Di Exit Gastronomia Urbana vi avevamo anticipato l’arrivo qualche mese fa, e non vedevamo davvero l’ora di provare questo nuovo ristorante di Matias Perdomo e dei suoi soci, che già ci avevano stregato con il loro (ormai stellato) Contraste. Ora che questo piccolo bistrot gourmet proprio nel centro di Milano ha esteso l’orario di apertura dalla colazione fino a cena, non ci è sembrato vero. Ecco il nostro racconto!
IL PIATTO FORTE DI EXIT: si può dire “tutto”?
Aprendo il menu di Exit si rimane (piacevolmente) stupiti dalla sua brevità: una prima parte è riservata ai piccoli sfizi (croissant dolci e brioche salate, ostriche, caviale, pane burro e acciughe), mentre la seconda è dedicata a piatti più elaborati, otto in tutto. La descrizione è ermetica e si limita a un elenco delle ottime materie prime utilizzate per ogni piatto, invogliando a scoprire gli accostamenti proposti.
Decidiamo di iniziare con le Uova alla Exit, due uova in camicia immerse in una spuma di patate al parmigiano, cavolfiore crudo all’aceto e prosciutto iberico in superficie: un inizio davvero eccellente nella sua semplicità.
Proseguiamo con la cruditè di scampi (servita con stracciatella, ricci di mare, ortica e tarallo), con la cernia (accompagnata da lardo, topinambur, cavolfiore e pane guttiau) e con il baccalà, fagiolini cannellini, curry e gremolata.
Tutte le proposte riescono a sorprendere, ma il piatto vincitore è senza dubbio l’agnello: la carne si scioglie in bocca grazie alla cottura a bassa temperatura, contrasta alla perfezione con il cavolo nero amaro e croccante, su un fondo di crema di melanzane e pecorino.
Ci facciamo tentare dai (due) dolci presenti in carta: il primo è una spuma di colomba con gelato di mandorle amare, gelatine allo sherry e arancia; ma è la crema catalana, gelato al pistacchio, sale e rosmarino a conquistare il podio dei dolci più buoni assaggiati negli ultimi tempi. Davvero un’ottima conclusione.
Se la scelta dei piatti è piuttosto limitata, lo stesso non si può dire della carta dei vini: moltissime le proposte, e, a sorpresa, largo spazio viene lasciato a vini francesi, soprattutto della Borgogna. Troviamo bottiglie piuttosto importanti (così come, ovviamente, importante ne è il prezzo), accanto a scelte più democratiche, ma non per questo meno interessanti: beviamo una bottiglia di Bourgogne Aligotè del 2014 (25€), seguendo l’ottimo consiglio della ragazza in sala.
IL POSTO: zona Missori
Exit trova casa in pieno centro: l’indirizzo è Piazza Erculea, a poca distanza dalla Torre Velasca, tra Corso di Porta Romana e Corso Italia. Lì vicino troverete la fermata Missori della linea gialla della metropolitana, così come i tram 9, 15 e 16. Lasciate a casa l’auto e affidatevi ai mezzi, parcheggiare in zona potrebbe farvi perdere parecchio tempo.
L’ATMOSFERA: parigina
La struttura di Exit è insolita: si tratta di un chiosco un tempo adibito a fioraio o edicola, probabilmente. La ristrutturazione è decisamente ben riuscita: all’interno vengono utilizzati elementi moderni ed eleganti, legno scuro, e tutti i dettagli risultano molto curati. La mise en place è essenziale: l’unico elemento aggiunto è un piccolo blocchetto di marmo a tener sollevate le posate dal tavolo. Le vetrate circondano completamente il locale, sino ad affacciarsi sulla cucina; con l’arrivo della bella stagione potremo forse sperare in un aumento dei posti a sedere, che, per il momento, sono davvero pochi (una trentina in tutto). La posizione insospettabilmente nascosta all’interno della piazzetta consente di ritagliarsi uno spazio di pace e tranquillità nella frenesia del centro di Milano, rendendolo ideale sia per colazione che per una pausa pranzo o per sorseggiare un bicchiere di bollicine.
IL CONTO: 30-40 euro
I prezzi della carta di Exit non superano i 16€ per piatto. I dessert vengono serviti a 5€ e non c’è coperto. Se volete intrattenervi solamente a bere qualcosa, i cocktail classici costano 10€, mentre un calice 5-7€. Per un pasto completo, considerate una spesa tra i 30 e i 40 euro, bere incluso. Una cifra da spendere con il sorriso sulle labbra, a nostro parere, anche considerata l’ottima esperienza complessiva. Noi, vista la formula lunghissima, non vediamo l’ora di tornarci per colazione, pranzo, aperitivo e anche per il brunch del sabato!
EXIT. GASTRONOMIA URBANA
Piazza Erculea 2, Milano
02 35999080
Aperto tutti i giorni (lun-ven 9-00, sab 11-00) tranne domenica
11 commenti
Dunque, 4 piatti da mediamente 15 euro (se non di più), 1 dolce da 5 euro (e vabbè dividiamo che 2 sono troppi) e bottiglia da 25 euro..acqua e coperto si pagano? non lo so..cmq siamo già ad almeno 90 euro..come si fa a dire “Per un pasto completo, considerate una spesa tra i 30 e i 40 euro, bere incluso”? Mi sembra quantomeno forviante a favore del ristoratore e non del lettore/cliente..
Buongiorno Joe, evidentemente non abbiamo ordinato 4 piatti a testa, cosa dice? Mantenendosi sui due piatti a testa, la cifra è quella. Saluti
Non so se 2 piatti a testa fanno “un pasto completo”..diciamo che le guide più rinomante normalmente per pasto completo intendono 2 piatti + dolce a testa.. Se questo può essere uno “standard”, vedendo il menu on-line di Exit, mi sembra che la spesa media a testa per questo locale si attesti sui 35-40 euro per il cibo e con le bevande si arrivi tranquillamente attorno ai 50 euro.
Poi per carità, è sempre la mia opinione, ma mi sembra più verosimile questa previsione di spesa piuttosto che i 30-40 euro dichiarati nell’articolo.. che sono poi quasi 40euro con 2 piatti a testa.. sfido a spenderne 30 per un supposto pasto completo con bere..
Non siamo una guida ‘standard’ e non ci piacciono le opinioni standard, forse è questo 🙂 Noi siamo usciti sazi con quella cifra, probabilmente c’è chi sarà soddisfatto con meno e chi col doppio, come sempre è tutto molto soggettivo! Quando ci andrà poi ci saprà dire con più cognizione di causa.
ok, concordo..probabilmente per le prossime recensioni, in ottica di oggettività, sarebbe meglio specificare a quanti e quali piatti è riferita la cifra spesa piuttosto che ad un generico “pasto completo”.. credo che darebbe più completezza a degli articoli che comunque leggo sempre con piacere..ciao!
Caro Joe, il nostro intento è -ovviamente- contrario a quello di essere fuorvianti, ma di raccontare senza filtri la nostra diretta esperienza. Una porzione di uova condivise (6€), un piatto (15€) e un dolce a testa (5€), una bottiglia di vino condivisa.. i conti mi sembra che tornino, no? E le assicuro di essermi alzata da tavola molto soddisfatta, che, alla fine, è quello che conta davvero.
Ciao,
ci ho pranzato la settimana dopo l’apertura; cibo ottimo ma, con due secondi, acqua un calice di bianco e due caffè per 50€ totali. Mi aveva colpito l’assenza di primi piatti, forse l’organizzazione o la cucina non permette di proporne.
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