Viaggio in Sudafrica: itinerario di 15 giorni tra città e natura

Di Viola Bergamo

Tutti noi abbiamo una wishlist di posti che prima o poi vorremo scoprire, vicini e lontani. Quest’anno abbiamo deciso di spuntare uno dei nomi più importanti dalla nostra lista facendo un meraviglioso viaggio in Sudafrica. Lo chiamano “il mondo in un Paese”, e pochi soprannomi ci sembrano così azzeccati per descrivere l’incredibile varietà di territori, climi, paesaggi, tradizioni, etnie, colori, sapori che questo Paese offre. Naturalmente, in soli 15 giorni, siamo riusciti a visitare solo una frazione di questa immensa nazione, prediligendo la costa meridionale. Qui vi raccontiamo cosa abbiamo visto e fatto nel nostro viaggio in Sudafrica alla scoperta di questo Paese incredibile!

15 GIORNI IN SUDAFRICA TRA CITTÀ E NATURA

Vista su Cape Town © Viola Bergamo

Il nostro viaggio in Sudafrica è partito dalla città più antica e più nota del Paese, Cape Town. Incastrata tra le montagne e l’Oceano Atlantico, è una tappa immancabile di ogni viaggio in Sudafrica. La città è lo specchio del Paese: offre una grandissima varietà di cose da fare e da vedere, dalle lunghe spiagge alle montagne che circondano il centro città, dalle case colorate di Bo Kaap ai monumenti di forte richiamo storico. La città è, inoltre, il centro di mercati e mercatini, boutique, ristoranti tipici, musei, festival e mostre, insomma un piccolo mondo per tutti i gusti. Va premesso come per la prima parte del nostro viaggio noi abbiamo noleggiato una macchina. Dopo un primo periodo di ambientamento (qui si guida a sinistra), si è rivelata la scelta giusta. Se invece preferite evitare di guidare, taxi e Uber sono un mezzo rapido e sicuro per spostarsi in città.

