Per le vacanze natalizie abbiamo deciso di andare in Israele: una settimana intensa di tour in un Paese affascinante, complicato e indubbiamente bellissimo. Un viaggio breve che ci ha però permesso di visitare Tel Aviv, Gerusalemme, un pezzettino di West Bank (Ramallah, Hebron, Betlemme), Masada e il Mar Morto.
Ecco il nostro itinerario per una settimana di viaggio in Israele!
COSA VEDERE A TEL AVIV
*GIAFFA. Punto di partenza ideale per iniziare la scoperta di Tel Aviv. Giaffa è la parte più antica della città e anche la più ricca di influenze arabe: partite dalla Torre dell’Orologio e gironzolate per le vie acciottolate della Città Vecchia. Fate tappa alla Chiesa di San Pietro, una delle poche chiese cattoliche presenti in tutto il paese, al vicino Arco di Ramses e alla scultura contemporanea Floating Orange Tree dell’artista Ran Morin.
Vera e propria istituzione del quartiere, il Flea Market è un adorabile miscuglio di bancarelle dell’usato ma nelle vie circostanti si trovano anche delle boutique dove fare shopping un po’ più ‘serio’. In Israele la valuta corrente è lo Schekel (abbreviato in NIS): è indispensabile avere con sé dei contanti da cambiare, dal momento che tanti negozi e piccoli ristoranti non accettano carte e che, nei ristoranti, dovrete prevedere una mancia per il servizio che va dal 10% al 20 per cento.
Se volete approfondire la visita di questa zona della città e scoprire un po’ di aneddoti interessanti, vi consigliamo caldamente di seguire uno dei tour guidati gratuiti del gruppo Sandeman: sono tutti in inglese e tenuti da guide giovani e preparate. Alla fine vi verrà chiesta un’offerta libera, a vostra totale discrezione.
*BOULEVARD ROTHSCHILD. Elegante viale alberato che attraversa la città, vi consigliamo di percorrerlo tutto a piedi da Piazza Rabin fino al quartiere di Neve Tzedek: è il modo migliore per ammirare i numerosi edifici storici Bauhaus che vi si affacciano.
Grattacieli lungo Boulevard Rothschild | © Alice Caprotti Palazzo in stile Bauhaus | © Alice Caprotti
Tenete conto che a Tel Aviv al momento non esiste la metropolitana: l’unico modo per spostarsi è attraverso la fitta rete di autobus locali o utilizzando uno dei numerosi servizi di bike sharing. Tel Aviv ha ben 120 km di piste ciclabili quindi potrete arrivare comodamente ovunque! Per poter acquistare i biglietti dell’autobus dovete essere in possesso della tessera Rav Kav, che sarà valida anche a Gerusalemme.
*I QUARTIERI DI NEVE TZEDEK E FLORENTIN.Incastonati tra il centro città e Giaffa, questi quartieri giovani e alla moda sono pieni di negozietti e locali dove fermarsi a sorseggiare un caffè e fare merenda con uno dei dolci al miele locali. Meritano una tappa il Mercato delle spezie Levinsky e l’antica stazione ferroviaria, oggi trasformata in un piccolo centro commerciale all’aperto.
Graffiti | © Alice Caprotti
Street Art | © Alice Caprotti
Da qui, in pochi passi potete spostarvi sul lungomare e fare una passeggiata verso il porto di Giaffa o verso i quartieri più moderni a nord.
Se avete occasione di venire durante il periodo estivo, ritagliatevi assolutamente qualche ora per godervi i 14 km di spiaggia che costeggiano tutta la città.
*CARMEL MARKET. Il mercato all’aperto più grande di Tel Aviv è un modo per entrare nella vita quotidiana dei suoi abitanti: chiassoso e coloratissimo, ci potrete trovare davvero di tutto. È il posto giusto dove assaggiare il succo di melograno, la bevanda più diffusa qui insieme al té alla menta.
Regno dello street food, approfittate di questa tappa per assaggiare qualche dolce tradizionale da una delle numerose bancarelle presenti: noi vi consigliamo i rugelach, mini cornetti ripieni di marmellata o cioccolata, e i rotolini di pasta kataifi con granella di pistacchio.
