Ristoranti fuori Milano: 10 indirizzi che abbiamo provato di recente

Di Redazione

Osterie in angoli sperduti e pieni di pace, agriturismi con un’altissima attenzione alle produzioni locali, trattorie accoglienti e molto altro ancora! Ogni volta che prenotiamo un pranzo o una cena con amici e parenti fuori città è sempre una sorpresa, spesso per il palato, la vista o il portafogli. O tutte queste tre cose insieme! Ecco quindi i nostri racconti dei ristoranti fuori Milano che abbiamo provato di recente e inseriremo nel nostro taccuino!

10 RISTORANTI FUORI MILANO CHE ABBIAMO PROVATO DI RECENTE

MACELLERIA SALUMERIA BECCALLI

É già la seconda volta che torniamo in questo ristorante nascosto in una via deserta di Costa Masnaga, nel cuore della Brianza lecchese. La famiglia Beccalli apre in questo edificio storico una macelleria nel 1960, a cui nel 2012 si affianca l’enoteca (con più di 500 etichette italiane e straniere) e infine nel 2020 il ristorante retroBottega, ospitato nell’antico fienile. Il menu combina la tradizione del territorio con l’innovazione di accostamenti ricercati, aggiornandosi periodicamente in base alla stagionalità delle materie prime.

A disposizione c’è sia un menu alla carta che due diversi menu degustazione da 80€ o 60€. Noi abbiamo optato per quest’ultimo. Magistrale la pluma (la parte tra il lombo e il collo del maiale) con lenticchie, lardo e miele al limone e il piccione con barbabietola e uva fragola, presentato in 4 cotture diverse. Meno indimenticabile, invece, il risotto con prosciutto crudo, parmigiano e aceto balsamico.

Prevedibilmente molto varia e interessante la lista dei vini. Volendo con 30€ in più potete accompagnare il menu con una selezione di vini al calice suggerita dal sommelier. L’ambiente caldo e accogliente lo rende particolarmente azzeccato durante le stagioni più fredde. Nonostante i prezzi forse un po’ troppo importanti, la qualità dei piatti e il servizio a dir poco impeccabile ci faranno tornare sicuramente!

MACELLERIA SALUMERIA BECCALLI. Via XXV Aprile 58, Costa Masnaga (LC). 031855068. Ristorante aperto da lunedì a sabato (12-14 e 19-22, lun solo pranzo).

OSTERIA DEL CAVOLO

Entrando in questo ristorante di Monza, vi sembrarà di essere stati teletrasportati in Provenza. Il gusto shabby-chic qui regna sovrano tanto quanto il verde tenue di tovaglie e bicchieri. Il menu, invece, ruota intorno alla tradizione lombarda più classica (con qualche guizzo) andando ad aggiornarsi di stagione in stagione.

Potete scegliere tra due menu degustazione (a 40€ o 49€) ma noi abbiamo optato per il menu alla carta. Essendo una cena di gruppo abbiamo avuto occasione di provare diversi piatti, come la polentina gialla grigliata con fonduta di zola piccante, noci e luganega monzese, dei classicissimi pizzoccheri valtellinesi fatti in casa e il risotto ai funghi porcini e pistilli di zafferano con sfoglia di formaggio Branzi. Alcune porzioni erano più risicate di altre, ma nel complesso i piatti ci sono piaciuti senza però farci innamorare. Conto finale sui 40€ circa, accompagnato da un servizio cordiale e attento.

OSTERIA DEL CAVOLO. Vicolo Molini 11, Monza (MB). 039322060. Aperto da mercoledì a lunedì (12.15-14.30 e 19.45-22.30, dom solo pranzo).

LE TERRE ROSSE

Ormai lo sapete che il Piemonte è una delle nostre mete preferite per un buon pasto fuori porta. E infatti è proprio in qui, e più precisamente in Monferrato, che si trova Le Terre Rosse, un ristorante modesto e accogliente, dove si trova sana cucina tradizionale. 