CAPE TOWN E PENISOLA DEL CAPO

  • CITY BOWL. Il centro città di CapeTown viene chiamato city bowl (la “scodella”) per via della sua posizione: è circondato da tre lati dalle montagne della città (Table Mountain, Devil’s Peak e Lion’s Head). Qui i posti da vedere sono diversi, da Grand Parade – la piazza del municipio dove Mandela tenne il primo discorso una volta scarcerato – a Greenmarket Square, che ospita un mercato delle pulci con souvenir e artigianato africano, a Long Street, la via principale del centro, piena di negozi, boutique e gallerie. Una tappa speciale è poi il quartiere collinare di Bo Kaap, che rappresenta il vecchio quartiere malese, e il cuore musulmano di Cape Town, ed è meta di turisti che vogliono esplorare le sue stradine lastricate con case colorate dalle tinte vivaci e il museo omonimo.
Bo-Kaap © Viola Bergamo
  • WATERFRONT. Altro quartiere molto conosciuto è il Victoria & Albert Waterfront. Questo è il punto di partenza e approdo di escursioni in barca nei dintorni (compresa Robben Island), una zona vivace intorno al porto con molti negozi e posti dove mangiare.
  • KIRSENBOSCH. È il giardino botanico di Cape Town, che sorge alle pendici della Table Mountain: uno spazio enorme che ospita le biodiversità del Sudafrica in fatto di flora, un posto meraviglioso per trascorrere una giornata fatta di pace e colori.
  • CAPO DI BUONA SPERANZA. Potremmo forse fare l’errore di considerarla parte della città, ma esplorare la Penisola del Capo è un piccolo viaggio nel viaggio in Sudafrica. L’escursione stessa attorno alla penisola è, infatti, un’attrazione che vi permetterà di vedere paesaggi e animali stupendi. La tappa centrale del viaggio non può che essere la Riserva Naturale di Cape Point, oltre 7mila ettari di parco che abbraccia la punta meridionale della penisola. Il parco offre tante attività, ma sicuramente l’attrazione più visitata è il Capo di Buona Speranza, uno dei più famosi finis terrae della storia delle esplorazioni. Come le altre attrazioni del parco, si può raggiungere in macchina ed esplorare in autonomia. Facendo attenzione, si può salire la scogliera fino al faro posto proprio sul Capo, per una vista mozzafiato sull’Oceano.
  • BOULDERS BEACH. Che iniziate o finiate il vostro giro della Penisola da qui, non potete mancare l’appuntamento con Boulders Beach. Noi ci siamo andati la mattina quando il sole invernale iniziava a scaldare a sufficienza. Boulders Beach vuol dire incontro ravvicinato con la colonia di pinguini del Capo che rende il luogo unico nel suo genere. Come tutti i parchi e le riserve del paese, si accede pagando un biglietto di ingresso – e si segue un percorso obbligato su una passerella di legno. Avvicinare i pinguini sulla spiaggia non è consentito, ma non vi preoccupate, riuscirete a trovarveli vicinissimi mentre dormono o si spostano tra gli scogli.
  • CHAPMAN’S PEAK. Il nostro percorso si è chiuso tornando a Cape Town per uno dei posti più conosciuti e scenografici di quest’angolo di mondo. La Champman’s Peak drive è considerata una delle dieci strade panoramiche più belle del mondo, e non avete che da percorrerla per scoprire che è la verità. Un paradiso on the road che regala uno scorcio mozzafiato o un panorama incredibile dopo l’altro. La strada è stretta e tortuosa, con un limite di velocità basso e accessibile pagando un piccolo pedaggio. Ma i punti panoramici dove fermarsi sono molti, e credeteci, li userete tutti.
Chapmans Peak Drive © Viola Bergamo
  • LE SPIAGGE. C’è chi dice che Cape Town abbia (tra) le più belle spiagge cittadine al mondo. Ci sono tantissimi luoghi da scoprire, che siate alla ricerca di distese sabbiose paradiso del surf, calette nascoste, posti da ammirare alla luce del tramonto. Si può partire dalle spiagge cittadine della zona ovest della città, Sea Point e Camps Bay, due dei sobborghi più chic della città e che si sviluppano lungo la costa. Scendendo verso sud si trova Camps Bay e la sua spiaggia a mezzaluna, che con i suoi ristorantini trendy è una meta perfetta per una passeggiata con vista o sport sulla spiaggia. Guardando il versante orientale e la False Bay, Muizenberg è probabilmente la spiaggia più famosa; lunga e larga, caratterizzata dalle cabine colorate, è un posto adatto a tutti, famiglie comprese, ma soprattutto ai surfisti.
  • TABLE MOUNTAIN. Qui ci siamo scontrati con il primo vero intoppo della vacanza. Visto che a Cape Town l’inverno spesso si fa sentire, ci siamo trovati a dover rinunciare a una delle tappe più classiche e imperdibili del luogo. La prima è l’ascesa a Table Mountain, il simbolo della città. La cima è spesso avvolta da nubi, e questo è stato il caso nei giorni in cui siamo stati in città, il che rendeva impraticabile la salita, anche perché la cabinovia che permette di evitare l’ascesa a piedi, non difficile ma comunque da non sottovalutare, era chiusa per manutenzione.
  • ROBBEN ISLAND. La seconda rinuncia è stata la prigione di Robben Island, patrimonio Unesco e uno dei luoghi più tristemente iconici del Sudafrica, in quanto qui Nelson Mandela ha passato 18 anni di detenzione. L’unico modo per raggiungere Robben Island è con un tour organizzato e una traversata in traghetto dal Waterfront. Le condizioni dell’Oceano, però, non sempre sono le migliori, e purtroppo lo si scopre solo la mattina stessa – il che ci ha purtroppo costretto a modificare i nostri piani.

DOVE MANGIARE A CAPETOWN

A CapeTown la scelta in termini di cibo è veramente molto ampia e se avete voglia di provare la cucina locale non mancheranno tante proposte di piatti di carne. Suggeriamo di fare un salto al Cafè African Image, posto davvero incantevole e arredato in pieno stile africano, ideale per gustare lo stufato tradizionale. Se invece state cercando un posto ideale per un aperitivo (possibilmente con vista), vi consigliamo di salire all’ultimo piano del Latitude Aparthotel by Totalstay per un’ottima scelta di cocktail, accompagnati da stuzzichini locali e internazionali con vista Oceano.