Da qui potete andare a fare un passeggiata nel quartiere Yemenita, o, se siete appassionati di arte impressionista, spostarvi a nord e visitare il Tel Aviv Museum of Art. Nel complesso, secondo noi due giorni sono sufficienti per vedere le attrattive principali senza correre.
DOVE MANGIARE A TEL AVIV
*ALI CARAVAN. Ali Caravan, nel cuore di Giaffa, offre indubbiamente uno dei migliori hummus della città: essenziale e molto spartano, offre solo 3 tipi di hummus accompagnati dalla classica pita e da cipolle crude da usare come cucchiaio (provateci: l’accoppiata funziona benissimo!). Una porzione di hummus con pita costa circa 4€.
*HAKOSEM. Chiosco all’aperto nel centro della città, è qui che abbiamo mangiato il miglior kebab di tutta la vacanza. Eccezionale anche l’hummus classico di ceci e soprattutto i falafel (basta un sorriso e uno dei cuochi ve ne offrirà uno da assaggiare!). Per una porzione di falafel spenderete 4€, 7€ per una di hummus e altrettanto per il kebab.
*DR. SHAKSHUKA. La shaskshuka è un piatto tipico a base di uova e pomodoro, solitamente servita direttamente in un tegame. Se volete provarla, Dr. Shakshuka, come suggerisce il nome, è una vera e propria istituzione al riguardo. Suggestivo anche il locale, di epoca ottomana e pieno di ninnoli e anticaglie. Buoni anche il shawarma e il cous cous, con porzioni a dir poco abbondanti. Un piatto di shaskshuka è intorno ai 10/12€, per lo shawarma circa 15/17€.
Un piatto di shakshuka | © Alice Caprotti
*YOM TOV 30. Locale hipster vicino al Carmel Market, è perfetto per una colazione gustosa, una pausa caffè sfiziosa (ha una lunga lista di varianti di caffè, provate quello turco!) o un pranzo leggero a base di insalate e sandwich. Carini i tavolini all’aperto, ma è all’interno che il locale dà il meglio di sé. Leggermente più caro rispetto ai precedenti, 12€ per un insalata e 10€ per un sandwich.
COSA VEDERE A GERUSALEMME
Gerusalemme si divide fondamentalmente in due: da una parte c’è la Citta Vecchia, racchiusa nelle mura di Solimano il Magnifico e divisa in 4 quartieri diversi, dall’altra c’è la città “nuova” con i suoi palazzoni moderni e i quartieri più eleganti. Le attrattive turistiche principali si trovano all’interno delle mura, che in tutto misurano meno di un chilometro quadrato, ma diversi punti di interesse sono presenti anche all’esterno e sono quasi sempre raggiungibili a piedi. Anche qui non c’è la metropolitana, ma in compenso c’è un tram efficiente e veloce che attraversa la città.
Qui, lo Shabbat è una cosa seria (ancora più che a Tel Aviv): il periodo di riposo inizia venerdì nel tardo pomeriggio – l’orario varia da estate a inverno – e dura 25 ore. Durante questo periodo i mezzi pubblici non funzionano, e tutte le attività gestite da ebrei (negozi, ristoranti, mercati) rimangono chiuse.
*CITTÀ VECCHIA / Quartiere cristiano. Le mura della Città Vecchia hanno in totale 8 porte: tutte a parte una (la Porta della Misericordia) sono utilizzate ancora oggi. La più famosa e la più comoda, per arrivare nel quartiere cristiano ma non solo, è la Porta di Giaffa. Subito dopo l’ingresso potete trovare l’Ufficio Turistico e l’accesso alla passeggiata lungo i bastioni: tenete conto che non tutte le mura sono percorribili a piedi, ma il tratto aperto al pubblico offre comunque dei begli scorci. Vicinissima alla Porta è anche la Cittadella (Torre di David).