Noi ci siamo stati per una cena in famiglia e abbiamo assaggiato ottimi antipasti misti (si può optare per il misto della casa ma anche per la combinazione di due o tre antipasti a scelta) tra cui i peperoni in bagna caoda (adoriamo), magatello in salsa tonnata e deliziosi funghi porcini fritti. Come prima portata, essendo ancora stagione, non ce la sentivamo di rinunciare al nostro amato tartufo: c’è chi ha preferito abbinarlo alla fonduta (golosone) e chi invece ha prediletto i tagliolini. Anche il risotto ai porcini, però, aveva un aspetto (e un profumo) super invitante. Per gli indecisi, comunque, anche in questo caso è possibile ordinare due o tre assaggi di differenti pietanze. Per i secondi non ci è rimasto spazio ma siamo rimasti davvero soddisfatti dalle nostre scelte.

I prezzi, soprattutto per chi arriva da Milano, sono davvero onestissimi. Escluse ovviamente le varianti con aggiunta di tartufo, antipasti e primi vengono 8€, i secondi tra i 10€ e i 16€. Insomma, con una spesa a persona di circa 30€ (prezzo anche del menu degustazione che comprende 5 antipasti, primo, secondo e dolce) si torna a casa ampiamente sazi e felici. L’ambiente è semplice, impreziosito solo dalla bellissima collezione di radio d’epoca e da un juke box funzionante. Peccato per l’illuminazione un po’ fredda, che consiglieremmo di sostituire per rendere l’atmosfera più calda e avvolgente. Servizio super cordiale. 

LE TERRE ROSSE. Piazza Banda Lenti 8, San Maurizio (AL). 0142925285. Aperto tutti i giorni (12-14, ven-sab-dom anche cena 19:30-21).

AGRITURISMO QUAC

Dopo essere stati da Quac, ogni volta che qualcuno vi parlerà di “chilometro zero” il vostro pensiero probabilmente tornerà a questo agriturismo immerso nel Parco del Ticino che porta in tavola i prodotti dell’attigua azienda agricola biodinamica Cascine Orsine o di realtà della zona. E si sente: il menu cambia quasi settimanalmente in base a disponibilità e stagionalità e la “cucina di campagna” diventa concreta ben al di là di uno slogan. A impressionarci particolarmente sono state le verdure (dell’orto) e le carni, in un percorso che ci ha permesso di provare tutte le 11 portate in carta, complice la tavola numerosa a cui siedevamo. Ottima la zucca Hokkaido arrosto, salsa d’aglio dolce, pancetta affumicata e praliné ai semi di zucca, ma anche l’uovo poché con rapa, kale croccante, jus vegetale e sesamo tostato.

Piatti della giornata per noi: i ravioli tirati a mano ripieni di ricotta, cicoria, burro acciuga e polline; la carne salada fatta in casa, melanzane sott’olio, rucola e rotonda Pavese; e, su tutti, il taglio di manzo delle Cascine Orsine alla brace, cipolla arrosto e capperi, che si scioglieva in bocca. Interessanti anche la carta dei vini e i dessert.

Da segnalare, inoltre, un’atmosfera di campagna ma curata e un personale assai gentile. Prezzi più milanesi che da agriturismo: tenente in conto una cinquantina di euro abbondanti per uscire sazi. Al netto del conto forse leggermente al rialzo, molto consigliato!

AGRITURISMO QUAC. Via Cascina Orsine 5, Bereguardo (Pavia). 0382 430130. Aperto tutti i giorni (mer e gio 19-23; ven e sab 12-14:30 e 19-23) tranne lunedì, martedì e domenica a cena.

CASCINA LAGO SCURO

Se c’è un ristorante fuori Milano di cui ci siamo letteralmente innamorati, quello è Cascina Lago Scuro. A un’ora e mezza di auto da Milano, in provincia di Cremona, apre solo per determinati pranzi e cene (con menu degustazione) ed eventi speciali.

