Da domani solo Zego, il BlaBlaCar della città, per tornare a casa la sera

Di Caterina Zanzi

Pensavo che la parola ‘svolta’ per descrivere una app (l’ho usata di recente con Glovo) l’avrei utilizzata tra un po’ di tempo. E invece mi ritrovo a doverlo fare raccontandovi di Zego. Me ne hanno parlato giovedì scorso, e nel weekend l’ho testata non una, non due, ma tre volte. Si tratta di un’app di ‘carpooling’ urbano. In sostanza, una sorta di BlaBlaCar per i viaggi in città, attiva per ora a Milano, Torino, Genova e Padova. Come funziona? Semplicissimo. La scarichi qui, inserisci il punto di partenza e quello di destinazione e aspetti che un driver ti contatti. Del driver puoi vedere nome e prima lettera del cognome, la media dei punteggi lasciati da altri utenti (sotto forma di classiche ‘stelline’) e il punto in cui si trovano. Vi chiamate – tramite numero criptato – e vi date appuntamento. Lui ti viene a prendere e ti scarrozza dove ti pare. Alla fine, potrai selezionare il rimborso spese da corrispondergli e vi potrete reciprocamente lasciare un feedback. Il pagamento viene effettuato con Paypal o carta di credito. E la cosa surreale è che si tratta di un vero e proprio rimborso spese, e che nel caso il viaggio vada male si è liberi di non pagare o di corrispondere meno della cifra suggerita. Se il viaggio è andato bene, naturalmente, si può anche lasciare qualcosina in più.

L'app di Zego

L’app di Zego

Devo ammettere che la prima volta che ho usato Zego, venerdì scorso, ero titubante. Ero da sola, al quinto bicchiere di vino, nel pieno della Design Week, senza Car2G0 e senza voglia di spendere 15 euro in taxi per fare via Vigevano-Arco della Pace (chi mi segue su Snapchat – lì sono sempre @conoscounposto – lo sa). A prendermi è arrivato Marco, un ragazzo della mia età che per arrotondare alla sera si rende disponibile su Zego (lo stesso potete fare voi facendo richiesta sul sito per diventare driver). Ero un po’ perplessa, e mi auguravo non mi finisse per portare nei campi: ho addirittura chiesto a un’amica di fare una foto alla targa – sì, sono paranoica. In realtà, tutti i driver sono ‘controllati’ da Zego e in ogni viaggio si può comunicare la propria posizione in tempo reale via Facebook, sms o e-mail. Il viaggio di venerdì è andato benissimo, tanto che poi ho richiamato altri driver sia sabato che domenica. La sorpresa è arrivata alla fine: per la tratta via Vigevano-Arco della Pace ho pagato 4 euro (!), idem per quella tra Porta Venezia e viale Toscana. In taxi avrei speso il quadruplo, in Car2Go mi avrebbero ritirato la patente: non ho dubbi che questo weekend mi toccherà usare di nuovo Zego e aggiungerla definitivamente alle app gratuite per Milano di cui non posso fare a meno!

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3 commenti

Gloria Vanni 22/04/2016 - 8:02 am

Grazie, Caterina! Ho venduto la mia macchina e questo post, come si suol dire, cade proprio a fagiolo. Mi registro subito e provo! Adotto questo tuo post in #adotta1blogger, la comunità più smart su FB e segnalo il tuo blog nel mio articolo su “Cosa fare a Milano in 48 ore”, in pubblicazione su LessIsSexy il mio blog a maggio. So #stayTuned 🙂

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Filippo 07/02/2018 - 1:05 am

Ti segnalo anche Heetch.
Ciao!

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Caterina Zanzi 07/02/2018 - 9:26 am

Grazie Filippo! 🙂

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