Il Museo della Torre di David
| © Alice CaprottiGerusalemme dall’Austrian Hospice Cafe | © Alice Caprotti
Costruita da Erode il Grande, oggi ospita il Museo della Storia di Gerusalemme e offre diversi punti panoramici: visto che la storia di Gerusalemme non è proprio una questione semplice, vi consigliamo vivamente di dedicarci un paio d’ore.
Punto di interesse irrinunciabile del quartiere cristiano è la Basilica del Santo Sepolcro, la chiesa più importante dell’intera cristianità.
Molto meno spettacolare di quanto probabilmente immaginate, rimane un luogo profondamente affascinante. All’interno vi sono anche le ultime 4 stazioni della Via Crucis.
*CITTÀ VECCHIA / Quartiere Musulmano. Attualmente questo è il quartiere più grande e più popolato di tutta la Città Vecchia. Entrateci passando dalla maestosa Porta di Damasco, da cui c’è sempre un via vai vivace di venditori e mercanti: il quartiere musulmano è infatti anche il più ricco di negozi e bancarelle di ogni tipo. Ricordatevi di contrattare sempre e comunque: potete fare dei veri affari! La Via Crucis (o Via Dolorosa) inizia proprio nel quartiere musulmano, precisamente dal collegio di Al.Omariyeh che si trova presso la Porta di Santo Stefano (o Porta dei Leoni).
L’ingresso alla Porta di Damasco | © Alice Caprotti Militari nella città vecchia | © Alice Caprotti
Ogni stazione è segnalata da una targa di metallo e come vi abbiamo anticipato, il percorso si conclude nella Basilica del Santo Sepolcro. Tecnicamente estesa sia nel quartiere musulmano che in quello ebraico, è qui che si trova uno dei luoghi più sacri e contesi del mondo: gli ebrei lo chiamano Monte del Tempio e i musulmani Al-Haram ash-Sharif, molti la chiamano semplicemente la Spianata del tempio.
La Cupola della Roccia | © Alice Caprotti
In questa enorme spianata sorgono due edifici particolarmente sacri per l’Islam – la Cupola della Roccia e la Moschea Al-Aqsa – ma è venerata anche dagli ebrei come sede originaria del Primo e Secondo Tempio. Se non siete musulmani, potete entrare nella spianata unicamente dalla Porta dei Mori, che si raggiunge da una scalinata in legno che si trova di fianco al Muro del Pianto. Divieto totale di ingresso invece per la Cupola e la Moschea, aperte solo ai fedeli musulmani. Controllate gli orari: è aperta solo per poche ore e non tutti i giorni della settimana. Per uscire, passate invece dall’imponente Porta dei Mercanti di Cotone e fate una passeggiata nell’omonimo portico ricco di bancarelle.
*CITTÀ VECCHIA / Quartiere ebraico. Il quartiere è stato completamente
ricostruito dopo il 1967 e si vede:gli edifici sono moderni e ben tenuti, così come le strade (è l’unico quartiere 100% accessibile), le bancarelle inesistenti e vi sono numerose aree archeologiche a cielo aperto. Fulcro dell’intero quartiere è il Muro Occidentale, conosciuto in tutto il mondo come Muro del Pianto – ovvero tutto ciò che rimane delle mura di contenimento del Secondo Tempio. Aperto 365 giorni l’anno, 24 ore su 24.
Il muro è diviso in due zone: a sinistra quella per gli uomini (è obbligatorio indossare una kippah per avvicinarsi, ve ne daranno una usa e getta) e a destra una leggermente più piccola per le donne. Se avete occasione, andateci il venerdì sera durante lo Shabbat: è il momento in cui il Muro è più “vivo” e si respira un’atmosfera speciale.
*CITTÀ VECCHIA / Quartiere armeno. Il più piccolo dei 4 quartieri ha un’anima particolare:tra le vie tranquille e silenziose si nasconde infatti il
Convento di San Giacomo, che è una vera e propria città nella città.
