5 mostre a Milano da visitare assolutamente a gennaio

Di Carlotta Coppo

Un buon proposito per il nuovo anno non potrebbe essere anche quello di dedicare più tempo ad arte e cultura? Noi ve la buttiamo lì, inaugurando il 2023 con la nostra selezione di mostre a Milano da visitare assolutamente a gennaio. Sperando che i nostri consigli possano tornarvi utili, vi auguriamo buon anno! 

5 MOSTRE A MILANO DA NON PERDERE A GENNAIO

DIANA ORVING – INTROSPECTION

Apriamo la nostra rubrica sulle 5 mostre a Milano da visitare assolutamente a gennaio con Introspection, della talentuosa artista svedese Diana Orving. Ospitata da Tempesta Gallery, l’esposizione riunisce diversi lavori, tra cui la spettacolare opera scultorea Becoming, realizzata da Orving durante la sua seconda gravidanza cucendo insieme diverse varietà di iuta riciclata, al fine di ottenere una struttura leggera, che rimane sospesa negli spazi della galleria e la cui forma ricorda una placenta. A colpirci ancora di più, però, sono state le opere a telaio, anch’esse realizzate cucendo tessuti, poi pitturati a olio: sorte di aperture verso un’altra dimensione, organismi viventi e seducenti, che invitano a essere toccati. L’artista stessa di tre di essi (Observer I e II) difatti afferma: “Spesso mi sento osservata dalle opere nel mio atelier. Sento la loro presenza, si liberano dalla loro cornice e si allungano verso di me”.
La sensazione comunque, ci teniamo a puntalizzarlo, attrae anziché inquietare. A noi è piaciuta veramente tantissimo, e infatti ve la stra-consigliamo. 

TEMPESTA GALLERYForo Bonaparte 68, Milano. Aperto da martedì a venerdì (15-19). Ingresso: libero. In calendario fino al 24 febbraio 2023.

ROBERT CAPA – NELLA STORIA

“Se le tue foto non sono abbastanza buone, vuol dire che non eri abbastanza vicino”. L’abilità di Endre Friedmann – vero nome del fotografo ungherese -, non si limitava a osservare la dolorosa realtà della guerra da lontano; ci entrava totalmente dentro, riuscendone così a narrare oltre all’orrore e all’eroicità, principalmente il suo volto umano. 
Fu anche per questo, senza dubbio, che appena venticinquenne venne definito dal Picture Post “il più grande fotoreporter di guerra del mondo”. 
La monografica realizzata grazie alla collaborazione di Magnum Photos – di cui Robert Capa fu uno dei fondatori – si sviluppa attraverso un percorso suddiviso in 7 sezioni (gli esordi tra Berlino e Parigi, la guerra civile spagnola, l’invasione giapponese in Cina, la II Guerra Mondiale, il viaggio in Unione Sovietica con l’amico Steinbeck, la nascita di Israele e la guerra in Indocina, dove trovò la morte a soli 41 anni), per un totale di circa ottanta stampe fotografiche in bianco e nero, alcune delle quali mai esposte prima d’ora in Italia. Da non perdere!

MUDECVia Tortona 56, Milano. Aperto tutti i giorni (lun 14:30-19:30; mar-mer-ven-dom 9:30-19:30; gio-sab 9:30-22:30). Ingresso: intero 12€, ridotto 10€. In calendario fino al 19 marzo 2023.

GAETANO PESCE – È BELLO CONTINUARE

È bello continuare, dopo tanti anni, a promuovere arte e design, a collaborare, a sperimentare e creare con materiali insoliti e innovativi. Il primo incontro tra Luisa Delle Piane e l’architetto e scultore Gaetano Pesce risale al 1997, anno in cui la gallerista rimase folgorata dal lavoro del designer e dall’originalità con cui utilizzava la resina poliuretanica per creare oggetti e opere. L’anno successivo decise dunque di presentare le cosiddette “Pelli Industriali” – tele di grandi dimensioni in cui la resina viene utilizzata sia come supporto che come “pittura” – in occasione del Salone del Mobile.
La predilezione dell’utilizzo di questo materiale – che caratterizza a tal punto il lavoro dell’artista da renderlo immediatamente riconoscibile – deriva in gran parte dalla sua capacità di resistere molto bene al passare del tempo, rimanendo inalterato.
A 24 anni di distanza da quella prima esposizione, Gaetano Pesce e Luisa Delle Piane si ritrovano nell’omonima galleria in zona Sarpi – di cui vi avevamo già parlato nel nostro articolo 10 gallerie di design a Milano – con una nuova mostra dove, oltre 12 pelli industriali tra cui l’inedita Fish Skin, sono esposti anche elementi d’arredo e oggetti decorativi. Se, come noi, adorate Pesce, non potete perdervela! 