WINELANDS

  • STELLENBOSCH. La seconda tappa del nostro viaggio in Sudafrica si trova a meno di un’ora dal centro di Cape Town. Lasciandosi la costa alle spalle si sale verso il Boland, la regione vinicola più famosa e rinomata del continente. In questo altopiano circondato da montagne, ma ancora vicino all’Oceano, si crea un microclima ideale per i vigneti, che si unisce a panorami unici. Sebbene la stagione invernale non sia certo quella più indicata, una gita ve la consigliamo, magari dormendo proprio in una delle wine farms, come abbiamo fatto noi, il modo migliore per unire anche un wine tasting in loco. Tra i posti da visitare c’è sicuramente Stellenbosch, elegante cittadina universitaria ricca di edifici in stile coloniale, offre scorci da cartolina, oltre ad una ricca e viva scena culturale e gastronomica. È ricca di boutique, musei, bar, locali e ristoranti, animati da studenti, abitanti e turisti.
  • FRANSCHHOEK. L’altra cittadina simbolo della Winelands è Franschhoek (che vuol dire “l’angolo francese” in afrikaans), dove non mancano boulangerie, bistrot e cafè, negozi di formaggi e fiori. Naturalmente anche qui a farla da padrone è il vino, con numerose fattorie e cantine che si possono raggiungere anche in tram o in bicicletta. Tutte la zona pullula di farm dove dormire, la maggior parte delle quali propone esperienze di degustazione di propria produzione. Noi abbiamo alloggiato da Alluvia Winery, e ci siamo trovati molto bene. Qui, immersi nella natura e con una vista spettacolare sui vigneti, abbiamo degustato 3 vini locali squisiti, al costo di 30 euro. Lo consigliamo anche per la cena, dove il menu propone principalmente carne.

HERMANUS E CAP AGULHAS

  • HERMANUS. Lasciate le Winelands, ci siamo avviati di nuovo lungo la costa. Da Gordon’s Bay, abbiamo preso la strada panoramica R44 che costeggia la parte orientale di False Bay e l’Oceano fino ad Hermanus. Questa graziosa cittadina sulla costa non solo è uno dei ritrovi più gettonati degli abitanti di Cape Town durante il weekend, ma è la capitale sudafricana delle balene. Infatti, la città è famosa per il transito di questi cetacei che raggiunge il suo picco proprio nell’inverno australe. Il tempo non prometteva bene per escursioni in barca, ma basta sedersi in uno dei diversi punti panoramici lungo la costa (o addirittura sulla spiaggia di Grotto Beach) per vedere spuntare pinne e code.
  • GAANSBAI. A poca distanza da Hermanus si trova Gaansbai. Se Hermanus è la città degli avvistamenti di balene, questa è quella degli squali, specie attraverso immersioni in gabbie. Se volete provare, vi consigliamo di verificare sempre che i tour siano condotti da esperti che abbiano la licenza per poterlo fare in tutta sicurezza.
  • CAP AGULHAS. Da Hermanus siamo partiti per la tappa più lunga del nostro viaggio in Sudafrica, oltre 4 ore e mezza verso il cuore della Garden Route. Sulla strada, ci si può fermare (sia di passaggio che eventualmente una notte) a Cap Agulhas, il punto più a sud dell’Africa e dove si incontrano Oceano Atlantico e Indiano, e la De Hoop Natural Reserve (piccolo avvertimento: a questa bella riserva naturale si arriva solo tramite strade sterrate).

DOVE MANGIARE AD HERMANUS

Per qualche consiglio in termini di cibo, vi consigliamo di fare un salto da Fick’s Pool, un ristorante con un’atmosfera davvero incredibile, per una cena cullati dal suono delle onde. Il Burgundy è uno dei ristoranti più conosciuti della città, a pochi metri dalla scogliera, mentre per un menu creativo e originale consigliamo il Pear Tree Bistro.

KNYSNA E LA GARDEN ROUTE

Knysna © Viola Bergamo

Affacciata su una laguna, Knysna, nel cuore della Garden Route, è famosa per le sue spiagge per gli amanti del surf. Ma sono i dintorni che ci hanno colpito di più. Lungo la strada per la graziosa cittadina di Plettenberg Bay si trovano infatti il Birds of Eden e il Monkeyland Primate Sanctuary. Il primo è la più grande voliera di volo libero del mondo che ospita oltre 220 specie di uccelli. Il secondo invece è il primo “santuario” di primati al mondo dove questi possono spostarsi in libertà. I due spazi fanno parte dello stesso sistema di parchi quindi si può entrare con un unico biglietto. Mentre Birds of Eden è a “esplorazione libera”, per Monkeyland si deve essere accompagnati da una guida.

