5 bellissime mostre a Milano da non perdere a febbraio

Di Carlotta Coppo

Illustrazione, artigianato, pittura, fotografia, editoria, teatro…questo febbraio abbiamo in serbo per voi un mix davvero variegato da cui attingere l’ispirazione più adatta ai vostri gusti! Siete pronti a scoprire quali sono le 5 mostre assolutamente da non perdere questo mese? Eccole!

5 BELLISSIME MOSTRE A MILANO DA NON PERDERE A FEBBRAIO

ANTONIO LOPEZ, DRAWINGS AND PHOTOGRAPHS

Milano Mostre Febbraio
Una delle sale espositive | © Carlotta Coppo

Lo ripetiamo: le mostre di Fondazione Sozzani sono delle vere e proprie chicche e vi consigliamo caldamente di visitarle. Fino a metà aprile, ad essere esposti nella galleria di uno degli ambienti milanesi più belli e interessanti, 10 Corso Como (di cui vi abbiamo recentemente parlato anche qui), sono più di 200 meravigliose opere – fra illustrazioni, provini Kodak Instamatics, sequenze fotografiche, collage, copertine e diari – di Antonio Lopez, artista poliedrico dalla creatività visionaria. Portoricano trasferitosi a New York con la famiglia a soli 7 anni, Lopez studiò al Fashion Institute of Tecnhology e fu proprio durante gli studi che cominciò a ricevere i primi incarichi, che lo portarono ben presto a collaborare come illustratore col New York Times, Vogue, Harper’s Bazaar ed Elle, per poi trasferirsi a Parigi e lavorare per Yves Saint Laurent, Gallerie Lafayette, Karl Lagerfeld e ancora a Milano, come direttore artistico dell’innovativa rivista Vanity (1982-1989), diretta da Anna Piaggi, Alberto Nodolini e Luca Stoppini. Una carriera sfavillante, ricca di diverse esperienze, collaborazioni, conoscenze e amicizie, come ben documentano le serie fotografiche in mostra in cui compaiono – sole o in sua compagnia – icone degli anni 80 come Pat Cleveland, Grace Jones, Carmen Miranda e molte altre. Da tutti i suoi lavori traspare uno spirito gioioso, festaiolo e sensuale, affascinato da una bellezza non convenzionale, potente e generosa. Per chi fosse interessato ad approfondire ulteriormente, è inoltre presente in una sala antecedente alla galleria il docu-film Antonio Lopez 1970: Sex, Fashion & Disco (durata 95 min; orari di proiezione sul comunicato stampa che potete trovare sul sito).

FONDAZIONE SOZZANI. Corso Como, 10. Aperto tutti i giorni (10.30-19.30; mer-gio orario prolungato fino alle 21). Ingresso libero. In calendario fino al 13 aprile 2020.

ME NE FACCIO UN BAFFO 

Mostre Milano Febbraio
Alcune tavole dedicate ai canti dell’Inferno | © Carlotta Coppo

La Kasa dei Libri è stata senza dubbio una delle scoperte più incredibili del nostro 2019: un posto unico e nascosto, in cui sono i libri a occupare la maggior parte delle superfici e ad attirare l’attenzione del visitatore. Ad Andrea Kerbaker – l’eccentrico professore che li colleziona e generosamente li mette a disposizione del pubblico – piace utilizzarli anche per raccontare storie e personaggi in modo atipico, installando mostre interessantissime in cui è possibile vedere a distanza ravvicinata e toccare con mano volumi anche molto rari e antichi. Questa volta a essere protagonista della mostra Me ne faccio un baffo è il celebre artista spagnolo Salvador Dalì; stravagante personaggio dagli inconfondibili baffi e gli occhi spalancati. L’esposizione, però, si concentra solo in parte sugli aspetti più pop di Dalì, preferendo focalizzarsi sulla sua arte e nello specifico sul suo ruolo di illustratore in ambito editoriale. Quanti di voi sapevano che Dalì illustrò il Don Chisciotte, il Macbeth, il programma dello spettacolo teatrale del Così è se vi pare messo in scena da Luchino Visconti nel 1948  a Roma, il Padre Nostro negli anni Sessanta, una decina di tavole litografiche per la Bibbia ma soprattutto…la Divina Commedia? È proprio sulle 100 tavole dedicate ai canti dell’opera dantesca che si focalizza la mostra, occupando i tre piani della Kasa, in un’ascesa che segue quella del poema. La vera fortuna è poter vedere queste tavole una di fianco all’altra, invece di doverle sfogliare come si fa normalmente con un libro, poterne cogliere immediatamente differenze stilistiche e scelte cromatiche, confrontarle e seguirne lo sviluppo. Ad accompagnare la mostra vi è anche una programmazione di eventi serali di approfondimento e laboratori per bambini, il cui elenco potete trovare sulle relative pagine Instagram e Facebook. Un’esperienza davvero speciale e preziosa che vi consigliamo di non perdere. 

KASA DEI LIBRI. Largo de Benedetti, 4. Aperto lun-ven (15-19), aperture straordinarie 8-9-29/02  e 1/03 (15-19). Ingresso libero. In calendario fino al 1 marzo 2020. 