Se prenotare è particolarmente ostico (ci abbiamo messo mesi, se non anni, ad assicurarci il nostro posto a tavola), una volta varcata la sua soglia si accede invece a un ambiente in cui regna la pace, e la bellezza. Ma anche la bontà, con menu degustazione fissi a 45€ che comprendono ricchi antipasti (torta di rose con lardo, focaccia con mortadella di mora romagnola e stracciatella, hummus e carote, pan brioche con burro e spalla cruda a-to-mi-ca e giardiniera), un primo (nel nostro caso, degli ottimi tagliolini con beurre blanche e verdure), un secondo e due dessert, tra cui speriamo vivamente vi capiti di poter assaggiare i paradisiaci bignè croquelin con chantilly al croccante.

Il piatto forte, oltre a ingredienti selezionati con cura e autoprodotti, è l’ambiente, rustico ma iper curato, con tanto verde intorno, bracieri accesi e una cantina dei vini che vi regalerà gioie (se leggete la nostra newsletter già sapete!). Siamo un po’ gelosi di condividere questo luogo magico, ma siamo certi vi saprete prendere cura di questo locus amoenus, perché è quello che merita (e saprete trovare anche il…lago scuro!).

CASCINA LAGO SCURO. Via Pagliari 54, Stagno Lombardo (CR). 340 587 3988. Prenotazioni necessarie, aperture solo per eventi a questo link.

TRATTORIA LA MADIA

Sempre a proposito di ristoranti che ci appuntiamo da anni nelle nostre wishlist (o su Google Maps, chi ha visto il nostro reel di redazione sa), abbiamo di recente avuto l’occasione di provare La Madia, trattoria forse solo di nome, perché qui trovere una cucina tradizionale innovativa di forte sperimentazione.

Viene servito il Manifesto, insieme al menu, per cercare di far comprendere agli ospiti l’attenta filosofia che sta dietro ad ogni piatto proposto: produttori artigianali con cui instaurare un forte legame, ricerca di verdure stagionali su cui sono improntati la maggior parte dei piatti, mentre le poche carni utilizzate provengono da animali allevati liberi. E ancora: farine di grani antichi, formaggi a latte crudo, la fermentazione per la trasformazione degli alimenti.

I percorsi proposti sono due: 7 portate al costo di 45 euro o 10 portate al costo di 55 euro, bevande escluse. Noi optiamo per il percorso più completo, di cui vi menzioniamo i piatti a nostro avviso più memorabili: il primo antipasto, un friggitello arrostito e ripieno di gelato alle acciughe; il fico brutalista, ovvero un piatto interamente a base di fico con una stratificazione di diverse lavorazioni del frutto protagonista; il risotto di bosco, con funghi, pignette e farina di pigna (sebbene chi scrive non sia amante dei funghi, è stato davvero il piatto che ha sconvolto per cotture e consistenze perfette). Proseguiamo con cappelletti di ricotta in brodo di pere e noci, con ghiaccio al limone in infusione; una zuppa di fagioli con melone fermentato e i suoi semi, un piatto che ricorderemo a lungo.

L’elenco dei piatti cambia molto spesso come per ogni menu stagionale che si rispetti. La certezza è che alla Madia troverete ingredienti inaspettati, consistenze contrapposte, acidità e sapidità perfettamente equilibrate all’interno di ogni piatto, talvolta sperimentate in eccesso. Concediamo un’unica pecca: la mancata proposta di un percorso di pairing con vino/bevande, ideale in un menu dove vengono proposti sapori così spinti. Ma aggiungiamo anche che difficilmente riuscirete a trovare un miglior rapporto qualità/prezzo in un ristorante. Se non si fosse capito, noi ne siamo usciti davvero estasiati.

TRATTORIA LA MADIA. Via degli Aquilini 5, Brione (BS). 030 8940937. Aperto tutti i giorni (19:30-23, sabato e domenica anche a pranzo 12:30-15), tranne il lunedì e il martedì.