  • GARDEN ROUTE E PERCORSI DI TREKKING. Se invece volete concentrare questa parte del vostro viaggio in Sudafrica su percorsi naturalistici e dedicarvi al trekking, avete solo l’imbarazzo della scelta. Attorno a Knysna si trovano la Goukamma Nature Reserve, oltre 2500 ettari di foresta ideale per il birdwatching, e The Heads, una spettacolare formazione geologica costituita da due colline e scogliere contrapposte situate alla foce della laguna. Vicino a Plettenberg Bays si trova invece Robberg Nature Reserve, uno dei posti che ci sono piaciuti di più in assoluto. Riserva naturale, World Heritage Site e monumento nazionale, è una piccola penisola che si protende nell’oceano, con rocce vecchie di oltre 120 milioni di anni. Se infine siete amanti dell’adrenalina, a pochi chilometri si trova il Bloukrans Bridge, un ponte sospeso a 216m sull’omonimo fiume, uno dei salti più alti del mondo per gli amanti del bunjee jumping.

DOVE MANGIARE SULLA GARDEN ROUTE

Per un’esperienza local a Plattersber bay, consigliamo di fare un salto a Nguni Restaurant, per assaggiare piatti tipici locali in un ambiente decisamente local. Per gli amanti invece dei piatti di pesce, suggeriamo un salto da Moby Dicks seafood grill: atmosfera easy e senza troppe pretese ma piatti curati e menù ricco di scelta.

PORT ELIZABETH E ADDO ELEPHANT NATIONAL PARK

  • PORT ELIZABETH. L’ultima tappa del nostro viaggio in Sudafrica on the road ci ha condotti a Port Elizabeth, grande città portuale sull’Oceano Indiano. In realtà il nostro soggiorno qui è stato molto breve, limitato ad una notte di trasferimento prima di spostarci ancora più a Est. Port Elizabeth è una città vivace e perfetta per gli amanti del surf e in ogni caso tappa obbligata per la nostra prima destinazione: l’Addo Elephant National Park.
  • ADDO NATIONAL PARK. Situato a circa un’ora da Port Elizabeth, il parco ha la particolarità di ospitare non solo i Big-5 (elefanti, rinoceronti, leoni, leopardi e bufali) e altri animali, ma, ospitando anche una riserva marina, balene e squali bianchi, arrivando ai cosiddetti “Big-7”. Come per gli altri parchi sudafricani, incluso il Kruger, si ha la possibilità di fare un self-drive, cioè di girare in autonomia (a patto di rispettare le regole del parco, prima di tutto non uscire dalla macchina fuori dalla aree consentite). Noi abbiamo preferito godercelo con un tour organizzato di 5 ore – che per nostra fortuna non aveva altri visitatori, avendo quindi veicolo e guida tutti per noi. Il tour era organizzato dalla farm dove abbiamo dormito. Consigliatissimo, consente di evitare trasferimenti dalla città e fa scoprire un angolo di modo pieno di quiete.

KRUGER NATIONAL PARK

Uno scalo a Johannesburg e un breve volo dopo, siamo atterrati a Skukuza, uno degli aeroporti che serve il parco Kruger, il principe dei parchi sudafricani. Per questo viaggio in Sudafrica, noi abbiamo deciso di soggiornare in un hotel fuori dal parco, sebbene al suo ingresso principale, e affidarci a tour organizzati ogni giorno. Le alternative non mancano, come soggiornare nei lodge del parco o delle riserve private, meno economiche. Ci sono ovviamente pro e contro di ogni scelta, quindi vi consigliamo di valutare in base alle vostre priorità. I tour operator che organizzano escursioni nel parco, dove è possibile fare anche self-drive, non mancano, ma vi consigliamo di affidarvi al vostro hotel per farlo. Noi abbiamo deciso di fare tour sia la mattina che il pomeriggio sperando di avere più chance di avvistare quanti più animali possibili.

MPUMALANGA E PANORAMA ROUTE

Abbiamo deciso di lasciare un giorno il Kruger per addentrarci nell’interno della regione del Mpumalanga verso il Limpopo, la regione più a nord-est del Sudafrica. Noi ci siamo affidati ad un tour organizzato, con un autista e guida che ci ha condotti per i punti più famosi della Panorama Route. Tra le mete più spettacolari di questo tour citiamo God’s Window, che rappresenta uno dei punti di osservazione più spettacolari che abbiamo visto. Se siete fortunati, la vista spazierà per decine di chilometri. L’ultima meraviglia è forse la più impressionante di tutte. I tre picchi chiamati “Three Rondavels” (termine che indica le capanne tipiche) si innalzano sul Canyon del Blyde River che scorre centinaia di metri più in basso, offrendo un panorama davvero mozzafiato.

