A cena da 142 Restaurant, il nuovo locale di Sandra Ciciriello a Porta Genova

Di Caterina Zanzi

Il nome di questo nuovissimo ristorante in Porta Genova, 142 Restaurant, ricorda un po’ quello di una formazione calcistica; invece, è solo un tentativo di trasmettere la sua poliedricità in diversi momenti della giornata (qui, potete venire dalla colazione fino a cena). Si tratta della nuova avventura di Sandra Ciciriello, ex Alice (ora Viva, in cui è rimasta solo Viviana Varese) che, insieme a tre soci (tutti in cucina) si è lanciata in questa nuova sfida.

Abbiamo provato 142 Restaurant e qui vi diciamo com’è!

IL MENU DI 142 RESTAURANT: accattivante

Il menu di 142 Restaurant evita la divisione canonica tra antipasti, primi e secondi e mixa, seppur con senso, le proposte della cucina, una ventina in totale. La carta è accattivante e trovano spazio sia piatti ‘semplici’ (pane tostato, burro e acciughe del Cantabrico, per esempio, o il capocolllo con fichi sciroppati a freddo) sia pietanze decisamente più elaborate, come i culurgiones con pesto di menta, spuma di pecorino e noci, la genovese, e il risotto con crema di topinanbur, gel di arancia e olio di nocciola.

Noi decidiamo di iniziare con l’ostrica (due, per la precisione), servita con un troppo aspro centrifugato di kiwi e sedano, che copre parecchio il sapore del mollusco, e con l’incredibile pecorino in camicia, un formaggio semistagionato con mostarda di anguria bianca e senape à l’ancienne.

142 Restaurant Milano
L’ostrica | © Caterina Zanzi
142 Restaurant Milano
Pecorino in camicia | © Caterina Zanzi

Proseguiamo con le sfere di cime di rapa, stracciatella, panure alle olive e peperoncino, buone ma non stupefacenti.

142 Restaurant Milano
Stracciatella e cima di rapa | © Caterina Zanzi

Continuiamo con il “crudo fai-da-te“, una ciotola corredata addirittura dalle sue istruzioni per essere composta. Forse un po’ teatrale, come scelta, visto che si tratta semplicemente di versare una (scarna) dadolata di pesce crudo, nel nostro caso orata, con delle verdurine trite e della salsa al cocco. Considerati i poke e, in generale, le bowl che spesso siamo abituati ad assaggiare in città, ci manca decisamente l’entusiasmo.

142 Restaurant Milano
La nostra cena | © Caterina Zanzi

Ottimi i tortelli ripieni di coniglio, salsa di grana, polvere di pomodoro e piperna; anche qui, le porzioni appaiono un po’ risicate (contiamo, in tutto, sei tortelli).

142 Restaurant Milano
I tortelli | © Caterina Zanzi

Più convincenti i secondi: ottime le costine di maiale con salsa al limone, così come il sedano rapa con salsa thai alle noci.

Menzione d’onore al piatto “ten-ta-co-li”, un polpo arrosto al thé nero affumicato, maionese di acqua di polpo e crema di patate. Cotto divinamente, anche in questo caso avremmo desiderato mangiarne un po’ di più.

142 Restaurant Milano
Ten-taco-li | © Caterina Zanzi

Siamo comunque decisamente sazi, visto il numero di portate ordinate, ma decidiamo di chiudere, più per curiosità che per fame reale, con degli scenografici pop corn caramellati e sovrastati da tre bon bon con crema di mais, gianduja e mou. Dolci dolcissimi.

142 Restaurant Milano
Pop corn | © Caterina Zanzi

In carta, tra i dessert, trovate anche una macedonia, una caprese dolce, dell’ananas e una variazione del classico tiramisù.

L’ATMOSFERA DI 142 RESTAURANT: bella ma non balla

142 Restaurant Milano
La sala principale di 142 Restaurant | © Caterina Zanzi

I locali di 142 sono molto belli, non credo si possa affermare il contrario. Soprattutto la sala principale (quella più piccola verso il retro, dove eravamo seduti noi, è decisamente più angusta e meno curata), che comunica da una grande vetrata con la cucina. Bellezza talvolta non fa però rima con calore, ed è forse questo il caso. La tovaglia, poi, è come ormai sempre più spesso accade a Milano, la grande assente. Il servizio delle due ragazze in sala ci è sembrato un po’ spento e poco incisivo, anche solo per contrasto con l’esuberanza, la passione e la professionalità della padrona Ciciriello, che durante qualche apparizione al tavolo arriva a ricordare come ci si dovrebbe muovere tra i tavoli.

I PREZZI DI 142 RESTAURANT: alti

Per la cena sopra descritta, accompagnata da una bottiglia di ottimo (ottimo!) vino da 35 euro (per gli appassionati del genere, si tratta del rosato Sant’Isidoro di Maria Pia Castelli), tre calici (27 euro) e due amari (6), abbiamo pagato 207 euro. In generale, pur senza esagerare con gli alcoolici, dubito riuscirete ad uscire da una cena qui senza aver speso una cinquantina di euro a testa; considerate, in generale, che ogni piatto, di media, ha un prezzo di 15 euro. In alternativa, potete optare per un più conveniente “menu piccolo” (7 portate a 42 euro) o per un “menu grande” (65 euro). A pranzo, invece, trovate un menu fisso a 28 euro con tre piatti, acqua e un bicchiere di vino o una bibita compresi.

L’impressione finale, per giocare sulla metafora calcistica che mi evoca il nome del ristorante, è che si giochino 90 minuti in attacco e con le migliori intenzioni, senza però riuscire a segnare mai. Confidiamo nel goal non appena terminato il (naturale) periodo di rodaggio.

142 RESTAURANT
Corso Cristoforo Colombo 6, Milano
02 4775 8490
Aperto tutti i giorni (7-23) tranne domenica

INFORMAZIONI UTILI:

  • Menu: cucina italiana, con una minoranza di piatti adatti anche ai vegetariani
  • Prezzo: sui 50 euro a testa
  • Mood: bel locale adatto a cene in famiglia, di coppia, di lavoro, o con amici
  • Come prenotare: telefonicamente
  • Come arrivare: metro verde, fermata Porta Genova; tram 10

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