OSTERIA ARDENGA

Sin dal primo approccio con questa osteria, ovvero la prenotazione telefonica effettuata qualche giorno prima del nostro pranzo, ci aveva immensamente colpito la voce gentile e premurosa della proprietaria Daniela. La prima impressione viene confermata nel momento in cui varcherete la soglia di questa osteria sperduta nella campagna della bassa parmense, in cui verrete coccolati e accompagnati in una degustazione di tutti i prodotti tipici della zona, in un ambiente caldo e casalingo.

Sarà proprio Daniela a prendere gli ordini e a consigliarvi piatti e porzioni. Noi abbiamo cominciato con le eccellenze del posto: culatello di Zibello e prosciutto crudo di Parma stagionato 30 mesi, spalla cotta di San Secondo, polenta fritta con verdure sott’aceto e una degustazione di formaggi con salse e mostarde fatte in casa. Abbiamo poi scelto alcuni primi, come gli incredibili pisarei all’amatriciana di culatello, i meno riusciti ravioli di zucca con ragù di salsiccia al coltello (il buonissimo condimento risultava troppo saporito per percepire la dolcezza della zucca), tortelli con fonduta e tartufo. Abbiamo proseguito con un assaggio di maialino cotto a bassa temperatura servito con polenta, e alcuni dolci, tra cui una memorabile sbrisolona servita con zabaione caldo.

In loco potrete acquistare anche alcuni prodotti dell’azienda agricola, tra cui mostarde, verdure sott’olio e sott’aceto, ma anche vini e marmellate. Una menzione speciale alla ricca cantina di vini e alla mirabile collezione di grappe di Romano Levi, con le sue meravigliose etichette dipinte a mano. Il ristorante si trova a 15 minuti dalla relativa uscita dell’autostrada e noi ci sentiamo di consigliarvelo per una piacevolissima gita domenicale.

OSTERIA ARDENGA. Str. Circonvallazione Chiesa, Diolo (PR). 0524 599337. Aperto tutti i giorni (12-14, venerdì e sabato anche alla sera 19:30-22), tranne il mercoledì.

AGRITURISMO AL MASO

Ci sembra giusto iniziare questa recensione con una doverosa premessa: in questo agriturismo è vietato entrare se non con molta, moltissima fame. Si tratta più di un’esperienza che di un pranzo, in quanto vi verrà servito un menu di ben 27 portate al prezzo fisso di 45 euro (vino della casa incluso), suddivise tra più di una ventina di antipasti, sorbetti per sgrassare tra una portata e l’altra, un primo piatto, un secondo e per finire una degustazione di dolci, con possibilità di richiedere variazioni per intolleranze o allergie. Il tutto avviene secondo un percorso ben organizzato, con delle pause tra un blocco di portate e l’altro. Una campanella vi richiamerà ai vostri doveri mangerecci, e via che si riparte con le altre portate.

Il menu è stagionale e improntato a ingredienti del territorio. È ovviamente impossibile menzionare tutti i piatti che ci sono stati serviti, ma tra i tanti spiccavano l’insalata di gallinella, l’incredibile varietà (e qualità) dei salumi e formaggi proposti, con mostarde e marmellate. Tutte le verdure utilizzate erano saporitissime ed eccellenti, per non parlare del risotto alla barbabietola ed erborinato (dalla cottura perfetta) e lo stinco con polenta taragna (che ammettiamo aver solo assaggiato e chiesto di portare a casa per evidente black out tecnico). Insomma, qui non si punta solo sull’indubbia quantità, ma ogni portata ha un gusto preciso e mai banale, con una qualità degli ingredienti davvero notevole.

