5 mostre a Milano da visitare assolutamente a gennaio

Di Carlotta Coppo

Buon anno a tutte e tutti! Siete carichi per questo 2024? Noi, come di consueto, riprendiamo da una delle nostre rubriche più amate: quella dedicata alle mostre a Milano più interessanti da visitare. Per questo gennaio vi proponiamo la personale di uno scultore australiano, un’esposizione che vede protagonisti i vasi, una grande retrospettiva fotografica, la prima mostra di Micheal Stipe (sì, proprio quel Micheal Stipe) e una collettiva che riflette sul concetto di “mammone”. Curiosi di saperne di più? Allora continuate la lettura per scoprire quali sono le 5 mostre a Milano da non perdere a gennaio 2024

5 MOSTRE A MILANO DA NON PERDERE A GENNAIO

RON MUECK

Cominciamo la nostra rassegna di mostre a Milano da visitare a gennaio 2024 dalla prima personale dell’artista australiano Ron Mueck in Italia, frutto della collaborazione di Triennale e Fondation Cartier pour l’art contemporain.

A essere esposte sono sei delle quarantotto opere che lo scultore ha realizzato nel corso della sua carriera: In Bed (2005) che apre la mostra; la monumentale installazione Mass (2017) composta da ben cento giganteschi teschi realizzati con l’ausilio della stampa 3D e proveniente dalla National Gallery of Victoria di Melbourne; Baby (2000) e Woman with Sticks (2009), realizzate in dimensioni ridotte rispetto a quelle che avrebbero nella realtà; This Little Piggy e infine l’imponente e affascinante trittico En Garde (2023), che vede protagonisti tre cani neri alti tre metri dall’aspetto piuttosto minaccioso.

Le opere sono caratterizzate da uno spiccato iperrealismo che richiede mesi (o talvolta anni) di lavorazione da parte di Mueck e del suo team. Proprio per questo in mostra sono presenti anche due film realizzati dal regista Gautier Deblonde per raccontare il processo produttivo e il tanto lavoro che sta dietro queste affascinanti e misteriose sculture. In una parola: spettacolare

TRIENNALEViale Alemagna, 6. Aperto tutti i giorni (11-20) tranne lunedì. Ingresso: intero 15€, ridotto dai 12€ ai 7,50€. In calendario fino al 10 marzo 2024.

META(ST)<V>ASES – RÉJEAN PEYTAVIN

Réjean Peytavin è un artista franco-svizzero ossessionato dai vasi la cui ricerca si concentra sui sistemi di produzione ceramica sia recenti che antichi e sulle contaminazioni culturali che comportano.

Il 2016 è stato l’anno in cui ha definitivamente capito di voler lavorare proprio sui vasi, iniziando una residenza di ricerca sulle porcellane tradizionali cinesi di Jingdezhen, per poi proseguire con una seconda residenza focalizzata sulle tecniche di produzione francesi nei pressi di Limoges, in Francia. Ha così cominciato a lavorare sui Trofei, abbinando stampi di gesso diversi provenienti da una fabbrica abbandonata di Jingdezhen, per poi tornare in Francia e realizzare pezzi aggiuntivi utilizzando stampi originali, realizzati proprio da lui.

Contemporaneamente ha dedicato la propria ricerca anche agli stampi colorati, utilizzati per lavorare il vetro presso un centro di ricerca specializzato sempre in Francia, per poi concentrarsi sulla realizzazione di due serie di vasi in vetro – i Karyotypes Freaks e gli Hylomorphoses – contraddistinti da mix di forme e colori ma anche modalità di produzione e utilizzi. Veri e propri manufatti ibridi, vasi-scultura in cui passato e contemporaneo si incontrano e fondono. 
Ecco dunque il perché del titolo, che incorpora la parola “vases” in “metastasis”.

Oltre a queste fascinose opere, a essere esposti sono anche i disegni di vasi (trovati o acquistati) che hanno attirato l’attenzione di Peytavin, realizzati con pastelli a olio e occupanti un’intera parete di Oxilia Gallery. Questa esposizione ci è piaciuta veramente molto!

OXILIA GALLERY. Via Oxilia, 9. Ingresso: libero su appuntamento scrivendo a [email protected]. In calendario fino al 17 febbraio 2024.