NEI PALCHI DELLA SCALA – STORIE MILANESI

Mostre Milano Febbraio
Alcuni abiti indossati alle prime da note spettatrici | © Carlotta Coppo

“Quel gran salotto che concentra tutti i salotti milanesi”: così Stendhal definì la Scala. E ciò che tenta di fare la mostra curata da Pier Luigi Pizzi è proprio raccontare l’unicità di un teatro che è stato molto più di questo, un luogo in cui oltre ad assistere a meravigliosi spettacoli si sono fatti affari e politica, una vetrina di alta moda, un luogo di incontro in cui potersi esibire ma anche nascondere, in cui sono passati reali di tutto il mondo, politici, letterati, star internazionali. Nata a partire da un’approfondita ricerca sui proprietari storici dei palchi scaligeri e i loro ospiti abituali  – coordinata da Franco Pulcini e condotta da selezionati studenti e diplomati del Conservatorio – la mostra si focalizza appunto sui palchi, che fino al 1920 furono proprietà private, vere e proprie estensioni delle abitazioni di chi li possedeva in cui succedeva di tutto: si amoreggiava, si banchettava, si giocava d’azzardo, per esempio. Il percorso espositivo – diviso su due piani – si apre con un ritratto di Guido Visconti di Modrone, che nel 1898 riuscì a fare riaprire la Scala grazie a una generosa donazione, dopo una chiusura di più un anno dovuta ai Moti di Milano, divenendone presidente. A seguire, grazie alle riproduzione dei ritratti di alcuni degli storici palchettisti, si ha modo di osservare il mutamento della società milanese e italiana nel corso dei decenni e il passaggio da una classe dirigente prevalentemente aristocratica alla grande borghesia industriale. Al secondo piano, invece, si possono trovare le ricostruzioni dei palchi, le bellissime foto dedicate a essi scattate da Giovanni Hänninen, nonché gli abiti indossati da alcune celebrità e personalità femminili di spicco durante le prime degli anni 50 e 60, quando la moda divenne protagonista nel capoluogo lombardo. Sia in mostra che su internet è inoltre possibile accedere al database che traccia palco per palco la storia dei suoi proprietari, risultato della ricerca da cui l’esposizione è sorta. 

MUSEO TEATRALE ALLA SCALA. Largo Ghiringhelli, 1. Aperto tutti i giorni (9-17.30). Ingresso: intero 9€, ridotto 6€. In calendario fino al 30 maggio 2020.

THE PORCELAIN ROOM

Mostre Milano Febbraio
The Porcelain Room | © Carlotta Coppo

Al quarto piano della Torre di Fondazione Prada ha da poco inaugurato The Porcelain Room, la mostra che racconta le porcellane cinesi da esportazione e l’impatto che ebbero a livello internazionale. Realizzate tra il XVI e il XIX secolo per diversi mercati, gruppi sociali e religiosi (ragione per cui si diversificano così tanto a livello stilistico e qualitativo), queste porcellane divennero infatti la prima merce venduta a livello globale a partire dal 1513, quando i portoghesi aprirono le rotte marittime verso est. L’effetto matrioska creato per accedere alla mostra – contenuta in una struttura interna alla sala, rivestita di velluto marrone e pitturata in oro nella parte finale – permette al percorso espositivo di suddividersi in tre sezioni. La prima sezione include il maggior numero di porcellane della dinastia Ming decorate con elementi iconografici europei mai esposto finora. Si tratta dei cosiddetti First orders, ossia delle prime commissioni da parte dei portoghesi dopo il loro arrivo in Cina, e in mostra se ne possono osservare ben 45 esempi. A questa prima sezione appartiene anche un gruppo ridotto di esemplari realizzati per il mercato islamico, con iscrizioni in arabo e persiano. Alla seconda sezione appartengono oggetti di uso comune raffiguranti elementi naturali e animali, realizzati intorno al 1760 per comporre eccezionali servizi da tavola con cui stupire i propri ospiti. La terza e ultima sezione – allestita straordinariamente – vuole invece rendere omaggio alle cosiddette sale di porcellana: ricche installazioni comunemente predisposte nei palazzi e nelle case aristocratiche europee tra il XVII e il XVIII secolo. 

FONDAZIONE PRADA. Largo Isarco, 2. Aperto tutti i giorni (lun-gio 10-19; ven-dom 10-21) tranne martedì. Ingresso: intero 15€, ridotto 12€. In calendario fino al 28 settembre 2020.

LIU YE: STORYTELLING

Mostre Milano Febbraio
Uno dei dipinti di Liu Ye | © Carlotta Coppo

Sempre in Fondazione Prada, ma nella Galleria Nord, viene invece presentata la personale dell’artista cinese Liu Ye a cura di Udo Kittelmann, precedentemente esposta nella sede di Shanghai, all’interno di un contesto totalmente diverso: se in quel caso le opere interagivano e si sposavano armonicamente con gli arredi e le decorazioni della storica residenza del 1918, in questo caso viene a crearsi un forte (ma niente affatto spiacevole) contrasto con gli ampi spazi dall’architettura industriale e le pareti di cemento della sede milanese. Lo stile e l’immaginario dell’artista cinese trovano ispirazione nella letteratura, nella storia dell’arte e nella cultura popolare sia occidentale che orientale e ogni sua opera può essere considerata – come lui stesso afferma – un suo autoritratto, da cui emerge un universo personale, una realtà soggettiva in cui coesistono ironicamente realtà e racconto fiabesco, cultura e tradizione cinese ed europea, presente e passato. 

FONDAZIONE PRADA. Largo Isarco, 2. Aperto tutti i giorni (lun-gio 10-19; ven-dom 10-21) tranne martedì. Ingresso: intero 15€, ridotto 12€. In calendario fino al 28 settembre 2020.

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