GALLERIA LUISA DELLE PIANEVia Giusti 24, Milano. Aperto tutti i giorni (10:30-13 e 15-19) tranne domenica e lunedì mattina. Ingresso: libero. In calendario fino all’1 aprile 2023.

JAPAN. BODY PERFORM LIVE

Tra le mostre a Milano più interessanti da visitare a gennaio c’è anche Japan. Body Perform Live. A essere riuniti presso il Padiglione di Arte Contemporanea sono i lavori di 17 artisti (9 donne, 7 uomini e un collettivo) nati tra il 1924 e il 1987, capaci di parlare attraverso la loro arte – declinata in diverse espressioni ma in cui il corpo rimane sempre un elemento centrale – della situazione politico-sociale giapponese.
Pittura, disegno, fotografia, performance, video, ricamo, scultura, installazioni… utilizzando un ampio spettro di linguaggi questi artisti riflettono sul rapporto tra il corpo – con le sue espressioni e manipolazioni – e gli ambienti in cui si viene a trovare, la società, la tecnologia con cui si rapporta e la materialità che lo circonda. 
A corredare e chiudere il percorso di Japan, è inoltre in corso nella Project Room al primo piano Il Muschio e la Carne, mostra-omaggio all’illustratore Igort (nome d’arte di Igor Tuveri), noto anche per i suoi Quaderni Giapponesi, frutto della permanenza di alcuni anni e dei viaggi compiuti all’interno del Paese.

PACVia Palestro 14, Milano. Aperto tutti i giorni (10-19:30, giov 13-22:30) tranne lunedì. Ingresso: intero 8€, ridotto 6.50€. In calendario fino al 12 febbraio 2023.

ZEROCALCARE. DOPO IL BOTTO

Dopo il botto della serie Netflix Strappare lungo i bordi, il fumettista Michele Rech (in arte Zerocalcare) è approdato a Milano con una grande mostra personale ospitata nei bellissimi e vasti spazi della Fabbrica del Vapore. Ma il botto è anche quello provato da un metaforico meteorite, il Covid, che – abbattendosi su di noi – ci ha “dato la possibilità di ripensare la società, di tirare fuori uno spirito diverso, più attento agli altri e alla collettività”… peccato non sia andata proprio così. Fulcro del percorso espositivo è, infatti, una città immaginaria e post-apocalittica, costituita da palazzi sigillati – disegnati dall’autore stesso – all’interno dei quali si nascondono oscure presenze e sulle cui sommità trovano rifugio personaggi solitari: in mezzo a loro un meteorite che si schianta a terra.
Nelle due aree simmetricamente retrostanti questi edifici, si sviluppano due mondi: esterno e interno. Se da una parte si trovano vignette, poster, locandine e strisce realizzate per denunciare ingiustizie sociali e prendere posizione dando il proprio contributo all’azione collettiva, dall’altra sono la realtà biografica e la vita interiore dell’autore – con le sue ansie, paure e incertezze trattate con estrema ironia – a essere protagoniste. 
Grazie a circa 500 tavole originali, bozzetti, video, illustrazioni e un’installazione site-specific, questa mostra riesce a parlare di molto, anzi moltissimo: frammentazione sociale post-pandemica, accrescimento di tensione e paura dovuto a un conflitto nato nel cuore d’Europa, isolamento forzato ma anche politica, resistenza e azione collettiva. Da vedere, leggere e pensare.

FABBRICA DEL VAPOREVia Procaccini 4, Milano. Aperto tutti i giorni (9:30-19:30, sab e dom fino alle 20:30). Ingresso: intero giorni festivi 14€; ridotto 12€. In calendario fino al 23 aprile 2023.

E voi avete già visitato una di queste mostre a Milano? Ne avete altre da consigliare? Ditecelo qui sotto, oppure sulla nostra pagina Instagram!

Siete appassionati di arte e cultura? Date un’occhiata alla nostra sezione dedicata!

CERCA NELLA MAPPA

Potrebbe interessarti anche

Lascia un commento