L’ingresso del Convento di S. Giacomo | © Alice Caprotti Il quartiere armeno | © Alice Caprotti
Un complesso residenziale con una sua piazza principale, una clinica, dei
negozi: purtroppo ai turisti non è consentito accedere e anche la Cattedrale è aperta soltanto durante le funzioni più importanti. Accontentavi di sbirciare il cortile interno e di girovagare per le silenziose viuzze circostanti – se volete acquistare ceramiche di qualità è questo il quartiere giusto.
*MONTE DEGLI ULIVI E VALLE DEL CEDRON. Situato poco fuori dalle mura della Città Vecchia, il Monte degli Ulivi è una tappa irrinunciabile –
non fosse altro che per la vista spettacolare che si gode dalla cima.
Per arrivarci vi basterà una mezz’ora di camminata, ma lungo la salita ci
sono diversi punti di interesse che allungheranno di sicuro il tempo di
percorrenza. Sui pendii del Monte ci sono più di 150mila tombe: questo perché secondo il Libro di Zaccaria, è proprio qui che Dio resusciterà i morti nel Giorno del Giudizio.
Lungo la salita, meritano una visita sicuramente l’Orto dei Getsemani, dove si trovano molti degli ulivi più vecchi del mondo, la Tomba della Vergine Maria e la Basilica delle Nazioni – nonostante sia più bella fuori che dentro. Se avete ancora voglia di camminare una volta tornati giù, potete proseguire nella Valle del Cedron, visitando le rovine archeologiche della Città di David o la verde Valle di Giosafat disseminata di tombe di famosi profeti. Se avete ancora le forze, dalla valle di Giosafat potete raggiungere a piedi il pittoresco quartiere palestinese di Silwan.
*VAD YASHEM.Monumento commemorativo per le vittime della Shoah,
questo complesso immenso si trova al capolinea nord del Tram 1. Per visitarlo tutto serve una giornata intera, ma se avete poco tempo a disposizione dedicatelo tutto al Museo della Storia dell’Olocausto.
9 gallerie sotterranee ripercorrono la storia della Shoah attraverso video, documenti originali, fotografie, reperti storici: secondo noi una tappa obbligata, senza altro da aggiungere. L’ingresso è gratuito.
*MERCATO MAHANE YEHUDA. Il mercato più frequentato della città si divide in due arterie principali: una all’aperto, su Mahane Yehuda Street, e una al coperto, lungo Etz Chayim Street – indubbiamente la più bella. I ristoranti all’interno sono piuttosto turistici e cari, quindi vi consigliamo di prendere solo qualche spuntino veloce.
Le bancarelle traboccano di frutta secca, spezie, verdure e dolci: un tripudio di colori da non perdere. Se riuscite, passateci tra giovedì e venerdì quando è particolarmente animato in vista dello Shabbat.
*QUARTIERE MEA SHE’ARIM. Fare una passeggiata nel quartiere ebraico ultraortodosso di Mea She’arim è come fare un tuffo nel passato: il quartiere è stato originariamente fondato da immigrati dell’Europa Orientale nel XIX secolo. Tradizioni e costumi sono stati mantenuti e continuano ancora oggi: l’aspetto più evidente è sicuramente l’abbigliamento delle persone che incontrerete. A tal proposito, se decidete di visitarlo durante l’estate ricordatevi di coprirvi per bene: turisti troppo svestiti hanno ricevuto un’accoglienza poco piacevole.
Per comprendere a fondo gli abitanti del quartiere, vi consigliamo di seguire il tour organizzato due volte a settimana dal The Post Hostel: ha un costo molto ridotto (circa 10€) e vi racconterà nel dettaglio la vita quotidiana degli ebrei ultraortodossi della città, con aneddoti curiosi e approfondimenti anche di natura politica. Imperdibile.
COSA MANGIARE A GERUSALEMME
*LINA RESTAURANT. Questo piccolo ristorante nel cuore del quartiere
musulmano è indubbiamente il miglior hummus all’interno della città
vecchia. Provate quello con pinoli tostati, 6€ per porzione.
*BEN SIRA HUMMUS. Il miglior hummus di tutta la vacanza lo abbiamo mangiato in questo ristorante fuori dalle mura, ed era un hummus ai cavolfiori!
