Come sono i cheung fun di A.n.g. 56, nuovo ristorante cinese sui Navigli (chiuso)

Di Tommaso Prada

A.n.g. 56 è un minuscolo ristorante cinese aperto da pochi mesi sui Navigli la cui peculiarità è servire quasi esclusivamente i cheung fun, una specialità tipica della cucina cantonese (più precisamente, della provincia del Guangdong), davvero difficile da trovare in altri posti in città. Ecco le nostre impressioni dopo averlo provato per una cena. Scoprite anche i 3 ristoranti cinesi che amiamo5 ristoranti cinesi a Milano semplici ma buoni e dove mangiare ravioli cinesi a Milano

Abbiamo provato A.n.g. 56 e qui vi diciamo com’è!

IL MENU DI A.n.g. 56:  cheung fun buonissimi

Mentre ci chiediamo cosa significhi l’acronimo A.n.g., una gentile signorina dall’italiano tentennante ci porta i menu e dalla descrizione sulla prima pagina capiamo meglio cosa siano i cheung fun: sono involtini formati da una sfoglia di crema di riso cotta al vapore in un cestello di bambù, tradizionalmente riempiti con carne di manzo o maiale. Qui da A.N.G. vengono proposte una quindicina di varianti di questa specialità, da quelle tradizionali a quelle con uova o con pesce (calamari e gamberi), passando a quelle più elaborate con formaggio, funghi o bacon. Si possono scegliere anche tre tipi di cheung fun fritti e uno vegetariano con carote, funghi e porro. È presente, inoltre, un piatto fuori menu che viene cambiato periodicamente (nel nostro caso si trattava di manzo al curry con riso bianco).

Noi scegliamo di provare 3 versioni di cheung fun, una con maiale, la seconda con gamberi e l’ultima con manzo e mozzarella ricoperto con formaggio, pistacchio e mandorle.  Accompagniamo il cibo con una birra Ashai (ma non era giapponese?) e un buonissimo tè freddo con pompelmo e lamponi.

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I cheung fun con manzo e mozzarella ricoperti di pistacchio e mandorle | © Tommaso Prada

Dopo una breve attesa i piatti arrivano al tavolo: l’aspetto sembra quasi quello dei cannelloni che le nostre nonne preparano per il pranzo della domenica e sono tutti squisiti. Difficile stabilire quali ci siano più piaciuti: quelli ripieni di mozzarella hanno il gusto più particolare e la copertura di mandorle e pistacchi aggiunge quella croccantezza necessaria a non renderli stucchevoli, quelli con il gambero sono delicatissimi e quelli con il maiale hanno un sapore deciso e definito.

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I cheung fun al maiale | © Tommaso Prada

L’unico difetto è che la pasta di crema di riso è davvero sottilissima e scivolosa, quindi, non appena solleviamo l’involtino con le bacchette, il ripieno cade sulla piccola ciotola che provvidenzialmente ci viene portata insieme ai piatti. Nonostante un curriculum di decine e decine di pasti nei ristoranti cinesi, ci vuole una padronanza nell’uso delle bacchette che noi non possediamo e, bramando una forchetta, finiamo faticosamente i nostri piatti.

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I cheung fun ai gamberi | © Tommaso Prada

Il dolce merita un discorso a parte. Scordatevi i classici dessert che potete trovare nei soliti ristoranti cinesi: il piatto che abbiamo provato qui è una specie di zuppa di latte di cocco con gelatine di matcha, fagioli rossi e riso nero glutinoso a cui è davvero difficile dare un giudizio.

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La zuppa di latte di cocco con gelatine di matcha, fagioli rossi e riso nero glutinoso | © Tommaso Prada

Secondo i canoni occidentali probabilmente non si può nemmeno classificare come dolce, sicuramente ha un sapore particolare che può non piacere a tutti, tuttavia la nostra religione non contempla l’avanzare il cibo e coraggiosamente svuotiamo completamente la ciotola.

L’ATMOSFERA DI A.n.g. 56: semplice e genuina

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L’interno di A.N.G.56 | © Tommaso Prada

Come già detto il locale è davvero piccolo e non offre più di 15 posti a sedere divisi tra la parte inferiore e un soppalco; con l’arrivo del caldo però la capienza aumenterà grazie ai tavolini all’esterno. La sala di A.n.g. 56 è arredata con semplicità, ma con alcuni dettagli che rendono l’ambiente meno ordinario (una menzione meritano le bellissime foto appese alle pareti). L’unica cameriera tuttofare (prende gli ordini, serve ai tavoli, prepara il conto) è davvero gentilissima e, nonostante lo scoglio linguistico, ci ha spiegato i piatti in modo dettagliato.

I PREZZI DI A.n.g. 56: bassi

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L’esterno di A.N.G.56 | © Tommaso Prada

I cheung fun di A.n.g. 56 costano da 3 a 7,5 euro (4 pezzi), da 7 a 9 euro nella versione fritta (8 pezzi) e i dolci costano 4,5 euro. Alla fine della nostra cena ci viene portato un conto di 34 euro, un prezzo davvero onesto tenendo anche presente che si possono trovare sconti molto interessanti su The Fork.

Comunque alla fine, divorati dalla curiosità, abbiamo chiesto il significato del nome: purtroppo non si tratta di nessuna strana espressione cantonese, semplicemente A.n.g. 56 è l’acronimo dell’indirizzo: Alzaia Naviglio Grande 56. Che delusione!

A.n.g. 56
Alzaia Naviglio Grande 56, Milano
3923430602
Aperto tutti i giorni (12-22.30) tranne lunedì

INFORMAZIONI UTILI:

  • Menu: ristorante con menu cinese, con alcuni piatti adatti ai vegetariani e vegani
  • Prezzo: sui 15-20 euro a testa
  • Mood: adatto a cene di coppia e tra amici
  • Come prenotare: telefonicamente o tramite The Fork
  • Come arrivare: metro linea verde (Porta Genova); tram 2-3-9

Conoscevate già il ristorante A.n.g. 56? Lo avete già provato? Fatecelo sapere condividendo i vostri scatti con l’hashtag #ConoscoUnPosto o commentando qui sotto!

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