ALDO FALLAI PER GIORGIO ARMANI

Ormai dovreste sapere che siamo parecchio appassionati delle mostre fotografiche esposte all’Armani Silos. Le apprezziamo così tanto perché la location che le ospita si presta particolarmente ad accoglierle, perché l’illuminazione degli scatti è sempre esemplare (cosa rara, anzi rarissima), perché le foto sono quasi sempre stampate in grandi formati che permettono di ammirarle in tutti i loro dettagli e perché, purtroppo, a Milano di spazi dedicati all’arte fotografica ce n’è davvero troppo pochi (e spesso a essere esposti sono sempre i soliti – ci mancherebbe, importantissimi, ma pur sempre soliti, nomi). 

A questo giro a essere celebrata in una grande mostra, che coinvolge ben due piani dello spazio di via Bergognone, è la fortunata, quasi trentennale e quasi ininterrotta collaborazione tra Giorgio Armani e il fotografo fiorentino Aldo Fallai (1943). Il sodalizio avvenuto negli anni Settanta ha saputo lasciare il segno, come raccontano le ben 200 immagini – prevalentemente in bianco e nero – raccolte per l’occasione, scattate tra il 1977 e il 2021 e disposte senza seguire un ordine cronologico. Immagini che, pur col fine di raccontare collezioni di abiti, risultano efficaci perché non rendono protagonisti capi e accessori bensì sguardi, storie, personaggi e caratteri. Poiché l’abito non è che uno dei tanti tratti che definisce stile e personalità di chi lo indossa, nel complesso si tratta della rappresentazione di “un modo di essere, di vivere”, come ha affermato lo stesso stilista. 

ARMANI SILOSVia Bergognone, 40. Aperto da mercoledì a domenica (11-19). Ingresso: intero 12€, ridotto 8,40€. In calendario fino al 11 agosto 2024.

MICHAEL STIPE
I HAVE LOST AND I HAVE BEEN LOST BUT FOR NOW I’M FLYING HIGH

Una delle mostre che si attendevano con maggior curiosità a Milano è quella di Micheal Stipe, noto ai più in quanto leader dei R.E.M., in corso presso Fondazione Ica. I have lost and I have bene lost buy for now I’m flying high viene considerata sia dal curatore della mostra Alberto Salvadori che da Stipe stesso come un grande, multiforme, autoritratto. E attraverso questo autoritratto l’artista esterna la profonda necessità di volgere lo sguardo verso ciò che di bello e buono offre la vita. Perché in un momento storico così complicato e duro sotto svariati punti di vista (politico, ambientale e spirituale, per esempio) è forte il bisogno di andare alla ricerca di qualcosa di positivo che possa dare speranza

L’inserimento all’interno dell’esposizione della poesia di Max Ehrmann intitolata Desiderata – molto conosciuta in America e cara a Stipe, nonostante ammetta possa essere considerata “ordinaria” – è pensato proprio per cercare di renderla attuale e una guida per chi sente di aver bisogno di ideali universali a cui aggrapparsi, slegati da dottrine specifiche, partiti politici o religioni ufficiali. Una mostra frutto dell’istinto, per la quale Micheal Stipe afferma di aver cercato in tutti i modi di allontanare il suo cervello pensante e il suo ego, per esprimere e rappresentare al meglio il suo pensiero, senza giudicarsi o farsi troppe domande riguardo alla validità artistica di quanto stesse realizzando. 

ICA MILANOVia Orobia 26, Milano. Aperto da giovedì a sabato (12-19). Ingresso libero. In calendario fino al 16 marzo 2024.

MOTHERBOY

Tra le mostre a Milano che vi consigliamo di visitare a gennaio, c’è anche la collettiva della galleria Gió Marconi dedicata a una figura molto comune e caratteristica nel nostro Paese: quella del “mammone” (motherboy).

L’esposizione è frutto del dialogo tra la curatrice Stella Bottai e l’artista Gray Wielebinski e, attingendo a teorie femministe, queer e psicoanalitiche rispetto al rapporto madre-figlio, affronta diversi temi, tra cui il sacrificio, la dipendenza reciproca, il desiderio, l’identità, il tradimento e la possessività.  L’allestimento, che si snoda su tre piani della galleria, comprende opere nuove e recenti che spaziano tra fotografia, pittura, installazione, video, collage e scultura. Interessante e originale.  

GIÓ MARCONIVia Tadino 15, Milano. Aperto dal lunedì al venerdì (11-18). Ingresso: libero. In calendario fino al 17 febbraio 2024.

E voi avete già visitato una di queste mostre a Milano? Ne avete altre da consigliare? Ditecelo qui sotto, oppure sulla nostra pagina Instagram!

Siete appassionati di arte e cultura? Date un’occhiata alla nostra sezione dedicata!

CERCA NELLA MAPPA

Potrebbe interessarti anche

Lascia un commento