L’agriturismo necessità di una breve passeggiata in pendenza di circa 500 m, ma una volta arrivati potrete sicuramente apprezzare la pace e la tranquillità del posto, affacciato direttamente sulle valli della Val Brembana. Ci hanno raccontato che la prenotazione necessita di mesi e mesi di anticipo, ma non demordete. Noi siamo riusciti a trovare un tavolo per sette persone con pochissimi giorni di preavviso, aiutati da un forfait di altri clienti. Ultimo appunto: dovete considerare circa cinque ore abbondanti per questo pranzo, ma vi assicuriamo che sarà davvero un’esperienza indimenticabile.

AGRITURISMO AL MASO. Via Bretto 16, Camerata Cornello (BG). 339 3226964. Aperto dal venerdì alla domenica solo a pranzo.

RIFUGIO MARTINA

Vi avevamo menzionato il Rifugio Martina nel nostro articolo su 10 imperdibili gite fuori porta da fare in giornata, grazie alla sua vicinanza con il Monte San Primo e alla sua incredibile posizione panoramica sopra il punto in cui si congiungono i due rami del lago di Como e di Lecco. Non vi preoccupate se non siete particolarmente avvezzi al trekking e alle scarpinate: questo ristorante è raggiungibile con una piacevole camminata di 15 minuti, e grazie alla moderata pendenza, riuscirete anche ad alleggerire la coscienza per il pranzo ad alto contenuto di polenta che vi attende!

Qui il menu è davvero molto contenuto e incentrato, appunto, sul piatto forte, ovvero la polenta. Sono molteplici le versioni in cui viene proposta: con brasato, stinco, salamelle, ma anche formaggi, uova, che siano strapazzate o all’occhio di bue, con prezzi che oscillano tra i 7 e i 10 euro a piatto. Noi abbiamo iniziato il nostro pranzo con un tagliere misto di salumi e formaggi, per poi proseguire con polenta e cervo, e la regina indiscussa: la polenta uncia, preparata a strati, con formaggio nostrano, burro fuso e aglio.

I posti a sedere di questo rifugio sono davvero molti, suddivisi tra numerose sale all’interno, e due belle terrazze fruibili nella stagione estiva. Il consiglio è quello di prenotare con un pochino di anticipo, e di prepararvi ad un locale affollato e un po’ caciarone, che però saprà ripagarvi con un servizio indaffarato ma sempre cortese, e una vista incantevole.

RIFUGIO MARTINA. Località San Primo, Lezzeno (CO). 031 964695. Aperto dal venerdì alla domenica solo a pranzo (10-17:30).

TENUTA VALCURONE

Montevecchia e il Parco del Curone sono tra i nostri posti del cuore da molto tempo. Immersa proprio tra le vigne del parco, c’è Tenuta Valcurone, in cui siamo tornati di recente per una cena speciale. La location è incantevole: difficile decidere se sia più affascinante d’estate, quando ci si può godere lo spazio esterno con vista sul verde, o d’inverno, con il caminetto acceso.

Il ristorante organizza periodicamente settimane con menu a tema. Quando abbiamo sentito che ce n’era una dedicata ai funghi non potevamo che venire a provarla! Il menu comprende antipasto, primo, secondo e dolce con acqua, caffé della Moka e abbinamento vini della Tenuta, il tutto al costo di 50€ a persona. Merita sicuramente una menzione l’antipasto di funghi porcini, spuma di patate e spinacini freschi e soprattutto le tagliatelle al grano saraceno con ragù d’anatra e finferli, proprio indimenticabili.

Al di fuori delle serate a tema, qui siete comunque certi di trovare piatti della tradizione Brianzola preparati con materie prime del territorio e seguendo la stagionalità. Il tutto accompagnato da un servizio attento e cordiale. Cercate di prenotare sempre con un po’ di anticipo: gli spazi non sono enormi e i tavoli vanno via in fretta!

TENUTA VALCURONE. Via Privata Ostizza, Montevecchia (LC). 0399930065. Aperta da mercoledì a domenica (12.30-15.30 solo weekend e 19.30-24).

Voi avete mai provato uno di questi ristoranti fuori Milano? Come vi siete trovati? Ditecelo qui sotto, oppure sulla nostra pagina Instagram!

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