*ABU SHUKRI . Sebbene sia da molti considerato il miglior hummus della città vecchia, ci tocca dissentire. Tuttavia, dentro le mura i posti per mangiare non abbondano e ce ne sono di ben più turistici di questo, quindi se passate di qui e avete già provato tutti gli altri posti dategli una chance. Falafel intorno ai 3€, hummus circa 6€.
*AUSTRIAN HOSPICE CAFE.Una piccola oasi europea nel cuore di Gerusalemme: fermatevi qui
per una tazza di tè e una fetta di torta. Prezzi ovviamente un po’ gonfiati, ma l’edificio è incantevole e all’ultimo piano potete anche salire sulla terrazza e avere un’insolita vista dall’alto della città vecchia.
*AVICHAIL BAKERY. Gli ebrei ultraortodossi si dice che abbiano un talento per i prodotti da forno e questa panetteria ne è certamente la prova.
Nascosta tra le stradine del quartiere Mea She’arim, ha una varietà di pane e dolci senza eguali. Assaggiate tutto! I piccoli adesivi bianchi che vedete sul cibo non sono altro che la certificazione che il cibo è kosher.
*HAMARAKIA. Un locale studentesco dall’atmosfera bohémien con cucina a vista e un grande tavolo comune: semplicemente adorabile. Il menu, oltre ai soliti classici locali, propone una decina di zuppe diverse, tutte molto gustose. Si trova fuori appena fuori le mura.
WEST BANK / CISGIORDANIA / PALESTINA
La Cisgiordania ha molti nomi diversi: comunque decidiate di chiamarla, è una tappa secondo noi irrinunciabile per provare ad avere un quadro completo di questo Paese così complesso. In generale, abbiamo notato che è molto trafficata e gli imprevisti (strade chiuse, posti di blocco) sono all’ordine del giorno, quindi calcolate tempi di percorrenza abbastanza lunghi.
*BETLEMME. Particolarmente vicina da raggiungere vista la brevissima
distanza che la separa da Gerusalemme (10km), Betlemme è molto diversa
da come probabilmente la immaginate: non un piccolo villaggio rurale, ma una grande città piena di palazzoni moderni e hotel. Per avere un assaggio della vita quotidiana dei suoi abitanti, fate un salto nella città vecchia e nel bazar – ma noi vi consigliamo di andare direttamente alla Basilica della Natività. Patrimonio Unesco, al suo interno si trova la Grotta della Natività: preparatevi ad almeno un’ora di coda per riuscire a entrare.
Un graffito di Banksy a Betlemme | © Alice Caprotti Il muro a Betlemme | © Alice Caprotti
Da qui, prendete un taxi o fate una camminata per un paio di km fino alla Tomba di Rachele: più che per la Tomba in sé, questo luogo è oggi tristemente famoso per essere circondato da uno dei pezzi più impressionanti del Muro. L’accesso al monumento è possibile solo dalla parte israeliana, ma vale assolutamente la pena venire qui per ammirare tutti i graffiti (alcuni d’autore) e leggere i manifesti che raccontano storie di vita quotidiana intorno al muro – non sarà piacevole. Fate una pausa al The Walled Off Hotel: la sala con Piano Bar e il pianoforte che suona da solo è imperdibile. Se avete tempo, all’interno c’è anche una galleria d’arte palestinese e un interessante museo sulla storia del muro.
*RAMALLAH. Ci siamo fermati a Ramallah durante un tour in giornata:
consigliatissimi quelli organizzati da Abraham Hostel, con prezzi accessibili(circa 60-80 euro per giornata), che permettono di vedere più cose in un giorno con l’accompagnamento di una guida del posto. A parte la tomba di Arafat, piuttosto anonima, Ramallah non ha monumenti da visitare. Vale la pena fermarsi solo se siete di passaggio per una passeggiata tra i tanti negozi e ristorantini che ruotano intorno a Times Square.
