L’estate è finita. E anche se Milano questo autunno ci ha regalato temperature più alte del solito, a me giugno già manca tantissimo. Per questo, quando voglio fingere che fuori non stia davvero piovendo, ripenso al mio pranzo nel cortile di Al Fresco alla fine di settembre. Quale modo migliore per sconfiggere il freddo e la nebbia? Scoprite anche la nostra guida definitiva sui ristoranti e locali all’aperto e i 10 bellissimi ristoranti con giardino a Milano!
IL PIATTO FORTE: la semplicità
Un giro nel relativamente nuovo locale di via Tortona, a dirla tutta, merita a prescindere dalle condizioni meteo. Infatti, al di là delle vesti ‘furbette’ (e innegabilmente affascinanti), che lo rendono uno dei luoghi più piacevoli quando inizia a far caldo, anche la cucina ci mette del suo. Con piatti semplici, con tanto verde e senza troppi voli pindarici.
Dietro i fornelli della cucina a vista c’è Kokichi Takahashi, chef giapponese per anni braccio destro dei cuochi di Aimo e Nadia, che porta in tavola piatti preparati con ingredienti di prima qualità e serviti senza troppi eccessi o autocompiacimenti di sorta.
Le materie prime ricercate e l’attenzione, in modo particolare, alle verdure, fanno sì che il ristorante sia particolarmente vegan-friendly. Ottima, per esempio, la cicorietta selvatica con mugnoli (gustosissimo ortaggio salentino), le patate di montagna arrosto e le cipolle di Tropea caramellate al mosto cotto.
Lo stesso si può dire del gazpacho con bulgur aromatizzato al limone e verdure di stagione, un tocco di colore e freschezza anche nelle giornate meno soleggiate. Ma anche i carnivori possono trovare diverse soddisfazioni, a partire dagli spaghettoni di Gragnano pastificio dei Campi con pesto di mandorle, pomodorino essiccato al sole e bottarga di muggine, ormai colonna portante della carta, passando per le polpette come una volta con carne di razza piemontese, patate di montagna e salsa verde.
Nel corso del pranzo, ho optato per una deliziosa battuta al coltello di fassona piemontese con sedano, zenzero e limone della costiera, guarnito con insalatina gentile.
E c’è qualcuno che addirittura ha ‘esagerato’ con il petto di galletto di Villanova cotto al forno con patate schiacciate, pannocchie dolci e croccante di grano saraceno.
A chiusura, non mi sono certo fatta mancare il dolce, una deliziosa torta di maracuja con tanto di accostamento ‘gelatoso’.
IL POSTO: innegabilmente piacevole
Al di là dello splendido pergolato, la veranda e lo spazioso ambiente interno rendono Al Fresco perfetto anche per una gita autunnale o invernale, durante cui godersi il panorama esterno davanti a un buon bicchiere di vino.
Un po’ per i piatti in carta, un (bel) po’ per l’ambiente, Al Fresco è riuscito a imporsi non soltanto come locale ‘di zona’ nel quartiere di Tortona, ma anche come punto di arrivo degli amanti del buon cibo da un po’ tutta Milano, complice il giardino in cui sembra di stare ovunque fuorché in città e l’intimità dell’ambiente interno.
Ex showroom di mobili da giardino, Al Fresco a un anno dall’apertura si è già guadagnato il plauso di critica e clientela. Forse per quel suo essere a metà strada tra un cottage, un locale provenzale e un italian bistrot che l’ha subito reso un locale alla moda.
L’ATMOSFERA: giusta
I ragazzi in sala sono gentili, anche se il fatto che non si possa prenotare – e che, di conseguenza, si sia obbligati a mettersi in fila – è parecchio fastidioso. Il posto è ben frequentato, soprattutto dalle famiglie della zona, e sembra non ci sia assolutamente nulla fuori posto. Nel complesso, insomma, Al Fresco dà quell’impressione ‘giusta’ del locale alla moda che è. In tanti, poi, si godono il tavolo anche una volta finito il pasto. D’altronde, l’insegna del locale recita “Luogo di incontro con cucina”. Come a dire, qui si viene non soltanto per mangiare.
IL CONTO: ok, il prezzo non è giusto
Spendere una trentina di euro a pranzo senza uscire esattamente super sazi non è poi impresa così difficile. I gestori devono aver capito che il format funziona (e che, forse, gli abitanti della zona non hanno troppi problemi a metter mano al portafogli) e che il sovrapprezzo è giustificato dal bell’ambiente e dagli ingredienti di prima qualità. D’altra parte si sa, un milanese sarebbe disposto più o meno a tutto, pur di pranzare nel verde!
AL FRESCO
Via Savona 50, Milano
02 4953 3630
Aperto tutti i giorni a pranzo (12:30/15:30) e a cena (19:30/00:30), tranne il lunedì.
8 commenti
[…] un pranzo qui, soprattutto quando il tempo permette di mangiare nel delizioso giardinetto esterno (vi ricordate quando c’ero stata?), merita senza ombra di dubbio. Se si ama il verde, nell’ambiente come nel piatto, è il […]
[…] Read the original article on Conosco un Posto. All the english versions are translated by Tamara Ilic. […]
[…] o nel cortile, certamente non all’altezza dei cortili del centro città (penso a quello di Al Fresco, per esempio), ma pur sempre uno spazio all’aria aperta. All’entrata si forma sempre […]
[…] Se non lo conosci, non ci capiti. Per accedere al mondo di Antonio Marras bisogna entrare nel cortile interno di un palazzo di via Cola di Rienzo, dietro al Parco Solari. Una zona tranquilla e residenziale, tra le mie preferite a Milano, dove ha sede un altro meraviglioso cortile, quello di Al Fresco. […]
[…] parcheggiare davanti non è difficile. Se arrivate in zona all’ora di pranzo fate un salto nello splendido giardino di Al Fresco o da Tagliabrodo per una […]
[…] stagione si rivela perfetto per un pranzo al sole o una cena in veranda. Se non ci siete mai stati, qui trovate il mio racconto di un po’ di tempo […]
[…] Fresco (di cui vi abbiamo già parlato qui) – sarà per il meraviglioso pergolato coperto di glicine, per il giardino spazioso o per il […]
[…] Fresco (which we already told you about here) – perhaps for the wonderful arbor covered in wisteria, for the spacious garden or for the […]