nastro Azzurro ho avuto la possibilità di fare un percorso davvero unico e completo, assaggiando il menu degustazione, un viaggio di 12 portate all’interno dell’universo di Enrico Crippa. Maggiori dettagli sul progetto li trovate all’indirizzo www.gemsofitalia.com e seguendo sui social gli hashtag #GemsOfItalia e #PeroniUAE.
Tra i piatti più incredibili che ho assaggiato c’è sicuramente la crema di patate, tartufo e tè nero cinese: un piatto eseguito magistralmente, un sapore delicato raramente assaggiato prima e una presentazione fuori dal comune. La recensione di questo pranzo, in questo caso, mi sembra fuori luogo, e lascio a voi – se mai vi regalerete un pranzo o una cena in questo ristorante – le parole per descriverlo. Intanto, qui di seguito, alcune immagini di un’esperienza che resterà impressa nella mia mente ancora a lungo!
PIAZZA DUOMO
Piazza Risorgimento 4, angolo Vicolo dell’arco, Alba (Cuneo)
0173 366167 | [email protected]
Aperto tutti i giorni (12:30–14 e 19:30–22) tranne domenica e lunedì
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3 commenti
giusto per curiosità, un menù come quello che avete assaggiato quanto lo farebbe pagare?
Ciao Jean, il costo probabilmente si aggirerebbe sui 250 euro, ma ovviamente molto dipende dai vini che abbini.
[…] non mancano proprio nella cittadina. Oltre a contare sul tristellato Piazza Duomo di Enrico Crippa (di cui vi ho già raccontato qui), ho provato anche la spartana quanto saporita Osteria dei Sognatori: super consigliata (prezzo […]