INFO UTILI SUL VIAGGIO IN SUDAFRICA

  • Per entrare nel Paese serve il visto, ma vi verrà apposto al passaporto direttamente in aeroporto al vostro arrivo, senza costi aggiuntivi.
  • Sebbene non prevista nel conto, vi è l’usanza di offrire una mancia di qualche rand (la moneta locale) a camerieri, benzinai e tassisti. Solitamente anche se si paga con carta di credito, viene chiesto quanto si vuole pagare per aggiungere una mancia.
  • Pagare con carta di credito non è affatto un’utopia, e consente di non viaggiare con troppi contanti al proprio seguito. Qualche contante per le piccole spese è comunque sempre bene averlo, specie fuori dalle città.
  • Consigliamo di acquistare una SIM locale. Anche il solo traffico dati è sufficiente, ma serve per consultare mappe (il Paese è grande, e specie se fate un self-drive il gps è fondamentale) o prenotare un Uber in città. Negli aeroporti di Cape Town e Johannesburg (i due hub del Paese) trovate tranquillamente dove farla, come i negozi Vodacom, Cell C o MTN (la prima funziona meglio nelle aree più rurali, in caso siano parte del vostro viaggio in Sudafrica, le altre invece meglio in città o zone più densamente abitate).
  • Assicuratevi di avere 1-2 adattatori sudafricani, molto particolari e assolutamente necessari per ricaricare i dispositivi elettronici.
  • L’acqua del rubinetto è potabile praticamente dovunque nelle aree urbane, ma è consigliato chiedere sempre prima di berla.
  • I limiti di velocità in Sudafrica sono leggermente più bassi dei nostri, e praticamente tutti li rispettano. Ci sono diversi autovelox lungo le strade principali, e le multe sono salate.
  • Le regole del safari, soprattutto se si ha intenzione di farlo in self-drive, vanno rispettate scrupolosamente per evitare pericoli. In ogni parco, comunque, queste sono dettagliate in maniera chiara.
  • Anche in inverno australe portatevi spray antizanzare e crema solare, specie se vi spostate verso l’est del paese, dove meteo e temperature sono più estive che invernali.
  • Il paese è grande e diversificato anche in fatto di clima. L’inverno australe a Cape Town si sente, mentre nel Mpumalanga la temperatura è quasi estiva. Il periodo da maggio a Ottobre è il migliore per i safari nel sud, quando la stagione secca obbliga gli animali a spostarsi. La fine dell’estate australe (da febbraio a marzo in particolare) è invece indicato per Cape Town e la Garden Route (ma non per gli avvistamenti di balene, che sono maggiori nell’inverno australe).

E voi siete mai stati in Sudafrica? Avete altri suggerimenti? Fatecelo sapere con un commento o condividendo le vostre foto sui social con l’hashtag #ConoscoUnPosto!

Se siete alla ricerca di altri nostri consigli, trovate tutto a questo link per gite fuori porta e a questo per viaggi più lunghi.

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6 commenti

Fiammetta 04/02/2023 - 12:55 pm

Ciao! bellissimo articolo! è possibile avere un’indicazione su come suddividere il viaggio in termini di tempo per ciascun posto e alloggio?
grazie!

Rispondi
Caterina Zanzi 06/02/2023 - 11:11 am

Ciao! Dipende un po’ da cosa ti interessa maggiormente e dal periodo in cui vai!

Rispondi
Andrea 01/03/2023 - 2:43 pm

Ciao!
Mi sembra di capire che tu sia andata in inverno (estate nostra), noi vorremmo andare ad agosto…è un buon periodo?
Grazie!

Rispondi
Alice 17/07/2023 - 10:36 am

Ciao,
complimenti per il tuo articolo e le foto: saremo in sud Africa ad agosto e stiamo già sognando.

Posso chiederti qualche Consiglio sull’assicurazione sanitaria?
Posso chiederti

Rispondi
Caterina Zanzi 18/07/2023 - 10:52 am

Ciao, io di solito la faccio con Axa, non ho idea delle altre 🙂

Rispondi
Liz 10/08/2023 - 5:32 pm

ciao, dovremmo visitare il kruger a fine ottobre. anche noi vorremo usufruire dei tour organizzati, perchè non vogliamo giudare. avreste qualche link e nome dell hotel dove avete alloggiato?

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