*HEBRON. Questa tormentata città è un luogo sacro per le tre religioni
monoteiste per via della Tomba dei Patriarchi:, un imponente e austero edificio in cui sono sepolti Abramo, Isacco e Giacobbe con le rispettive
mogli (tranne Rachele). Nonostante questo patrimonio storico comune, Hebron ha una storia recente costellata di episodi di violenza: nel centro (ma anche in periferia) ci sono insediamenti di coloni israeliani e questo rende la città, di fatto, divisa in due. La tensione è palpabile e Hebron non è una città “facile” ma se volete provare a capire la situazione palestinese e la questione dei coloni, per noi è una visita obbligata.
Una strada di Hebron | © Alice Caprotti Il checkpoint tra le due zone | © Alice Caprotti
Vista la situazione di instabilità, abbiamo chiesto un consiglio alla guida del nostro hotel, e vi consigliamo di fare altrettanto. L’unico modo per arrivarci è con un pullman locale dalla stazione degli autobus di Gerusalemme, che ci metterà circa 1’30h e vi lascerà proprio davanti al monumento principale. La Tomba dei Patriarchi è divisa in due, con accessi separati per ebrei e musulmani: vi consigliamo di entrare nella moschea principale, l’unica con qualcosa di interessante da vedere.
All’uscita delle moschea, c’è uno dei tanti checkpoint da attraversare per passare alla parte araba della città: tenete pronto il passaporto sia in entrata che in uscita. Entrerete subito nel suq della città vecchia, dove a causa dei continui conflitti tra arabi e coloni ebrei la maggior parte delle botteghe ormai ha chiuso.
Le poche rimaste hanno prezzi stracciati rispetto a Gerusalemme (e vendono le stesse cose) quindi è una buona occasione per comprare souvenir. Vi sentirete ripetere un caloroso “Welcome!” più o meno ogni 10 metri: abituatevi, la gentilezza qui è un tratto distintivo.
*GERICO. Questa cittadina dimessa, che passa quasi inosservata, è in realtà la città più antica del mondo abitata ininterrottamente dall’uomo. Un primato di cui i suoi sorridenti abitanti vanno particolarmente fieri.
Per averne prova, non vi resta che visitare le rovine di Tel Al-Sultan.
Anche se non siete appassionati di rovine, i resti di case e fortificazioni risalenti a più di 10.000 anni fa non vi lasceranno indifferenti, promesso. Alzando lo sguardo dagli scavi archeologici, vi troverete di fronte un’arida montagna: non è altro che il Monte delle Tentazioni – dove pare che Gesù abbia resistito alle tentazioni di Satana. Prendete la funivia per arrivare al Monastero di Qurantul che si trova circa a metà del Monte: in sé non è niente di che ma il panorama è spaziale.
MASADA E RISERVA DI EIN GEDI
*MASADA. Un altopiano desertico sormontato dalle rovine di una città fortificata a dir poco maestosa: Masada è un sito archeologico unico nel suo genere e dalla sua cima regala un panorama che toglie il fiato. Non ci sono mezzi pubblici che ci arrivano, quindi il nostro consiglio è di affidarvi a un tour organizzato o ad un autista privato.
Noi vi consigliamo di fare un’alzataccia e venirci all’alba: la biglietteria del sito apre intorno alle 5.30: ci vuole circa un’ora di camminata sostenuta per arrivare in cima e altrettanto per scendere. In alternativa, durante la giornata è attiva anche una funivia a pagamento.
*EIN GEDI. Incastonata tra due canyon paralleli, a riserva naturale di Ein Gedi è indubbiamente un piccolo gioiello. Quando acquistate il biglietto all’ingresso, non dimenticate di chiedere la cartina: ci sono segnalati tutti i percorsi di trekking disponibili all’interno della riserva, con dettagli precisi su tempi di percorrenza e difficoltà. Se siete appassionati di camminate e non fa troppo caldo, vale la pena dedicare mezza giornata ad esplorare la riserva.
La riserva di Ein Gedi | © Alice Caprotti Il canyon di Ein Gedi | © Alice Caprotti
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Se siete alla ricerca di altri nostri consigli, trovate tutto a questo link per gite fuori porta e a questo per viaggi più lunghi.
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