A cena da Horto, nuovo ristorante sui tetti di Milano

Di Caterina Zanzi

Da qualche mese la nostra città può contare su Horto, nuovo ristorante sui tetti di Milano che, non abbiamo dubbi, diventerà uno dei nomi di punta del fine dining milanese. Merito del menu e della cucina su cui aleggia Norbert Niederkofler, chef altoatesino che ha meritato ben tre stelle Michelin e che sovraintende sulla brigata e sul notevole servizio di sala. E della location, unica nel suo genere, con un affaccio a 360 gradi su tutta la città, proprio nel cuore di Milano. Noi, per una occasione speciale, abbiamo cenato da Horto e qui vi raccontiamo tutti i dettagli di questa esperienza!

Abbiamo provato Horto e qui vi diciamo com’è!

IL MENU DI HORTO: degustazione o alla carta

Cominciamo col dire che Horto cerca di portare a Milano la filosofia che Niederkofler ha sposato e proposto fin dagli inizi sulle Dolomiti: stagionalità, sostenibilità, etica. Parole troppo spesso abusate, cui difficilmente c’è una corrispondenza nei fatti e che invece qui, ci spiegano, provano a dare la propria prova tramite un menu studiato su una rete di fornitori entro un’ora da Milano. Quindi sì, c’è il pak choi, che però arriva da Pavia, così come il riso, le carni sono di piccoli allevatori nei paraggi e il formaggio di caseifici sempre in zona. Piccolo appunto: avremmo apprezzato una scelta più estesa di piatti vegetariani o vegani, proprio in nome di quella ‘etica’.

Questa filosofia si struttura in un menu tuttosommato breve, a cui viene dato risalto tramite due menu degustazione rispettivamente da 5 o 7 portate. Chi volesse invece ordinare alla carta, può scegliere come comporre il proprio percorso attingendo da entrambi i menu, con le portate che preferisce. A pranzo, invece, la formula (e i prezzi) sono più agili, e noi non vediamo l’ora di sfruttare la meravigliosa terrazza per un aperitivo nella bella stagione.

COME SI MANGIA DA HORTO: sapori di montagna a bassa quota

Nonostante i menu degustazione ci invogliassero parecchio, decidiamo di ordinare alla carta per sperimentare i piatti di entrambi menu (che, come accade di sovente, devono essere però ordinati per tutti i commensali). I richiami alla montagna sono chiari, e non c’è una grande concessione a cucine troppo lontane da quella italiana.

La nostra cena è anticipata da diversi finger food di benvenuto tra cui delle paradisiache sfoglie di polenta con mousse di Strachitunt, una tartelletta alle alghe con trippa alla curcuma, bieta e bitto e delle chips di topinambur con tartare di manzo e caviale. Diciamo che siamo già predisposti bene.

Iniziamo con la tartare di salmerino marinato, cui viene aggiunta una salsa d’orzo parecchio corposa, che però non va a sovrastare il sapore, ben definito, del pesce d’acqua dolce. Sempre come antipasto, arriva anche la cagliata di latte vaccino al fieno, funghi e tartufo nero, impiattata in maniera davvero convincente e molto delicata nonostante i funghi e il tartufo.

Proseguiamo con un piatto che ci ha davvero conquistati: il risotto mantecato con fondo di trota e crème fraîche, un’esplosione di sapori a cui concorrono anche delle deliziose uova di pesce che lo sormontano. Proviamo anche il tortello di patate e abete con fondo di selvaggina, un piatto tipicamente montanaro che però rende anche a bassa quota, con un bilanciamento di sapori studiato alla perfezione e il fondo davvero indimenticabile, tanto da richiedere una tanto grezza quanto necessaria scarpetta.

Tra i secondi, scegliamo il cervo con zucca al rosmarino e asparagi pungitopo in agrodolce e l’anguilla con kiwi fermentato. Il primo è forse il piatto meglio riuscito di tutto il percorso, grazie soprattutto a una cottura eccelsa della carne di cervo. L’anguilla con kiwi invece ci sorprende, con questo inusuale accostamento di sapori che, se sulle prime ci destabilizza, finisce per conquistarci. Il pesce, poi, si scioglie letteralmente in bocca.

Concludiamo il nostro percorso con un sorbetto al cioccolato fondente con pera speziata e salsa brulè, seguito da una piccola pasticceria offerta dalla casa con Mou al Varzese con cioccolato fondente, financier al lampone e gelatina all’abete. Eccellenti e anche molto belli alla vista.

Abbiamo accompagnato la nostra cena con dell’ottimo Rosé Nature Trento Doc Lona Ester e, per iniziare, ci siamo concessi anche un piccolo cocktail analcolico, una fenomenale Kombucha allo zafferano.

L’ATMOSFERA DI HORTO: raffinata e spettacolare

Horto ha casa nel nuovo complesso del The Medelan, l’ex palazzo del Credito Italiano nella centralissima piazza Cordusio, dove sovrasta uffici e banche con una terrazza a ferro di cavallo da cui ammirare tutta Milano, da Citylife al Bosco Verticale, con la Madonnina che pare a portata di mano. Una volta che capite da che parte entrare (magari eravamo solo stanchi!), l’ambiente è pulito e lineare, con diversi tavoli inseriti all’interno di nicchie, dettaglio che verrà apprezzato da chi ama la privacy, e uno chef’s table da cui ammirare il lavoro della brigata. Il servizio pare un’orchestra che suona all’unisono, grazie a un team giovane, genuinamente gentile e ben affiatato che ci ha fatto vivere un’esperienza perfetta sotto tutti gli aspetti.

I PREZZI DI HORTO: in linea col posto

I prezzi di Horto ci sono sembrati completamente in linea con i piatti assaggiati, la posizione e l’atmosfera. Il menu da 7 portate ha un costo di 185€ (wine pairing a 80€), quello da 5 viene 155€ (wine pairing a 65€). Per chi preferisse ordinare à la carte, selezionando le portate dai menu degustazione i costi sono 90€ per due portate, 120€ per tre, 150€ per quattro.

HORTO
Via S. Protaso 5, Milano
02 36517496
Aperto tutti i giorni (12:30-14 e 19:30-21:30) tranne domenica

INFORMAZIONI UTILI:

IL MENU DI HORTO: stagionale e ancorato alla montagna; pochi piatti vegetariani o vegani

IL PREZZO DI HORTO: due menu degustazione (185€ e 155€); à la carte 90€ (due portate), 120€ (tre portate), 150€ (quattro portate)

L’AMBIENTE DI HORTO: perfetto per una cena di lavoro, un rendez-vous romantico o un momento speciale in famiglia

COME PRENOTARE DA HORTO: tramite il sito internet

COME ARRIVARE DA HORTO: con la metro rossa fermata Cordusio; tram 14, 24, 3; bus 58, 73

Conoscevate già il ristorante Horto? Lo avete già provato? Fatecelo sapere qui sotto, oppure sulla nostra pagina Instagram!

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3 commenti

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[…] orchestrato da Davide Fresa, il cui lavoro in sala avevamo già avuto modo di apprezzare da Horto, e nel complesso si sta un gran bene, in un ambiente sicuramente elegante ma mai affettato, più […]

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